Maternidad y paternidad.
"Credo che sia qui. Sì, teoricamente è qui." Dice Cabano.
"Tu credi che ci prenderanno?" Domanda Fer.
"Certo. Ho letto su internet e abbiamo tutti i requisiti."
"Beh, sarebbe bello guadagnare 200 euro al mese!"
"Hai ragione. E se riusciamo ad andare anche dall'altra parte sono altri 150. Dopodichè cambio la moto, vedrai." Risponde lui.
"Io invece come prima cosa penso che... Oh, guarda, c'è Gorka. E Yoli. Ehi!" Esclama Fer, e Cabano provvede subito a tappargli la bocca.
"Zitto, zitto! Vuoi che sappiano cosa dobbiamo fare?"
"Ma loro che ci saranno venuti a fare qui?" Chiede il castano scuro.
"E io che ne so!" Replica l'altro.
"Sono venuti a donare ovuli?"
"Sì, sarà questo."
"No, non credo... E se uno dei due aspettasse un bambino? Qui si può anche abortire..."
Intanto Yoli rassicura Gorka, dicendogli che non farà male e che ci vorrà poco.
"Sì, e dove pensi che li trovo 500 euro? Mica li posso chiedere a mia madre, e nemmeno posso pagare a rate!" Le risponde il piccolo.
"Beh, pensermo a qualcosa, ok?" Replica la ragazza.
"Eh, è sicuro che sia Yoli quella rimasta incinta! Lo sai com'è e ora che non sta più con il chierichetto..." Dice Cabano.
"Non mi rompere con ste cretinate!" Esclama innervosito Fer, entrando nella struttura.
"Tranquillo... Aspettami!"
-----Mezz'ora dopo, all'entrata dello Zurbaràn-----
"Ah... Il mio primo giorno da brava persona! Vado al bagno." Dice Cabano, andando quasi a sbattere contro Gorka, che lo supera velocemente.
Dopodichè, il ragazzo fa qualche passo indietro.
"Ehi, Fer... Non una parola delle seghe, eh. Nè di chi abbiamo incontrato, va bene?"
"Va bene... Perché?" Chiede lui.
"Perché? Mica vorrai fare il pettegolo!"
"Ahhh, no, no!" Esclama lui.
"Loro stavano lì per i problemi loro, e noi per i nostri. E non parliamo di questa storia agli altri..." Dice César, andandosene verso i bagni.
"A dopo!" Lo saluta il castano.
-----In classe-----
"Buongiorno." Saluta Martìn.
"Buongiorno." Risponde Cabano, sedendosi al suo banco.
"Bene, ora vi distribuirò questi fogli, che dovrete riportare domani con la firma dei vostri genitori." Dice l'uomo, cominciando a darglieli.
"E' un autorizzazione? Per una gita?" Domanda César.
"Non esattamente. E' un'autorizzazione, sì, ma per fare un test antidroghe." Replica, tranquillamente.
"Che?! Non potete fare questo! Questa è una cosa incon... Inconst... Non potete farlo, cazzo! Volevo dire cavolo!" Esclama lui.
"Se i vostri genitori firmano sì. Ne darò uno anche a tua madre, per sicurezza. Ah, lo voglio per domattina." Risponde.
"E perché così presto?" Chiede Alma.
"Perché così, chi la consuma abitualmente non ha tempo di disintossicarsi. E quindi risulterà positivo nel test." Dice Martìn.
"A... A me non lo dà?" Domanda Ruth.
"L'ho già dato a Clara."
"Ah..."
"Voglio anche che sappiate che se pensate di fare i furbi copiando la firma dei vostri genitori, li chiameremo per avere conferma. Per cui, spero che nessuno tenti di ingannarci. Grazie." Conclude, uscendo dall'aula.
Cinque minuti dopo, Yoli e Gorka stanno parlando.
"Guarda, ho pianificato tutto. Domani andiamo, tu dirai a tua madre che dormirai a casa mia. Per i soldi non ti preoccupare, ti dò tutti i miei risparmi."
