Problemas de amor e injusticias.
Gorka va al bar e lì trova Cabano.
"Ciao!" Saluta il più alto, con un sorriso.
"Ciao." Risponde il piccolo, sorridendo a sua volta.
Cèsar si piega verso di lui e si danno un piccolo bacio.
"Perché... Stiamo uscendo, no?" Domanda il ragazzo castano.
"Sì, sì... Beh, all'inizio è un po' strano, no?" Chiede Gorka.
"Lo sai...? Ho passato storia. E' il voto più alto che sono riuscito a prendere, un sei." Ridacchia Cabano.
"Un sei? Geniale, stai migliorando." Sorride Gorka.
"Beh, devo passare tutte le materie, se voglio che mi diano il modulo... Per trovare un lavoro e mandare avanti la famiglia, no?" Domanda Cabano.
Il moro sorride.
"Dai, vieni, ti offro qualcosa prima che inizino le lezioni." Continua Cèsar, mettendo un braccio intorno alle sue spalle.
-----In classe-----
"Ragazzi! Un po' di silenzio, per favore!" Esclama Ruth.
"Ehi, la prof è la tua matrigna, non tu!" La prende in giro Cabano.
"Ahahah, scemo! Ragazzi... Domani operano Justin. E oggi è il suo ultimo giorno di scuola per il momento, anche se so che non vi ha detto ancora niente..." Dice la bionda.
"Beh, ci sei tu per raccontarlo, anche se lui non vuole." Risponde Alma.
"Che bello avere dei compagni così. Comunque, la questione è che volevo gli facessimo una sorpresa per animarlo un po', è tristissimo..." Sospira lei.
"Beh, ovvio che sta così... Gli dovranno togliere un... Un testicolo, no?" Dice Yoli, e Julio le colpisce piano il braccio, per poi coprirsi gli occhi.
"No, no, Yoli... Non gli toglieranno niente. L'unica cosa che... Beh, gli estrarranno le cellule infette del cancro, in modo che non si riproducano." Continua Ruth.
"A me questo pare proprio togliergli una palla." Dice Pablo, mentre Gorka gli colpisce un braccio e Cabano scuote la testa.
"Che idiota! Beh, l'ho detto. Chi vuole, venga qui a ricreazione, eh..." Conclude, e in quel momento entra Justin.
"Beh, ecco, se qualcuno trova un astuccio rosso me lo dica, che è il mio, ok?" Sospira, andando a sedersi.
Poco dopo entra Olimpia.
"Separate i banchi, c'è il compito. Cèsar! Cèsar, qui vicino, così che ti veda."
"Si fidi, ho studiato questa volta." Sorride lui, sedendosi al primo banco.
"Ah, sì? Che bello! Julio, anche tu, così ti vedo. Davìd, separati da Fer."
-----Dopo, durante la lezione di Blanca-----
"Forza, state zitti. Ho i risultati del compito dell'altro giorno. Allora... Yoli, un cinque. Julio, un sette. Ruth, un cinque. Fer, un otto. Gorka, un otto. Cabano, un tre... Alma, un sei..." Continua la bionda.
"Cazzo... Ho studiato tantissimo per questo esame... Ne abbiamo parlato insieme e molte risposte le avevamo date uguali..." Sussurra Cèsar, rivolto a Gorka.
"Già, lo so..."
"Non è giusto quel tre. No, no, no, io non me lo tengo manco per il cazzo quel tre..." Continua lui.
"Cabano, silenzio!" Esclama la professoressa.
"Non mi farà stare zitto... Sai cosa? Io chiederò di vedere il mio esame." Mormora lui, mentre il moro annuisce.
-----Più tardi-----
Cabano entra nell'aula dove c'è Blanca, da sola.
"Blanca... Volevo parlare con lei."
"Sì, certo, dimmi." Risponde.
"E' per il voto del mio esame... Io ho studiato fin troppo bene per prendere un tre."
"Un tre è il voto più alto che tu abbia preso quest anno..."
"Già, però per gli altri esami non avevo studiato, per questo invece sì." Continua il ragazzo.
"Evidentemente non hai studiato a sufficienza..."
"Per questo compito avevo praticamente la certezza di aver preso almeno un 7. Voglio vedere il mio esame."
"Vederlo? Sicuro?" Chiede.
"Sì."
"Ma magari se lo rivedessimo prenderesti meno di tre."
"Tanto fa lo stesso, non l'avrei passato comunque con questo voto, per cui, visto che non ho niente da perdere..." Risponde il castano.
"Va bene... Allora lo rivedrò... C'è altro?" Domanda Blanca.
"No..." Dice, uscendo.
-----In classe-----
"SORPRESA!" Esclamano tutti, quando Justin entra in classe.
"Che succede? Che cos'è tutto questo?" Chiede il castano.
"E' una sorpresa che ti ha preparato Ruth. Dov'è?" Chiede Gorka.
"Beh... Ora verrà..." Sussurra Justin.
"Speriamo che l'operazione vada bene... Gli diamo il regalo?" Domanda Quino, tirandolo fuori.
"Che boccaccia! Era una sorpresa da dargli mentre c'era anche Ruth presente..." Risponde il piccoletto.
"Beh, ormai diamoglielo e basta, no? Tieni." Dice Cèsar.
Il ragazzo lo prende e lo scarta.
"E te lo leggi. E' la prima volta che uso dei soldi per comprare un libro." Continua il castano chiaro, mentre l'altro guarda il libro con scritto 'Impara ad essere ottimista'.
"Beh, non era necessario, eh, ragazzi." Risponde Justin.
"Che cos'è necessario? Cos'è necessario, eh, Justin? Perché io non lo so!" Esclama Ruth, appena entrata.
"Nemmeno io. Però che ti dicano di essere ottimista quando stai per subire un intervento del genere, non lo è!" Esclama, uscendo dalla classe arrabbiato.
-----Dopo-----
"Però se non ti approva l'esame non gridare e non fare nulla... Va bene?" Chiede Gorka, parlando con Cabano.
"Non ti preoccupare, non faccio niente, sono tranquillo." Risponde lui.
"Ciao... Allora, rivediamo l'esame. Mi apri la porta, Cabano?" Domanda Blanca, arrivata con le stampelle.
I due entrano nella classe e chiudono.
Gorka resta fuori ad aspettare.
"Ehm... Tu sei Gorka Martìnez? Quello incinto, no?" Chiede una ragazza, avvicinandosi.
"Beh, se mi chiamassi solo Gorka mi faresti un favore..." Risponde lui, ridendo nervosamente.
"Sì, chiaro. Guarda, oggi mentre venivo a scuola, ho trovato per strada questo esame con il tuo nome... Non so, magari l'avevi perso..." Dice, dandogli un foglio.
"Grazie mille..." Replica.
"Di niente. Ciao." Risponde la ragazza, andandosene.
