Aisengard (parte 2)
Non riuscivo a dormire, più ci provavo, più mi sentivo sveglio ed attivo. Fuori la luna splendeva, piena e vitale, con le sue docili sentinelle tutt' intorno a lei. In lontananza però, scure nuvole si avvicinavano a noi silenziose, preannunciando un nuovo giorno di neve.
Sbuffai alzandomi a sedere, ero già stufo di quel posto, volevo andarmene, ma non prima di aver parlato con Eileen. Dopo altri numerosi tentativi di prender sonno, decisi che era tutto vano e che una passeggiata forse, avrebbe aggiunto stanchezza al mio corpo e se non l'avesse fatto, almeno non mi sarei annoiato a letto.
Uscii dalla locanda in cui risiedevo ed iniziai a camminare per le silenziose vie. Le guardie non c'erano, se non le due all'ingresso, che dormissero? Mi sembrava alquanto improbabile, ma non ci avrei scommesso.
Il castello riluceva sotto l'influsso lunare, rendendolo ancor più maestoso ai miei occhi. Le luci erano tutte spente ed immaginai Eileen, placidamente addormentata sotto calde coltri.
Sbuffai, forse era meglio l'annebbiamento da alcool piuttosto che quella triste inattività. Non capivo, mi era impossibile farlo! Come raggiungerla? Come poterle parlare? E se lui mi avesse scoperto? Mi avrebbe cacciato e nulla mi avrebbe più condotto da lei.
Mentre camminavo mi avvicinavo al castello, le linee della struttura erano squadrate e prive di qualunque decorazione, se non per delle statue che arricchivano la balconata d'ingresso, raffiguranti dei possenti draghi in miniatura, dai racconti si diceva che fossero più grandi del castello stesso.
Ci girai intorno pensieroso, finchè non giunsi al basso muro, che conduceva al giardino interno del castello.
Ricordai quando, fermo dietro una finestra, osservavo la giovane principessa cercare di imparare l'arte della guerra dal fratello. Mi aveva fatto sorridere, non solo quel suo desiderio era alquanto bizzarro, ma l'intera scena era comica. La mia signora ferma accanto a me, commentava a bassa voce l'indecoroso comportamento della ragazza, come se quell'attività fosse disonorevole, eppure non doveva esserlo, una regina che sapeva padroneggiare l'arte della guerra poteva essere una benedizione. Immaginai che, se solo avesse appreso davvero quell'arte, sarebbe stata conosciuta da tutti come "Lady di ferro" un nome ricco d'onore.
Leggevo negli occhi di quella ragazzina, il desiderio di essere diversa dalle altre, la voglia di non essere eguale a tutte le principesse, viziate e deboli.
Mi appoggiai al muretto, a cui erano state aggiunge delle alte sbarre in ferro nero, ricoperte da scheletri d'edera che in primavera avrebbero nuovamente nascosto il parco ad occhi invadenti.
La neve ricopriva il terreno e al centro, una figura vestita di bianco giocherellava con una sfera luminosa verde.
Non potevo vederne il viso, perché coperto da cappuccio, ma rimasi comunque incantato, era un'altra di quelle creature inutili che tutti chiamavano maghi, altri di loro popolavano il castello allora!
Rimasi immobile a fissarla a lungo, non ero l'unico a non riuscire a dormire.
<<Un tempo quelle sfere dilettavano Re e Regine>> dissi a voce moderata, magari se trovavo un'amica al castello potevo intrufolarmici.
La figura sussultò debolmente, voltandosi poi nella mia direzione, benchè non potessi vederli, sentivo i suoi occhi su di me.
La sfera scomparve e la figura iniziò a camminare verso di me lentamente, ondeggiando talvolta insicura, come un filo d'erba scosso dal vento.
Camminò finchè solo le sbarre ci dividevano <<Credo che Re e Regine si divertissero con poco allora>> la sua voce, mai avrei pensato di incappare in un tale fortunato evento!
<<Eileen>> sussurrai quasi senza fiato.
Una sfera si riaccese nella sua mano, illuminando non solo il mio viso, ma anche il suo <<Sono la vostra Regina, sì>> rispose lei calma.
