God Jihyo sull'Olimpo

Visto che sono un gentiluomo di Narratore, vi narrerò anche questo.

C'era una volta, non tanto lontano, ma neanche troppo vicino, l'Olimpo, dove la madre di tutti gli deidol, God Jihyo, sedeva sul trono, a fissare annoiata la Terra e i suoi abitanti.

In quei giorni non nasceva nessuno e, oltre ad ascoltare le solite preghiere dei mortali, giocare a scacchi con Atena, fare skincare con Afrodite o altre pratiche divine, stava lì, ferma, col desiderio ardente di creare un altro umano, un po' come quando su The Sims 4 ti stanchi di giocare con i soliti sim.

Un bel (nuvoloso e con la grandine) giorno di dicembre, sentì Era suonare la grande campana e si diresse verso di lei, trovandola urlare "STA PER NASCERE QUALCUNO, STA PER NASCERE UN BAMBINO!" e si prese un accidenti, forse per l'emozione, forse perché Zeus aveva appena scagliato sulla Terra un gran tuono, ma il punto era che stava per nascere qualcuno.

Corse verso Zeus e gli disse che aveva avvistato una bella ragazza in Mongolia dell'est (tranquillə non è vero), in modo da levarselo dai piedi, ed entrò nella sala di creazione degli umani.

Il bambino sarebbe nato il 4 dicembre, numero che, sul regolamento degli dèi, indicava una personalità stabile, forte e responsabile, con un profilo bello e naturale.

La dea si fermò un attimo a pensare. Lei aveva aspettato tanto quel momento, non poteva certo farselo fuggire così, stando ad ascoltare il rEgOlAmEnTo! Così prese una penna e aggiunse:
"Attenzione però, proprio per la consapevolezza del personale valore che hanno, queste persone tendono all'individualismo e a non prestare attenzione alle persone che hanno intorno".
Ecco, ora sì che la questione si faceva interessante. Soddisfatta del suo lavoro (imbroglio*), si avvicinò al pentolone.

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