Capitolo 6 Parte 2


La cameriera portò quello che avevano ordinato.

Benjamin rimase interdetto ed approfittò di quel passaggio di piatti per riflettere. Non sapeva se dirle la verità oppure no. La guardò attentamente. Non riusciva a capire se era sicuro parlare. Eleanor lo guardò con sin troppa dolcezza. Ancora una volta era lei a condurre il gioco. Benjamin sbuffò spazientito.

«Ci conosciamo da anni. Ti chiedo di uscire a cena con me e mi tratti come se fossi uno di quei criminali nella sala interrogatori.» Le disse.

«Ti ho chiesto se Anya ti ha mai invitato ad uscire, non dove hai nascosto la droga.» Rispose a sua volta Eleanor.

«Vorrei solo che tu mi trattassi come tratti Ryan o Travis.» Confessò Benjamin. «Mi spieghi che ti ho fatto per meritarmi tutto questo?»

Eleanor rimase sorpresa da quelle parole. Non sapeva come rispondergli. Ed era la prima volta che non aveva idea su come ribattere.

«Ma tu guarda chi c'è?!» Disse Anya avvicinandosi al loro tavolo. «Chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo incontrati.» Si tolse la giacca e la poggio alla spalliera della sedia. «Ben, a questo punto saremmo potuti venire insieme.»

A Benjamin caddero letteralmente le braccia a terra. Eleanor invece rimase sorpresa nel vederla lì. Serrò la mascella e cercò di mantenere il respiro regolare. I suoi occhi si erano annebbiati per la rabbia. Forse le stava anche iniziando ad uscire il fumo dal naso.

Non si era mai capito come, ma Eleanor Shaw aveva sempre odiato Anya Ward sin dal loro primo incontro. La donna aveva allungato la mano per stringere quella di Eleanor, ed in quel esatto momento era partito quel sentimento di intolleranza verso quella donna dalle guance diafane colorate di rosa solo grazie al trucco. La mano che Eleanor strinse era tiepida e moscia. Da gatta morta.

Anya si era presentata come una donna gentile con qualche momento di egocentrismo ingiustificato, ma dopo poco tempo aveva dimostrato di essere l'arpia antipatica che è tutt'oggi.

Eleanor stessa non si capacitava di questo sentimento. Non le era mai successo di non sopportare qualcuno così intensamente. Di non riuscire neanche a tollerare il suo respirare.

«Che ci fai qui?» Le chiese Benjamin guardandola con la mascella contratta, che gli donava un fascino diverso.

«Tu mi hai dato buca e io ho deciso di uscire lo stesso.» Rispose Anya sedendosi al loro stesso tavolo.

Benjamin guardò Eleanor allarmato.
Era impassibile. Il suo corpo era fermo e i suoi occhi esprimevano disdegno.

«Non vi dispiace se mi aggiungo, vero?» Chiese dopo essersi sistemata.

«In realtà sì!» Esclamò Benjamin sporgendosi verso di lei.

Eleanor non riusciva più a contenere la rabbia. Era pronta a saltarle al collo e strapparle la carne a morsi. Doveva tornare in sé. Non voleva farle vedere quanto fosse infastidita dalla sua presenza. Doveva calmarsi. Bevve l'ultimo sorso d'acqua che c'era nel suo bicchiere. Estrasse il cellulare dalla tasca e iniziò a sfogliare la galleria. Vide le foto con Jefferson, Eva, Travis e Ryan e cercò di ricordare il momento in cui le avevano scattate. Le affiorò un leggero sorriso sulle labbra. Si era isolata completamente. Era entrata in un altro modo dove c'era lei e quei momenti divertenti con i suoi amici. Tutto questo spazzò via la rabbia. Il suo stomaco non le bruciava più e il suo cuore aveva
smesso di pompare sangue all'impazzata. Non le usciva neanche più il fumo dal naso. Ripose il cellulare e guardò quei due che discutevano.

Anya aveva la sua solita espressione. Aveva chiaramente stampato in faccia il "io non alzo le chiappe da questa sedia".

«Benjamin ti stai comportando in modo maleducato.» Lo ammonì la donna con le labbra di un rosso acceso.

Eleanor aveva il viso rilassato quando Benjamin la guardò nuovamente. Il ragazzo capì di doversi preparare al peggio.

«Benny lasciala stare.» Disse Eleanor sorridendogli. Anya si voltò a guardarla sorpresa e contenta allo stesso tempo.

«Non vedi che è sola?» Continuò Eleanor.

«Come scusa?» Disse Anya scioccata.

«Tu la conosci meglio di me. Sai che non ha amici e che a stento i suoi collaboratori la sopportano. Se così non fosse qualcuno stasera sarebbe uscito con lei. Persino tu le hai dato buca per stare con me.» Eleanor tirò fuori le unghia colpendo Anya dove più le faceva male.

«Non credevo che non mi sopportassi. Sei uscito con me svariate volte.» Disse Anya rivolta a Benjamin. Adesso era lei ad avere il fumo che le usciva dal naso.

«Oh, Benjamin.» Iniziò a dire Eleanor portandosi la mano sul cuore. «Sei così altruista come tua nonna.»

«Scusami?» Chiese Anya voltandosi verso di lei con il fuoco negli occhi.
«Cosa vorresti dire con questo?»

«Ti prego Elli, non le rispondere.» La supplicò Benjamin.

«Beh, mi pare ovvio. Gli hai fatto pena ed ha deciso di uscire con te.» Disse Eleanor con aria da finta ingenua.

«Eleanor!» L'ammonì Benjamin.

«Ben è vero?» Chiese Anya adirata.

«Sì Benny, dille la verità.» Continuò Eleanor.

Benjamin si ritrovò in mezzo a due fuochi. Se Anya non fosse stata il suo capo l'avrebbe allontanata
moltissimo tempo prima. Le dava corda solo per il quieto vivere a lavoro. Con Eleanor la storia era ben diversa. Lei aveva ragione. Era uscito con Anya solo perché gli faceva un po' pena. Lo vedeva che era sola. Benjamin vedeva come anche i suoi colleghi la trattassero con insufficienza, nonostante fosse il loro capo. Anche se tutti si domandavano come fosse arrivata a dirigere una squadra.

«Benjamin Cole ti suggerisco di rispondermi sinceramente altrimenti ne pagherai le conseguenze!!» Lo minacciò Anya.

«Come pensi di farti degli amici se continui a minacciare tutti?» Le rispose Benjamin arrabbiato. «Minacci persino me che sono l'unica persona che, nonostante tutto, continua a starti vicino!»

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