C'era una volta una bellissima principessa, che viveva con il suo principe azzurro in uno splendido loft a Los Angeles.
La principessa era felice e contenta. Non c'erano streghe cattive all'orizzonte e lei teneva la guardia abbassata. Le scarpette di cristallo erano immancabilmente le sue adorate Manolo Blanik. Mangiava torte di mele da Bakery's praticamente ogni mattina e non c'era traccia di veleno, ma solo di un buonissimo nettare vitale di nome caffè. Non aveva alcun motivo di preoccuparsi. Tutto nel suo regno era perfetto.
La sua Fata Madrina si chiamava Vera Wang, e una delle sue aiutanti le stava sistemando il fantastico vestito da sposa che avrebbe indossato il giorno delle nozze con il suo meraviglioso principe azzurro. Tutto il reame era stato invitato alle nozze e nell'aria si respirava amore e...

<<E polline? Se è primavera, sicuramente si respirerà il polline.>>

Alzo lo sguardo e incontro due occhioni azzurri e assonnati. <<Già, diciamo così.>> Mi alzo in piedi e accendo la lampada a forma di cuore che è sul comodino accanto al letto ad una piazza e mezza. <<Ora dormi, altrimenti la strega cattiva prenderà le sembianze di tua madre e arriverà per sgridarci.>> Le bacio la fronte e mi avvicino alla porta.

<<Zia Emma?>>

Torno a guardare la mia nipotina. E' così tenera, calcata dentro quel piumone che la rende ancor più piccola di quanto non sia, che evitare di sorridere mi riesce impossibile. <<Che c'è, pulcino?>>
Violet si stropiccia gli occhi con le manine minuscole, poi sbadiglia e poggia la testa sul cuscino.

<<Che succede se il principe azzurro non è quello giusto?>>

Quella domanda mi spiazza letteralmente. Da dove le è sbucata fuori? Voglio dire, ha cinque anni, a quest'età si crede al "per sempre felici e contenti" quasi quanto si crede che le persone della nostra famiglia non muoiano mai e che la cioccolata non faccia ingrassare. Ha tempo per preoccuparsi delle cose serie.

Mi mordo le labbra e sorrido. <<Che quello giusto viene a prenderti e ti porta via.>>