15.
1 settembre 2025
-"sei un cazzo di cretino, ma che ti viene in mente?!" urlai contro Benjamin spintonandolo al livello delle spalle. Ero nera in volto.
-"sei un coglione, ti devi levare dalla mia vita è dalla sua! La devi smettere" aggiunsi urlando per poi lasciarlo lì e andare da Charles, dal mio Charles.
-"come stai?" chiesi subito al monegasco, mentre era seduto in compagnia di Jay, che lo aveva subito soccorso.
-"sto bene, tranquilla" tentò di rassicurarmi.
-"Vic fai tu?"
-"sì, grazie Jay" lo ringraziai e lui si alzò, salutando a sua volta il moro seduto.
-"ci è andato giù pesante" mormorò dopo poco cercando di strappare una risata il monegasco, mentre io tentavo con molta delicatezza di medicarlo per lasciargli meno segno possibili sul viso.
-"è un coglione" borbottai io, nervosa e poi scossi la testa.
-"ti preoccupi parecchio"
-"non provare a prendermi in giro" lo fulminai con un leggero sorriso sulle labbra mentre pulivo la ferita lieve con del disinfettante.
-"Muller"
La voce di Maya risuonò altissima tra le mura dell'edificio e tutti alzarono gli occhi verso di lei.
Era seguita dallo sguardo serio e molto cupo del capo di dipartimento, che poi prese subito la parola al posto della ragazza. Maya era in piedi, come un generale, con le braccia incrociate ed uno sguardo fulminante.
-"per il suo comportamento fuori dalle linee ed i richiami precedenti non conformi a quello che dovrebbe essere un vigile del fuoco attivo al servizio, lei è momentaneamente sospeso dal suo servizio per questa città e per la nazione intera. Verrà affiancato da una consulente psichiatrica che valuterà la sua personale situazione. Non la voglio vederla gironzolare in mezzo alle situazioni di pericolo e nemmeno nella mia caserma. Se ne può andare"
Benjamin prese tutto quello che aveva tra le mani e dopo avermi lanciato uno sguardo torbido e pieno di cattiveria, uscì dalla caserma a testa bassa, ed io cominciai a sentirmi tremendamente in colpa. Sapevo quanto lui fosse vulnerabile sotto questo punto di vista ed il far venire Charles nella caserma avrebbe solo procurato tanti danni.
-"Vic... ehi, non è colpa tua" sussurrò Charles seguendo con gli occhi il mio viso che si abbassava e muoveva a causa del mio senso di colpa e del terminare di medicare il monegasco davanti a me.
-"avrei dovuto evitare tutte quelle provocazioni e tutte quelle effusioni almeno davanti ai suoi occhi"
-"non ne abbiamo fatta alcuna Vic, e poi noi ci stiamo provando insieme."
-"noi cosa siamo Charles?"
-"siamo due ragazzi che si piacciono e che si sanno scoprendo a vicenda. Siamo... emotivamente molto impegnati" sussurrò con un velo di ironia al mio orecchio ed io ridacchiai, scuotendo la testa divertita. Chiusi la borsa del pronto soccorso e feci alzare il ragazzo dall'ambulanza, alla quale dovetti chiudere le ante posteriori per una eventuale azione di soccorso. Il capo di dipartimento, di cui non sapevo il nome, evidentemente non si era accorto di chi fosse veramente il ragazzo colpito dal pugno di Benjamin.
-"ci scusiamo per l'inconveniente signor Leclerc, siamo sicuri che non capiterà mai più"
Jay alzò gli occhi al cielo, visibilmente divertito e irritato nello stesso tempo, mentre io alzai le sopracciglia prima di corrugare la fronte. Signor Leclerc? Cosa è questo comportamento da paraculo?
-"signor Leclerc, divertente" sussurrò lui prendendola sul ridere, prima di annunciare che nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza o che la caserma intera non avrebbe subito particolari distruzioni sulla reputazione.
