1.

maggio 2025

Quando si è bambini, osservare il fuoco che brucia sembra una delle cose più interessanti del mondo. Osservare come le fiamme salgono imperterrite verso l'alto, il colore che assume, il calore confortante che emette per scaldare.
Più si cresce, più ci si rende conto che nella maggior parte dei casi il fuoco è un elemento distruttivo e che provoca paura nelle persone; è quell'elemento che tutti cercano di evitare, nonostante sia molto facile scaturire una fiamma e creare un incendio.
Tutti hanno paura delle fiamme, ma non io, che al contrario mi ci butto dentro per salvare le persone vittime di esse.

-"ehi Vic! Manca il latte nel frigo" esclamò Benjamin riferendosi a me, chiudendo con un tonfo l'anta sinistra nel frigorifero.
-"non toccava me fare la spesa questa settimana" ridacchiai facendo girare il cucchiaino in una tazza di cioccolata, tenendo da parte un paio di biscotti secchi.

Mi chiamo Victoria Lacroix, sono un vigile del fuoco nella caserma 29 in una cittadina francese al confine con il Principato di Monaco. Sono nata in Belgio, ma i miei nonni materni provengono da Antibes, città della Costa Azzurra.
Abito a Cap-d'Ail, in una house boat, cittadina dove lavoro insieme al resto della mia squadra che compone la caserma. Benjamin è un alto e muscoloso americano appassionato dell'Europa che si è trasferito dopo il college portandosi dietro il suo migliore amico, Dean, anche lui vigile de fuoco nella nostra caserma.
Siamo famosi per la nostra velocità nel soccorrere agli incidenti che capitano, per saper fare squadra e per riuscire a comportarci sempre nella maniera più giusta. Molti ci considerano degli eroi, nonostante non sappiano che sono più le volte in cui compiamo un fallimento che una vittoria.

-"che state facendo qua? Baldoria? Dovevate pulire i camion!"
Eccola, raggiante di prima mattina. Capitano Maya Sullivan, ragazza talmente tanto forte di carattere da aver ottenuto con il massimo dei risultati il ruolo da capitano della squadra... e a noi ci va bene. Americana anche lei, si è trasferita per via dei nonni.

Non riuscirò mai a capire questo amore incondizionato degli americani nei confronti del paesaggio e della vita Europea.

-"siamo arrivati da cinque minuti capitano, non abbiamo nemmeno appoggiato le chiappe sulla sedia e sono le otto del mattino"
-"Roy, non mi va di sentire le tue lamentele di prima mattina. Forza, dobbiamo essere attivi subito" sbatté le mani una volta e l'intera squadra si alzò di fretta, lasciando il tavolo ancora imbandito di buone dolcezze con cui svolgere la colazione.
Charlene Roy è una francese molto appassionata di moda. Apparentemente schizzinosa e decisamente snob, appena la conosci un poco di più del superficiale si rivela essere tutt'altro. Dietro quella frangetta bionda di nasconde una persona fragile, che ha sofferto molto, che ha paura e che nello stesso tempo ha un coraggio ed una forza incredibili, come pochi al mondo.
Semplicemente fantastica.

Il pavimento era scomodo per le mie ginocchia e il malfunzionamento dell'aria condizionata non portava nulla di buono. Mi passai lo straccio intriso d'acqua più sulla fronte che sulla parte laterale dell'autovettura solo per levarmi il sudore.
Benjamin stava sistemando le manichette accanto a me, stando attento a farle rotolare nella maniera corretta.
Inutile dire che tra me e Benjamin vi era stata una storiella da una notte e via con parecchio alcol.
-"stavo pensando... non potremmo andare a prendere qualcosa stasera? Io e te?"
-"Ben... sai la mia risposta"
-"perchè?" chiese abbastanza scocciato ed io feci per aprire la bocca. La luce rossa lampeggiò illuminando il mio viso e mi alzai di fretta, infilando gli scarponi e i pantaloni adatti nello stesso tempo.

"Autovettura caserma 29, incendio sulla Rue Grimaldi, Montecarlo"

Ringraziando il cielo, Benjamin era di turno all'ambulanza oggi.
Mi alzai mormorando delle scuse all'americano ed in men che non si dica salì sul camion, diretti al Principato.
Indossai le cuffie sulla testa e lasciai la giacca dietro le mie spalle, dato il caldo.
-"non dirmi che ti ha chiesto di nuovo di uscire" commentò portandosi una mano sulla fronte Maya, sospirando in maniera decisamente divertita.
-"CHI?! Di nuovo?!"
Zoe era estremamente contraria. Non aveva mai visto di buon occhio l'americano... in realtà entrambi, visto che era inglese.