"Yoli, non voglio i tuoi soldi." Dice Gorka.
"Smettila! Lascia fare a me, che io mi incarico di tutto e basta. Vedrai che passerà." Risponde, tenendogli la mano.
In quel momento, si avvicina Cabano.
"Ehi... Come va? State bene?" Domanda il ragazzo.
"Beh, guarda... Fino ad un minuto fa tutto perfettamente, Cabano. E a te come va?" Chiede Yoli.
"Bene, sì, a parte il test antidroghe bene..." Risponde.
"Mi fa piacere." Dice lei.
"E... E invece come va... La gravidanza? Eh?" Continua César.
"Ma gliel'hai detto?!" Esclama il moro.
"Ti giuro che io non gli ho detto nulla!" Gli dice.
"Ah, quello che aspetta sei... Tu... Oh." Mormora il castano, sorpreso.
Poi, lentamente, si volta, allontanandosi.
"E questo come fa a saperlo? Chi gliel'ha detto?" Dice Gorka.
Yoli lo fissa, con gli occhi spalancati.
"Che c'è?" Domanda il piccolo.
"E' il padre... E' il padre, per questo lo sa!" Risponde lei.
"Cazzo, no, Yoli, no! Non è il padre, come ci sarei potuto andare a letto? Per favore... Adesso lo sapranno tutti! Merda, che casino!"
"Il casino l'hai creato quando hai scopato con... Chi saprai tu." Replica.
Cabano, innervosito, intanto, è andata al bar.
"Hai visto le prove che dobbiamo fare per essere donatori di seme? Più di quelli presenti sulla pagina web!" Esclama Fer, sedendosi accanto a lui, che si morde il dito.
"Dobbiamo fare anche gli esami del sangue per eslcudere malattie, cose del genere. Deve esserci il riconoscimento medico, fin quando non c'è quello non possiamo masturbarci, dopodiché, all'ok possiamo cominciare. Poi potremmo anche diventare padri."
"E perché dici questo?" Chiede.
"Perché potrebbe succedere." Risponde.
"Tu non avrai mai figli, figurati! E poi quando vedranno quanto sei effemminato ti caccieranno." Replica Cabano.
"Cabano, non sono effemminato, sono fashion." Dice lui.
"Che sei?"
"Fashion! E poi non è che se sei effemminato ma sei maschio non puoi donare, o se sei una ragazza maschile nemmeno." Esclama.
"Che ti credi, che gli altri vogliano un figlio "fashion" come te?" Domanda Cabano.
"Sai quello che si trasmette? La stupidità. Visto che sei più stupido della media, non ti prenderanno manco per il cazzo."
"Ho una media perfettamente nella norma!!"
"Come no, allora fammi vedere!"
I due si alzano in piedi.
Fer lo fissa negli occhi, e Cabano non sa che dire o che fare, non sa come dimostrare di essere di un'intelligenza normale.
Lentamente, abbassa lo sguardo mentre nel bar gli altri ridono.
"Come attore ci sai fare, sei bravissimo a fare il timido!!" Sorride Fer.
"Fashion di merda!" Risponde lui, andandosene, mentre l'altro ragazzo si siede, facendo l'irritato.
-----Un'ora dopo-----
Gorka sta camminando all'aperto, qualche secondo dopo, viene raggiunto da Cabano, che lo saluta.
"Ehi! Già te ne vai? Non sono finite le lezioni..."
"E tu?" Domanda lui.
"Beh, sono uscito a... Prendere un po' d'aria."
"Come me."
"Ehi, e... Da quanto sei...? Perché non si nota nulla, sei super magro..." Comincia lui, venendo interrotto subito.
"Non è tuo, se è ciò che ti preoccupa!" Dice, fermandosi.
"Sicuro?" Chiede.
"Sì, sicuro. E ora lasciami tranquillo, d'accordo?" Domanda, riprendendo a camminare.
Il castano lo riaffianca.
