Capitolo 9
[...]Debole, salii i trecentocinquanta gradini che portavano alla mia stanza, mi stesi sul letto a pancia in giù e piansi tutte le mie lacrime, sperando che Lui non decidesse di agire personalmente e che tutti i miei sforzi e sacrifici servissero a qualcosa.
Quell’ insopportabile oca che era Pansy Parkinson si era seduta sulle ginocchia di Draco, facendo in modo che la gonna scoprisse completamente la coscia, mentre la “lezione” iniziava...
Draco non aveva mai appreso così velocemente una materia: in tre giorni aveva imparato tutte le rune più importanti.
Rimanevano otto giorni per salvare Hermione, e quella sera Draco era seduto davanti al fuoco sul divano della Sala Comune a cercare di tradurre la ricetta dell'Antidoto, quando entrò Pansy: erano soli, perché era ora di cena e tutti erano in Sala Grande.
<<Perché non sei a cena?>> chiese Pansy, curiosa.
<<Ho da fare>> rispose semplicemente Draco.
<<Vedo…>> fece Pansy. Si sedette affianco al ragazzo, strusciando le gambe contro le sue, sperando in quel modo di ottenere le adeguate attenzioni, ma il biondo continuava a leggere impietrito. D'un tratto la ragazza si alzò, tirandogli il libro di mano ed iniziando a correre per la stanza ridendo, mentre il ragazzo la inseguiva.
<<Ridammelo!>> urlava Draco.
Pansy rise di più, ma le risate si spensero quando vide cosa il suo amore stava leggendo.
<<Perché ti interessano gli Antidoti ai veleni?>> Pansy sembrava molto confusa.
<<Perché ti interessa ciò che leggo?>> chiese il biondo scocciato, cercando di togliere il libro di mano all’ “amica”, ma lei si spostò e calò gli occhi nuovamente sul libro, per poi rialzarli con dentro una scintilla di rabbia che Draco notò.
<<Perché ti interessa l’Antidoto al Temporis? Chi è stato avvelenato?>> chiese ancora la mora.
<<Nessuno, stavo semplicemente leggendo>> disse Draco, sperando che la scusa funzionasse; sapeva, però, che non era così: aveva parlato con Blaise, il suo migliore amico, l'unico che era a conoscenza dei “sentimenti” che il biondo provava verso la So-Tutto-Io dei Grifondoro, ma quando aveva fatto per raccontargli l'accaduto, lui l'aveva anticipato, raccontandogli tutto, e quando Draco gli chiese come facesse a saperlo, lui aveva risposto: “Me lo ha detto Daphne, che lo ha saputo da sua sorella Astoria, alla quale l'aveva detto Pansy, a cui è stato raccontato da Virginia che lo ha sentito da Aurelia che a sua volta ha origliato alla discussione tra Calì e Padma Patil”
No, era stata Pansy a dirlo ad Astoria: non ci avrebbe mai creduto.
E infatti, la sfuriata non tardò ad arrivare; Pansy sgranò gli occhi, animati da rabbia, disgusto e terrore:<<VUOI SALVARE LA MEZZOSANGUE?>> chiese allibita.
Draco fece una risata: una risata finta, debole e piena di amarezza, per poi abbassare gli occhi al pavimento e dire, agitato:<<N-no, c-certo che no!>>
<<Non me la fai, Draco…>> disse la ragazza.
<<D'accordo, voglio salvarla, ma pensa: chi prenderemmo in giro se lei morisse? È la nostra vittima migliore, e ormai i ragazzini del primo anno non mi bastano più. E poi...quando piange come un’idiota, è davvero esilarante!>> disse Draco, poggiando le mani sui fianchi di Pansy e sbattendola violentemente al muro.
Dire quelle cose gli era costato un occhio della testa, ci stava male da solo, ma era l'unica cosa da fare.
Baciò la Serpeverde con una foga tale che lei sbatté la testa al muro, ed un mugolio infastidito uscì dalle sue labbra, soffocato dal bacio; sapeva che quel tipo di contatto la eccitava e renderla tale era l'unico modo per farle dimenticare il Temporis, l’Antidoto ed Hermione.
In pochi minuti stavano già passando una di quelle serate che vivevano spesso insieme, una di quelle estremamente dolci per Pansyeppure estremamente dolorose per Draco da quando era riuscito a chiarire i suoi sentimenti per la Granger; ormai ne era certo: l'amava, l'amava alla pazzia.
Si svegliò: stava ancora abbracciando Pansy, e gli venne in mente una cosa spaventosa: sette giorni e Hermione sarebbe morta!
Si alzò piano, cercando di non svegliare la ragazza che altrimenti gli avrebbe impedito di andare via, si vestì velocemente e uscì, diretto all'ufficio della McGranitt. Entrò e la trovò seduta alla scrivania, correggendo i compiti di Trasfigurazione.
Alzò lentamente lo sguardo dalla pergamena ingiallita, dicendo:<<Non si bussa, Malfoy?>>
<<Scusi professoressa...devo...parlarle…>> disse con il fiatone: non si era nemmeno reso conto che aveva corso disperatamente per i corridoi!
