-Capitolo 20-
Sabato e domenica, unici giorni in cui posso fare ciò che voglio senza dover pensare alla scuola.
Di solito è così.
Ma alcune volte devo correggere i compiti che hanno fatto gli alunni per poterglieli restituire.
Certe volte odio la matematica, odio fare questo lavoro, tutto per colpa di alcuni alunni che non si impegnano e mi danno la colpa.
<Ryu!>
Nanami si fionda in camera mia con due vestiti in mano.
Uno è nero con gli spallini. A colpo d'occhio, le arriva al ginocchio.
L'altro è rosso, senza spalline. È lungo come l'altro, ma è più attillato.
<Quale devo mettere?>
Ero disteso sul letto, la mano sinistra sotto la testa, la destra che teneva il telefono.
Sposto lo sguardo su di lei ed alzo un sopracciglio.
<Appuntamento?>
La vedo ridacchiare, le guance un po' rosse.
Poi, annuisce timidamente.
Non l'ho mai vista così preoccupata per un appuntamento, magari...
Mi alzo, lasciando il telefono sul letto.
Mi porto una mano sotto il mento...
<Direi quello nero. Il rosso è troppo sexy... meglio non esagerare al primo appuntamento.>
<Mmm... hai ragione.>
Esce dalla stanza correndo.
Sorrido e rimango immobile, fissando la porta da dove era uscita.
Sembrava essere tornata bambina...
Con gli occhi che sprizzavano di gioia ed il sorriso brillante.
Sì, proprio come quando apriva i pacchi regalo a Natale. L'espressione era quella.
Scuoto la testa e mi metto le mani ai fianchi.
Se ha trovato il ragazzo, presto dovremo affrontare i miei genitori.
Sospiro.
Mi rilancio sul letto.
Appena accendo lo schermo del mio telefono, noto un messaggio che mi incuriosisce...
[...]
<Verifica a sorpresa.>
Sbatto i fogli sulla cattedra per attirare l'attenzione dei miei alunni.
Tutti bloccano ciò che stavano facendo e spalancano la bocca.
<Cosa!?>
<Ognuno al proprio posto, forza. E dividete i banchi.>
Mentre spostano i banchi, inizio a distribuire i compiti.
Quando torno a posto e do il via, mi siedo, metto una mano sotto il mento ed osservo la classe.
La mia mente, però, non rimane lì con me.
Vaga e torna a pensare a quel messaggio ricevuto ieri dalla professoressa Kobayashi.
"Vorrei far fare uno spettacolo alla 3^A. Le andrebbe di collaborare con me?"
Le ho risposto di sì, aggiungendo che vorrei essere presente quando lo comunicherà alla classe.
Non so cosa voglia fare, visto che non ho chiesto di più, ma tanto lo scoprirò fra poco.
<Voi due laggiù. Vi vedo.>
Il rumore della penna che scrive sul foglio è l'unico suono nella classe.
Fisso uno ad uno i miei alunni: ognuno faceva movimenti differenti.
C'era quello che mangiava la penna per concentrarsi, e quello che scriveva tutto alla massima velocità.
I miei occhi, però, si fermano su un alunno in particolare: Nakajima ha la testa china sulla verifica mentre fa muovere veloce la penna.
Dopotutto è uno degli alunni più bravi.
Passo così un'ora ed al suono della campanella, mi alzo.
<Basta, tempo scaduto.>
Un suono di disapprovazione si alza fra i ragazzi.
Faccio il giro dei banchi e prendo tutti i fogli.
Proprio mentre tornavo alla scrivania, dalla porta entra la professoressa Kobayashi.
<Ragazzi, un attimo di attenzione. La professoressa Kobayashi è qui per dirvi una cosa.>
Alle mie parole, tutti gli alunni si fermano e smettono di sistemare i banchi.
<Grazie della vostra attenzione. Ho pensato che insieme agli alunni di teatro potevamo mettere su uno spettacolo per la fine dell'anno.>
La professoressa appoggia i suoi libri sulla scrivania, mentre io riprendo la mia valigetta.
Riunisco tutti i fogli della verifica, mentre con le orecchie sento cosa dice la mia collega.
<Ce ne occuperemo io e il qui presente professor Inoue. Almeno per festeggiare il vostro ultimo anno qui. Che ne dite?>
Un coro di persone che festeggiano si alza dalla classe.
Io mi giro e guardo la mia collega che mi stava tendendo un foglio.
<Avevo in mente di fare Romeo e Giulietta. Un classico. Ma per renderlo più divertente, pensavo di invertire i ruoli. I ragazzi fanno le parti femminili e viceversa, che ne dice?>
Leggo la prima pagina, dove c'erano scritte le prime battute.
Annuisco.
Ingegnoso, mi piace come idea.
Devo ammettere che la professoressa Kobayashi ha sempre delle buone idee.
<Ci sto. Li decide lei, i ruoli? Chi fa Giulietta, chi Romeo...>
<Pensavo di far scegliere alla classe, dopotutto è loro lo spettacolo.>
Annuisco ancora una volta e stavolta esco veramente dall'aula.
Cammino in corridoio leggendo un po' il copione...
Questa idea mi piace, potrebbe essere un modo per conoscere meglio i nostri alunni.
Anche se, come mai ha chiesto a me di aiutarla?
Akane se ne intende di più: dopotutto ha fatto un corso di teatro ed è lei a dirigere il club della scuola.
Sospiro e metto il copione nella valigetta.
Chissà chi farà Giulietta...
Angolo autrice
Anche questo è molto leggero.
Non ho nulla da dire. Ho solo mantenuto la promessa che ho fatto ad una mia amica eheh^^
Ho postato presto e sono in orario. La prima votla che succede, wow.
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