1. E io che volevo stare tranquillo e firmare autografi, oggi...
Izuku's P.o.V.
Do un rapido bacio a Katsuki, che anche lui sta per uscire, ma diretto da tutta altra parte rispetto me, prima di uscire io e dirigermi verso la zona cha devo controllare oggi.
Molte persone mi adocchiano e bisbigliano concitate quando passano e vanno avanti dirette a scuola o al lavoro.
Alcune riescono a prendere abbastanza "coraggio" da avvicinarsi a me e chiedermi l'autografo e/o una foto, che io concedo entrambi volentieri.
E quando sorrido per fare i selfie con loro vanno in visibilio.
"Ok che siamo fighi, ok che siamo il Simbolo della Pace e siamo sposati col Simbolo della Giustizia da solo un annetto e quindi siamo ancora più in contatto di prima, se possibile, con bombetta... ma questo non vuol dire che siamo figli di puttana!" esclama P come contrariato quando i fan si stupiscono della mia disponibilità.
<D-Deku-sama...?> fa una ragazza mentre mi porge un quadernino da autografare.
<Sì?... Qual é il tuo nome?> chiedo.
Mi piace fare la mia firma mettendoci una piccola dedica quando posso.
<T-Tsukiko.> balbetta leggermente, sorridendo.
<Volevi chiedermi qualcosa, Tsukiko?> domando, gentile, mentre riprende il quaderno con gli occhi che brillano.
<É che... Volevo fare anche l'autografo per la mia amica, però di Ground Zero, ma non lo vedo con lei... é successo qualcosa a suo marito, Deku-sama?> chiede apprensiva.
Sorrido rassicurante e faccio: <Oggi ci hanno dato semplicemente turni in posti diversi. Mi dispiace per la tua amica che rimarrà a bocca asciutta.>
<Beh... Potresti comunque farglielo anche te! Ti stima molto comunque! Si chiama Rei!> e mi porge un'altra pagina intonsa del quaderno.
Appena finisco di firmare quella ragazza sfreccia via, ringraziandomi un'ultima volta.
"É stata dolce!" commenta O, contento, mentre riprendo a camminare.
"Almeno non ha fatto la fan che ci vuole drogare, rapire e rinchiudere nel suo scantinato da perfetta pazza di yandere simulator." commenta cinico P.
Ho 30 anni e questi due pazzoidi di vocine che ho in testa sono ancora presenti.
Credo che le avrò con me anche in punto di morte!
Sento un boato poco lontano da me ed afferro subito la mia ricetrasmittente per chiedere spiegazioni, che sento subito una della sede dire: <Deku, un Villain sconosciuto ha attaccato un complesso di appartamenti e sta portando scompiglio all'interno, impedendo anche a molti di uscire e ferendo civili. Intervieni al più presto!>
<Ricevuto!>
"E io che volevo stare tranquillo e firmare autografi, oggi..." commenta disperato P, nel mentre.
Chiudo la chiamata e, usando il mio Quirk, salto in avanti, neanche fossi un "cazzo di coniglio" come dice P, raggiungendo l'edificio circondato da fumo e da un odore acre.
O: "Perdita di gas!"
P: "Oh merda! Per fortuna ci siamo noi e non Katy Perry o nostro marito!"
"E se fosse stata una perdita di gas ad aiutare il Villain a creare questo macello?"
"Non lo so e non abbiamo tempo da perdere! Va dentro e trova il coglione che vuole fare il solito ribellino che ci permette di vivere economicamente bene." mi esorta a modo suo P.
Un lampo bluastro esce da una finestra dal quarto o quinto piano e sento qualcosa crollare e delle urla disperare.
Il Villain deve essere lì!
Sfruttando l'edificio accanto, riesco con pochi salti ad entrare dalla finestra.
Schivo un fulmine sul blu per miracolo.
<Uh! Deku in persona! Che onore!> ghigna malefico l'uomo, lanciandomi altri suoi "dardi" elettrici.
Riesco a schivarli tutti e, sfruttando la mia agilità, riesco ad avvicinarmi a lui andando oltre il suo "fuoco" di copertura.
Gli sferro un calcio in pieno stomaco e vola dritto fino ad un mobile, dove sbatte la testa e sviene, mentre un piccolo rivolo di sangue gli scende dalla nuca.
Mi avvicino a lui con le manette anti-Quirk già pronte.
Gli metto per prima cosa le manette, poi mi vengono su i dubbi.
O: "L'abbiamo ucciso?"
P: "Nah. E anche se fosse... sarebbe stato uno sborone. Non abbiamo neanche usato tutta la nostra potenza e si era creduto chissà chi!"
Appoggio due dita sul collo.
Sento un battito.
Mi scosto un attimo e noto qualcosa sporgere dalla maglietta che indossa, sul collo. Scosto un po' più in giù la manica e noto uno strano segno sul suo collo.
É... strano.
É un cerchio con una freccia che entra dentro questa circonferenza dall'unico punto dove il cerchio non é chiuso, che é nella parte in basso del cerchio.