Zoe Hill è la mia migliore amica dall'accademia. Ci siamo ritrovate in mezzo ad un gruppo di arroganti ragazzi che credevano di essere superiori a qualsiasi cosa, ed ovviamente... abbiamo fatto coalizione.
Non serve dire che siamo state molto più brave e che insieme siamo una squadra veramente forte... ma la realtá è quello che si vede con i propri occhi.
Siamo vigili del fuoco, certo, ma quando non abbiamo la divisa e ci troviamo una sera qualunque insieme, saremmo tranquillamente capaci di appiccarne uno.

-"cambiamo discorso per favore" lasciai le mie ultime parole su quella faccenda mentre ruotavo il volante davanti a me.
-"Vorrei sapere perchè noi veniamo sempre chiamati per incendi al Principato"
-"sentono la tua mancanza Jay, vogliono vederti"
-"me ne sono andato per una ragione" borbottò lui guardando fuori, mentre era seduto dietro di me.
Le sirene mi stordivano sempre le orecchie.
-"io vorrei bene sapere perché invece appiccano incendi sulla strada principale. Se è ancora un albero giuro che faccio ricorso al principe per chiamare la sua di squadra, non noi" alzò gli occhi al cielo Zoe, facendosi girare il casco tra le mani, impaziente di scendere.
Risi solamente, fermandomi al limite che la polizia aveva tracciato per precauzione. Scesi dal camion con un tonfo, mettendo bene i piedi sull'asfalto e quando chiusi la portiera alzai le sopracciglia.
-"una macchina..." sbuffò Zoe e a me scappò da ridere.
-"beh magari scoppia il motore, sai che succede" disse premurosa Charlene, indossando il casco.
-"Charlene, è una Ferrari... il motore è posteriore" ridacchiai prendendo una manichetta e salendo sul camion, come indicato ulteriormente dal capitano.
Sicuramente un getto d'acqua avrebbe dovuto colpire l'auto dall'alto.
-"grazie per l'informazione!" Sorrisi sarcastica facendole un occhiolino e aspettando che l'acqua arrivasse alla mia manichetta.

Mi guardai attorno appena l'incendio venne spento e misero in sicurezza tutta la zona. Vidi una presa dell'acqua tentennare un po' troppo per i miei gusti.
Sembrava veramente pronta a scoppiare.
-"ragazzi c'è idrante non stabile, bisogna allontanare tutti prima che colpisca qualcuno." Comunicai alla radio e guardai una risposta da parte di Maya, che mosse il capo affermativamente.
-"Lacroix, Hill, all'idrante, chiudete la zona. Montgomery e Roy, allontanate più persone possibili." urlò solamente tramite la radio per dare dei ordini ed io scesi di fretta per prendere il nastro.
In queste situazioni bisognava essere eccessivamente rapidi.
-"ho scoperto perchè la squadra di Montecarlo è occupata"
-"dimmi perché Zoe, il vedere una Ferrari bruciare mi ha messo di cattivo umore. Non poteva essere il motore e quella parte non si surriscalda praticamente mai; che palle quando li appiccano per semplice divertimento" commentai portandomi dietro una enorme chiave che doveva tentare di serrare il più possibile il boccale dell'idrante in bilico.
-"per un gatto. Questa storia che i vigili del fuoco devono essere chiamati per salvare dei gatti sugli alberi deve finire." borbottò contrariata lei.
-"dimmi che non era il gatto della principessa"
-"no, ma della figlia del presidente delle attività monegasche."
Alzai gli occhi al cielo contrariata e le diedi il nastro tra le mani per poi srotolarlo camminando all'indietro.

Quando terminai di mettere il nastro per delimitare eccessivamente la zona, cercai poi di frullare le meningi per trovare una soluzione decente ed evitare che quei pezzi pesanti di metallo saltassero in aria come mine.
Parlai con Zoe ed inizialmente non mi accorsi di due ragazzi che confabulavano insieme passare attraverso la zona delimitata con nonchalance.
-"ehi!" richiamò Zoe alzando le braccia per attirare la loro attenzione e per suggerire di tornare sui loro passi, ma era troppo tardi.
-"oh cazzo" esclamai correndo velocemente per andare volontariamente addosso ad uno dei due per buttarlo a terra e mettermi sopra di esso, prima che l'idrante saltò in aria, dando un getto d'acqua verso l'alto come un geyser. Zoe fece la mia stessa cosa, cercando di riparare i due ragazzi.

Alzai il viso per guardare che tutto fosse apposto e poi guardai il faccia il ragazzo al quale avevo appena salvato la vita per via di una distrazione sua.
Una bandana rossa che alzava i capelli in un ciuffo spettinato, un leggero taglio sul braccio sinistro che macchiava leggermente la maglia bianca ed un paio di magnetici occhi verdi.

Concentrati Victoria.
Diamine.

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