Un secondo dopo, Cabano esce dalla classe e bacia in bocca Gorka, dopo avergli detto che è stato approvato.
"Ha detto che mi ha dovuto dare un piccolo aiuto, ma almeno ho preso un cinque, anche se io credevo un sei o addirittura più... Però va bene così." Sorride lui.
Gorka gli passa il foglio.
"Guarda questo."
"Ma... E' il tuo esame di letteratura, no?" Chiede Cèsar, guardandolo.
"Sì, non l'ha corretto, ma Blanca mi ha dato otto. Me l'ha dato una ragazza che l'ha trovato per strada." Risponde il piccolo.
"Quindi Blanca mi aveva messo un brutto voto senza correggermi l'esame..." Mormora Cabano.
"Nè a te, nè a me, nè a nessun altro probabilmente..." Dice, per poi nasconderlo dietro di loro.
"Ciao, ragazzi. Vediamo se la prossima volta prendi più di cinque, e senza chiedere di correggere, eh..." Continua Blanca, uscita dall'aula.
"Certo, Blanca, certo... Potrei prendere un sei prima di quanto tu creda..." Sussurra, quando la donna si è allontanata.
"Che vuoi fare, Cabano?" Domanda lui, con le mani sui fianchi.
"Giustizia... Andiamo in classe..." Risponde.
-----Un'ora dopo-----
"Dai, ti ha approvato l'esame, non è sufficiente?" Chiede il moro.
"No, no, perché io meritavo più del cinque che mi ha messo! Non è giusto, non può fare come piace a lei!" Esclama Cèsar.
"Beh, sì, ma che ti fanno uno o due punti in più? Blanca, che è sempre gentile con noi, verrà sgridata da Martìn, e ora che si stanno per sposare non è il caso..."
"Però se Martìn la sgridasse, farebbe bene. Se lo merita."
"Aveva anche messo dei buoni voti a quasi tutti..."
"A me no!"
"Non so, Cabano... Dici di voler cambiare, ma poi fai le stesse cose di sempre... Per favore, lascia perdere l'esame, e andiamo a vedere Justin. Ok?" Domanda, appoggiando le mani sul suo petto.
"Sì, io verrò a vedere Justin... Però dopo aver sistemato questo." Risponde, andandosene.
Gorka sospira.
-----Dopo-----
Cabano va davanti all'ufficio di Martìn, e dalla finestra vede l'uomo, abbracciato alla donna bionda.
"Che succede, sei diventato uno spione?" Domanda Olimpia.
"No, no..."
"E' l'amore, Cèsar, l'amore. Però dura talmente poco. Quando sei innamorato, succede quasi sempre che qualcosa lo rovini. Però quando stai così... Credi che sarà eterno..." Dice la donna, sorridendo, per poi andare via.
Blanca si gira e vede Cabano.
Il ragazzo la saluta alzando la mano, dopodichè sospira e accartoccia i fogli, buttandoli nel cestino.
-----All'ospedale-----
"E ora voglio vedere tutte le stanze per scegliere quella del parto. La voglio meravigliosa, eh!" Esclama Gorka.
"Non mi far ridere, Gorka, sennò mi tirano i punti... Il padre di tuo figlio dov'è?" Chiede Justin.
"Viene dopo, ma viene sicuro, me l'ha detto." Risponde.
"Anche Julio passerà dopo... Che ora è un po' triste, con la storia di suo padre..." Mormora Yoli.
"Anche quello, che riappare così, dopo 10 anni!" Continua il castano.
"Già..." Risponde lei.
"Cazzo, ma sei già sveglio!" Esclama Cabano, dopo essere entrato.
"Che succede, ragazzo stronzo?" Domanda lui.
"Guarda che ti strappo i punti con le pinze, coglione." Lo prende in giro lui.
"Non farmi ridere, dai..." Replica Justin.
"Bene ragazzi, grazie di essere venuti, ora dovete andare, che oltre al fatto che state perdendo le lezioni, tra poco passa il medico a controllare come sta." Dice entrando, la madre di Justin.
"Sono appena arrivati..." Sussurra il castano scuro.
"Che cosa assurda... Riguardati." Continua Cabano.
Gorka gli da un bacio sulla mano.
"Solo una cosa... Sapete dov'è Ruth?" Domanda.
"Pensavamo fosse qui, è uscita prima di noi." Risponde il piccolo.
"Non ho detto niente a Martìn..." Dice Cabano, parlando con Gorka, mentre escono.
Lui sorride.
"Però la prossima volta o mi dà il voto che merito o faccio un casino. Sto diventando un rammollito, Gorka, un rammollito." Continua.
Gorka si mette a ridere.
-----A scuola-----
"Dov'è la presidentessa del club?" Domanda Cabano, a Fer, entrando nell'aula.
"Che fate qui?" Chiede, rivolto al ragazzo, a Gorka, e ad altri tre ragazzi.
"Non c'è la riunione dei gay?" Risponde il castano.
"Beh, appunto."
"Io non sono gay, ma bisessuale sì." Ride Cabano.
"E io lo sono, sono stato con Jan e anche con Justin..." Sussurra Gorka.
"Grazie, ma non serve..." Sussurra Fer.
"Ringrazia Davìd, è lui che ci ha detto di venire." Continua Cabano.
"Davìd? E dov'è?" Domanda.
"E' lì fuori, che cerca altre persone." Risponde il ragazzo, avvicinandosi al vetro.
"Entra, tanto non c'è nessun altro lì."
Davìd entra in classe.
"Grazie, mi hai trovato dei bravi ragazzi, ma non importa, dai, tre di loro sono addirittura etero. Andiamo a prendere qualcosa, qui non verrà nessun altro." Dice Fer,
"Sicuro? Non vuoi aspettare?" Domanda il suo fidanzato.
"No, Martìn mi ha aiutato anche ad appendere i fogli e altro, ma le persone hanno troppa paura di dirlo, per cui proseguirò la lotta fuori da qui." Risponde, uscendo con gli altri dall'aula, dopo aver visto il preside fuori da lì, che lo salutava.
Mentre escono da scuola, Cabano si ferma un attimo vicino a Julio.
"Che fai, Julito? Giochi con quel coso?" Dice lui, indicando la console portatile.
"Ah, no, no, mi sto scaricando degli appunti qui... Almeno mi tengo impegnato." Risponde.
"Tu vieni con noi a prendere da bere, ora."
"No, no, no, non mi va."
"Sì, sì, sì." Replica il castano.
"No, preferisco stare qui a pensare un po', davvero."
"Sei molto strano, Julio!" Esclama, dandogli una pacca sulla spalla e andandosene.
-----Giorno dopo, a scuola-----
Gorka sta camminando, insieme a Ruth.
"Che imbecille che sono. Gli ha dato un'altra opportunità, andandolo a prendere all'ospedale. Ma me lo merito." Dice la bionda.
