Il diario pt3 #18
Povs Alex
Chiusi il diario e con le mani che tremavano lo riposizionai nel mio cassetto. Avevo le lacrime agli occhi, mi stesi sul letto e fissai il soffitto per quelle che parvero ore. Come poteva Magnus sopportare tutto quello con il sorriso sulle labbra, senza mai dire niente, senza lamentarsi? Io al posto suo ci sarei riuscita? Forse, ma non penso che riuscirei ad ignorare tutto. Non pensavo che Magnus Chase, il figlio di Freyr, ragazzo solare, sempre allegro, con una buona parola per tutti, educato e tranquillo, potesse avere certi demoni nella sua testa. Mi ricordai di una conversazione avuta con Magnus tempo fa, eravamo in camera sua, stesi sull'erba soffice a guardare le stelle. Ci tenevamo per mano, e io gli chiesi:
-Maggie, ma se noi non fossimo diventati degli einherjar, ci saremo comunque conosciuti?
-Credo di si.
-Secondo te come sarebbe stato il nostro primo incontro?
-Sinceramente? Credo che ci saremmo incontrati vicino ad un bar a litigare per un pasto.
-Wow, che ottimismo!
-Ehi, sono solo realista.
-Come sarebbe andata?
-Probabilmente ci saremmo insultati e poi io avrei ceduto.
-Poi io ti avrei visto tutto triste e avrei condiviso il cibo con te.
-Togli "avrei condiviso il cibo con te e sostituiscilo con: avrei mangiato spudoratamente davanti a te.
-Dai non sono così cattiva
Magnus alzo un sopracciglio -Si Alex, lo avresti fatto
-Okey, Okey, hai ragione sono così cattiva. Però credo che sarebbe stato molto più facile di affrontare tutti quei mostri. Si, sarebbe stato decisamente più facile.
Magnus scrollò le spalle e disse -Alle persone migliori capitano le sfortune peggiori, me l'ha detto una volta un amico.
-Si ok, capisco paragonare la mia persona ad un aggettivo come migliore, ma il paragone con te proprio non lo capisco.
-Eddai però, io cercavo di fare un commento filosofico!
-Gente, ecco a voi Shakespear 2.0
Magnus rise e risi anche io, una risata leggera, senza nessuna pretesa, ma mi fece bene al cuore. Ma io che sono pur sempre Alex Fierro, gli salì a cavalcioni sul petto, mi avvicinai pericolosamente alla sua faccia, poi all'orecchio e con sguardo malizioso sussurrai -E chi sarebbe la tua *Anne Hathaway*? Lo vidi palesemente a disagio, era tutto rosso, gli sfiorai la guancia con le labbra e sentì la sua pelle ribollire. Sorrisi leggermente e inchiodai il mio sguardo nel suo, solo per avere la certezza che in quel momento fossi io a comandare. Ingoio molto faticosamente e inizio a balbettare -Io, cioè, ma, non so-. Mi allontanai dalla sua faccia, perché IO SONO PUR SEMPRE ALEX FIERRO, feci come per guardarmi al polso, ed esclamai
-Oh, guarda si è fatto tardi! Che peccato!
Mi alzai da lui e mi avvicinai verso la porta. Con la coda dell'occhio vidi Magnus disteso a terra ancora stordito e cercai di non ridere. Toccai la maniglia della porta e lo sentì dire
-Alex, aspetta, se vuoi puoi rimanere a dormire qui, lo sai che puoi, e dovrei avere della roba tua dell'ultima volta...
Mi voltai con il mio sorriso malizioso stampato in faccia e dissi
-No, Maggie. Non vorrei far esplodere i tuoi ormoni.
Chiusi la porta e lo vidi portarsi una mano tra i capelli. Arrivai in camera e scoppiai a ridere.
Ripensandoci mi chiedevo perché non mi fossi fermata a dormire con lui, perché quando parlava non l'avevo baciato per zittirlo. Avevo sprecato così tante opportunità nel corso di quei mesi che ormai non sapevo quante fossero, ma le rimpiangevo tutte. Avrei dovuto approfittarne quando potevo, ma a quel tempo non pensavo che le cose potessero evolversi in questo modo. Continuai a fissare il soffitto pensando a quante altre cose avrei scoperto leggendo il suo diario, poi mi soffermai su una frase: "Alle persone migliori capitano le sfortune peggiori". Forse era vero, ma io non riuscivo proprio a definirmi "migliore" in quella situazione, insomma avevo abbandonato Magnus, non mi ero mai preoccupata a dovere per lui, pensavo di essere io quella con il passato peggiore, e poi vengo a scoprire queste cose. L'aggettivo "migliore" credo che sarebbe stato perfetto per lui. Perfetto-lui. Si, come sempre avevo ragione, lui era perfetto.
Nota: Anne Hathaway era la moglie di William Shakespear.
Ciao ragazzi, e dopo esserci ripresi dal capitolo precedente (forse) eccovi un po' di semplice e pura fierrochase alla vecchia maniera.
*Coscy*
Ma sei deficiente o ritardata??
*Io*
ehi così offendi il mio io interiore!!
*Coscy*
Hai un io interiore?
*io*
No, ho un tu interiore, cretina
*coscy*
Non lamentarti sono la tua coscienza
*Io*
Che coscienza brutta che ho
*Coscy*
Ehi, ma io sono sassy
*io*
NO, NON CI PROVARE, SOLO PERCY PUò ESSERE PERSASSY JACKSON O PERSASSIUS JACKSON TU NON PUOI!!!!!
*Coscy*
Ma IO PUò TUTTO!!
*Io*
Questa è la MIA frase
*si rincorrono combattendo abilmente con pericolosi cuscini*
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