Il maiale volante (parte 2)

<<Aisengard è libera! Aisengard è libera!>> il chiacchiericcio ubriaco cessò improvvisamente quando un bambino, entrando nella taverna, gridò quella nuova e strana notizia.

Mi alzai in piedi e gli andai davanti <<Chi te l'ha detto ragazzo>>

Sovrastato dalla mia statura sgranò gli occhi, per poi abbassarli a terra <<Il proprietario della taverna fuori città è venuto per pagare le tasse, dice che un mercante di passaggio gli ha raccontato questa buona novella>>

Tutti erano immobili e silenziosi <<Cosa racconta>>

<<La principessa Eileen è tornata con un Mago molto potente e ha liberato la città!>>

Ridacchiai, mentre passavo la lingua sul labbro superiore <<Nessuno aveva mai visto la principessa Eileen, come possono riconoscerla?>>

<<Perché...>> iniziò a muovere il piede a terra, per l'imbarazzo.

Gli passai le mani tra i capelli <<Torna da tua madre ragazzo, non farla stare in ansia. Non parlare a nessuno di questa storia, se le guardie ti sentissero passeresti dei guai>>

<<Ma è vero ciò che dico!>> disse con voce tremante.

Gli sorrisi <<Lo so. Torna da tua madre, gli uomini non fanno stare in pensiero le donne sai?>>

<<Si signore>> senza alzare gli occhi corse via, lasciandoci soli nel nostro silenzio.

Tornai al tavolo e ripresi a bere mentre ascoltavo i miei pensieri distrattamente.

<<Cosa ne pensi Kain?>> disse Sal fissando il suo boccale pieno.

<<Non penso nulla Sal>>

<<Io credo che sia vero!>> disse un uomo di un tavolo vicino <<cara, racconta cosa ti ha detto Marrin>>

Mi voltai, per guardare la donna <<Mia figlia mi ha spedito una lettera tramite il falegname, dove dice che gli è stato detto dal pellicciaio di Darengard, che l'ha saputo dal cacciatore di Xadengard, che ha una sorella che vive ad Aisengard che la città è stata liberata appunto da Eileen e da un mago dagli occhi viola>>

Scossi la testa mentre ridacchiavo <<Troppe bocche hanno trasmesso questa notizia, perché arrivi a noi intatta>>

<<Ma è vero Kain!>>

<<Guardate! Un maiale volante!>> gridai indicando il soffitto.

Molti occhi si alzarono verso l'alto ed io risi <<Siete patetici. Sono tutti morti e presto moriremo anche noi>>

<<Sei uno stronzo Kain>> una voce mi fece sussultare, Fasia alle mie spalle, teneva le mani strette a pugno sui fianchi.

Inarcai un sopracciglio, ma decisi di non rispondere, non potevo certo raccontare delle sue scappatelle lì, soprattutto perché le mogli dei colpevoli erano quasi tutte presenti.

Lei mi fissò a lungo, conosceva i miei pensieri e tacque. La nostra... relazione, se così si poteva definire, si era affievolita nel momento in cui ero tornato e mi ero ritrovato solo e più incazzato di prima. Neanche lei riusciva più a sopportarmi, anche se talvolta si lasciava andare...

<<Fasia, credo che sia meglio che tu taccia>> dissi infine <<non credi?>>

Lei chiuse gli occhi in una fine linea <<Accompagnami a casa>>

Feci un cenno di saluto a Sal e la seguii.

Era passato troppo poco tempo, Eileen non poteva essere tornata in poco più di un mese. Quella notizia ai miei occhi era come il maiale volante di poco prima. Una semplice, insensata bugia.

Presi Fasia in un vicolo buio e me ne tornai a casa, di malumore, troppo ubriaco per sentirmi anche solo un po' in colpa per i miei atteggiamenti.

Un corvo nero era immobile sul tavolo e non appena entrai sussultai trovandomelo davanti.

<<Che ci fai qui bestiaccia!>> ringhiai. I corvi erano per tutti presagio di morte, a nessuno piaceva trovarsi un animale simile in casa, non poteva portare mai buone notizie.

L'animale mi guardò a lungo ed alzandosi in volo lasciò cadere davanti ai miei piedi una busta nera, su cui era impresso uno strano marchio nella cera rossa.

