Quarantadue.

So here we are
We are alone
There's on your mind
I want to know the truth
If this is how you feel
Say it to me
If this was ever real

I want the truth
From you
Give me the truth
Even if it me
I want the from you
Give me the truth
Even if it me
I want the truth

Good Charlotte


Alessia aveva cercato l'amico dappertutto, senza successo: prima era tornata al loro tavolo, ma lui non era lì; poi aveva scandagliato le sale interne  della villa e persino il parcheggio, ma di Aleksandar non c'era traccia. Era preoccupata, perché il comportamento del giovane le era parso strano e voleva controllare come stesse.

Si trovava ai margini della pista da ballo, indecisa, quando sentì una voce alle sue spalle.

<<Se cerca il suo fidanzato, lo può trovare nel giardino sul retro, vicino alla fontana>>

La ragazza si voltò di scatto e si trovò davanti la reporter perugina, che la guardava con aria di sufficienza. Alessia irrigidì le spalle.

<<Immagino sia inutile spiegarle che lui non è il mio fidanzato>> rispose, con voce dura.

<<Non deve spiegarlo a me, bensì a lui>>

<<Che cosa sta insinuando?>>

<<Sto solo dicendo che lei e Kiljc apparentemente non state più insieme e che lei sta trascorrendo tutta l'estate con un altro ragazzo...>>

<<Un amico>> puntualizzò la ragazza.

<<Un amico>> concesse la donna. <<Che però è innamorato di lei>>

Alessia aprì la bocca per rispondere, ma non ne uscì alcun suono. Le sembrò di boccheggiare, come un pesce tirato fuori dal suo elemento naturale; mosse di nuovo le labbra, ma poi fu costretta a richiuderle.

<<Non è vero. Lei non capisce>> riuscì finalmente a dire, dopo un po'.

Per tutto il tempo, l'espressione della donna dai capelli rossi non era cambiata.

<<E' verissimo, invece. Ed è lampante. Vuole farmi credere di non essersene accorta? Sarebbe l'unica a non averlo capito>> infierì.

Lei rimase in silenzio, osservando la reporter allontanarsi soddisfatta.

Era scioccata.

Possibile che fosse vero? Che Aleksandar fosse realmente innamorato di lei? Ripensò al suo comportamento, ma non trovò nulla di equivoco. Solo qualche breve esitazione qua e là, come prima, sulla pista da ballo. Tuttavia l'opposto si era sempre comportato da buon amico, niente di più. Eppure quella donna le aveva fatto sorgere un dubbio.

Se così fosse stato, il giovane l'avrebbe amata in silenzio per mesi - non sapeva nemmeno quanti - mentre lei gli sbatteva in faccia la sua sofferenza per un altro uomo.

Alessia chinò il capo, abbattuta. Iniziò a camminare verso la fontana dove avrebbe trovato l'amico. Per andare avanti, aveva bisogno di chiarire la situazione una volta per tutte. Non voleva perdere l'amicizia di Aleksandar, ma doveva conoscere la verità.


Lo trovò, poco dopo, proprio seduto sul bordo della fontana. Aveva lo sguardo perso in lontananza e non si accorse della sua presenza. Si fermò a pochi metri da lui, intimorita. Non aveva idea di cosa sarebbe accaduto nei minuti successivi. Se lui le avesse confessato i suoi sentimenti, che cosa gli avrebbe risposto?

Strinse i pugni, poi cercò di rilassarsi e respirò a fondo l'aria calda di quella sera estiva.

<<Ehi>> attirò la sua attenzione, avanzando verso di lui.

Aleksandar si voltò appena nella sua direzione e le sorrise.

<<Ehi>> le fece eco, tornando poi a fissare il giardino.

<<Ti ho cercato dappertutto>> gli disse semplicemente Alessia.

L'amico chinò il capo per un istante.

<<Scusa>>

Lei gli si mise davanti, obbligandolo a guardarla.

<<Alek, devo chiederti una cosa>> iniziò, con le parole più semplici e dirette che riuscì a trovare. Era inutile girarci intorno. <<E voglio la verità>>

Finalmente riuscì a incontrare gli occhi del giovane coi propri e vi lesse sorpresa.

Prima di cambiare idea, strinse tra le dita il tessuto leggero del suo abito e domandò tutto d'un fiato:

<<Provi qualcosa per me?>>

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