"Dai, non fare così, le cose si aggiusteranno e tornerà tutto come sempre." Replica il moro.
"No, Gorka. Justin non è più lo stesso. E nonostante continui a dirlo, io so che quella con Andrea non è una semplice amicizia. So che non vuole farmi del male, però... Io non lo so..." Risponde, entrando in classe, seguita dal piccolo.
Rocco entra, con la testa rivolta al soffitto, e colpisce Cèsar, facendolo quasi cadere.
"Oddio, Cabano, scusa! Stai bene?" Domanda.
"Sì, sì, tranquillo... Manco fosse king kong, eh..." Replica, sedendosi.
"Forza, tutti seduti, che iniziamo..." Dice, leccandosi continuamente le labbra e guardandosi intorno.
"Mmh... Qualcuno si ricorda di che abbiamo parlato durante l'ultima lezione?" Chiede l'uomo.
"Questo si è preso qualcosa, è stranissimo." Ridacchia Cabano, parlando a voce bassa con Gorka.
"Scusi, Rocco. Posso entrare?" Domanda Justin, aprendo la porta.
"Justin! Ti hanno già dimesso? Beh, fantastico! Forza, salutatelo come si deve..." Continua il prof.
Tutti lo salutano e alcuni gli danno delle pacche, o lo abbracciano, come Julio o Cabano.
-----Dopo, durante la lezione di Clara-----
"Un momento! Non ho ancora finito di parlare. Vi devo dire una cosa... So che vi sarebbe piaciuto molto che i vostri corti andassero al cinema, però Martìn si è reso conto che non ci sono abbastanza soldi, quindi non può essere così."
"Fate sempre così!" Esclama Cabano, tra la confusione dei commenti degli altri.
"Un attimo di silenzio. Ci dispiace davvero, io capisco che voi siate arrabbiati..."
"Che è successo, quindi? Il concorso si annulla? Cazzo, io e Gorka avremmo vinto." Dice il castano.
"Sì, però il corto vale comunque per il voto, quindi il compito non è annullato, capito?" Risponde la donna, uscendo dalla classe.
"Già, ma non è la stessa cosa... Poi si chiedono perché mi arrabbio..." Sussurra lui.
-----A lezione di ginnastica-----
"Come va ai miei ragazzi preferiti?" Domanda Vicente.
"Stiamo bene, come vede siamo molto allegri!" Esclama, ironicamente, Cabano, abbracciando Gorka.
"Siete arrabbiati per la questione dei corti, no?" Chiede lui.
"Un pochino..." Sussurra il castano chiaro.
"E' chiaro che non ci si può fidare dei professori." Continua Julio.
"Lo capisco..." Dice.
"No, no, amico, lei è uguale a tutti, sennò non ci farebbe giocare tutto il giorno a pallone, ci darebbe anche una mano." Risponde il castano, continuando a tenersi Gorka abbracciato.
"Beh, come professore avrò preso decisioni che non vi sono piaciute, però rimaniamo comunque amici, no? Che c'è, non mi credete? Io parlo sul serio, e vi farò avere quel concorso di corti, come Dio comanda. Davvero. Che ve ne pare, eh?" Domanda.
"Guardi... Meno parole e più fatti, ci conosciamo." Replica, ancora, Julio.
"Volete fatti? Volete fatti? Beh, li avrete! Ora correte, forza!" Esclama Vicente.
"Cabano, tu potresti riprendere Gorka durante la gravidanza!" Esclama Yoli, mentre corrono.
-----Giorno dopo-----
"Non ce la faccio più, amica... Sono solo tre mesi che sono incinto e sembro una mongolfiera!" Esclama Gorka, camminando con Ruth, per andare a scuola.
"Non essere paranoico, che non si nota nulla, Gorka!" Risponde Ruth.
"Io sì che lo noto... Almeno a Cabano piace la pancia così..." Mormora lui.
"Wow. Questa mi è nuova... Domani ti accompagna?" Chiede.
"Ancora non gliel'ho detto, ma non vedo l'ora che lo sappia!" Esclama.
"Non sa per cosa andrete?"
Lui scuote la testa, sorridendo.
"Beh, sarà felicissimo!" Esclama, abbracciandolo.
-----A scuola, in biblioteca-----
"Come va con il corto?" Domanda Ruth, a Cèsar.
Il ragazzo mette in pausa e si gira.
"Beh, il documentario... Questo. Quello che stai facendo... A Gorka piacerà un sacco!" Dice, indicando lo schermo, la bionda.
"Grazie." Risponde.
Ruth si siede accanto a lui.
"Voglio che sia un regalo per lui... Ma soprattutto voglio che sia un regalo per il bambino, un giorno." Dice, facendolo ripartire.
Si vede Gorka, che si mette le mani davanti alla pancia e cerca di non farsi registrare.
"Mi piace." Sorride lei.
"Sì? Beh, spero che piaccia anche a loro due... Mi ci sto impegnando molto." Risponde Cabano.
Ruth guarda lo schermo, sorridendo, ma l'altro mette nuovamente in pausa.
"Ehi, bionda... Tu hai foto di Gorka di quando era piccolo? Magari durante una gita?" Domanda.
"Sì. Sì, suppongo di sì. Perché?" Chiede.
"E' che mi sta venendo un'idea per la sorpresa... E ho bisogno di queste foto."
"Beh, questo pomeriggio le cerco e domani te le porto."
"Sul serio?"
"Sì."
"Bene, grazie!"
-----Dopo una decina di minuti-----
"Sul serio, domani abbiamo un'altra ecografia, ed è molto importante che tu venga, va bene?" Dice Gorka, per mano con Cabano.
"Un'altra ancora? Ma tu stai bene?" Chiede il castano.
"Ma sì, sì, sto bene!" Esclama.
"Ah, ok..."
"Però è molto importante, non la possiamo saltare, ok?"
"Va bene, va bene, ci vengo." Risponde Cabano, dandogli un bacio.
"Che succede, amico?" Domanda poi Cèsar, rivolgendosi a Justin, dopo che il suo ragazzo è entrato in classe.
"Niente..."
"E' per Ruth, no? E' successo qualcosa di brutto con lei?"
"Lascia stare... Entriamo in classe, su!" Replica lui.
"Buongiorno ragazzi. Volevo dirvi che per qualsiasi cosa riguardo i corti, potete chiedere a me, ah, e potete usare i computer della biblioteca per lavorarci, oggi. D'accordo?" Chiede Clara.
Ruth si gira verso Cabano, che le fa segno di portargli le foto per il giorno dopo.
Gorka, seduto dietro Cabano, li guarda con un'espressione strana, tra il confuso e triste, non capendo perché Ruth sorrida e perché Cabano le stesse chiedendo qualcosa, probabilmente riguardo i corti.
-----Giorno dopo, in biblioteca, mattina-----
"Che forza! Che carini, vero?" Domanda Ruth, parlando con Cabano.