"Allora se non è mio... Deve essere di Justin, chiaramente. Perché tu non sei di quelli che vanno ogni sera con uno diverso."
"Vediamo, Cabano,.. A te di chi è non ti deve interessare minimamente. E non ti permettere di dire che sono incinto o di mettere in mezzo Justin. Perché tra me e lui non c'è niente." Risponde il nano.
"Va bene, tranquillo. E... E... Con la pancia che farai?" Replica.
"Tu che credi?" Domanda Gorka, andando via.
-----Al parco-----
Ruth è sull'altalena insieme a Justin, Cabano è seduto du una panchina a fumare una sigaretta, e intanto si avvicinano Quino, Yoli, Gorka, Julio e Alma.
"Ciao!" Saluta Julio.
"Ciao Cabano. Tu come pensi di superare il test antidroghe? Perché è sicuro che qualcosa trovano." Dice Yoli.
"Beh, non lo so Yoli, non lo so." Risponde.
"Si suppone che bevendo tanta acqua purifichi il corpo. No?" Continua Julio.
"Ah, sì?" Domanda Alma, prendendo a bere dalla sua bottiglietta.
"L'acqua purifica." Continua il ragazzo.
"Non me ne frega nulla. Io chiedo la pipì a qualcuno che sia pulito, gli dò i soldi ed è fatta. Lo fanno anche gli sportivi, quindi non deve essere male." Sospira il castano chiaro.
"Già. Ma chi sarà pulito in classe nostra?" Domanda la riccia.
"Io. 50 euro ed è tutta vostra!" Esclama Julito.
"Yoli se vuoi io... Posso darti la mia..." Mormora Quino.
"Oh, grazie... Che romantico, sì. Giusto quello che speravo dal mio ex, la sua pipì. Ma che cazzo credi, che io mi droghi o che?" Dice, infastidita, la ragazza.
Julio e Alma ridono.
"Tu cosa pensi di fare con il test?" Chiede Justin, alla bionda.
"Io?"
"E' da una settimana che non fumo canne, io. Tu sì?" Domanda il castano scuro.
"Io ho fatto un tiro l'altro giorno... Sicuro risulterà qualcosa, vedrai. Con tutto quello che è successo ho parlato molto con Clara, e le ho promesso che non mi sarei più cacciata in questo genere di problemi."
"Beh, magari non firma e quindi Martìn non può farti questo esame." Risponde lui.
"Già, ma se non fosse così?" Chiede Ruth.
"Ti darò la mia." Replica.
"Che succede?" Domanda Yoli, a Gorka, dopo essersi allontanati di qualche passo.
"Se nel test risulta che sono incinto? Poi lo dicono a mia madre."
"Gorka, come fa a risultare? E' un test antidroga."
"Io che ne so Yoli, non ci capisco niente di gravidanze, test di droghe o altro. Però se appare in quello della farmacia, perché non dovrebbe apparire anche in questo?" Risponde, allarmato.
"Non succederà, non ti preoccupare, va bene?" Lo consola Yolanda.
"Santo cielo..." Sussurra lui.
-----Mattina successiva-----
"Una del mio quartiere ha abortito e ha detto che è tornata subito a casa. La seconda volta è anche uscita la sera. Ah! Aspetta..." Dice Yoli, aprendo lo zaino.
"Tieni. E' tutto ciò che ho trovato in casa... La metà è in spiccioli, ma sicuro te li faranno cambiare." Continua.
"No, non voglio nulla di questo..."
"Prendi." Risponde, mettendogli in mano il suo portafogli, mentre due ragazzi le rubano qualcosa dallo zaino.
"Idioti!" Esclama Yoli, inseguendoli.
"E' che io... Non so se voglio abortire..." Si dice, a voce bassa, Gorka.
Intanto, a scuola, si stanno svolgendo i test antidroga.
"Che succede, amico?! Che c'è, hai già rimediato la pipì da qualcuno pulito?" Esclama Fer, alzando la mano.
"Che ti sei fatto? Sei super strano!" Risponde César, vedendo come si è vestito.
