Capitolo VI

Sono passati quattro giorni da quando la Regina Dorotea è venuta a farci visita col figlio.

E sono tre notti che sogno gli occhi cristallini di quel biondino.

Che vergogna!

Ma che cazzo di incantesimo mi ha fatto?

Sono arrivata al punto di non voler nemmeno addormentarmi, per non sognarlo.

Però non serve a nulla visto che anche da sveglia mi perseguita.

Sto sbadigliando davanti alle mie crepes con panna e fragole.

Che colazione divina!

Mi sento così stanca. Chi resiste ad ascoltare Mr Hugh per due ora mentre parla di diritto?

L'unica cosa positiva è che oggi pomeriggio vedrò Lottie.

Non vedo l'ora!

- La Principessa Charlotte viene a trovarti oggi, Rosy? - mi chiede Josh.

Lo so che ha una cotta per lei anche se mai lo ammetterebbe.

Gli sorrido divertita - Ti interessa Lottie? - scatta come una molla - Cosa?! Ho solo chiesto! -

- In ogni caso si, viene. E ci tengo a dire che trovo sia estremamente normale che ti interessi Lottie. Con quei capelli color caramello e gli occhi di giada. Se aggiungiamo poi il suo carattere dolce è perfetta. - lo ribecco.

- Infatti mi chiedo come faccia, con quel carattere, ad essere amica di una come te. - sputa acido.

Lo ignoro.

Ma più decido di contrattaccare.

- Sai... ho sempre desiderato una sorella. Se tu sposassi Lottie diventerebbe mia sorella acquisita. Ma le voglio troppo bene per appiopparla ad un ragazzo presuntuoso e borioso come te. -

Josh si alza di scatto quasi ribaltando la sedia.

Dopo un'occhiata che quasi mi polverizza sul posto esce dalla sala.

Ho esagerato...

- Rose... - mi richiama con voce mesta mia mamma.

- Lo so... dopo vado a scusarmi... -

- Sarebbe meglio tu andassi ora... - mi incita papà.

Sospiro alzandomi a mia volta.

Lancio un ultimo sguardo alle mie crepes lasciate a metà.

Mi spiace non finirle.

Sono davanti alla porta della camera di Josh da cinque minuti buoni e non ho ancora bussato.

Stamattina mi sono svegliata presto visto che, comunque, ero tormentata dagli occhi del Principe Christopher.

Di conseguenza ora sono solo le sette e quaranta appena.

Se fossi di umore migliore mi sarei goduta non poco la faccia sconvolta di Marie che, entrata in camera, come al solito e pronta ad urlarmi contro, mi ha trovata già sveglia e vestita.

Ed ecco che altri cinque minuti se ne sono andati.

Basta tergiversare!

O busso ora o non lo farò più!

Abbi un po' di palle, Rose!

Metaforicamente parlando ovviamente...

Mi decido a bussare.

- Va via Rose! - urla, dall'interno della stanza, mio fratello.

- Come sapevi che ero io? -

- Ora ne ho la conferma. - ringhia.

- Mi apri per favore? -

- Cosa non era chiaro di "Va via"? -

- Sono qui per scusarmi e non me ne andrò fino a quando non ti farai vedere. - ribatto irremovibile.

- Lo sai che le scuse non partono con le minacce di solito? -

- Mi apri? - cerco di usare il mio tono più zuccheroso.

Lo sento grugnire prima che apra la porta.

Si ferma però di fronte, così da non permettermi di entrare.

Va bene!

Staremo sulla soglia!

Devo proprio averlo fatto incazzare.

Ora sì che mi sento in colpa.

Sono un'idiota!

- Jo... io... volevo solo... -

Lo sento sospirare.

- Lo so... vendicarti! -

- Sì... vendicarmi. Eh?! Cosa? Vendicarmi? - lo fisso confusa.

Vendicarmi di cosa?

Lo so com'è Josh, mica me la sono presa per il suo commento sulla mia amicizia con Lottie.

Tempo fa ha detto cose ben peggiori.

- Sì, per quando ti ho presa in giro sul Principe Christopher. -

- Eh?! No, non me la sono presa. - mento.