"Stavate tutto il giorno insieme, eh?" Chiede Cèsar.
"Beh, sì, da piccoli sì. Eravamo inseparabili!" Dice.
"Chiaro, poi tu sei diventata quella bella, lui quello repellente e addio all'amicizia, giusto?" Domanda, ironico, Cabano.
"Sì. Anche tu sei diventato un cretino e hai infastidito tutto il mondo, no?" Chiede Ruth.
"Beh, sì... Sì, hai ragione." Sussurra lui.
Ruth clicca la foto successiva, e ne appare una di lei e Cabano insieme.
"Oh... E' che non ho fatto bene la selezione delle cartelle, aspetta..." Dice lei.
"No, no, aspetta, voglio vederle. Vai avanti, dai." Risponde il castano.
La ragazza clicca avanti ed è un'altra foto di loro due, nel periodo in cui erano fidanzati.
"Questa foto l'ha scattata Cova, ricordi?" Domanda Ruth.
"Ah, sì, Cova. Ti ricordi che mentre la scattava una colomba le ha cagato sui capelli? E ha girato una settimana con quella roba tra i capelli!" Dice, ridendo, Cabano, facendo ridere anche la bionda.
"Me lo ricordo, sì!" Replica Ruth.
"Che forza..." Ridacchia Cabano.
La bionda lo fissa negli occhi.
"Cabano... Sai che ciò che stai facendo per Gorka è incredibile?" Domanda.
Lui sorride.
"Perché non eri così, con me?"
"Beh... Non lo so, bionda, non lo so... Però se può consolarti avrei voluto essere così anche con te." Risponde lui.
"Beh, sì. Un po' mi consola." Replica.
"Però, dai! Ora tu stai con Justin, molto bene e tutto, no?" Chiede.
"No. Non stiamo insieme."
"Già, però non mi dirai che non impazzisci più per lui!" Esclama.
"Sì... Io continuo ad amarlo... Però quando è arrivato il momento della verità mi ha allontanata..."
"Lo so, amica, ma dagli tempo." Risponde.
"No... No. Non voglio che mi faccia del male. Ho già sofferto con te..." Dice, scoppiando a piangere.
Cabano la abbraccia e le accarezza i capelli.
"Che scena... Io che piango per Justin e tu che mi consoli... Manca solo Yoli con un rosario..." Sussurra la bionda, mentre l'altro ride, accarezzandola.
I due si staccano.
"Mi sono scolata il trucco..."
"No. E tranquilla, che io sono qui per qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno." Dice.
I due si abbracciano di nuovo, e Cabano le bacia una guancia, e fuori dalla biblioteca, li vede Gorka, che spalanca gli occhi.
-----Dopo-----
Cabano esce dalla scuola e vede Gorka seduto per terra che disegna.
"Come sta il nostro piccolo?" Domanda, baciandogli una guancia.
"Ti ricordi che dopo abbiamo un'ecografia, vero?" Chiede Gorka.
"Certo che sì, me lo sono pure segnato, l'ho scritto sulla mano." Dice, mostrandogli una scritta che dice: "Eco Gorka".
"Va bene. Va bene, non deludermi." Risponde.
"Perché dici così?" Chiede lui.
"Niente, Cabano. A dopo." Replica, andando dentro, il ragazzino.
"A dopo..." Sussurra quello più alto.
-----Più tardi-----
"Tu sai che succede a Gorka? E' super strano con me... Sarà per gli ormoni, no?" Chiede Cabano, a Ruth, che sta guardando dei fogli.
"Probabile..." Annuisce lei.
"Probabile. Guarda tu gli amici, come Justin..." Dice il castano, facendole intendere che deve parlarle.
Ruth gli fa segno di sedersi accanto a lei.
"Bene. Ho parlato con lui delle vostre cose..."
"Ah, sì? Che gli hai detto?"
---Con Justin---
"Sai, ho parlato a Ruth di voi due..."
"Davvero? E che ti ha detto?"
"Sta aspettando che tu ti riavvicini a lei."
---Con Ruth---
"Ha detto che è stato un imbecille, e che non sa come ha potuto comportarsi così con te."
"Già, ora tocca a me comportarmi da imbecille, e mandarlo a fanculo."
---ConJustin ---
"E l'unica cosa che vuole è abbracciarti forte! E darti dei baci, cose vostre."
"Ma mi evita da tutto il giorno, come se avessi la peste."
---Con Ruth---
"Ha detto che non voleva contagiarti... Con la sua tristezza. E per questo è diventato amico con quella del tovagliolo."
"Davvero ha detto questo?"
"Più o meno."
---Con Justin---
"E che ti ama tanto sia con due palle che con una."
Lui lo fissa.
"Beh, non ha detto così esattamente, ma si riferiva a questo, al fatto che è vero amore!"
---Con Ruth---
"E che è davvero amore, nonostante sia amico di quella col tovagliolo."
"Wow..."
"E ora basta, che ho da finire il lavoro entro questo pomeriggio!" Esclama Paula.
"Antipatico!"
"Paranoica!"
Dicono, per poi sorridere entrambi, continuando le proprie attività.
---Con Justin---
"Lavoraci, amico. Pensa a dei bei dettagli, che la lascino senza parole! Fallo bene, d'accordo?" Domanda, sorridendo, lui.
Il ragazzo annuisce.
Intanto Gorka cammina per la scuola, e viene raggiunto da Yoli.
"Gorka! Che ti succede, tesoro?" Domanda.
"Cabano." Risponde.
"Ah, sì? Ha fatto qualche cazzata? Dai, che ti ha fatto?" Chiede.
"Chiamami paranoico, o come vuoi, ma secondo me vuole tornare con Ruth."
"Amico, ma che Ruth, non vedere cose strane."
Lui sospira e si gira.
"Va bene... Tecnicamente, Justin non era il tuo ragazzo. E Ruth è sempre stata la bionda di Cabano. Però, dai. Non vedere storie dove non ci sono. Sono i tuoi ormoni, che sono impazziti, per cui hai queste visioni." Dice Yoli.
Lui abbassa lo sguardo.
"E se non fossero visioni?" Domanda.
La ragazza lo abbraccia.
-----Intanto, in biblioteca-----
"Siamo in un taxi... Diretti all'ospedale." Dice Cabano, nel video.
"Per un'ecografia... Di chi?" Domanda Gorka.
"Di Cèsar Junior o Gorka Junior." Risponde lui.
"Dai, amore, però non metterci questa parte, sembriamo ricchi..." Replica il piccolo, nel filmato.
Il ragazzo guarda il video, e arriva Clara.
"Cèsar, devi finire, è ora di consegnare."
"No, no, mi dia un pochino di più, per favore! Va bene, mi metta in punizione, qualsiasi cosa, mi servono due ore in più, per favore, per favore, per favore!" Esclama il castano.
