Un nuovo assistente
Oggi a farmi l'assistenza é arrivato un nuovo infermiere, un giovane gentile, sensibile, con una bella voce educata pure lui mi parla costantemente con la speranza di richiamarmi alla coscienza oggi mi diceva:
-signora maestra lei è una maestra vero? Se ne intende di bambini? Vero? Magari di bambini pure cresciuti? Perché è questo che mi sento io, un bambino troppo cresciuto o cresciuto troppo in fretta, lei se ne intende pure di amori signora maestra? Si intendo di amore quello eterno, quello unico invincibile, che sempre trionferà?
Io lo avevo trovato signora maestra, lei era il mio specchio,la guardavo e vedevo tutto il mio mondo, chiaramente compreso e specchiato, eppure per lei era lo stesso, ma un giorno come in tutte le favole lo specchio si é incrinato, è orribile a dirsi signora maestra, é arrivato un bambino e non c'era posto per lui nello specchio signora, poi è arrivata una bambina, neanche mia, era stata scambiata la in sala parto ma pure lei pretendeva posto nello specchio, devo riprendermi quella lastra signora, sono pronto a tutto.
Poi andò via ed io sentivo che un grande pericolo si avvicinava, dovevo intervenire ma come? L'ultima volta che lo avevo fatto era successo il disastro delle bambine scambiate e ora ora cosa potevo fare? Ora che ero muta e quasi cieca?
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