"No. Sei tu che sei strano. Che ti sei fatto?"
Il ragazzo cerca di nascondere il fatto di avere gli occhiali da intellettuale e un libro di chimica tra le mani.
"Ti sei messo a fare l'intellettuale?" Domanda lui.
"No, no..."
"Ti sei messo a fare l'intellettuale, tu?!" Dice, di nuovo, a voce ancor più alta, Fernando.
"Chiuditi quella boccaccia, coglione!" Esclama Cabano..
In quel momento, tutte le persone in corridoio cominciano a ridere.
"Cazzo, con lo stronzo. Si è comprato degli occhialoni da studioso e un libro di chimica!" Ride Justin.
"Invece di preoccuparti di me, o di quello che indosso o compro, potresti preoccuparti di più per i ragazzi che lasci incinti, no?" Domanda lui.
"Infatti... Che?!" Chiede Fer, guardandola.
Il ragazzo si avvicina a lui.
"Di che cazzo stai parlando?"
"Chiaro. Adesso fai finta di non saper nulla di ciò che hai fatto a Gorka!" Risponde Cabano, andando via, lasciando Justin confuso.
Dopo aver finito i test antidroga, i ragazzi della 2B vanno in palestra a fare ginnastica.
"Va bene! Cambiate lato!" Esclama la professoressa.
Yoli, di proposito, urta César.
"Ahi! Ma sei scema?" Esclama lui.
Un secondo dopo la prof fischia e i ragazzi si fermano, girandosi verso la porta, dove ci sono Martìn e la signora dei test antidroga.
"Oh, che pesante che è! Che vuole, altra pipì, da noi? Sarà difficile, perché Marta ci sta facendo sudare tutto! Sempre che non ci porti una birretta, chiaro." Replica, stanco, Cabano.
"Visto che sospetto che qualcuno di voi abbia ingannato... Faremo un altro test. Del sudore." Dice, aprendo una scatola, da cui la donna tira fuori l'oggetto per il test.
"E voglio cominciare da... Cabano!"
La signora si avvicina e gli preleva del sudore.
"No, no!" Esclama lui.
A quel punto, Ruth scuote la testa.
"No, a me non la farete questa prova!"
"Devi farla, Ruth. Clara ha firmato." Continua Martìn.
"Ruth, tranquilla." La conforta Justin.
"No, no, no. Sono stanca di questi test! Io questa prova non la faccio!" Esclama, scappando dalla palestra.
"Ruth, aspetta! Torna qui!" Urla il preside.
Finita l'ora, Cabano comincia a camminare avanti e dietro, mentre Gorka, invece, viene fermato da Justin.
"Gorka, aspetta. Dobbiamo parlare." Gli dice lui.
"Non so di che." Risponde.
"Sì che lo sai." Replica, prendendogli la mano e portandolo nel bagno dei professori.
"Cabano va dicendo che sei incinto."
"Me ne frego di ciò che dice quello."
"E che... E' mio. E' mio?" Continua il castano.
"E' l'unica cosa che ti importa, no? Che sia solo o no, fa lo stesso per te, giusto? Ti importa solo sapere se è tuo. Menomale che non sto più con te!" Risponde il piccolo, andando verso l'uscita del bagno, seguito da quello più alto.
"Come va ai genitori? Avete già un nome per la creatura?" Domanda Cabano, fermo lì davanti.
"Sei un figlio di puttana, non ci si può fidare di te! Beh, vuoi sapere qualcosa? Il bambino è tuo, imbecille! Mi hai lasciato incinto quest'estate al lago!" Esclama Gorka.
"Stai scherzando, no...?" Domanda César, ridendo nervosamente.
Il ragazzo lo guarda seriamente, per poi girarsi e andarsene.
-----Mezz'ora dopo-----
Cabano sta cercando di chiamare Gorka al telefono, ma c'è sempre la segreteria.
Il ragazzo decide di sedersi sul prato e accendersi una sigaretta.
Viene poi raggiunto da Fer, che si siede di fronte a lui.