"Va bene, hai due ore in più." Risponde.
"Bene, grazie mille. Il lavoro che le darò domani sarà meraviglioso, non le dico altro!" Esclama ancora, riprendendo il suo lavoro, mentre Clara se ne va.
Nel frattempo Gorka è dal medico, da solo, ad aspettare che Cabano lo raggiunga.
Dopo una ventina di minuti, arriva una dottoressa.
"Gorka Martìnez." Lo chiama.
Il ragazzo annuisce e si alza, sospirando.
"Vieni da solo?"
"Sì, vengo da solo." Risponde, seguendola.
-----Giorno dopo, in biblioteca-----
Cabano sta facendo vedere a Ruth il video, sorridendo e indicando lo schermo.
Justin li vede e sorride semplicemente.
Gorka, invece, li guarda deluso, senza che loro possano vedere lui, essendo girati a guardare il PC.
"Bene, basta. Finito. Io vado a dare questo a Clara... E tu potresti passare al parco di sempre, alla panchina di sempre, questa sera, all'ora di sempre?" Domanda Cabano.
"Che dici, che parco e che panchina di sempre? Cabano, tu ed io non abbiamo mai avuto un parco di sempre." Risponde Ruth.
"Già. Ma tu e Justin sì." Dice, andando verso la porta.
"E perché vuoi che io..."
"Tu vai lì. Va bene?" Continua, facendole l'occhiolino, ed uscendo dalla stanza, contento.
-----Cinque minuti dopo-----
La bionda, vedendo Gorka, si siede accanto a lui sulla panchina quadrata.
"Gorka... C'è una bellissima sorpresa." Sorride.
"Lasciami in pace. Siete stati bene, tu e Cabano, ieri? Sono andato dal ginecologo da solo, devo essere il più imbecille di tutto lo Zurbaràn." Risponde.
"Ora non essere ingiusto. Per cominciare, tra me e Cabano non c'è niente, e mai ci sarà."
"Ovvio Ruth, come dici tu. Lasciami in pace, d'accordo?" Continua, alzandosi.
"Io davvero non ti capisco, amico! Tu non capisci che Cabano sta facendo di tutto per te!"
"Che mi dimentichiate, allora! Pensavo che potessimo essere amici, ma questo è ridicolo. Prima Justin, ora Cabano, che c'è, le persone ti piacciono solo quando stanno con me, o cosa? Esci dalla mia vita!" Dice, andandosene, lasciandola spiazzata.
Qualche minuto dopo, Cabano sta consegnando a Clara il lavoro, e gli passa vicino Gorka.
"Voglio minimo un dieci, ok? Aspetti un secondo... Gorka! Gorka... Gorka! Che ti succede?" Esclama, raggiungendolo.
"Te ne sei fregato di me. Ti ho detto che era importante, e tu te ne sei fottuto."
Il ragazzo chiude gli occhi, mettendosi una mano in faccia.
"Merda... L'ecografia... Gorka, scusami, scusa..."
"Senti, ti ho chiesto una sola cosa, una sola! E mi hai lasciato solo. Stiamo insieme solo quando va a te! Allora, che avevi di tanto importante da fare, per non venire con me? Eh?"
Lui abbassa lo sguardo.
"Sei un bambinetto, e anche un coglione! Sicuramente Ruth sarà contenta che questa relazione assurda sia finita!" Esclama Gorka.
"Ascolta... Non hai nessun diritto di parlarmi così! Sono mesi che mi faccio in quattro per te! Mi senti?!" Chiede, arrabbiato, Cèsar.
"Ieri hanno visto il sesso del bambino... E' un maschio." Dice, andandosene con gli occhi lucidi, seguito da Yoli, mentre mezza scuola li guarda.
Il ragazzo sospira, guardando Ruth, che è in cima alle scale, triste.
Il castano si gira e calcia un cestino, andandosene via, incavolato nera, mentre Justin e altre persone lo guardano.
-----Il mattino successivo, allo Zurbaràn-----
Gorka è appena entrato in ascensore, e viene raggiunto da Ruth.
"Mi segui nei corridoi, e ora ti infili anche nell'ascensore. Non voglio parlare con te, lasciami stare!" Esclama.
"Tranquillo, che ti lascio in pace. Però prima mi ascolti. Stai sbagliando, eh. Con me, con Cabano, ma soprattutto con tuo figlio! E lui non ha la colpa di nulla." Risponde.
Lui sta per aprire la bocca, ma la bionda lo ferma.
"No! Mi lasci finire, ok? Se ultimamente io e Cabano siamo stati molto insieme è perché mi ha chiesto aiuto per il corto..."
"Che?"
"Cabano voleva farti una sorpresa! Si stava dannando la vita con quel corto. Tanto che per finirlo, si è dimenticato del ginecologo. E ti assicuro che perdersi il momento della scoperta del sesso di suo figlio, ha fatto più male a lui che a te." Continua.
"Sul serio?"
"Cabano è pazzo di te. E del bambino. Ha fatto tanto, è cambiato, è un'altra persona. Se te lo lasci scappare, te ne pentirai per tutta la vita." Dice Ruth.
La ragazza bionda esce dall'ascensore, arrivato al terzo piano, dove c'è Cabano, che appena vede il piccolo, se ne va sbuffando.
Il ragazzo si appoggia dentro, lasciando che le porte si richiudano con lui dentro.
-----Un'ora dopo, in corridoio-----
Cabano sta camminando con il telefono in mano, e si ferma a segnare un numero di telefono, scritto su un foglio appeso alla porta del bar.
Gorka si avvicina a lui.
"Cabano... Dobbiamo parlare..." Mormora.
"Di che? Di quanto sono stronzo, del fatto che non cambierò mai o che non sono degno di tuo figlio?" Domanda, cominciando a camminare.
Il ragazzo gli prende un braccio.
"Fermo... Io so che ho reagito malissimo per la cosa del ginecologo, però..."
"Sì, hai esagerato davvero! Ma non è quello il problema. Il problema è che non ti fidi di me. Non l'hai mai fatto e mai lo farai. Fa lo stesso ciò che faccio, per te rimarrò sempre quel figlio di puttana di Cabano, no?" Chiede.
Lui scuote la testa e prova a parlare, ma Cabano lo ferma.
"Sai una cosa? Non mi interessa! E' inutile essere così buono, così generoso e stronzate simili. Perlomeno prima avevo il rispetto della gente." Risponde, andando via.
-----Più tardi-----
Cabano sta giocando con una palla di carta a calcio, insieme ad altri due ragazzi.
Gorka sta seduto all'entrata di scuola a guardarlo e accarezzarsi la pancia.
"Che posso fare perché tuo padre mi perdoni?" Domanda Gorka, mentre Cabano ride e corre.
"Ora ho un'idea!" Esclama, alzandosi e andandosene.
Qualche ora dopo Gorka entra in biblioteca e si avvicina a Ruth.