-"bene, a questo punto devo parlare in privato con i miei ragazzi. Victoria, è bene che tu sia partecipe" disse appoggiandosi al corrimano verniciato di bianco, per poi passare la lingua sulle labbra per inumidirle.
-"ti aspetto fuori petite" sussurrò di nuovo ed io non potei che annuire, lasciando che le sue dita si sfilassero lentamente fuori dalla mia mano, che nello stesso tempo le tenevano strette.
-"bene, ora che ci siamo tutti vorrei parlarvi di un discorso molto importante. Sono molto orgoglioso di questa caserma e sono altrettanto orgoglioso del fatto che sia composto da persone valorose come voi, in particolar modo da voi donne. Con l'allontanamento del signor Muller dalla nostra caserma, mi sembra logico sostituirlo e ampliare il numero di presenti in questa caserma anche con il ritorno della signorina Lacroix... e di quello che avverrà a tempo non determinato del signor Muller. A questo proposito, vorrei presentarvi il nuovo aggiunto a questa caserma. L'uomo al mio fianco, con una carriera ben sviluppata alle sue spalle ed una visione molto più ampliata della vostra, entrerà a far parte della caserma 29 nel ruolo di vostro capitano, in sostituzione della signorina Sullivan qui al mio fianco. A seguito d accordi stabiliti insieme, vi presento l'uomo sotto alla quale voi siete chiamati ad obbedire durante le operazioni di soccorso; ragazzi, il capitano Cillian Murphy"
Osservai Maya scendere con una tranquillità impressionante da noi solo per lasciare spazio e tempo al nostro nuovo capitano. Spostai per un attimo lo sguardo su Charlene, che osservava l'uomo sulla terrazzina con la bava alla bocca e lo sguardo perso nel vuoto. Beh, effettivamente non aveva tutti i torti. Era un uomo che parlava da solo senza nemmeno aprire la bocca. Occhi azzurri, sguardo magnetico e molto serio, i capelli corti e ben tenuti. Lasciava sicuramente senza parole.
-"che diamine..." furono le prime parole di Dean come commento a tutto quello che era successo.
-"Mi ritengo fortunata a lavorar qui" spiegò Zoe ed io le tirai una gomitata sul fianco, solo per farla riprendere dal suo stato di vuoto nella quale si trovava.
-"buongiorno a tutti. Come già elencato dal vostro comandante di dipartimento, che ringrazio personalmente per avermi dato una vistosa introduzione, da oggi in poi sarò il nuovo vostro capitano di squadra. Non ci sarà particolare cambiamento da come si lavorava precedentemente, sorvolando sulla questione dell'attività fisica. Ad ogni episodio di soccorso si seguiranno i miei ordini e nessuno farà di testa propria: accetto idee da qualsiasi parte, basta che prima vengano comunicate a me e approvate da me medesimo."
-"che significa attività fisica?" chiese alzando la mano Charlene, come una scolaretta ben composta.
-"significa che un'ora della nostra giornata, in particolare a fine turno, sarà dedicata ad uno sviluppo fisico e ad un successivo rilassamento muscolare. Spero di essermi spiegato sufficientemente"
La risposta fu ovviamente positiva e poi, dopo alcuni attimi di silenzio, rivolse lo sguardo verso di me.
-"Lacroix? Sei tu vero?"
-"sì, sono io capitano" dovevo abituarmi in fretta.
-"vorrei essere monitorato della tua situazione, in modo da averti sotto controllo e sapere come posso agire quando tornerai sul campo"
-"ogni settimana ho il referto medico degli esami e della fisioterapia, potrei inviarlo tramite la sua email"
-"mi farebbe molto piacere, grazie mille"
Il mio discorso con il nuovo capitano rimase fermo nell'aria appena suonò la campanella dell'allarme di soccorso e quindi io mi spostai, lasciandoli partire, per poi dirigermi verso la macchina di Charles.