L'ho già visto ma non ricordo dove...
Ah, diamine.
Quella organizzazione criminale...
Cosa diavolo vuol dire?
Era una cosa fine a sé stessa o...?
<É-é morto?> sento una voce balbettare.
Mi prende un colpo mentre mi giro e noto un bambino fissarmi.
Avrà massimo cinque o sei anni.
Ha gli occhi blu elettrico, ma sono anche leggermente screziati di verde.
I suoi capelli assomigliano un po' ai miei, ma più che ricci sono solamente mossi e sono di una tonalità di verde più scura della mia.
<No. É solo svenuto. Ora mando un messaggio e altri verranno a prendere questo cattivone e lo porteranno via, ok?> dico dolce, chinandomi alla sua altezza e mandando un segnale con la ricetrasmittente alla sede.
Il bimbo annuisce, un po' dubbioso.
Ora che lo noto meglio, ha gli occhi rossi e ancora lucidi dal pianto.
<Ora é tutto ok, piccolo. Non c'è bisogno di preoccuparsi.> gli faccio in maniera rassicurante, sorridendo leggermente.
Pare calmo, ma comunque bofonchia: <Non sono piccolo... Ho ben 5 anni e mezzo.>
<Ok, adulto... Come ti chiami?>
<Tetsuya Muzai, Deku-sama.>
<Mh, ok Tetsuya... I tuoi genitori?>
Si rabbuia a quella domanda e spiega: <Papà... non so chi é. Mamma ha detto che se ne é andato prima ancora che sono nato. Mamma... é di là.>
P: "Ciccio, tu hai bisogno di imparare cos'è la consecutio temporum e come si mette in pratica, prima che le orecchie mi vadano a quel paese."
O: "Ma é piccolino! Deve ancora imparare bene come funzionano i verbi e la consecutio temporum!"
Li lascio bisticciare sulla coniugazione giusta dei verbi, mentre vado nella stanza indicata dal bimbo, con lui accanto.
Gli porgo senza dire nulla la mano e lui me la afferra forte forte. Gli sorrido dolce mentre entriamo in quella che suppongo essere una cucina... o quel che ne resta.
Una trave é caduta dal soffitto, per fortuna non una portante altrimenti tutti il piano sopra sarebbe crollato addosso a questo, ma comunque sotto c'é una donna.
<Quel tizio... Ha lanciato un fulmine e... ha rotto tutto. Mamma mi ha spinto per salvarmi...> gli occhi gli ridiventano lucidi.
Mi chino e lo abbraccio rassicurante, proprio quando scoppia in lacrime.
Mi avvicino un pochino di più alla donna, giusto per essere sicuro che sia davvero morta e che non sia in bilico, come alcune volte capita per miracolo.
La sua pelle, però, é troppo pallida ed i suoi occhi verdi sono spalancati senza vita, mentre fissa il soffitto.
I capelli verde scuro come il figlio, mossi, incorniciano il suo volto, formando un piccolo mantello di capelli per terra.
Non c'é dubbio.
Anche solo a guardarla così si capisce che é morta.
Sento dei passi e una voce familiare chiamare: <Deku! Deku, dove sei!?>
É Uraraka o, per meglio dire, Uravity.
Ritorno nel salotto di prima e la trovo intenta a sollevare il tizio per aria, mantenendolo per una cordidella legata alla caviglia, come uno strano palloncino.
Fissa il bimbo che ho tra le braccia, alzando le sopracciglia; preoccupata e confusa.
Con gli occhi le indico la cucina.
Si sporge un po' e vede il corpo della donna fra le macerie.
Fa una faccia dispiaciuta mentre annuisce.
<Va in centrale, Deku. Qua ci penso io.> fa lei.
Annuisco e, sempre col bimbo fra le braccia, mi metto in bilico sulla finestra e salto, puntando al tetto del condominio vicino.
Sento Tetsuya strillare spaventato mentre saltiamo.
Arrivati sul tetto dell'altro edificio sussurra: <Siamo vivi...?>
<Certo! Fidati, non ci faremo male... Però... Hai paura delle altezze?>
<No. Solo del buio. È che l'hai fatto a sorpresa.> ammette il bambino.
<Allora goditi il viaggio.> e salto sul tetto vicino.
Strilla ancora, ma questa volta divertito.
Per fortuna i bambini si distraggono in fretta.
<Salta ancora, salta ancora!> fa entusiasta.
<Ti piace tanto saltare da un posto all'altro, mh?>
<Sì! Sembriamo dei conigli! Mi piacciono i conigli!>
P: "Ecco! Anche il bimbo ce lo dice!"
Ridacchio alle parole di Tetsuya mentre continuo a spostarmi, fra i risolini divertiti del bimbo.
N/A: e partiamo anche con questa storia che vi leggerete tutta d'un fiato; almeno cosí l'ansia é molta meno...
Ma tanto i traumi ci sono comunque...
Però, dai, per ora sono partita abbastanza "soft". A parte che c'è già stata una morte ed un bimbo é divenuto orfano, ma vabbé.
Con me é anche normale.
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