Settantasette.

It takes your breathe, cuts and leaves a scar

But those untouched never got never got very far

It's rage and it's hate

And a sick twist of fate

And that's the truth about love

The truth about love

Pink



L'anno si era concluso e uno nuovo era iniziato. La vita dei quattro amici scorreva serena: Alessia lavorava e giocava nella sua squadra, Goran e Juan erano, come sempre, impegnati nel Campionato e nella Champion's League, Betty stava terminando il suo ultimo anno di Università.

La primavera aveva bussato alle porte, con un clima insolitamente mite e una ventata di energia che non faceva per nulla rimpiangere il rigido inverno appena trascorso.

Alessia stava raccogliendo le sue cose prima che Goran l'accompagnasse a casa. Doveva tornare per lavorare alla revisione del suo ultimo articolo; inoltre, lo schiacciatore avrebbe dovuto presentarsi in aeroporto molto presto per la trasferta in Puglia, perciò era meglio che lei dormisse a casa propria.

Il campanello li colse entrambi di sorpresa. Non avevano idea di chi potesse essere.

Goran andò ad aprire e si ritrovarono di fronte Nikola.

<<Che ci fai qui?>> gli chiese, stupito, dopo averlo fatto entrare.

Gli occhi del palleggiatore si posarono subito su di lei e rispose senza smettere di guardarla.

<<Abbiamo il fine settimana libero, avendo giocato ieri la partita di Coppa Cev. Avevo bisogno di parlare con te. E con lei>>

Alessia, che era rimasta impietrita vicino al divano, fu raggiunta da Goran; sentiva il cuore martellarle nel petto e la gola seccarsi. Nikola le faceva ancora così tanto effetto...

<<Come stai?>> le chiese il nuovo arrivato.

<<Sto bene>>

Si rese conto che la risposta non era per nulla convincente, ma non poteva farci nulla. Vederlo la turbava ancora e non sapeva se l'avrebbe mai superata.

L'amico intervenne in suo aiuto.

<<Cosa volevi dirci?>>

Nikola lo guardò e chiese di poter parlare da solo con lei, ma Alessia fu irremovibile.

<<Qualunque cosa tu debba dirmi, lui resta. Non abbiamo segreti>> la sua voce era risultata più dura di quanto avesse voluto, ma stava compiendo uno sforzo enorme per impedirsi di rifugiarsi in bagno.

Dopo un attimo di silenzio, Nikola sospirò.

<<Sono venuto per dirvi che sto pensando di interrompere i preparativi per il matrimonio>>

Gli occhi del palleggiatore erano di nuovo fissi su di lei e la giovane sentì tutta l'aria abbandonare i suoi polmoni.

//Cosa? Perché?//

<<La verità è che ci ho provato con tutto me stesso, volevo davvero fare quello che era più giusto per mio figlio, ma... Non riesco a dimenticarti. Proprio non ce la faccio>>

I suoi occhi la scrutavano in cerca di una reazione e lei dovette appoggiarsi allo schienale del divano per restare in piedi.

//Cosa dovrei fare adesso? Non voglio soffrire ancora...//

Si riscosse dai suoi pensieri quando udì la voce di Goran, che stava parlando a Nikola in un modo che non avrebbe mai pensato possibile.

<<Stai scherzando? Come sarebbe a dire che stai pensando di annullare il matrimonio?>> sbottò.

Persino Nikola fu sorpreso dal suo tono e impiegò alcuni secondi a rispondere.

<<E' così. Voglio sapere da Alessia se prova ancora qualcosa per me>>

La ragazza non riusciva a parlare, tanto veloci giravano i pensieri nella sua testa. Si limitava a osservare la conversazione tra i due giocatori.

<<Lo sai, ti voglio bene come a un fratello, ma non puoi venire qui e dirle queste cose! Tu non hai idea di quanto ha sofferto, di quello che ha passato...>> Goran era un fiume in piena. <<E adesso dovrebbe dimenticare tutto quello che è successo solo perchè tu hai cambiato idea?>>


Nikola lo fissò in silenzio per un lungo momento, prima di rispondere.

<<Dovrebbe essere lei a parlare>>

Sapeva che Goran le era stato vicino nel momento del bisogno e che l'aveva aiutata più di chiunque altro, ma voleva che fosse lei a dirgli cosa pensava e quello che provava.

<<Dopotutto, è una cosa tra me e lei, non ti riguarda>> concluse.

<<TI sbagli! i riguarda eccome!>>


Alessia non riusciva a muoversi, nè a parlare. Non voleva che i due litigassero a causa sua; tuttavia, non sapeva cosa dire, nè sapeva cosa provava in quel momento. Così, lasciò che Goran continuasse.

<<Ho raccolto i pezzi di quella ragazza uno a uno!>> esclamò lui, indicandola.

Nikola non replicò subito. Quando sembrava che la conversazione fosse destinata a concludersi così, il palleggiatore gli pose una domanda inaspettata.

<<Ti sei innamorato di lei?>>

<<No>> Goran rispose piano.

A quella risposta seguì un altro silenzio che parve interminabile.

Alessia, immobile, cercava di capire quello che stava succedendo tra i due amici. Si conoscevano così bene che anche i silenzi, le esitazioni e gli sguardi potevano rivelare all'uno i pensieri dell'altro.

<<Ci sei andato a letto?>>

Goran non rispose.

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