Non mi sembrava in uno stato tale da essere impossibile parlarle, anzi, per quanto sembrasse malata, mi pareva più in salute di come l'avevo vista la mattina precedente.
<<Eri anche mia amica Eileen>>
La sfera scomparve nuovamente, facendo cadere nel buio il suo viso <<Forse dovrei ricordarvi allora. Mi dispiace, ma non posso>> una nota di tristezza aleggiava nella sua voce.
<<Lo so. Non ti preoccupare>> tirai su col naso, colto da una tristezza talmente forte, da sentire le lacrime giungere agli occhi.
<<Gli uomini non piangono signore. Lo sapete? Sembrereste ridicolo agli occhi di vostri simili e debole, agli occhi di una donna>>
<<Mia buona Regina, non piango. Ma mi siete mancata come l'aria>>
Piegò debolmente la testa di lato <<Ero forse...>> si fermò, immaginai che lo sguardo vagasse in ogni dove mentre cercava le parole adatte <<Siete forse voi il mascalzone che mi ha abbandonata dopo...>> indicò il ventre gonfio.
Scossi la testa <<No, nulla di simile ci lega. Ti amo come una sorella, tu sei sempre stata la mia luce>>
Sospirò <<Allora dovrei ricordarmi bene di voi. Se dite il vero...mi dispiace>>
<<Non ti preoccupare. Stai bene Eileen? Come ti senti>> feci per allungare una mano verso di lei, ma indietreggiò, così mi allontanai anche io <<scusami>>
<<Sto bene, tolta la memoria e la perenne stanchezza. Mio figlio dorme di giorno e di notte si agita come se lottasse>>
Sorrisi debolmente <<Sapete che è maschio?>>
<<Si, Mogetius ha ascoltato il suo spirito e a detta sua è un maschio>>
<<Hai deciso il nome?>>
<<Dermot. E' un nome che mi insegue, forse è il riverbero di un ricordo. Conoscevo qualche Dermot forse?>>
<<Non finchè sei stata con me>>
<<Allora l'avrò conosciuto dopo>> si guardò intorno <<perdonatemi, ma devo andare>>
<<Potrò rivederti? Ti prego>>
<<La notte io sono sempre qui signore, se volete parlarmi sta a voi venire>>
<<Lo farò>>
Anche Eileen era diventata un'indegna maga, ma ciò non faceva calare il rispetto che provavo per lei, l'avevo vista, prima di quanto credessi addirittura! Qualcuno in cielo mi voleva bene, più di quanto pensassi.
Mi sedetti su una panchina innevata, osservai il cielo notturno, calmo e pensieroso. L'avrei rivista, non mi importava non dormire se ciò significava parlarle, anche solo per cinque minuti.
<<State bene signore?>> una donna mi si stava avvicinando, zoppicava vistosamente ed era coperta da più mantelli, i cui cappucci calati lasciavano in vista un viso rugoso e circondato da fini fili argentati. Gli occhi, di un azzurro gelido, mi scrutavano curiosi mentre si fermava davanti a me.
<<Sto molto bene signora>>
<<La notte è un momento meraviglioso per pensare non credete?>>
<<Pare che la notte qui siano molti a non dormire>>
<<Io dormo poco>> senza chiedere nulla si sedette accanto a me e alzò gli occhi al cielo.
<<Io al contrario molto, ma questa notte il sonno si fa attendere>>
La donna ridacchiò <<Mi ricordate mio marito sapete?>>
<<Non vi attende?>>
<<E' morto da tanto tempo>> sospirò debolmente, mentre i suoi occhi gelidi tornavano su di me.