Si siede con in mano una busta blu.
"Volevo chiederti un favore, Ruth..."
"Dimmi." Risponde lei.
Potresti dare questo a Cabano? E' che a me non vuole nemmeno vedermi..." Mormora.
"Posso vedere?" Chiede, aprendo la busta di poco.
Lui annuisce.
La ragazza sorride.
"Glielo do io, gli piacerà un sacco!"
"Grazie." Risponde il moro, uscendo dalla biblioteca.
-----Più tardi-----
Gorka esce dalla classe, e Cabano entra dall'altra porta, trovandosi di fronte Ruth.
"Tieni." Dice lei, passandogli la busta
"Per me?" Domanda.
"Sì, da parte di Gorka."
"Tsk." Dice, restituendogliela.
"Aprilo perlomeno!" Esclama la bionda.
"Qualsiasi cosa ci sia dentro questa busta non mi farà cambiare opinione, ti avviso." Risponde.
Ruth annuisce.
Il castano tira fuori dalla busta una maglietta bianca e nera.
"Guarda... Ok, è un bambino, per cui ha comprato la taglia per bebè. Ma io non tifo questa squadra, cazzo!" Risponde, appoggiandola su un banco.
"Guardala dietro, forza. Prendi!" Replica Ruth, prendendola e passandogliela di nuovo.
Cabano la prende, girandola.
"Che, allora, che? Cèsar jr..." Continua lui, rimanendo a bocca aperta.
Ruth lo guarda con un sorriso.
"Gorka metterà il mio nome al bambino?"
"Sì!"
I due sorridono.
"Però col cazzo che mio figlio tiferà questa squadra, eh." Ridacchia Cabano, continuando a guardare quella maglietta con un sorriso enorme.
-----Un quarto d'ora dopo-----
Gorka esce da una delle cabine del bagno, trovandosi di fronte Cèsar.
"Cabano, che fai qui...?"
Il ragazzo gli mostra la maglietta del bambino.
"Non ti è piaciuta la maglietta?" Chiede.
Cabano si avvicina e lo bacia in bocca, per poi spingerlo nella cabina e chiudere la porta.
Fa sedere il ragazzino sul water, allargandogli le gambe e infilandocisi in mezzo, e continua a limonare con lui, togliendogli la giacchetta.
Il piccolo gli leva la felpa e mette le mani sulle sue spalle, mentre Cabano gli tocca il sedere e i fianchi.
I due si fermano un attimo a guardarsi negli occhi, e poi ricominciano a baciarsi, entrambi con le mani nei capelli dell'altro.
-----Sera, alla festa-----
Cabano sta vicino a Gorka, che si allontana con il telefono in mano.
"Ehi, Julio... E Yoli? Le è successo qualcosa?" Domanda.
"Guarda, non me ne frega di lei. Ciao..." Risponde, scendendo le scale.
Dopo una ventina di minuti, Gorka guarda il telefono.
"Cabano... E' un messaggio di Yoli. Mi aspetta fuori, che ha litigato con Julio. Vado a cercarla, va bene?" Chiede lui.
"Beh, allora ti accompagno." Replica Cabano.
"No, resta qui. Sono cose nostre, è un po' giù, sai?" Continua.
Il castano annuisce e gli da un bacio sulle labbra.
Il piccolo ricambia e poi se ne va.
"Vai." Sorride il suo ragazzo.
-----Un po' più tardi-----
Gorka è fuori, e sta parlando al telefono con Cèsar.
"No, Cabano, è che non trovo Yoli... No, resta lì, sicuramente arriverà a breve..." Dice, attraversando la strada dopo che è passata un'ambulanza.
"E quell'ambulanza che è passata è lì per Quino...?" Continua il piccolo, camminando.
Dopo qualche secondo, il ragazzo viene investito da una macchina.
"Gorka? Gorka, che è successo? Ho sentito un colpo! Gorka, mi senti? Dimmi qualcosa, cazzo. Gorka, che ti è successo? Ehi, rispondi, Gorka, Gorka! Stai bene? Gorka! GORKA!" Continua Cabano, al telefono, mentre il ragazzino giace a qualche metro, svenuto vicino al marciapiede.
-----Dieci minuti dopo-----
"Gorka, rispondimi... Cazzo..." Dice Cabano, uscito dalla sala della festa, cercando il suo fidanzato.
Dopo aver visto tante persone ferme in strada, il ragazzo si avvicina, preoccupato, riconoscendo i vestiti del moro.
"Spostatevi, spostatevi... Spostatevi. Gorka, Gorka... Gorka, Gorka! Gorka, tesoro... Chiamate un'ambulanza, è incinto! Gorka, per favore, svegliati, dì qualcosa! Chiamate qualcuno, cazzo!" Piange il ragazzo, tenendolo abbracciato a sè.
Mezz'ora dopo Cabano sta andando in ospedale insieme a Fer e Julio, Gorka è stato portato lì dall'ambulanza.
"E Gorka? Come sta?" Domanda, andando direttamente dalla madre del ragazzo.
"Sta bene, tranquillo Cèsar, è fuori pericolo, totalmente." Dice l'uomo, tenendo le mani del ragazzo.
"E mio figlio?"
"Il bambino... Ancora non si sa..." Sussurra.
Dopo qualche minuto fanno salire i due, che entrano nella stanza dove sta Gorka.
Il ragazzino apre piano gli occhi, vedendo la madre e il fidanzato.
"Ciao..." Saluta piano il castano.
"Gorka, tesoro... Che felicità..." Mormora Miguel.
"Mamma..."
"Stai bene?" Domanda, baciandogli la testa.
Lui annuisce.
"Esco, vi lascio un pochino, così potete parlare da soli, d'accordo?" Chiede, accarezzandogli il viso, per poi uscire dalla stanza, chiudendo la porta.
Cabano si siede accanto a lui.
"Che bel viaggetto hai fatto, eh...?" Chiede piano.
"E' successo qualcosa a Cèsar jr...?" Domanda, con gli occhi lucidi, Gorka.
"Tu ora non ti preoccupare... Va bene? Ciò che devi fare adesso è riposarti."
"Cabano, dimmi la verità..." Sussurra il piccolo.
"Dobbiamo aspettare... Ma non ti preoccupare, sul serio... Ne uscirete. Questo bambino è forte come sua madre, e cocciuto come suo padre." Risponde, accarezzandogli la pancia.
Il moro sorride piano, e Cabano gli da un bacio in bocca, per poi accarezzargli la mano sinistra.
-----Mattina dopo, a scuola-----
Cèsar entra in classe d'arte.
"Cabano..." Dice Fer.
"Non ora, Fer. Non ora."
"Però sai che se vuoi parlare, io ci sono." Risponde.
"Per quello che vuoi." Continua Davìd.
"Sì, ma l'unica cosa che voglio è trovare quel figlio di puttana che ha investito Gorka, perché lo uccido. Vi giuro che lo uccido!"
