4 - Ricordi
Ciao gente! Buon lunedì! Ho deciso di non dividere questo capitolo, in primo luogo perché è più corto degli altri, poi perché mi sembrava giusto mantenerlo integro XD
firstofhisname sono convinta che l'argomento di questo capitolo ti piacerà molto XD Per quanto venga solo accenneto XD
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Due figure vestite di nero si stavano avvicinando a noi lentamente. I visi erano in ombra, ma la voce che aveva parlato era maschile.
Spostai Saracha alle mie spalle e afferrai la spada abbandonata a terra.
<<Chi siete>> ringhiai.
<<Non devi temerci Kain. Siamo amici>> disse ancora la voce maschile <<quell'arma non ti servirà a nulla>> aggiunse.
<<Ancora non so chi voi siate>>
<<E' vero. Perdonami>> l'uomo si calò il cappuccio, mostrando un viso elegante, i capelli castani e ricci brillavano dolcemente sotto il sole e due occhi di rubino svettavano, in quel viso apparentemente buono e gentile. Mi irrigidii, erano iridi troppo simili a quelle dei mostri che ci comandavano per passare inosservate.
<<Cosa sei, mostro>> alzai lo spadone in posizione d'attacco, ma ancor prima di poter muovere un passo, l'uomo alzò la mano ed il metallo divenne tanto rovente che dovetti lasciarlo cadere a terra.
<<Sono l'uomo che ti ha cercato Kain, sono Nerisian. Ti ho detto che sarei stato io a trovarti, perché ora mi temi?>>
<<Perché potresti essere tu l'uomo che ha ferito la mia Eileen>>
L'uomo sorrise debolmente <<Non sono malvagio>>
<<Io non posso esserne certo>> indicai la lama a terra <<se non serve a nulla, potevi lasciare che la tenessi in mano>>
<<Dovrò pur proteggermi no?>> si voltò verso la figura ancora incappucciata e le sussurrò qualcosa, lei annuì e allontanandosi scomparve.
Ora temevo un attacco improvviso a me e a Saracha da parte di quell'altra creatura. Mi guardai intorno furtivo, cercando di captare ogni singolo rumore, ma intorno a noi c'era solo silenzio.
<<Forse il nostro incontro non è iniziato nel verso giusto Kain>> disse l'uomo sorridendo.
<<Perché i tuoi occhi sono rossi>> ringhiai stringendo più forte il polso di Saracha.
<<E' la mia magia. So bene che questi occhi appartengono a creature meno amichevoli. Ma non voglio farti del male. Io e te, abbiamo un desiderio comune>>
<<Io non ho nulla da spartire con uno sporco mago>>
<<Ma vogliamo entrambi Eileen al sicuro>> una nota di dolore gli oscurò il viso, mentre abbassava lo sguardo sulle sue mani <<se ti ho cercato non è per farti del male, ma perché ho bisogno del tuo aiuto>> rialzò gli occhi su di me. Non mi ero mai fidato di quelle infime creature chiamate maghi, eppure nei suoi occhi vedevo qualcosa, disperazione, angoscia e un forte dolore.
Sospirai, lasciando andare Saracha <<dov'è il tuo servitore>>
<<Oh... è andata ad accendere il fuoco. Si gela qui>> sorrise tristemente.
<<Ti seguirò. Ma se usi un'altra diavoleria magica, giuro che perderai la testa prima che te ne accorga>>
<<Acconsento>> e voltandomi mi fece segno di seguirlo.
Mi girai a guardare Saracha, che osservava l'uomo che lentamente si allontanava.
<<Gli animali sentono la cattiveria dell'animo umano Kain>> disse lei alzando il viso verso il mio.
<<Che intendi?>>
<<I cavalli sono rimasti calmi sia al suo arrivo, sia ora. Gli è passato vicino e vedi? Lo osservano senza agitarsi>>
<<Io non ho fiducia in quegli esseri>>
Sorrise e mi accarezzò dolcemente la guancia <<Andiamo>>
Mi convinse, le donne avevano un brutto effetto su di me! Soprattutto se sapevano parlarmi nel modo giusto.