Aggrottai la fronte, pensando immediatamente ad Eileen e alla sua aquila, ma quel simbolo non c'era la prima volta ed improvvisamente mi sentii inquieto. Lasciai la busta sul tavolino della camera da letto, ripromettendomi di leggerla il giorno seguente.

La mattina, due guardie bussarono insistentemente alla mia porta, mi alzai lentamente ed aprendo scoprii che il Non Morto capo voleva vedermi.

Coperto da un mantello ed avvolto dall'oscurità che precede l'alba, li seguii sonnolento fino a quello che era stato il castello della casata di Straingard. La bandiera era ancora issata sulla torre più alta, sgualcita e sporca, ricordo di un passato lontano, ormai taciuto da tutti.

Se non da Eileen... No, lei non voleva che le persone dimenticassero quello che ai suoi occhi era un glorioso passato. Talvolta avevo pietà di lei, conoscevo Re Laidar, lui era un uomo buono, ma non tutti erano così e non tutte le persone erano contente del vecchio regime.

Bussarono alle pesanti porte, ed un eco rimbombò all'interno lugubre, mentre un altro rumore si spandeva nell'aria. Ne venne fuori insieme alla governante del castello Saracha, con profonde occhiaie violette a cerchiarle gli occhi ed un livido sullo zigomo. Mi sorrise mentre a passo svelto ci superava per tornare nella sua casa.

<<Kain? Seguimi>> disse la donna acida.

Non era molto attraente: la pelle grigiastra, gli occhi neri e piccoli, la bocca fine e larga circondata da rughe. Molto prosperosa, quello non mi sfuggì mentre la osservavo camminarmi accanto. Un donnone alto quasi quanto me, che forse, se si fosse data un tono, sarebbe potuta essere attraente.

<<Che hai da guardare>> disse acida senza fermarsi.

<<Assolutamente nulla signora! Osservavo il castello>>

Ricordavo nella mia mente l'unica volta in cui ci andai con la mia signora. Malgrado il grigiore del regno, l'interno del castello era luminoso, caldo e ricco. Solari cameriere ben vestite libravano da una stanza all'altra, pulendo e sistemando cose che erano già linde senza il loro intervento, cinguettando pettegolezzi fugaci su conoscenti comuni con altre cameriere. Ricordai il chiacchiericcio delle cucine, il profumo che aleggiava nell'aria mentre calmo, attendevo lì che la mia signora mi richiamasse.

Ora invece il luogo era gelido e sporco, i vetri dipinti di nero, non lasciavano filtrare neanche la poca luce che quel regno possedeva. Il mobilio era coperto da stracci che forse un tempo erano stati bianchi.

Riabbassai lo sguardo sulla scollatura della governante, ma lei subito se ne accorse <<Ti ho visto. Uomini, tutti maiali>>

<<Signora! Se agita in quel modo le sue grazie non può lamentarsi se le guardo!>>

Sputò a terra <<Smettila>> ringhiò.

Storsi la bocca, era riuscita a far disgustare anche me <<Signora mia! Qui è già sporco abbastanza senza i suoi sputi!>> esortai.

Strinse gli occhi <<Mi occupo io delle pulizie>>

Ridacchiai mentre riprendevamo a camminare <<Ho detto sporco? Che sbadato! Qui è talmente tanto candido che ho paura di macchiare qualcosa>>

Mi lasciò davanti alla porta dell'ufficio del Non Morto capo. Entrando scoprii che era vuoto.

Quello forse era l'unico luogo pulito del castello, neanche un granello di polvere macchiava l'immensa libreria in legno chiaro, colma di libri antichi. Il fuoco scoppiettava allegro emanando calore nell'ambiente e sopra, il quadro dell'antica famiglia. Il Re, non aveva rimosso quello in cui raffigurava sé giovane col padre, le sorelle e la madre. Erano belli ed i loro visi emanavano pura forza, mi sembrava quasi di poterli vedere improvvisamente in movimento. Chiusi gli occhi non appena si posarono su Aisleen, la madre di Eileen, così bella ed eterea, in tutto simile alla figlia.

Svoltai l'angolo e quasi una ragazza mi finì addosso.