- Dai Rose, sei scattata su come un toast pronto che schizza fuori dal tostapane. -

- Ma che paragone è? - aggrotto la fronte.

- Che il paragone sia bello o meno ho ragione. Non so che abbia fatto quel biondo per ridurti così, ma sta attenta. - mi punta l'indice sotto il naso.

- Attenta? -

- Ci sono delle voci che girano intorno ai Principi Delacroix. -

Sono sconvolta!

Sto sognando?

O davvero Josh il menefreghista si sta preoccupando per me?

- Sei preoccupato per me, Jo? - chiedo divertita.

Quindi in fondo mi vuole bene!

Sono commossa.

Josh inizia a scuotere il capo, ma riesco a intravedere l'ombra di un sorriso.

Contro le mie previsioni, poi, torna dentro la camera sbattendomi la porta in faccia.

- Jo! Non mi sono ancora scusata! - urlo indispettita.

- Ti sento anche così, Rosy. Difficile non sentirti. -

Sbuffo.

Ma... mi ha chiamata Rosy!

Non è più arrabbiato con me.

- Mi dispiace Jo. -

- Scuse accettate. Ciao. -

Che articolo!

Non ama molto ammettere che ha un cuore.

E ancor meno che quel cuore vuole bene alla sua sorellina.

- Ciao Mr Negazione. - ridacchio tra me.

- Potrei anche io chiamare te Miss Negazione. Ora ciao, sul serio. - rilancia lasciandomi di stucco.

Così detto giro i tacchi e mi avvio a lezione.

Cosa voleva dire Jo?

A volte non lo capisco proprio.

Visto che Marie non ha urlato, stamattina vorrei andare avanti così.

Quel pomeriggio decido di cambiarmi d'abito.

Dopo la lezione di equitazione ho dovuto farmi un bel bagno e i miei vestiti non avevano un ottimo profumo.

Visto che Lottie in confronto a me veste sempre con leggiadri abiti, ho deciso di metterne uno anche io.

Chissà che faccia farà quando mi vedrà con questo vestitino in chiffon lilla.

A breve Charlotte dovrebbe essere qui e, nell'attesa, mi stendo sul mio morbido letto con le gambe a penzoloni fuori.

Neanche due minuti di pace e bussano.

- Avanti. -

Marie apre la porta e me l'immagino già, anche senza vederla, con la fronte aggrottata perché sono in una posizione molto poco regale.

- La Principessa Charlotte è arrivata. La sta attendendo all'ingresso. -

Sollevandomi sui gomiti la osservo divertita.

- Non ha voluto entrare oltre? -

- No, come al solito. -

- Arrivoooo! - esclamo alzandomi.

Charlotte ha questa strana mania di non entrare oltre l'ingresso se non vado a prenderla.

In verità so che è solo perché così può saltarmi addosso senza avere in giro troppi occhi indiscreti.

Al diavolo la compostezza che devono tenere le Principesse!

Infatti appena vedo la sua testa dalla chioma ondeggiande mi preparo.

Quando mi nota vengo travolta dal suo abbraccio stritolatore.

- Mi sei mancata così tanto Rosy! -

- Anche tu Lottie. Ma se non mi molli ti mancherò in eterno, perché mi stai soffocando. -

Si scolla subito chiedendomi scusa.

Mi osserva da testa a piedi.

- Wow.. Rosy! Sei uno schianto! A cosa dobbiamo questo? Di solito ti trovo in jeans o peggio in tuta! - mi fissa tra lo stupito e il divertito.

- È pur sempre casa mia. E tu sei la mia migliore amica, non mi faccio problemi a vestirmi come voglio. Anche io ho visto te in tuta più di una volta. - le ricordo.

- Sì, ma quando avevo lezioni di autodifesa. - si giustifica.

- In ogni caso è in onore della visita, dopo troppo tempo, della Principessa Charlotte Odette Cadeutrois. Sapete.. la vostra lunga assenza mi ha fatto quasi scordare chi siate per me. - la pungolo.

Devo vendicarmi, dopotutto mi ha abbandonata per quasi due settimane per andare a sud di Amarent, al mare con la famiglia.

- Oh, andiamo Rose! Ti avevo chiesto se volevi venire con me! - fa la finta offesa.

Prendendomi poi sottobraccio si dirige verso la mia stanza.