Seguimmo quell'uomo che camminava lentamente tra gli alberi, il cappuccio nuovamente calato sul viso, in un rigoroso silenzio. Arrivammo infine ad un piccolo spiazzo, in cui era stata montata una tenda simile a quella che possedevo io, ma più ampia. Un leggero rivolo di fumo usciva dalla cima.
<<Accomodatevi>> disse l'uomo scostando un lembo della tenda e sorridendo.
Saracha fece un passo avanti, ma la bloccai <<Prima io>>
La tenda era ampia e ben arredata per quanto fosse possibile. Dei tappeti rosso cupo ricoprivano gran parte del terreno, completamente privo di neve ed asciutto, un fuoco era acceso e scoppiettante al centro, cuscini sparsi un po' ovunque. Faceva caldo lì dentro.
I miei occhi caddero sulla donna che rimestava tranquillamente una tisana, che riempiva del suo dolce profumo l'ambiente. Quell'aroma, così familiare, rievocò nella mia mente dei ricordi, tanto lontani quanto vicini. Rividi Eileen, mentre sistemava sul suo comodino una ciotola fumante, prima di stendersi a letto. La sorseggiava mentre leggeva. Vidi tangibile il suo sguardo virare verso di me, le labbra lievemente incurvate in un sorriso, mentre quel dolce vapore aleggiava intorno a noi.
<<Kain muoviti o non entriamo!>> sussultai, Saracha alle mie spalle cercava di spingermi avanti e la donna finalmente alzò gli occhi e mi sorrise.
Era bella, stranamente bella, eccessivamente bella... quasi irreale. I suoi occhi erano di un azzurro così limpido e puro da sembrare quasi aver racchiuso nell'iride le onde del mare. Ma qualcos'altro segnava il suo sguardo, tanta tristezza, un immenso dolore. Mi fece semplicemente segno di sedermi, ma scossi la testa, restando immobile in un angolo.
Quell'uomo, Nerisian, si tolse il mantello e si sedette accanto al fuoco <<Cerys cara, saresti così gentile da darmi una tazza di tisana?>> disse.
<<Si Nerisian>> sorrise e ne versò un mestolo in una ciotola <<voi ne volete?>>
<<Sì grazie!>> cinguettò Saracha.
<<No, non ne vogliamo>> risposi io fissando duramente la donna che era con me, lei sbuffò e voltandosi nuovamente verso l'altra donna disse <<A me dalla pure. Lui può anche non berla per quel che mi riguarda>>
Restammo a lungo in silenzio, osservavo inquieto quei due esseri che sorseggiavano serenamente le loro tisane e quell'ingenua di Saracha, che accettava tranquillamente bevande e cibo da sconosciuti.
<<Allora>> il prestigiatore ruppe il silenzio <<Kain, se volessi sederti ne sarei felice. Perché sei qui, se ora neanche vuoi ascoltarmi?>>
<<Ti ascolto se parli>>
<<Sarà un lungo discorso, ma se vuoi stare in piedi fai pure>>
Poggiò la ciotola a terra e dopo un ennesimo, lungo silenzio iniziò a parlare <<Ho conosciuto Eileen perché dovevo portarla al castello del mio signore sana e salva. La attendeva da tanti anni e non appena giunse oltre i confini mandò me a prenderla. Ma non sapevo che quel semplice compito, si sarebbe trasformato in una condanna per entrambi>> iniziò a raccontare, parole su parole a comporre una storia che, per quanto irreale, riuscì a catturarmi. Parlava di Eileen, di Bydhafol, di strane creature e di eventi e sentimenti che talvolta non riuscivo a comprendere. Infine, senza quasi accorgermene, mi sedetti accanto a Cerys, mentre sentivo per la prima volta parlare del Signore di Bydhafol, che ora avevo capito essere l'altro mondo. Mi rividi quasi in quell'essere, per quanto poi ne fui disgustato, mentre parlava di come il fallimento lo stesse facendo morire, lentamente ma inesorabilmente.
<<Io dovevo proteggerla, ma ho fallito. Non sapevo che l'uomo da cui dovevo difenderla era proprio colui che amavo quasi come un padre, colui che aveva parlato di quella principessa sopravvissuta per un secolo, colui che mi ha reso ciò che sono e che mi ha insegnato cose che ora sfrutto per proteggermi da lui>> alzò gli occhi e mi fissò, cercava di captare i miei pensieri, infine scossi la testa sbuffando come un cavallo.