<<Mi dispiace>>
<<A me no, mi ha portato via troppe cose quand'era in vita>>
La osservai a lungo pensieroso <<La picchiava?>>
<<Quale marito non picchia la moglie caro ragazzo?>>
<<Alcuni credo non lo facciano>>
<<Sono pochi>>
Annuii debolmente <<E' qui da molto?>>
<<Dalla morte di mio marito. Aisengard è sempre stato un regno meraviglioso e la mia casa era zeppa di ricordi che non volevo più vedere>>
<<Capisco>>
La donna si alzò lentamente e si appoggiò al bastone. Rimase a lungo in silenzio ad osservare il cielo stellato e poi me <<E' terribile ritrovare una persona che si conosce da una vita e darle del lei, vero Kain?>>
<<Sì madre>>
<<Forse in un'altra vita ci conosceremo meglio>>
<<Sperando che Máedóc non si frapponga ancora>>
<<Somigliate tanto a vostro padre, siete diventato un uomo meraviglioso>>
<<A lungo ho pensato a voi e ho sperato di rivedervi. Comprendo però che nulla ci leghi>>
<<Lo so bene. Ed io, ho pensato a voi ogni notte. Sarà per questo che non dormo, i vostri occhi somigliano alla luna>>
<<Sono come i vostri>>
Sorrise mentre annuiva debolmente col capo <<Mi siete parso come una visione quando siete giunto qui. Per un istante ho creduto che vostro padre fosse tornato dall'oltretomba>>
<<Non somiglio così tanto a Máedóc>>
<<Possedete il suo naso, le labbra, l'altezza; per quanto tu non lo voglia siete simili>>
<<Mi dispiace di non avervi mai conosciuta>>
<<Non è colpa vostra>> fece alcuni passi in avanti, d'istinto mi alzai e le cinsi le spalle con il braccio
<<Lasciate che vi riaccompagni a casa madre>>
<<Gradiresti una tisana?>>
<<Volentieri>>
Mi feci guidare, continuando a sostenerla, nella piccola stanza che era la sua casa. Un giaciglio era posto accanto al camino acceso e della finestra si vedeva perfettamente il castello e il piccolo angolo in cui avevo visto Eileen.
<<Tanta tristezza vola i vostri occhi Kain>> sussurrò la donna non appena chiudemmo la porta.
<<Purtroppo la vita non è stata clemente neanche con me>>
Sospirò mentre si toglieva i tre mantelli di dosso e si poggiava al tavolo, massaggiandosi la gamba malata.
<<La vita non è clemente con nessuno Kain>>
Annuii debolmente mentre rievocavo il momento in cui la gamba aveva smesso di funzionare a dovere.
Máedóc, mio padre, non era mai stato un uomo di tante parole e se doveva dimostrare qualcosa lo faceva a suon di botte, indipendentemente dal sesso e l'età dell'individuo che gli stava davanti.
Mia madre mi aveva protetto finchè aveva potuto, questo aveva segnato anche lei non solo nello spirito, ma anche nel corpo.
Non pensavo di poterla rivedere, non in quel momento almeno, forse non credevo di poterla rivedere mai: ora che ce l'avevo davanti, mi rendevo conto di quanto poco la conoscessi, eravamo due estranei che in una notte priva di sonno, si erano incontrati per caso sotto la luce della luna.
<<Mi dispiace di non avervi mai protetta>>
<<Non potevate Kain, eravate solo un bambino ed io, mi sarei fatta uccidere per proteggervi>>
<<Ed io, avrei voluto essere malmenato al posto vostro madre>>
Sorrise debolmente <<Kain, figliolo caro, dovete stare attento a ciò che fate>>
Corrugai la fronte un poco confuso <<Cosa intendete madre?>>
<<Le voci librano nell'aria come i fiocchi di neve ed io, ho udito che voi non siete bene accetto tra queste mura>>
<<Chi non mi vuole?>>
Si strinse nelle spalle mentre mi porgeva una ciotola di tisana che sapeva un pungente odore di cannella <<Non lo so, ma se Máedóc vi ha insegnato qualcosa sono: la determinazione e la forza. Io credo in voi Kain>>
<<Non lasciano che parli con Eileen madre, lei è...>>
<<La tua forza, lo so. So anche, che se siete ancora vivo è merito suo e non di altri. Bambino mio, non ci conosciamo affatto, ma so com'è mio figlio perché è nato da me>>
Le sorrisi mentre portavo alle labbra la tazza di tisana e la sorseggiavo <<Confidate in me, senza sapere cosa voglio fare madre>>
<<Troverete volti amici nei luoghi più inaspettati>>
<<Riponete troppa fiducia in un singolo uomo>>
Lei sorrise e proprio in quel gesto ritrovai l'amore di una madre verso il figlio, un sentimento che mai prima d'ora avevo visto <<Ripongo fiducia nella persona giusta>> mi si avvicinò lentamente ed accarezzò la mia guancia con la mano, era incredibilmente gelida la sua pelle, così tanto che sussultai e proprio in quel sussulto mi parve di aprire gli occhi per la prima volta dopo tanto tempo ed ero seduto su quella panchina piena di neve in cui poco prima l'avevo vista.
