31. L'inizio della follia
" Sono nato a febbraio " cominciò a raccontare Harry fra le braccia di Louis " e fino a quando ho compiuto dieci anni la mia vita è stata perfetta. Mio padre John faceva il meccanico ed aveva un'officina tutta sua sotto l'appartamento in cui vivevamo.
Era un uomo fantastico, divertente e affettuoso e amava me e mia madre con tutto se stesso.
Mia madre era bellissima e i suoi capelli erano sempre morbidi e profumati.
Faceva la segretaria part time di un dentista e collezionava bambole, fin da quando era bambina.
Io le guardavo sempre con ammirazione e passavo interi pomeriggi ad osservarle.
Era tutto perfetto, finché mia madre, un pomeriggio di ottobre, non è stata investita da un furgone mentre usciva dal lavoro.
È morta dopo tre giorni di coma e da quel momento la mia vita perfetta è precipitata in un baratro "
Harry smise un istante di parlare e Louis ne approfittò per muovere un po' le gambe, anchilosate per aver mantenuto sempre la stessa posizione sul pavimento.
" Te la senti di andarci a sedere sul divano? " chiese a bassa voce dolcemente.
Il medico annuì lievemente e si alzò, tendendogli una mano per aiutarlo.
In silenzio raggiunsero la sala, si sedettero sul divano e si guardarono negli occhi a lungo.
A Louis non servì parlare, allargò semplicemente le braccia e Harry si incastrò nel loro interno, chiudendo gli occhi e tremando lievemente.
Le dita del pompiere corsero fra i ricci del medico e gli massaggiarono leggermente la cute, cercando di calmarlo.
" Dopo che la mamma è morta " ricominciò a raccontare Harry " siamo rimasti io e papà, da soli, dato che non avevamo altri parenti.
Io...io ho capito subito che in lui la morte della mamma aveva provocato qualcosa, ma...ma non credevo che l'avrebbe trasformato in un...in un mostro.
Ha iniziato a non lavorare più, a rifiutare i clienti e a trascorrere le giornate seduto sul divano a fissare il vuoto, fumando e bevendo birre.
Io mi arrangiavo come potevo, cucinavo per me e per lui, anche se lui non mangiava quasi nulla.
Continuavo ad andare a scuola, facevo i compiti e in più pulivo un po' la casa e lavavo i vestiti.
Cercavo, insomma, di tirare avanti...
Solo che un pomeriggio lui...lui mi ha trovato nella camera della mamma, a pettinare le sue bambole e da lì tutto è precipitato...."
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