"Ciao." Lo saluta.
"Ciao..."
"Mi dispiace per prima..." Sussurra lui.
"E' stata colpa mia. Non dovevo darti dell'effemminato, visto che non lo sei. Beh, quasi. Comunque sono cose tuo e io non ho il diritto di mettermi in mezzo..." Risponde l'altro.
Fer sorride.
"Oh, ehm... Tu sai della gravidanza di Gorka, no?" Domanda Cabano.
"Sì."
"Già. A quanto pare... E' mio." Replica il castano.
"Come è tuo? Tu... Tu e Gorka avete fatto l'amore?" Chiede, sorpreso.
"No, Fer, no. L'ho ingravidato con il subcos... Subcon..." Dice lei.
"Subconscio."
"Subconscio... Quest'estate, al lago, eravamo entrambi arrabbiati, con Justin e Ruth e... Beh, è successo ciò che è successo."
"Cabano... Che cazzo farai?" Chiede l'altro.
"Non farò nulla. Sono cose sue. Al massimo gli dò i soldi per l'aborto, io che ne so..." Sussurra l'altro, mentre il ragazzo più alto lo fissa.
"Cazzo... Tu non ti angosciare, eh." Dice lui.
"Ci provo... Mmh. Puoi portare queste riviste a casa tua? Lo sai, mia madre con questa cosa delle droghe controlla tutto in camera mia, quindi..." Continua César, tirando fuori tre riviste e passandole a Fer.
"Ma a che ti servono?"
"Per il seme, per domani, sai... Quelle che ci sono là mi fanno schifo, le usano tutti... Per favore." Risponde.
"Va bene, va bene." Dice, guardandole stranito.
"In più se in clinica arrivi con quelle ti penseranno tutti un duro, senza nessun tipo di Fer "fashion", eh?" Ride Cabano.
-----Giorno dopo-----
Yoli è appoggiata ad un muro, aspettando Gorka, che in qualche secondo la raggiunge.
"Cazzo... Pensavo fossi andato direttamente alla clinica senza di me." Dice Yoli, vedendolo.
"Non ti preoccupare, non serve, sul serio." Risponde.
"No, io vengo, eh. Tieni, ti ho portato altri 150 euro. Ne hai abbastanza adesso?"
"Suppongo... Non li ho contati." Le dice Gorka.
"Bene, allora dopo andiamo, no? Ho già detto a mia madre che resti a dormire a casa nostra oggi." Replica la ragazza, camminando assieme al piccolo.
-----Più tardi-----
Gorka sta uscendo dalla classe, e in fretta e furia, lo raggiunge César.
"Ehi! Ehi... Sentiamo, perché non mi hai detto prima che era mio? Perché mi hai mentito? Beh, penso di aver diritto almeno ad una risposta, no?" Chiede lui.
"Diritto? Come sei divertente. Vuoi sapere la verità? Sicuro? Pensavo ci arrivassi da solo, senza che dovessi dirtela io. Sai perché non ti ho detto che era tuo? Perché mi vergogno che si sappia che sono stato a letto con te, mi vergognerei ancor di più se tutta la scuola sapesse che sono incinto!" Esclama Gorka.
"Ti faccio tutto questo schifo?" Domanda il ragazzo.
"Quasi quanto me ne faccio da solo." Risponde, girandosi.
"Ehi!" Lo ferma, nuovamente, Cabano.
"Tieni... Questo è ciò che ho, ma presto ne avrò altri..." Mormora César, mettendoglieli in tasca.
"Per il bambino?" Chiede lui.
"Bambino? Che bambino? Ma tu... Abortirai... No?" Domanda César.
Lui si gira e va via, ma l'altro lo segue.
"Ah, quindi non... Non lo farai."
Yoli si gira a guardarli.
Gorka prende i soldi dalle tasche e comincia a buttarli per terra.
"Gorka? Gorka! Gorka! Ehi!" Esclama Olimpia, la professoressa di inglese.