Mi alzai di scatto, confuso e spaesato <<Madre!>> gridai. La mia voce risuonò tra le vie lugubre, rompendo il silenzio notturno <<Madre! Dove siete!>>
Ripercorsi correndo la strada che avevo fatto con lei, fino a quella porta. Vi battei il pugno con tale forza che quasi la scardinai <<Madre! Aprite!>> gridavo, in preda alla confusione.
Un uomo aprì la porta, gli occhi sonnolenti e spaventati. Lo spostai ed entrai, rendendomi immediatamente conto che quella non era la casa in cui avevo sorseggiato la tisana, il cui aroma mi riempiva ancora le narici: insistente e forte.
<<Che volete! Chiamo le guardie!>> sbraitò l'uomo, ora sveglio e fin troppo furioso.
Alzai le braccia in segno di resa, mentre crollavo in ginocchio <<Lei non è qui>> sussurrai voltandomi a guardare l'uomo sulla porta <<perdonatemi>>
<<Andatevene o vi farò arrestare>> ringhiò lui prendendomi per il bavero e costringendomi ad alzarmi.
<<Questa casa era di mia madre>> dissi, sempre più confuso.
<<Si, ci abitava una vecchia, ma è morta>> mi sbattè fuori, richiudendomi la porta in faccia.
"E' morta" la voce dell'uomo risuonò nella mia mente, rendendo le sue parole ancora più tristi.
Camminai fino al tempio e girandoci intorno andai nel piccolo cimitero, iniziando a leggere i nomi sulle lapidi bianche, finchè non la trovai.
<<Ci siamo ritrovati troppo tardi Sirmia>> sussurrai appoggiando la mano sul nome inciso nella pietra.
Non avevo mai creduto alla magia, forse non ci avrei mai creduto davvero. Non avevo mai conosciuto mia madre né ci avevo mai parlato tanto come sol suo fantasma.
E per la prima volta, inginocchiato davanti a quella piccola lapide di pietra, piansi tutte le lacrime che non mi era mai stato concesso versare.
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Ciao tesori! Finalmente ce l'ho fatta a pubblicare! Oggi è stata una giornata tremenda e benchè mi sia svegliata col pensiero di pubblicare, mio malgrado ho passato la mattinata con i carabinieri per il furto che delle simpatiche persone hanno fatto a casa delle mie zie.
Comunque, pensieri gioiosi!
Finalmente Eileen e Kain si sono rivisti, benchè la conversazione sia stata breve ed un poco triste.
Sinceramente non lo ricordo (dovrò controllare, ma magare voi ricordate meglio di me!) ricordo che nella prima versione di Bydhafol dicevo chi era Dermot, uomo che da il nome al figlio di Eileen e Nerisian, ma nella seconda versione, l'ho detto? Proprio non lo ricordo! Voi ricordate se ne ho parlato? :) Se no, commentate e vi dirò senza problemi chi è :)
E in questo capitolo abbiamo visto anche un lato più... umano? Di Kain, andando avanti scopriremo molto sulla sua infanzia e su quel padre tiranno che purtroppo non l'ha trattato troppo bene, tramite flash back o pensieri di Kain stesso :)
Ed ora, un filo di pubblicità :) Venerdì sono stata onorata da una recensione "inaspettata", mi spiego, sapevo che l'avrei ricevuta ma non l'avevo richiesta ;P
Vi lascio il link e se vi interessa potete leggerla :) Magari tra le varie recensioni che queste due bravissime ragazze fanno, troverete un nuovo bel libro da leggere! :D
https://www.wattpad.com/376605380-%F0%9F%93%9A-storie-qua-e-l%C3%A0-%F0%9F%93%9A-%F0%9F%92%9Abydhafol-il-cerchio-della
Ci vediamo lunedì prossimo con il prossimo aggiornamento e vi auguro una buona settimana! Un bacione!! :*
Se la storia ti piace, lascia una stellina o un commento! Non ti mangerò, ma anzi, ne sarò davvero felice! :D
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