<<E cosa posso fare io, se tu, prestigiatore di grande talento, non puoi fare nulla?>>
<<Stregone>>
<<Prestigiatore, stregone, mago... Sono la medesima cosa per quanto mi riguarda>>
Sorrise debolmente, stava trattenendo una risata <<Sono riuscito inconsciamente a rompere i suoi piani Kain, per quanto ancora non li conosca a pieno. Tu puoi aiutarmi, perché solo tu puoi avvicinarti a lei. Conosce la natura del vostro legame ed è normale che tu voglia vederla, sapendo che ora è tornata. E' giusto che tu chieda asilo in una città forte apparentemente libera>>
<<Ma perché Eileen non fugge! Perché sta lì se conosce i piani di quell'altro ciarlatano!>>
<<I mezzi di noi... prestigiatori, se vuoi chiamarci così, sono grandi. Se voi guerrieri potete tagliare la testa di un individuo, noi manipoliamo la mente e Mogetius è un maestro in questo. Lui distrugge, svuota l'individuo ed è questo che è successo ad Eileen. Se vogliamo parlare di magia e del fortuito caso che portò Eileen a sopravvivere ad un incantesimo mortale, lo faremo>>
<<Sì, sì parla>> ero interessato, ma mai l'avrei ammesso, mi limitai a far segno di proseguire
<<L'incantesimo che Mogetius predilige è quello del bozzolo. Svuota l'individuo di ogni sua caratteristica, rendendolo infine una scatola vuota senza più nulla. Ma Eileen, essendo una Lokà du niurisia, quindi sua opposta, è riuscita pregando a modificare l'incantesimo del mio maestro, ora lei non è un bozzolo, ma semplicemente una donna senza più ricordi>>
Corrugai la fronte <<Come hai chiamato Eileen?>>
<<Anche lei è divenuta una ciarlatana Kain, è una maga bianca della terra>>
Quell'informazione mi lasciò basito. Eileen, la mia Eileen, era entrata in quella cricca di mentecatti? Ma prima di poter reagire, Saracha prese la parola <<Scusate, è una domanda stupida forse. Ma state parlando di Eileen la principessa di Aisengard?>> tutti gli occhi si voltarono verso di lei, che improvvisamente arrossì.
<<Si, è di lei che parliamo>> rispose dolcemente la donna di nome Cerys.
<<Anche tu sei una ciarlatana come lui?>> ringhiai.
La donna scosse la testa, una lacrima le rigò il viso <<Eileen mi salvò da delle creature che mi avrebbero uccisa, mi accolse come una sorella nella sua vita. Ma venni cacciata dal castello proprio da lei. Il suo cambiamento fu così repentino che la credetti improvvisamente folle. Ma invece agì per salvarmi la vita. Partii col suo maestro, credendo di trovare la morte all'arrivo nel Regno Ciratri, invece, aveva dato ordini tramite una breve lettera. Io ed Hisio, consapevoli di ciò che stava accadendo, cercammo Nerisian, consegnandogli ciò che aveva riservato per lui. Ed io ora sono qui perché voglio riunirmi alla mia Signora>>
<<Cerys tu non andrai da nessuna parte. Verresti uccisa se varcassi quelle porte con Kain>> rispose Nerisian seriamente.
<<Ma...>> lui la zittì con un semplice gesto.
<<Abbiamo parlato a lungo di questo e ti ho detto che resterai con me finchè sarà possibile. Sai bene quale compito sto svolgendo ora>>
<<Si>> sussurrò lei arrendendosi.
Li osservai a lungo meditabondo <<Che stai facendo d'altro Nerisian?>> dissi infine per smorzare l'aria improvvisamente pesante.
<<Altre cose legate alla mia magia>> rispose lui evasivo.
