Evado #12

Mi svegliai alle 2.30, presi uno zaino e ci ficcai dentro dei vestiti, spazzolino, un paio di coperte e soprattutto cibo. Sgraffignai tutto il minibar e preparato lo zaino mi lavai e mi fermai a guardare il mio riflesso nello specchio. Mi dissi segui le regole, non sgarrare, faresti soffrire tutti. Ripetendomi questo, mi sedetti sulla mia scrivania e scrissi la lettera di addio ad Alex, almeno a lei/lui lo dovevo. Dopo aver scritto la lettera gliela infilai da sotto la porta e mi avviai verso un passaggio per uscire dal Vahlalla. Uscì senza problemi e mi incamminai verso le strade di Boston. Dopo qualche ora di cammino persi l'orientamento visto che era notte, decisi di sistemarmi in una stradina riparata in caso di pioggia. Mi misi nel mio "letto" e così come un fulmine a ciel sereno, mi colpì il senso di colpa per aver abbandonato i miei amici. Scossi energicamente la testa e mi convinsi che così era il modo migliore, dopotutto il metodo ha sempre funzionato e avrei continuato ad usarlo. L'umorismo è un buon modo di nascondere il dolore e quando non funziona c'è sempre il piano B: scappare. O il piano C: morire.

( Tutti i riferimenti a Leo sono puramente casuali. No non è vero)

Quando è morta mia madre sono scappato da casa, quando ero nei centri di accoglienza in cui ti dovevano fare sentire a casa scappavo, scappavo da una strada dall'altra, ora scappavo dal Vahlalla qual'è la differenza? Ma questa volta, sarei riuscito ad arrivare al piano C? E con quei pensieri in testa mi addormentai.

Povs Alex
Mi svegliai quella mattina con una sensazione strana, andai in bagno, mi lavai, mi vesti e ancora assonnato usci dalla mia camera chiudendo la porta. Andai nella "sala della colazione" dove erano già tutti presenti. Tutti tranne Magnus. Pensavo stesse ancora dormendo, o che fosse in ritardo quindi non mi preoccupai per tutta la mattinata, forse non voleva uscire per la questione della mamma. Passò tutta la giornata, arrivò la cena e dopo di Magnus nemmeno l'ombra. Magnus non riufiutava mai la cena, massimo sgattaiolava fuori e mangiava di nascosto, ma mai troppo tardi. Mi iniziai seriamente a preoccupare e bussai alla porta. Nessuna risposta.
Bussai e dissi -Idiota apri questa porta o te la butto giù-.
Nessuna risposta.
Mi spazientì e visto che sono di parola buttai giù la porta. Lo spettacolo che mi aspettava era inquietante. Era tutto in ordine, insomma Magnus non è per niente ordinato, di solito cerano maglie e pantaloni sparsi per tutta la camera, ma questa volta, niente. Era tutto candido e pulito, niente fuori posto,niente. Sembrava che nella camera non ci fosse mai stato nessuno. Un piccolo sospetto si insinuò nella mia testa. Scrutai la camera per trovare qualsiasi segno di Magnus. Trovai solo un foglietto. Lo lessi. "Addio". Ok le cose iniziavano a farsi strane. Quel pensiero che odiavo e speravo con tutta me stessa che non fosse vero mi colpì come un fulmine a ciel sereno. Magnus se ne andato. Uscì furiosa da quella stanza, entrai in camera mia, sbattei la porta, e mi sedetti sul letto. Ero arrabbiata del fatto che Magnus non mi avesse avvisato, salutato, proposto di andare con lui, niente. Solo allora mi accorsi della lettera che c'era sotto la mia porta. La raccolsi cautamente e piano piano, la aprì.




Ok, ok mettete via le torce e i forconi, e solo che non so cosa vorrei mettere nella lettera e ho bisogno di un po' di tempo per pensarci.
*Coscy*
Ma se hai tolto la lettera 2secondi fa!
*Io*
Sta zitta tu e non dire cavolate
*Coscy*
Lo fai solo perchè sei altamente stronza
*Io*
Non è vero...ok è vero però la suspense così aumenta.
Scusate se il capitolo è corto ma era il momento perfetto per finire il capitolo.
Ci vediamo ad un altro capitolo, non mi uccidete se no non saprete mai cosa c'era nella lettera muamuamua. E c'è anche la parte di Alex finalmente. Ok ora basta ciaooooooo

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