-----Un'ora dopo, circa-----
Cabano si accende una sigaretta, ed entra nello spogliatoio maschile, sentendo Fer e Davìd litigare, e si nasconde dietro una colonna ad ascoltare.
"Non riesco a capire, Davìd, non riesco a capire cosa cazzo ci facessi con Marcos!" Esclama.
"Fer, ti giuro che l'ho mandato a fanculo!"
"Sì, a fanculo..."
"Però che ne so, era a quella festa ed era ubriaco..."
"E quindi? L'ha fatto per farti andare dietro a lui, e tu che hai fatto? Esattamente quello che voleva, andargli dietro! Sei imbecille o cosa?"
"Ascoltami... Lui era ubriaco e io volevo solo che non si andasse a suicidare, è salito in macchina e quindi..."
"Io non ci capisco una fottuta minchia!" Esclama Fer.
"Fer... Fer..." Piange Davìd.
"Non piangere, tu."
"Siamo stati noi... A investire Gorka..."
Cabano spalanca gli occhi.
"Che?" Domanda il castano scuro.
"Io non sapevo che fare, te lo giuro! Gli ho detto di fermarsi svariate volte, ma non mi ha ascoltato... Però ti giuro che andrò alla polizia a denunciarlo..." Piange lui.
"Tu ti sei comportato come un miserabile, Davìd. Come pretendi che io mi fidi di te?" Dice Fer.
Cèsar intanto esce dallo spogliatoio, mettendosi le mani tra i capelli e mordendosi fortissimo le labbra.
Poco dopo i due escono, prima Fer, e poi Davìd, che lo insegue, mentre Cabano li fissa tutti e due, grattandosi il mento nervosamente.
-----Giorno dopo, mattina-----
"Dammi il tuo cellulare." Dice Cabano, avvicinandosi a Davìd.
"Perché lo vuoi?"
"Per fare una chiamata, dammi il tuo telefono." Risponde.
"Amico, è quasi senza credito." Replica, tirandolo fuori.
"Dammi quel fottuto telefono!" Esclama, a gran voce, il castano, rubandoglielo dalla mano e andando via, lasciando un Davìd tra il confuso e il preoccupato.
-----Un'ora e mezza dopo-----
Marcos è su una collina verde, ad aspettare Davìd, senza sapere che il messaggio non l'ha inviato lui, ma Cabano.
Il ragazzo lo prende da dietro e lo fa girare, e gli tira un pugno in bocca, facendolo cadere a terra.
Mentre quello si rialza, Cabano gli tira un calcio in bocca.
"Schifoso!" Urla, alzandogli la testa e tirandogli una ginocchiata sul naso.
Quello rotola ancora, e quando si rialza, tira un pugno all'altro, che cade.
I due rotolano ancora, e poi Cèsar si trova sopra di lui, seduto, e comincia a riempirlo di pugni in piena faccia.
"Cabano! CABANO, NO!" Urlano Fer e Davìd, precipitandosi da lui, e lo fermano.
"LASCIATEMI!" Urla, liberandosi e prendendo un sasso, pronto a darglielo in faccia, ma i due lo fermano nuovamente.
"Cabano, ti prego, fermati. L'ho denunciato, lo metteranno dentro!" Esclama Davìd.
Lui continua a guardare il viso di Marcos, che è pieno di sangue.
Fer va a controllare se è ancora vivo, mentre Davìd abbraccia il ragazzo, che lascia cadere il sasso.
Dopo essersi accertato del fatto che il ragazzo sia vivo, torna dai due.
"L'hai lasciato lì, per terra! Da solo! Non te lo perdonerò mai, figlio di puttana!" Dice, piangendo, Cabano, abbracciandosi a Fer.
-----Dopo, in ospedale-----
Cabano è seduto sul divanetto, e mentre aspetta che Gorka si svegli, nota una macchia di sangue, per cui si chiude la giacca.
Il ragazzino si gira, vedendo che il fidanzato si strofina gli occhi e tira su con il naso.
"Ciao..." Sussurra il moro.
"Ehi, ciao... Come stai?" Mormora lui.
"Bene..."
"Il bambino?" Chiede, con un sorriso forzato, Cabano.
"Non è ancora fuori pericolo... Bisogna aspettare."
Cèsar annuisce piano, e abbassa la testa.
"Cabano... Che hai fatto?" Domanda, notando del sangue secco vicino al labbro del ragazzo e sulla mano.
"No, nulla, nulla, non ti preoccupare. Niente, sul serio." Risponde.
Il piccolo appoggia di nuovo la testa sul cuscino, tenendo una mano sulla pancia.
"Sai? Pensavo... Che la prima volta che ti vidi... Ti odiai all'istante." Dice Cabano, alzandosi e avvicinandosi al letto.
"E questo cosa c'entra, adesso?" Domanda, ridendo, Gorka.
"Avevi quei capelli strani, e quei vestiti stupidi... Quanti anni... Beh, anche se continui ad avere capelli strani e vestiti stupidi..."
"Che succede, Cabano? Sei fumato, o cosa?" Ridacchia il ragazzo.
"Ci siamo sempre odiati. Tu mi hai odiato, come tutti, almeno una volta nella vita. Io lo sapevo... Ma non riuscivo a fermarmi. Fin quando mi sono stancato. Non so se è successo per te, o per il bambino. Ma so che è per voi due, che non voglio tornare ad essere quella bestia cattiva che ero... Non voglio." Continua, scuotendo la testa.
Il piccolo gli sorride dolcemente.
Il ragazzo si siede accanto a Gorka.
"Devi promettermi che ti prenderai cura di lui molto bene, se io non potessi esserci... Va bene?" Dice.
"Però... Perché non dovresti esserci?" Domanda, sedendosi piano.
"Sono sicuro che sarà un bambino meraviglioso. E Cèsar jr mi piace, però... Però credo che dovremmo chiamarlo Adam... Come tuo fratello..."
"Cabano... Mi stai spaventando. E' successo qualcosa?" Chiede.
"No, no. Sul serio, niente. E' solo che mi mancavi tanto... Ora dormi, dai. Io resto qui con te, fino a domani, va bene?" Chiede lui, sedendosi per terra e tenendogli una mano.
Il ragazzino si stende di nuovo.
"Resta qui..." Sussurra Gorka.
Il castano gli bacia la mano e gliela accarezza, guardando la sua pancia, mentre il suo fidanzato chiude gli occhi.
-----La mattina dopo-----
Gorka dorme, e Cèsar sta lì, ad accarezzargli i capelli e a sistemarglieli.
Poi lo bacia sulle labbra, e prende un biglietto scritto da lui, che lascia sotto il cuscino.
Poi scende dal letto, con le lacrime che gli scendono lungo le guance.
Va verso la porta, poi si ferma e si gira a guardarlo per qualche minuto.