Il ragazzo, senza rispondere, se ne va.
Cabano comincia a raccogliere i soldi, mentre Yoli si inginocchia accanto a lei.
"Posso sapere che cazzo gli hai fatto?" Domanda.
"Niente..."
"Niente? E allora perché è andato via così?!" Chiede Yoli.
"Credo..."
"Credi?"
"Credo che sarò padre... E... Tutti questi soldi serviranno per il bambino." Mormora lui.
"Non toccare, che ti rompo le gambe!" Esclama Cabano, mentre un ragazzo stava raccogliendo una banconota.
Yoli si alza e corre fuori dalla scuola.
In pochi secondi, la ragazza lo raggiunge.
"Gorka, aspetta... Dove vai?" Dice.
"Non lo so... Ma so dove non andrò. Non voglio farlo, Yoli, non voglio farlo, so che è ciò che vi aspettavate, ma non lo farò, no..." Sussurra il ragazzo, piangendo.
"Ma io pensavo che non volessi tenerlo... Beh, fa lo stesso. Ti aiuterò comunque, ok?"
"Grazie, Yoli. Grazie... Però ora voglio stare solo, va bene?" Chiede lui.
"Però..."
"Sto bene, Yoli. Voglio solo restare solo per un po', per favore."
"Va bene... Aspetta, se vuoi stare solo, prima prenditi questo, d'accordo?" Dice, abbracciandolo.
Il piccolo ricambia l'abbraccio, con gli occhi lucidi.
La ragazza gli bacia una guancia.
Il moro si allontana, dopo una decina di minuti è arrivato al cimitero, con un mazzo di fiori in mano.
Si siede di fronte ad una lapide, con scritto "Adam Martìnez Mora" e la date di nascita e di morte.
Gorka appoggia i fiori, sospirando piano.
"Ciao, Adam. Sai che... Sarò madre. Madre... E' la prima volta che penso a me in questo modo. Spero che sia più facile che essere stato tuo fratello, perché mi sta costando molto. Davvero molto."
Passato qualche minuto, il ragazzo prende un solo fiore e se lo tiene stretto al petto.
Dopodichè, manda un bacio verso la sua lapide, andandosene.
Si gira un altro momento, a guardarlo, e con un sorriso triste se ne va, tenendosi quel singolo fiore bianco.
-----Nel frattempo, vicino alla clinica.-----
"Dai, su, un po' di animo. Sono io quello che è stato rifiutato, non tu. Bassa mobilità. E' stata colpa di Davìd, che mi ha sedotto in bagno, sennò..." Dice Fer.
"Già..."
"Che succede? Cabano, se superi anche le altre prove guadagnerai molti soldi, per cui che problema c'è?" Domanda.
"Troppa mobilità, ecco qual'è il mio problema. E in più Gorka terrà il bambino. Sarò padre, Fer, padre! Ma se non so essere figlio, come faccio ad essere padre?" Chiede lui.
"Gorka lo tiene? E' sicuro?"
Cabano annuisce.
"Cazzo... Beh, tu sarai padre e io vado a conoscere i genitori del mio ragazzo... Se ne esco vivo, ne riparliamo, va bene? Poi mi racconti anche tu." Replica, accarezzandogli un braccio e il viso, poi corre via, da Davìd, mentre il ragazzo sospira e riprende a camminare da sola.
(Angolo Autrice: Non mi sono spiegata bene, mi spiego meglio qui.
Sia ragazze che ragazzi possono avere figli in questa storia.
Praticamente, alcune ragazze hanno lo sperma e altre gli ovuli, stesso per i ragazzi.
Ovviamente, solo per la storia, però io voglio che sia così, visto che è la mia Fanfiction.
Dopo la fine della loro storia in sè, io la continuerò con saghe mie, ecc.
Detto questo, Adam sarebbe l'attore di Gorka, che qui era suo fratello.
Ps: Altre cose, sono modificate, rispetto alla storia originale.
Come al solito, se avete domande, potete chiedere. Grazie e ciao!)
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