Roma di notte
Quella volta sulla terrazza dello Zodiaco, ti ricordi?
È stata la prima volta che ci siamo rivolti la parola. Era la festa di compleanno di un nostro amico comune.
Avevamo Roma ai nostri piedi, splendida e immutabile come sempre, e sulle nostre teste il cielo nero come la pece, illuminato qua e là da qualche stellina timida.
All'interno del locale la musica altissima mi rimbombava nel petto, avevo bisogno d'aria.
Sono uscita all'esterno e mi sono avvicinata alla terrazza per godermi il panorama: la cupola di San Pietro, Ponte Milvio, l'Altare della Patria.
Appariva tutto minuscolo, da quell'altezza.
Roma di notte è pericolosa, fa innamorare pure chi ha il cuore di pietra. Come te, come me.
Te ne stavi seduto poco lontano da dove ero io, ti bevevi una birra e fumavi una Camel.
Avevi una camicia bianca mezza slacciata e un paio di jeans scuri. Io, invece, indossavo un vestitino nero che mi lasciava scoperti i fianchi e la schiena.
Ci siamo fissati a lungo, quasi sfidandoci a chi avrebbe distolto per primo lo sguardo.
Sono stata io la prima a farlo, e tu hai sorriso, soddisfatto.
Ti sei avvicinato a me come un lupo, hai tirato fuori le Camel e me ne hai offerta una.
Io l'ho presa e me la sono infilata tra le labbra sporche di rossetto, e tu hai seguito quel gesto come incantato. Poi l'hai accesa con il tuo Zippo e sei stato a guardare mentre facevo il primo tiro.
Dicono che per chi fuma, il primo tiro sia un po' come un orgasmo. Con i tuoi occhi puntati addosso, quella fumata è stata la più eccitante della mia vita.
E per te, guardarmi fumare, è stato altrettanto piacevole.
Ho stretto la sigaretta tra l'indice e il medio e ti ho soffiato il fumo addosso.
Tu hai ghignato come la luna sopra alle nostre teste, che da brava traditrice continua a sorridere anche adesso che noi non lo facciamo più.
Mi hai detto che avevo un modo di fumare che ti piaceva. C'avresti passato la vita a guardarmi mentre lo facevo.
Io e te siamo sempre stati nemici, fin dal primo sguardo.
Per farti dispetto, da quella sera ho smesso persino di fumare.
E stasera sono di nuovo qui in alto, in cima a Roma.
Ho una sigaretta tra le labbra, ma ho dimenticato l'accendino.
Come vedi, ho ancora bisogno di te.
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