Adoro che conosca casa mia come le sue tasche. Come io conosco la sua.

E anche il fatto che si muova come fosse sua mi piace, si vede che siamo amiche da una vita.

Ad un certo punto mi sussurra - Allora? Che mi racconti Rosy? -

- Perché sussurri? Hai paura di spaventare le creature nascoste nel castello? - sussurro a mia volta.

- Di che creature parli? - si irrigidisce mettendosi sull'attenti.

- Quelle che girano ad ogni ora del giorno in abiti blu scuri con delle tovagliette bianche legate al ventre. Che ti guardano furtivamente captando ogni tua mossa. Che appaiono e scompaiono nel nulla con rapidità sconcertante. E che sono inumanamente col passo felpato, anche le creature di genere femminile coi tacchi. Alcuni dicono che siano solo leggenda, ma ti confido un segreto... io le ho viste. - concludo la scenetta.

A quel punto la mia amica scoppia a ridere rilassandosi.

- Ma dai Rose! Parli delle cameriere e dei maggiordomi?! - non riesce a smettere le risa.

- Ssh!! Non nominarli, hanno orecchie ovunque! - fingo paura.

- In ogni caso, non hai nulla da dirmi? - si placa mostrandomi un'espressione curiosa come poche.

- Di cosa parli? - ricambio con uno sguardo confuso.

- Non prendermi in giro! Parlo del bel biondino! - si esalta.

- Cosa?! - scatto.

Come siamo finite a parlare del Principe?

- Sono anni che, come unici ragazzi da te nominati, ci sono quelli della tua famiglia. - strattona il mio braccio.

- E quindi? - cerco di non far trasparire nulla.

- Quindi... l'altro giorno, di punto in bianco, mi hai parlato del Principe Christopher! -

Essendo di fronte alla mia camera la tiro per il braccio gettandola dentro a forza.

Barcolla e la vedo fare strani movimenti per non cadere per terra.

Quando si raddizza mi fissa prima di ricominciare a ridere.

- Che diavolo fai, Rose? -

- Sei pazza per caso?! - chiedo allarmata.

- Perché? - mi sorride innocentemente.

Si siede tranquilla sul bordo del mio letto continuando ad osservarmi divertita.

- Dire quel nome in corridoio. Così vicina alla stanza di Jo! -

- Che c'entra tuo fratello Josh col Principe Christopher? - è visibilmente confusa.

- C'entra che crede già di suo che io abbia una cotta per quel biondino! -

- Ooooh! Quindi non sono l'unica a pensarlo! Che figo! - batte le mani euforica.

Apposto!

- Smettila di battere le mani, Lottie! -

- Oh, ma andiamo! È così una bella notizia. -

- Ma cosa?! -

- Che ti piaccia finalmente qualcuno dopo quello stronzo di Julius. - fa un sospiro di sollievo.

- Non voglio che venga nominato! - mi irrigidisco.

- Scusa... in ogni caso... -

La blocco subito - "In ogni caso" un corno. Non ho una cotta per il biondino. Te ne ho parlato l'altro giorno solo per raccontarti la mia giornata. Come tu fai sempre con me. -

- Andare avanti non è un male. Sono felice che tu stia nuovamente aprendo il tuo cuore, anche se.. ci sono molti pettegolezzi sui Principi Delacroix. - si fa pensierosa.

- Non è affar mio visto che NON mi piace! -

- Ah! Come vuoi! -

Alza le mani in segno di resa.

Sono stufa di questi discorsi!

Non mi farò fregare dal Principe Christopher!

Sono già stata distrutta da uno stronzo borioso e strafottente!

Quella sera, dopo il ritorno a casa di Lottie, decido di rassegnarmi sui miei sogni.

Per quanto io dica ad alta voce e pure in testa che il biondino non m'interessa, il mio subconscio non collabora.

Ma sono tutte emozioni così confuse che non so nemmeno io dar loro un nome.

Per la mia sanità mentale lascio viaggiare quegli occhi in testa.

Le opzioni sono due: o se ne andranno da soli o riuscirò a trovargli il giusto posto.

Intanto senza accorgermene, finalmente, dopo giorni riesco ad addormentarmi facilmente.

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