Dopodichè, esce dalla stanza, e dall'ospedale.
"Che succede, amico? Hai visto gli altri?" Domanda Justin.
"L'ho visti entrare..."
"Pensavo non venissero, non li avevo visti ancora. Ehi, che ti è successo?" Chiede, ancora, il castano scuro.
"Niente..." Risponde.
"Che hai fatto?" Domanda, vedendo il sangue sulla sua maglietta, visto che il ragazzo si è aperto la giacca.
"Nulla, mi sono preso a botte con un tizio..."
"Preso a botte? Cabano, con chi ti sei picchiato?" Chiede.
Il ragazzo fa un tiro dalla sigaretta, con gli occhi lucidi.
"L'ho quasi ucciso, amico. Ho quasi ucciso il figlio di puttana che ha investito Gorka..."
Justin gli accarezza la schiena.
"Justin, io non voglio tornare ad essere la bestia che ero prima... E mi faccio paura... Perché ti giuro che non mi controllavo. Se non mi avessero fermato, l'avrei ammazzato." Risponde lui.
"Dai, l'hai fatto perché eri arrabbiato. Per Gorka e il bambino... Non so, amico, suppongo che tutti possano arrivare a fare pazzie per le persone che amano... E non per questo sei una bestia... Dai. E poi ti sei già pentito per ciò che hai fatto. Non ti agitare..." Lo consola il castano chiaro.
"Pentirsi non basta... No." Replica lui, fumando.
"Che roba, non posso credere di star sentendo Cabano dire queste cose. Ma sei scemo o cosa?" Ride, colpendogli la spalla.
"Oh, anche tu sei cambiato, eh! Il fottuto vanitoso che se ne va con la sua ragazza a guardare le stelle, in India. Come sei diventato, eh!"
"Dammi questa." Risponde, indicando la sigaretta.
"Ma se hai appena finito la chemio."
"Proprio per questo." Dice, prendendola.
"E per la cosa della Russia come va?" Domanda Cabano.
"Te la ricordi? Beh, ci sto lavorando. Sì, ci sto lavorando. Ancora te lo ricordi, eh?" Ride il castano scuro, facendo ridere pure quello dagli occhi azzurro chiarissimo.
-----Dentro l'ospedale-----
Gorka sta dormendo, ed entrano nella sua stanza Yoli, Julio, Fer, Alma, Ruth, Quino e Davìd.
"Ciao! Ehi, come stai?" Sorride Yoli, mentre gli altri gli si avvicinano, tipo Fer, che gli accarezza i capelli.
"Ehi, ragazzi." Sorride il piccolo, sedendosi.
"Abbiamo un regalino per te." Dice Yolanda, passandogli una busta.
"Vediamo che mi avete preso." Dice, tirandolo fuori dalla busta e scartando il pacchetto.
"Wow, che bello, è un profumo!" Esclama.
"E' molto buono." Continua Yoli, sorridendo.
Ruth finge di dover respirare con una mascherina verde trovata sulla scrivania, facendolo ridere.
"Ehi, come va?" Dice Justin, entrando, prendendo dei fiori dalla stanza stessa e passandoglieli.
"Porto fiori!" Continua il ragazzo, e tutti ridono.
"E... Sapete dov'è Cabano?" Chiede Gorka.
"Ora arriva..." Risponde, a voce bassa, Justin.
"Adesso arriva papà puffo." Dice Yoli, fingendo che Cabano sia un ragazzo basso.
"Ma quale papà puffo! Poverino! E poi è alto!" Esclama Gorka, colpendole la mano e ridendo.
Entra un'infermiera, facendo segno di stare zitti.
"Ci scusi..." Continua Justin, alzando una mano.
Dopo qualche minuto, Julio collega il suo computer alla televisione, facendo partire i loro corti, da guardare tutti insieme.
I ragazzi guardano i corti, a cominciare da quello di Yoli e Julio, che tratta di due ragazzi innamorati, in questo caso Fer e un ragazzo sconosciuto.
Davìd guarda il ragazzo, sorridendo piano.
Poi va avanti con Quino che canta due pezzi di canzoni, facendo ridere Julio, Davìd e infine Gorka.
Quino e Alma si alzano, ed escono dalla stanza, salutando il ragazzo.
Gli altri continuano a guardare la tv, dove adesso c'è Justin con un fazzoletto in testa, e i suoi amici che si sono messi tutti i fazzoletti in testa, come lui.
Justin e anche Ruth sorridono, e si danno un bacio.
Nel frattempo, Cabano è andato alla stazione di polizia.
Fissa per qualche minuto la struttura, per poi sospirare ed entrare nell'edificio, con le lacrime agli occhi, a confessare ciò che ha fatto a Marcos.
Intanto Gorka piange, vedendo il corto di Cabano, di loro due sempre insieme, che ridevano e parlavano del loro bambino e dei loro progetti.
Ruth gli accarezza la schiena, mentre lui guarda il filmato in lacrime.
Il ragazzo non si è accorto che sotto il cuscino c'è un biglietto che spiega dove è andato Cabano, con scritto alla fine: "Ti amo."
Alla fine dei video, tutti applaudono e si alzano.
Julio stacca il suo PC, aiutato da Fer.
"Bene, Gorka, io devo andare ora. Domani vengo a trovarti." Sorride piano Yoli.
"Grazie, Yoli." Dice lui.
"Dove devi andare?" Domanda Julio.
"Beh, a fare delle cose... E a rallegrare mio fratello."
"Allora... Ti accompagno." Risponde.
"No, no. Ti chiamo dopo, va bene?" Replica, baciandolo, per poi andare via.
"Ciao ragazzi!" Esclama, andando via.
-----Mezz'ora dopo-----
"Voi che fate ancora qui? Lasciate riposare Gorka, per favore." Dice Miguel.
"Va bene." Annuisce Julio.
"Ragazzi... Se vedete Cabano ditegli di venire, per favore..." Continua Gorka.
"Va bene. Riposati, eh." Continua Julio.
"Ti voglio bene." Sorride Fer, mandandogli un bacio.
"Anch'io." Risponde, stendendosi, il ragazzino.
"Come stai?" Domanda Miguel, al figlio.
"Mamma, è successo qualcosa?" Chiede il moro.
"Stavo parlando con il medico, e mi ha dato notizie del tuo bambino." Dice, accarezzandogli le spalle, la madre.
"E...?" Chiede Gorka, preoccupato per suo figlio.
(Angolo autrice: Nello scorso capitolo ne ho fatti due insieme, 8 e 9... E qui, tutti insieme, abbiamo il 10, l'11, il 12, il 13 e il 14. E così ho concluso la quarta serie in pochissimo tempo! E' stato un po' faticoso, perché è un capitolo veramente lunghissimo e ci ho messo una giornata intera per scriverlo! Bene, alla prossima. Grazie e ciao!)
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