<<Ti ascolto>> disse la professoressa, mettendo da un lato i compiti.
<<Ho trovato qualcosa che potrà aiutare Hermione a…>> iniziò lui.
<<Eh no, Signor Malfoy...è stato lei ad avvelenare la Signorina Granger e siccome la sua vita è ancora breve e stiamo cercando rimedio, non possiamo di chi ha cercato di ucciderla e ridurre ancora le già scarse probabilità di sopravvivenza.>>
<<MA NON È VERO!>> esclamò Draco, mentregli occhi gli si inumidivano: tutti erano contro di lui e tutti credevano che fosse colpa sua se ora Hermione era distesa su un lettino d’infermeria in fin di vita...e cominciava a convincersi che lo fosse davvero...dopotutto, non era riuscito ad allontanarla abbastanza dal calderone e dalla pozione velenosa.
<<Racconta la tua versione, allora>> lo invitò l'insegnante.
Draco raccontò tutto per filo e per segno, tralasciando i suoi pensieri deboli su di lei, e la McGranitt quasi si commosse a vedere gli occhi del giovane pieni di dolore, sofferenza, verità, lealtà e preoccupazione.
<<D'accordo, ti credo, cosa avevi in mente per salvarla?>>
<<Ho trovato…>> iniziò il biondo, tirando dalla tasca il piccolo libro <<questo libro in biblioteca, molto interessante. Parla dei veleni e dei loro Antidoti e c'è anche quello al Temporis…>> continuò, aprendo alla pagina dell'Antidoto.
<<Bene... tradurrò al più presto e ti farò sapere>> disse lei, allungandouna mano per prendere il libro.
<<Ma io l'ho già tradotto!>> disse Draco, prendendo dalla tasta anche una pergamena piegata sulla quale aveva trascritto la ricetta nella loro lingua.
<<Come hai fatto se non segui Rune Antiche?>> chiese l'insegnante sinceramente sorpresa, mentre ritirava il braccio.
<<Mi ha...aiutato Pansy>> disse, calando lo sguardo al pavimento, triste.
Sapeva che era vietato, ma la McGranittera una brava Legilimens, così gli lesse nel pensiero.
<<Non preoccuparti, mio caro: puniremo Pansy per ricatto. E comunque ragazzo: l'orgoglio non porta mai giovamento! Potevi venire da noi, potevamo tradurre noi la ricetta per te, nessuno ti avrebbe giudicato per aver voluto aiutare la Signorina Granger, anzi: sarebbe stato lodato, dimostrando di essere davvero cambiato dall'anno scorso. Solo... perché vuoi farlo?>> chiese, sapendo già la risposta, ma volendo sentirla dire da qual ragazzo sofferente.
<< Perché…>> sussurrò, rosso in viso <<... perché la amo>> finì arrossendo, se possibile, ancora di più.
<<Ed ora che l'hai ammesso a te stesso, urlalo a squarciagola>>
<<Cosa?!?>> chiese Draco, sbarrando gli occhi.
La professoressa lanciò degli incantesimi alla stanza per insonorizzarla. <<Vedrai!>>
<<Ma professoressa…>> provò ad obbiettare, prima di vedere lo sguardo truce della McGranitt ed urlare con tutto il fiato che aveva:<<IO LA AMO!!>>
<<Bene: ora esci di qui, corri dal professor Lumacorno e fatti aiutare a preparare l'Antidoto per colei che ami.>>
<<Grazie professoressa>> disse Draco, prima di scomparire oltre la porta e correre a perdifiato verso l'aula di Pozioni.
Un sorriso si fece spazio sul volto dell'insegnante. <<Cento punti a Serpeverde!>> mormorò la McGranitt, fiera.
Draco spalancò di fretta la porta dell'aula di Lumacorno.
<<Ragazzo mio, cosa ti è successo?>> chiese il professore, preoccupato nel vedere che il “ragazzo di ghiaccio”, dall'espressione seria e dall'aspetto impeccabile, era curvo, con il fiato corto, una faccia preoccupata e i capelli biondo cenere scompigliati; avvicinandosi, si notavano delle leggere occhiaie dare mostra di sé sotto gli occhi lucidi.
<<Deve aiutarmi>> disse mettendogli davanti la pergamena ingiallita. <<Dobbiamo salvare la Granger>>
<<E come mai vuoi salvarla?>>
Draco arrossì nuovamente: non si era mai sentito in imbarazzo così tanto in un giorno solo. “Ma perché fanno tutti domande così personali?” si chiese, rivolgendo gli occhi alle sue scarpe; ma ora che l'aveva effettivamente ammesso a sé stesso era anche più facile dirlo agli altri.
<<Perché la amo!>> disse fieramente, guardando Lumacorno negli occhi per sottolineare la sua sincerità.
