Ottantatre.
When everything is wrong I'll come talk to you
You make things alright when I'm feeling blue
You are such a blessing and I won't be messing
With the one thing that bring light to all of my darkness
Weezer
Quando il telefono squillò, Goran controllò il nome sullo schermo e si affrettò a rispondere. Non poteva perdere quella chiamata.
<<Ciao, Nik>> salutò l'amico, contento che, finalmente, lui l'avesse cercato.
In quelle settimane gli era mancato e, soprattutto, aveva sofferto per il modo in cui si erano lasciati dopo il loro ultimo incontro. Non ne aveva fatto parola con Alessia, per non causarle dei sensi di colpa inutili, ma sospettava che la ragazza avesse intuito il suo stato d'animo.
<<Hai tempo per parlare?>> gli chiese il palleggiatore.
<<Certo>> Goran si sedette comodo sul divano, in attesa.
Passò un po' di tempo prima che Nikola parlasse, e lo schiacciatore aspettò con pazienza. La situazione non era semplice per nessuno di loro, e la fretta non li avrebbe aiutati.
<<Scusa per il pugno>> esordì l'amico.
<<L'ho già dimenticato>> lo rassicurò. <<Come stai? E Matija?>>
<<Matija sta bene, è cresciuto tanto, sai? Magari più tardi ti mando qualche foto. E io... Ora che ho deciso cosa voglio davvero , sono molto più sereno>>
Goran abbassò lo sguardo, puntandolo sui suoi piedi e pensando a una risposta. Quello era il momento della verità.
<<Nik, non ho intenzione di mettermi tra te e Alessia>> quelle parole furono più dolorose del previsto. Ma la giornalista era la sua migliore amica e doveva pensare alla sua felicità. <<Se lei ti ama ancora, non hai motivo di preoccuparti>>
<<Grazie. Ma dimmi la verità... La ami anche tu?>>
Cosa avrebbe dovuto dirgli? Fino a pochi giorni prima aveva sempre risposto negativamente a quella domanda, ma ora non ne era più così sicuro. Ma non capiva cosa provasse, di preciso. A quanto pareva, Alessia non era la sola a dover chiarire i suoi sentimenti. Tuttavia, non era certo di volerlo fare. A che pro? Se la ragazza fosse tornata con Nikola, e lui si fosse reso conto di amarla, avrebbe finito col soffrire ancora di più. Inoltre, non voleva rappresentare un ulteriore problema tra i due giovani.
Stava quindi per negare, quando l'amico lo fermò.
<<Aspetta, Goran. Non voglio saperlo. Ti conosco da sempre e credo che tu ne sia innamorato, forse ancora non lo hai capito, ma credo che sia così. Solo che non voglio sentirtelo dire. Finché non lo sentirò con le mie orecchie, potrò sempre illudermi che tu non la ami>>
Il suo ragionamento non faceva una piega, ammise Goran.
Alessia e Betty stavano chiacchierando davanti a una tazza di the. La giornalista si era confidata con l'amica, raccontandole quello che era successo un paio di giorni prima a Milano con Nikola, di quei silenzi imbarazzati, del suo cuore che batteva a mille e del nodo in gola, di quanto fosse confusa.
Betty l'aveva ascoltata con attenzione, sorseggiando il suo the, poi era rimasta zitta alcuni secondi prima di parlare.
<<Ne hai parlato con Goran?>> volle sapere.
<<Sì, gli ho raccontato più o meno le stesse cose che ho detto a te. Ma non si è pronunciato, ha detto che non vuole influenzare la mia decisione>>
La bionda annuì.
<<Mi conosci, io non so essere così discreta e diplomatica>> scherzò.
<<Ho bisogno che tu non lo sia. Voglio sentire cosa ne pensi, io non so cosa fare>> confessò Alessia a mezza voce.
La infastidiva non essere in grado di prendere una decisione da sola, non le era mai capitato, di solito pensava sempre con la sua testa. Tuttavia quella volta non sembrava riuscirci.
<<Da ciò che mi hai raccontato, penso che non riesci a fidarti completamente di Nikola come in passato. Solo che non lo vuoi ammettere con te stessa>> iniziò l'amica. <<Insomma, lui è stato il tuo primo grande amore, ed è una persona fantastica, lo so. Ma quando ti ha messo da parte, seppur con le migliori intenzioni, in qualche modo ha spezzato il vostro legame, la vostra fiducia reciproca. E la fiducia, una volta persa, è molto difficile da ricostruire>>
Alessia ragionò su quelle parole; forse Betty aveva ragione, forse nella sua mente Nikola era rimasto l'uomo perfetto che aveva conosciuto, ma il suo cuore non era più in grado di affidarsi a lui senza riserve. Ma poteva esistere l'amore senza la fiducia?
<<Inoltre>> Betty non aveva ancora terminato. <<Ultimamente stai bene, sei serena, vivi la tua vita. Mi spiace ricordartelo, ma il merito di questo non è di Nikola. Non potrebbe essere che, senza accorgertene, tu l'abbia dimenticato e ti sia innamorata della persona che ti è stata accanto finora?>>
Alessia aprì la bocca per negare, ma Betty fu più veloce e la bloccò:
<<So cosa stai per dire, Ale. Ma io continuo a credere che, in fondo, tu provi qualcosa per lui. E se anche lui provasse qualcosa per te? Potreste essere felici insieme! Forse è anche per questo che non stai facendo i salti di gioia all'idea di poter tornare da Nikola>>
La giornalista abbassò lo sguardo. Aveva sperato che le parole di Betty le dessero un'illuminazione, ma era, se possibile, ancora più confusa di prima. Si massaggiò la fronte e sospirò.
<<Che mal di testa...>> si lamentò. <<Tutto questo mi farà impazzire>>
<<Io conosco un metodo infallibile per capire se ami ancora Nikola>> disse infine la bionda.
<<E cosa aspetti? Avresti dovuto parlarmene sin dall'inizio>>
<<Beh, non so se ti piacerà>> si scuso l'amica. <<Devi baciarlo>>
<<Come?>> Alessia non era certa di avere sentito bene.
<<Dai, non fare quella faccia. Si tratta solo di un bacio, dopotutto vi siete baciati un sacco di volte>>
<<Ma era diverso!>> protestò la giornalista.
<<Sì, sì, era diverso. Ma se lo baci e provi quello che provavi prima... Non serve che te lo spieghi, no?>>
Alessia scosse la testa, sconsolata. Davvero quello era l'unico modo?
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