-"chi è quello nuovo?" Domandò curioso tenendo tra le mani in volante appena io riuscì a salire.
-"il nuovo capitano"
-"prima impressione?"
-"molto figo" risposi schietta con un leggero sorrisetto ironico sulle labbra e lui rimase imbambolato con la fronte corrugata mentre mi guardava.
In quel momento scoppiai a ridere senza trattenermi e mi avvicinai solo per prendergli il viso tra le mani e lasciargli un dolce bacio sulla guancia.
-"non mi piace" borbottò guardandomi, abbassando gli occhi mentre io tenevo il viso a pochi millimetri di distanza dal suo, facendo sfiorare la punta del naso. Risi ancora molto vicina e schiusi leggermente le labbra.
-"perchè no?" passai la lingua sopra di esse per inumidirle e poi feci schioccare la lingua sul palato.
-"perché di no" rispose ancora con il broncio, senza togliermi gli occhi di dosso e mi avvicinai per baciarlo.
Un bacio lungo e molto dolce, senza nessun altra fine.
**
settembre 2025
allontanati da Charles o la tua vita verrà rovinata
Erano giorni e giorni che continuava ad arrivarmi un messaggio di questo tipo.
Era passata una settimana ed io ero appena tornata in caserma a lavorare; al momento svolgevo solo compiti di reception, visto che non ero ritenuta ancora molto idonea per agire sul campo, ma per lo meno lavoravo.
Charles era partito per un gran premio e mi aveva già avvisato che quella settimana l'avrebbe passate con la sua famiglia, quindi nella mia house boat eravamo presenti io ed il mio gatto, che si era innamorato anche del mio capitano.
Nuji aveva uno strano debole per le persone molto belle che entravano nella mia abitazione.
In realtà, il capitano Murphy non era nemmeno entrato completamente in casa, ma era rimasto sull'uscio della porta: aveva raggiunto la mia abitazione solo per riferirmi il mio rientro in caserma e Nuji si era infilato in mezzo alle sue gambe: aveva annusato come un segugio, aveva mordicchiato la stringa delle sue scarpe e poi era rientrato in casa, con la stessa tranquillità con cui era uscito.
Seduta sulla sedia girevole, osservavo il tempo cambiare rapidamente e annuvolarsi, con tante nuvole grigie cariche di pioggia da versare sul terreno. Stavo rispondendo a dei vecchietti della casa di riposo da tutto il giorno, ed alcuni erano anche decisamente molto divertenti; nello stesso tempo compilavo diversi moduli e scrivevo a computer le iscrizioni all'accademia per l'inizio di settembre.
In realtà compilavo anche quelli per il corso di tenente, che avrei voluto tenere, ma la mia attività fisica aveva deciso di far slittare tutto all'anno prossimo.
Quel messaggio arrivava ovunque: via email, via numero personale, via un secondo numero. E tutti ripetevano la stessa identica cosa, ossia lasciare stare Charles.
Io non potevo lasciare stare il monegasco, eravamo proprio affiatati a quel punto giusto per poter lasciar perdere, e non mi andava abbandonare Charles per un insignificante messaggio. Dovevo ancora riferirgli di questo avvenimento ma durante il gran premio non avrei voluto stressarlo in nessun modo. La cosa che mi incuriosiva parecchio era il fatto che, prima di partire, mi aveva chiesto gentilmente un salto a casa sua per pulire casa sua ed in particolare una mensola a lui molto importante.
Avevo deciso di rendermi utile e soddisfare la sua richiesta quel pomeriggio, ma la pioggia mi rendeva tutto complicato.
Aspettai con ansia la fine del mio turno e decisi di terminarla mangiando dei biscotti che mi erano stati offerti quella stessa mattina dal pasticcere davanti alla caserma. Osservai al computer tutto il tempo necessario per la fine e quando il mio tempo alla scrivania terminò, appena il mio sostituto si materializzò nella stanza, mi alzai e corsi fuori velocemente, salendo sull'auto. Tenni il telefono sul sedile del passeggero e chiamai in un batter di ciglia Charles, solo per avvisarlo che avrei fatto un salto a casa sua.