Corrugai la fronte <<Va bene. Non mi interessa. Ora spiegami. Sei certo che quel mostro che ha... fatto qualcosa ad Eileen, non capirà perché sono lì?>>
<<Non lo farà. Cancellerò parte dei tuoi ricordi. Saprai perché sei lì ma nient'altro, così che, anche leggendoti la mente, non saprà nulla>>
<<Quindi ricorderò che devo controllare se Eileen sta bene e?>>
<<Dopo sarà il tuo animo a guidare i tuoi pensieri ed i tuoi gesti. Ma sappi che se capitasse qualcosa io verrò ad aiutarti>>
<<Non ho bisogno del tuo aiuto>>
<<Non puoi saperlo>>
Ridacchiai, mentre mi alzavo <<Fa quello che devi e lasciami andare>>
<<Aspetta. Prima devo parlarti di altro>>
<<Dimmi>>
<<Conosci la leggenda dei draghi Kain?>>
La mia mente rievocò le storie che Eileen raccontava <<Sì, a grandi linee>>
Sorrise debolmente <<Il tuo animo è restio a credere a ciò che è legato alla magia>>
<<Sai leggere il pensiero? A no, era palese>> dissi ridendo e voltandomi verso Saracha. Ma distrarmi fu un errore, sentii delle mani poggiarsi sulla mia testa e prima di potermi allontanare crollai improvvisamente nel buio.
Riaprii gli occhi ed ero circondato da un mare di stelle immerse nel buio. Nerisian accanto a me era inginocchiato, mentre gli occhi riflettevano gl'infiniti astri.
<<Che cosa mi hai fatto!>> gridai.
<<Solo mostrandoti potrai credere>> rispose lui semplicemente. La sua voce era un eco che proveniva da ogni dove, mentre le sue labbra restavano immobili, così come lui.
Non avevo mai visto nulla di simile, persino lo scetticismo radicato a fondo nel mio animo, improvvisamente vacillò.
Vidi davanti ai miei occhi la creazione del mondo, la stella che implose e che creò il piccolo cumulo di roccia, che ora chiamavo casa.
<<Mogetius non ha il potere di vedere l'animo dell'individuo, perché il suo spirito è corrotto. Ma le divinità hanno fatto diventare me, il tramite tra lo spirito ed il corpo>> ancora quella voce onirica, ora l'uomo non c'era, ma sentivo comunque la sua presenza nella mia testa. Un contatto così privato che mi diede fastidio.
Ma sotto i miei occhi, vedevo la vita improvvisamente nascere, le creature diventare simili a quelle che conoscevo.
Vidi un uovo davanti ai miei piedi, eravamo fermi in una pianura ricoperta da neve ed istintivamente lo presi tra le mani. Le mie mani... che mutavano trasformandosi dalle dita affusolate di un bambino alle bianche ossa di scheletro, per poi tornare vive, mentre il mio spirito vagava di vita in vita, da un corpo all'altro.
E quell'uovo bianco come la neve, lentamente di schiuse. Ne uscì una piccola creatura bianca, che insieme a me crebbe. Le squame metalliche riflettevano le luci del cielo, creando bagliori quasi accecanti. Gli occhi piccoli e neri, mi scrutavano severi mentre io immobile lo osservavo.
Due corna biforcute si ergevano dalle tempie dell'animale, spingendosi in avanti fin oltre il muso, le imponenti ali erano stese, come se volesse spiccare in volo da un momento all'altro. Il muso massiccio con piccoli aculei che si allungavano verso l'esterno, la mascella squadrata con due grosse narici che emettevano piccoli sbuffi di fumo.
Ed io intanto continuavo a crescere, tutto mutava tranne lui, che immobile mi fissava. Finchè anche il tempo non parve rallentare, riconobbi le mie mani e rividi davanti a me, quella che era stata la mia vita, finchè non cessò totalmente e tutto tacque. Il ronzio che fino a poco prima riempiva le mie orecchie cessò, c'eravamo solo io e lui ora. Immobili, persi nello sguardo l'uno dell'altro. Lentamente si mosse, voltandosi verso di me. Vedevo sotto le squame il cuore pulsante, i battiti uniti ai miei. Lentamente piegò il collo fino ad arrivare alla mia altezza. Una vampata di caldo vapore mi investì, mentre continuavamo a fissarci.