Dopo un momento di silenzio, il professore gli batté una pacca sulla spalla ed esclamò:<<Mettiamoci al lavoro ragazzo!>>
Presero un calderone misura 5 e iniziarono ad aggiungere ingredienti su ingredienti. Dopo aver riempito il fondo con il sangue di drago, Lumacorno aggiunse un pugno di pungiglioni secchi di Billywig e Draco girò in senso antiorario per dieci minuti. Di solito le pozioni si complicano verso la fine, ma il biondo aveva già i crampi alla mano; il professore inoltre affermò di non aver mai visto una pozione tanto complessa: secondo la storia il defunto professor Piton era riuscito a fabbricarne una fialetta solo dopo sei tentativi falliti, che avevano richiesto tre settimane, mentre Draco aveva solo sette giorni e non poteva permettersi errori, poiché la pozione richiedeva quattro giorni di preparazione e due di fermentazione; secondo i calcoli, ce l'avrebbero fatta giusto in tempo.
Senza contare che ne servivano cinque fialette misura standard per combattere l'effetto del Temporis.
I due aggiunsero cinque grammi di crini di centauro e tre piume di Fenice, per poi versare nell’intruglio denso e verde scuro settanta grammi di formica-leone. La ricetta poi richiedeva di girare una volta in senso orario e una in senso antiorario, dicendo l'alfabeto nove volte e alternando ogni lettera ad un numero. Il professore si offrì di farlo lui, per risparmiare al ragazzo una confusione esagerata nella mente, ma Lumacorno era una di quelle persone che andava fuori di testa ogni volta che qualcosa sfuggiva al suo massimo controllo.
Draco iniziò i suoi giri lentamente, per poi velocizzarsi sempre di più: era la quinta volta che ripeteva l'alfabeto mentalmente, per evitare di imbrogliarsi tra le parole.
“Senso orario, A,1,B,2,C,3,D,4,E,5,senso antiorario, F,6,G,7,H,8,I,9,L,10, senso orario, M,11,N,12,O,13,P,14Q,15, senso antiorario…”
Continuò così per dieci minuti fino a quando finalmente finì e poté lasciarsi andare sullo sgabello basso, rimpiangendo che non ci fosse uno schienale a cui appoggiarsi. Si stupì sé stesso: non aveva sbagliato! Secondo la ricetta pozione doveva riposare otto ore prima di poterla continuare. Il posto doveva essere umido, ma assolato, umido, ma non ventoso e completamente sgombro. Draco e sul professore si torturarono la mente nel tentativo di trovare un posto adatto, finché il biondo si alzò di scatto, dicendo:<<Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?>>, afferrò il calderone e uscì dalla stanza, gridando distrattamente:<<Grazie professore!>>; Lumacorno era curioso, ma decise di prepararsi per la lezione del giorno.
Il biondo Serpeverde nel frattempo trascinava il pesantissimo calderone di rame e acciaio fortificato per le scale, sperando di arrivare al settimo piano senza che le scale cambiassero improvvisamente direzione; ovviamente si sbagliava: le scale cambiarono quattro volte prima di lasciarlo raggiungere la meta stabilita. La ricetta consigliava di non usare incantesimi non indicati sulla pozione, così Draco arrivo davanti alla parete che nascondeva la Stanza delle Necessità tutto un bagno di sudore per aver trascinato il calderone dai sotterranei fino all'ultimo piano.
Passò tre volte davanti alla parete, desiderando una stanza con le caratteristiche richieste dalla ricetta, e si ritrovò in una stanza umida ma assolata, ariosa ma non ventosa e completamente sgombra. Posò il calderone sul pavimento freddo e controllò l'ora: erano le 09:37; alle 17:37 sarebbe dovuto tornare a prenderla.
Uscì dalla stanza facendo scomparire la porta, diretto al suo dormitorio e per niente invogliato di andare alle lezioni.
Una volta entrato in camera sua, Draco vide Blaise dormire sulla brandina, come ogni volta che, pur essendo il biondo Caposcuola e avendo una camera tutta per sé, volevano passare la notte insieme per parlare di ragazze.
Si buttò sul letto a baldacchino e si addormentò subito profondamente...
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ANGOLO AUTRICE
Ciaooooooooooooo!! Sono riuscita a pubblicare anche oggi e vi ho lasciato un capitolo bello lungo per farmi perdonare quello corto di ieri e la lunga assenza che ho fatto in passato...
Coooooooooomunque ho delle cose importanti da dire:
1) Dedico questo capitolo a la_puffadolcifrutta che mi supporta molto con i suoi bellissimi commenti: non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza, anche se non ti conosco ti reputo già una mia grande amica!!❤
2) Ringrazio anche MartyPotter02, che è e sarà sempre la mia Gemy e che con i suoi incoraggiamenti mi scalda il cuore (passate a leggere la sua Dramione: è magnifica😍) e FrancescaMennea1990 che da mesi ormai ogni giorno a scuola legge le mie storie e sopporta i miei sbalzi d'umore...VI AMO!!❤❤
In ogni caso, grazie mille a tutti, spero che la storia vi stia incuriosendo e vi saluto con un grande bacio e un mega-abbraccio😘😘
Ciao a tutti!
Mezzosangue_Mudblood
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