Non mi rispose subito, così pensai che fosse occupato e quindi presi del tempo per tornare nella mia casa e farmi una doccia veloce. Preso le chiavi della sua abitazione e lasciai un dolce bacio sul muso di Nuji prima di uscire.
Nel tempo in cui tenni il telefono spento, Charles mi chiamò alcune volte.
Evidentemente aveva visto la mia chiamata.
-"ehi petite! Dove sei finita?"
-"scusami Charlie! Ti avevo chiamato ma non avevi risposto quindi ho pensato fossi impegnato, ma ho perso un po' di tempo sotto la doccia" ridacchiai salendo sul mio sedile e appoggiando il telefono di nuovo sul sedile.
-"oh... grazie" disse notevolmente sorpreso ed io corrugai la fronte.
-"tutto bene?"
-"sì... si, solo che non sono abituato"
-"a che cosa?"
-"al fatto di... di aspettarmi per il mio lavoro" lui disse e me lo immaginai rosso come un pomodoro accanto al telefono.
-"è... una cosa normale Charles, è tutto okay" annunciai e poi presi il discorso.
-"mi sto recando a casa tua, per... quello che mi hai chiesto, voglio farti un favore"
-"non... pensavo lo avessi preso in considerazione.. okay scusa, giuro io non sono più abituato a ricevere tutte queste cose"
-"tranquillo, posso capire" accennai mentre guidavo e ci misi veramente poco a raggiungere il principato.
Molto probabilmente occupai più tempo in mezzo al traffico della cittadina piuttosto che al di fuori.
-"mi stanno chiamando, devo andare" disse dispiaciuto e a me venne da sorridere.
-"vai vai, non ti preoccupare. Grazie per aver trovato tempo per me"
-"trovo sempre tempo per te, bacino petite!"
-"ci sentiamo Char" ridacchiai e chiusi la chiamata, riuscendo a trovare un parcheggio.
A pagamento, ovviamente.
E che pagamento.
Mi sistemai con estrema tranquillità nell'abitazione di Charles e riuscì a pulirla perfettamente da cima a fondo, levando quel mucchio di polvere che si era creato da quando lui non metteva piede in casa.
Spolverai per bene i suoi trofei, stando decisamente molto attenta a non farli cadere dalle mie mani e trovai un bigliettino dentro uno di questi trofei
questo è come il mio bambino, il mio preferito. Trattalo con cura, tvb
(Con una faccina sorridente ed un cuoricino a termine della frase)
Scoppiai a ridere dall'assurdità scuotendo la testa e poi lo appoggiai sul bancone della cucina, dedicandomi alla pulizia di quel trofeo seguendo le sue accurate indicazioni.
Al termine attaccai il biglietto al frigorifero con una calamita, con una risposta sotto la sua frase.
Osservai l'orario ed era calata la sera; non avevo ancora cenato e quindi decisi di ordinare d'asporto, senza inizialmente accorgermi che non ero a casa mia.
Messaggio a: Charlie 👩❤️👨
Victoria: Ho fatto un errore
20:14
Charlie👩❤️👨:Cioè?
20:16
Victoria: Ho ordinato d'asporto
20:16
Charlie👩❤️👨:E quindi?
20:17
Victoria:A casa tua
20:18
Charlie👩❤️👨:Non c'è problema, puoi mangiare a casa mia amour
20:18
Victoria:Se il tipo vede che non ci sei tu ma io? Dici che ne parla in giro?
20:19
Charlie👩❤️👨:Ah... eh vabbè, se mi chiederanno qualcosa ti presenterò a tempo debito
20:20
Victoria:Cosa vuol dire che mi presenterai?
20:21
Charlie👩❤️👨:Dirò che sei la mia fidanzata.
20:21
Oh.
Victoria: okay❤️
20:32
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