"Dwnazi ta Kain" e sentii per la prima volta, la sua voce. Mai avevo conosciuto qualcuno parlare quella lingua, eppure lo capii immediatamente. Una forza immane iniziò a pulsare nelle mie vene mescolata al sangue.
Quella non era la presa in giro che conoscevo con il nome di magia, mi resi conto che non avevo mai conosciuto nulla di me stesso fino a quel momento, che la disperazione improvvisamente era svanita e che ero sopravvissuto non per un assurdo caso divino, ma che ero lì, in quel preciso istante per lui, per assaporare la grandezza che quell'unione di anime mi aveva donato.
Allungai la mano e sfiorai quelle taglienti squame di ghiaccio, chiusi gli occhi, improvvisamente calmo. Lo conoscevo da sempre ed era una sensazione meravigliosa, lui era Aisengard.
"Teitàma, zei i ma koros, jerat sumna jams" sorrisi, per quella voce così forte e ammaliante.
<<Io ti troverò>> sussurrai.
E quando le nostre fronti si unirono, tutto tornò nuovamente buio, ma in me qualcosa era cambiato, avevo scoperto chi ero davvero.
Aprii gli occhi ed ero steso nella neve. Com'era possibile che mi fossi addormentato? Anzi, forse ero svenuto! C'erano istanti vuoti nei miei ricordi. Stavo davvero invecchiando. Ridacchiai tra me, mentre mi alzavo e toglievo la neve dal mantello. Che strano sogno avevo fatto, quello del drago, che mi aspettava e chiamava. Ma non riuscivo a ricordarlo bene. La vicinanza ad Eileen e tutti quei ricordi, prima assopiti, mi avevano infine fatto sognare quegli strani esseri, semplici miti, nulla di più.
Lanciai un'ultima occhiata alle mie spalle, Saracha era rimasta alla taverna, per una volta mi aveva davvero ascoltato.
Ora dovevo solo andare ad Aisengard e assicurarmi che Eileen stesse bene.
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Ciao miei cari e mie care!
Prima di parlare del capitolo, voglio mandare un bacio ad ognuno di voi! Perchè? Beh, se siete qui credo, spero... abbiate letto anche il primo volume! Ieri ho raggiunto un traguardo fantastico, la posizione #15 nella classifica Fantasia (oggi sono #18) io questa saga l'ho scritta e la sto scrivendo, ma se Bydhafol è riuscito ad andare così avanti è merito vostro, che mi seguite dal primo capitolo, che mi avete aiutata a credere un po' di più in me stessa e in questa storia. Spero che continuiate a seguirmi con vivo interesse, spero di non deludere mai le vostre aspettative e quindi... Ci credete? Sono senza parole XD Ma comunque, vi adoro <3 <3 <3 <3 detto questo, andiamo avanti!
Allora? Ve lo aspettavate? Il nostro Kain è un Dracones e benchè a fine capitolo abbia dimenticato tutto, presto se ne ricorderà :) Poverino, lui che disprezza tanto la magia ne è intriso fin nel midollo XD
Cosa ne pensate comunque? Secondo voi dovrei allungare un po' il capitolo? Se sì, cosa dovrei aggiungere? Così, se mi dite di voler sapere informazioni che non ha mai detto neanche più avanti, posso aggiungerle! Avete presente un groviglio di fili? Ecco la mia mente è così quando scrivo XD Cerco di seguire il filo ma talvolta mi ci perdo e vado avanti XD
Un' altra cosa, in questo libro la lingua della magia è meno presente per ovvi motivi, quindi non ci sarà un capitolo a parte come nell'altro per le traduzioni ma posterò semplicemente la traduzione a fine capitolo! Quindi eccole:
Dwnazi ta Kain -> Aspettavo te, Kain
Teitàma, zei i ma koros, jerat sumna jams -> Trovami e interrompi il mio sonno, saremo grandi insieme
E... basta XD
Se il libro vi piace e volete sostenermi lasciate una stellina,
non vi costa nulla ed io sarei tanto felice!
E se volete lasciare un commento non vi mangio! Anzi! Mi farebbe tanto piacere!
Vi auguro una buona settimana e vi lascio con l'immagine di come (più o meno) immagino il drago di Kain, nonchè Aisengard.
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