<<Stai attenta!>> sbraitai. Non riuscivo a non essere furioso in quei giorni, tutto in quel luogo non faceva altro che aumentare la mia rabbia ed il mio desiderio di morire.

<<Mi scusi>> sussurrò una voce rotta da un fremito. Come il riverbero di un sogno, ricordai quella stessa voce in una vita ormai troppo dolorosa per essere ricordata. Finalmente la guardai e nel vederla il cuore perse innumerevoli battiti.

<<Tu che ci fai qui>> riuscii a dire.

<<Io... Ci vivo signore>> stringeva tra le braccia un grosso tomo verde scuro "Le erbe e le cure" recitava una fine scritta in oro.

La presi per un braccio trascinandola lontana da sguardi indiscreti <<Io so chi sei>> dissi non appena fummo soli dietro ad un cumulo di casse.

<<Non mi faccia del male la prego>> biascicò lei che aveva iniziato a piangere.

<<No... No! Come potrei! Tu sei Eileen!>>

Finalmente alzò il viso per guardarmi, le labbra dischiuse per la sorpresa, incapaci di proferire alcun suono.

<<Non devi temermi!>> dissi inginocchiandomi davanti a lei.

<<Non lo dica a quei mostri la prego>> sussurrò nascondendo il viso dietro il libro e scoppiando in un fragoroso pianto.

<<No! Io... tu sei un miracolo>>

<<Non lo sono affatto>>

Sorrisi debolmente mentre le toglievo il libro dalle mani e lo poggiavo a terra. Poggiai il viso sui suoi palmi aperti. Dio aveva operato per vie misteriose, conducendomi a lei, era la mia seconda possibilità di redenzione.

<<La mia vita sarà sempre votata a te principessa. Morirò pur di proteggerti>> sussurrai. Dopo la morte della mia signora ed il mio miracoloso salvataggio, avevo trovato conforto solo nell'idea del suicidio. Sopravvivere alla propria signora e fallire nel proteggerla, era un disonore troppo grande da sopportare per un animo che, era stato educato a quello fin dalla nascita, ed il suicidio, così ricco di vergogna era la morte adatta per un animo come il mio. Ero un disonore ai miei occhi, a quelli dei miei cari benchè ormai fossero periti da tempo. Ma ora... Ora avevo la possibilità di riscattare il nome della mia famiglia.

<<Io non voglio tutto questo signore>>

<<Kain, chiamami con il mio nome principessa, non sono tanto importante da essere chiamato signore>>

<<Kain>> sussurrò lei <<non voglio che votiate la vostra vita a me>>

<<Lo farò invece. Sei il miracolo più grande che potessi sperare. Tu mi hai appena ridato la vita>>

<<Una famiglia incantevole vero?>> sussultai, per la voce improvvisa ed il tremendo olezzo che accompagnò l'ingresso del Non Morto capo.

<<Si Signore>> dissi accennando malvolentieri un sorriso.

<<Oh... Loro purtroppo non ho avuto il piacere di incontrarli, persino il Re purtroppo non è stato ucciso da me. Ma la moglie... ho provato un immenso piacere nel conoscerla>>

Strinsi le mani a pugno mentre lottavo contro me stesso, dovevo tacere e restare immobile al mio posto.

<<Come gridava... È una sensazione meravigliosa sai? Vedere il terrore negli occhi delle persone, mentre ti pregano di sopravvivere e poi, di far cessare velocemente quel patimento. Il terrore negli occhi, credo che sia impagabile, un dono ancor più prezioso della vittoria della guerra>>

Mi fissò a lungo, gli occhi parevano sfottermi, mentre io cercavo di controllarmi, degli occhi balenavano nella mia mente, imploranti e spaventati, ma non provavo piacere nel rivederli.

<<Allora Kain>> disse infine il mostro trovando solo silenzio <<ti ho fatto chiamare perché sono molto deluso da te>> mi fece segno di sedermi e lo feci. Lui camminava tranquillo davanti all'imponente vetrata che dava sulla cittadella.

<<Cos'ho sbagliato Signore?>> chiesi.

