Tuono
Il gelo dell'inverno ormai è giunto alle porte, Natale si sta avvicinando sempre di più e, passeggiando per le stradine del paese, si possono osservare le vetrine dei negozi che sfoggiano decorazioni e luci sgargianti.
I balconi delle case sono quasi interamente addobbati da festoni e l'atmosfera di festività aleggia nell'aria; si avverte dall'invitante aroma delle caldarroste e dei dolci alla cannella, dall'espressione di gioia nei volti dei passanti, dal suono melodioso dei cantori di strada. È tutto talmente pregno di nostalgica infanzia, di bellezza e di magia. Eppure il suo cuore è vuoto come non mai, un vuoto incolmabile che niente può più riempire, da quando lui si è fatto le valige e se n'è andato dal loro appartamento, lasciando dietro di sé un matrimonio mancato e un uomo che lo ha amato sin dal primo istante.
Lo stesso uomo che ha commesso il terribile errore di trascurarlo, forse per troppo tempo.
È sempre stata una persona schiva e piuttosto riservata nel rapportarsi con qualcuno, ma da quando lui è entrato nella sua vita tutto è cambiato, la sua visione delle cose è cambiata. È come se si fosse aperto al mondo nel preciso istante in cui si è innamorato di quell'uomo.
Il tempo trascorso con lui è stato il più bello della sua vita di cui ricorda ogni cosa nei minimi dettagli, ogni litigio, ogni risata, ogni volta in cui hanno fatto l'amore, tutti i loro baci, le loro gite fuori porta e le passeggiate in moto.
Ma la cosa che più di tutte non potrà mai dimenticare è quello sguardo triste, rassegnato e deluso che ha oscurato il suoi occhi l'ultima volta che si sono visti.
Avrebbe voluto stringerlo a lui e dirgli che potevano superare quel periodo così negativo per loro rimanendo insieme, affrontando gli ostacoli a cui la vita li avrebbe sottoposti. Invece era rimasto inerme davanti a quelle lacrime che avevano strappato il suo cuore dal petto.
«Non possiamo continuare così» aveva detto senza una briciola di rimpianto nella voce. Probabilmente una decisione ponderata da tempo, che aspettava solo l'occasione giusta per venir fuori.
«Mi stai lasciando?»
«Non mi hai dato alternative»
«Mi spieghi cosa ho fatto? Io non capisco...»
«È proprio questo il problema. Non ti rendi nemmeno conto che la nostra storia ormai è a un punto morto; da quanto tempo non mi dici che mi ami?» domandava lui quasi singhiozzando.
«Cosa c'entra questo?»
C'entrava eccome, solo che in quel momento davvero lui non capiva. Non riusciva a vedere quanto il suo carattere chiuso e freddo stava facendo soffrire il suo fidanzato.
Eppure lui lo amava davvero, con tutto il cuore, ma non riusciva a esprimerlo a parole.
Avrebbe voluto farlo al tempo, solo ora ha compreso quanto a volte delle parole importanti abbiano un peso sulle persone a noi care, quanto basterebbe un gesto carino per far felice chi si ama. Lo ha appreso troppo tardi, quando l'aveva già perso.
«Nulla, adesso non conta più nulla. Credevo tu fossi diverso» e con queste taglienti parole e un'espressione mortificata il ragazzo aveva sancito la fine della loro relazione.
Una candela che all'inizio ardeva impetuosa, ma con il tempo lo stoppino che bruciava così appassionato è andato via via consumandosi, fino a spegnersi completamente.
Adesso, a distanza di mesi si è reso conto che a far sciogliere la cera di quella candela è stato proprio lui, ma il suo amore è ancora vivo dentro di sé ed è per questo che si dirige a passo svelto verso casa del suo ormai ex ragazzo per fare qualcosa che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato di fare. Dichiarare i suoi veri sentimenti.
Si ripara dal freddo infilando il volto dentro al giubbotto e avvolgendo il collo con la sciarpa di lana mentre raggiunge l'appartamento fuori dal centro.
Le prime stille di pioggia scendono dal cielo nuvoloso e gli finiscono proprio sul capo scoperto. Si maledice mentalmente per non aver portato con sé un ombrello dal momento che le previsioni avevano avvertito del maltempo.
Pigia il pulsante del citofono e, mentre attende una risposta, la pioggia aumenta d'intensità.
«Chi è?»
«Scendi, ho bisogno di parlarti»
«Sei in ritardo di almeno sei mesi»
«Lo so, dammi l'occasione di spiegarmi»
Senza ulteriori parole, il citofono si abbassa e pochi minuti dopo l'uomo varca la soglia del portone, trovandosi lui a pochi passi di distanza.
Nel frattempo la pioggia ha iniziato a battere forte contro i tetti delle case, sull'alfalto, sulle loro teste, e un temporale in lontananza fa capolino oltre la coltre di nubi.
«È stata tutta colpa mia, avevi ragione. L'ho capito troppo tardi»
«Cosa hai capito?»
«Che avrei dovuto dimostrarti cosa provo più spesso. Non l'ho fatto e per questo ti ho perso»
«È un passo avanti» afferma sarcastico, tentando di ripararsi dal diluvio sotto una grondaia.
«Dammi un'altra possibilità»
«Perchè dovrei?»
Osserva un lampo illuminare tutto intorno a loro e lui si sente esattamente come quel cielo scuro. Una violenta burrasca si sta scatenando dentro di lui, un'accozzaglia di emozioni esplodono nel suo petto come non gli era mai capitato prima.
«Perchè il mio cuore tuona quando sono con te. Il suo frastuono è talmente forte da risuonarmi nelle orecchie. Ti amo con ogni fibra della mia anima e solo ora mi rendo conto di quanto tu sia essenziale per me»
Gli occhi del giovane di fronte a lui si riempiono di lacrime, anche se vorrebbe mantenere un certo contegno.
«Non so se riesco a fidarmi ancora»
Si avvicina lentamente accarezzando le sue gote con i palmi.
«Non farò più lo stesso errore, non ti lascerò più andar via»
Le lacrime si confondono con la pioggia torrenziale e un bacio appassionato suggella un amore mai realmente perso.
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