<<Neanche un ermellino? Kain, Kain... Ti avevo espressamente chiesto due ermellini! Desidero una nuova stola, ma senza la loro pelliccia... sarebbe insignificante come il tuo mantello non credi?>>

<<Lo comprendo benissimo>>

<<Inoltre, hai portato poca selvaggina, la popolazione è cresciuta lo vedi da te. Non vorrei doverti togliere il lavoro perché sei troppo incapace per svolgerlo>>

<<Mi scuso immensamente. Purtroppo la selvaggina non è stata collaborativa>>

<<E forse tu eri distratto Kain>> alzai lo sguardo su di lui, che si era improvvisamente fermato e mi fissava serio.

<<Che intende?>>

Parve sorridere, anche se non potevo esserne certo vista la bocca priva di labbra <<Tu non hai idea di cosa siano disposte a dire le persone per poter evitare di pagare una tassa>>

Sorrisi a mia volta <<Sono curioso>>

<<Ipotizziamo, per esempio Kain, che una ragazza sia fuggita, che si siano perse le tracce di lei e che, l'ultima volta che è stata vista, era in compagnia di un energumeno muscoloso, gran bevitore, con degli occhi penetranti ed azzurri. Ecco, questa è un'informazione che si potrebbe ottenere da un oste con poco denaro>>

Annuii debolmente <<Va bene signore>> mi limitai a dire.

<<Che fine ha fatto l'erborista, Kain>> sibilò <<passi che dormivate nella stessa stanza, passi che le uscite sono per lavorare e non per trastullarsi. Lascio correre tante cose, ma dov'è?>>

Sorrisi strafottente <<Ma come Signore! E' uscita da qui, quando io sono arrivato!>>

Fece il giro della scrivania e mi prese per il bavero della camicia <<Non prendermi per il culo Kain>> sibilò <<posso trovare un cacciatore ovunque, probabilmente anche più capace di te, non ci metto nulla a tagliarti la gola>>

Chiusi gli occhi "Uccidimi, forza!" gridai nella mia mente <<Le dirò la verità Signore>> dissi tornando a guardarlo <<è vero, io ed Erin trascorrevamo le notti insieme, ed è anche vero che viaggiavamo insieme, ma per il semplice fatto che aveva timore a spostarsi sola. Inoltre è sparita all'improvviso anche per me, non so dove sia. La sera mi sono addormentato con lei accanto, la mattina era svanita con le pelli che avevo ed alcuni soldi. Fortuna che sono previdente ed ho pagato la stanza in anticipo!>>

Un verso gutturale fuoriuscì dalla sua bocca mentre si allontanava, forse rideva <<Le donne sono delle carogne vero?>>

<<Oh si! E se vogliamo parlar di donne, lo sa che la sua governante sputa a terra?>>

<<Ma davvero? Dovrò punirla!>> si voltò di scatto tirandomi un pugno sullo zigomo, mi lasciai cadere a terra, andando a sbattere contro lo sgabello. Trattenni un urlo per quell'improvviso dolore, se proprio dovevo fingere di cadere potevo evitare spigoli!

<<Tu uscirai dalla città, caccerai tanta selvaggina e mi procurerai quattro ermellini>>

Strinsi gli occhi mentre cercavo di rialzarmi <<Signore, quattro ermellini sono difficili da trovare in due uscite! Come posso trovarli in una sola?>>
<<Non è affar mio. Quando tornerai, decideremo se meriti di morire o meno>>

<<E l'erborista?>>

<<La troveremo. Con calma, ma la troveremo. Hai tre mesi. Grande concessione da parte mia>>

<<Grazie Signore>>

Curvo me ne andai, la governante mi guardò ridendo <<Ora non fai più tanto il galletto e?>>

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Ciao miei cari! Ecco con un nuovo capitolo :D Cosa ne pensate?

Vi invito come sempre a lasciarmi una stellina e un commento, dicendomi i vostri pensieri :D Se leggete il mio libro e vi piace spero vogliate sostenermi!

Vi faccio tanti auguri (seppur in ritardo) per queste feste <3

Un bacione! A lunedì prossimo :D :D

PS: Ho inserito una canzone che mi ha accompagnata nella scrittura del libro nella presentazione :)

PPS: A breve ricreerò il post "I volti dei personaggi" :D Aggiungendo man mano che compaiono i visi dei personaggi di questo libro <3

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