Capitolo 5 Parte 2




Benjamin aveva appena finito di spiegare un passaggio ad Anya quando si rese conto che erano le venti precise.

«Questa parte qui non la capisco neanche io.» Le disse con voce spenta, ed Anya se ne accorse.

«Proviamo a cercarla su internet.» Gli rispose tutta sorridente e allegra. Sperava che lui si rendesse conto che lei era l'unica donna che potesse desiderare. Lavoravano insieme da circa due anni. Il primo anno, per Anya, era stato meraviglioso; le attenzioni di Benjamin erano state unicamente riservate a lei. Non cerano altre donne che lo circondavano. E mai nessuno aveva ricevuto quegli sguardi, ma dopo un anno sentiva che le cose tra di loro erano cambiate. Lei era rimasta sempre la stessa. Continuava a fare delle avance e flertava con lui senza sosta e senza un po' di ritegno.

Lui invece alternava giorni in cui la considerava con giorni dove non la vedeva.

Anya aveva sempre pensato che tra loro due, presto o tardi, sarebbe sbocciato qualcosa di più, ma da quando Benjamin aveva partecipato a quella missione con Eleanor Shaw, non ne era più certa. Aveva provato di tutto per far cadere il bel ragazzo dagli occhi blu ai suoi piedi, ma senza successo.

Negli ultimi giorni il loro rapporto era peggiorato drasticamente. Le tornò alla mente quando erano al bar, al primo piano. Benjamin stava ascoltando il suo discorso e ogni tanto la interrompeva per fare qualche domanda o darle le sue considerazioni. Anya era al settimo cielo. Per lei in quel momento esistevano solo loro e due. Il resto degli agenti chiassosi non c'era più. Era scomparso qualsiasi rumore. E poi in tutto quel silenzio sentì un ronzio. Un piccolo ronzio che rovinò l'atmosfera, riportando Anya alla realtà. Si rese conto di quanto il bar fosse affollato e che Benjamin non la stava ascoltando più. Non la guardava neanche più. Eleanor era poggiata al bancone in attesa dei caffè che aveva ordinato. La servirono subito e così come era apparsa svanì tra la gente.

«Anya devo proprio andare. Lo cercheremo domani.» Disse Benjamin riportandola alla realtà.

Non aveva alcuna intenzione di saltare l'appuntamento con Eleanor. Aveva avuto finalmente l'occasione di trascorrere del tempo con lei e non voleva lasciarsela sfuggire.

«Non esiste!! Per domani voglio essere pronta!» Esclamò Anya. La donna iniziò a provare una forte irritazione. Non riusciva a capire perché lui non volesse passare più tempo possibile con lei.

«Anya sono rimasto ben oltre il mio orario di lavoro per aiutarti. Adesso devo andare.» Sentenziò Benjamin alzandosi.

«Se esci da quella porta sarò costretta a fare rapporto a tuo padre! Questo ti causerà una bella macchia sul tuo curriculum.» Minacciò Anya. Le parole le uscirono con violenza come se avessero potuto schiaffeggiare l'uomo che aveva davanti. Era convinta che si sarebbe spaventato e che sarebbe tornato a sedersi davanti a lei.

«Non puoi.» Rispose Benjamin con un piede fuori dalla porta. «Mi hai fatto fare straordinario senza chiedere il permesso al direttore. E ti ricordo che queste ore non sono obbligatorie. Non puoi costringermi a restare.»

«Io sono il tuo capo. E tu farai come ti ordino!» Esclamò Anya alzandosi.

«Ti rendi conto che mi stai trattenendo qui per un semplice capriccio?» Rispose Benjamin alterandosi. Sputò fuori quelle parole come se non aspettasse altro.

All'inizio l'atteggiamento di Anya non lo infastidiva, anzi lo lusingava, ma dopo circa un anno si era stancato. Benjamin era sempre stato educato nei confronti della donna. Ad ogni complimento di lei, lui aveva sempre risposto in maniera adeguata. Le aveva anche parlato. Le aveva detto chiaramente, e sempre con estrema educazione ed attenzione, che tra loro due ci sarebbe stato solo un rapporto di lavoro o di amicizia. Questo discorso, però, aveva creato una reazione opposta. Sembrava che Anya fosse diventata più gelosa e avesse un attaccamento morboso nei suoi confronti.

Anya non rispose a quelle parole che per lei erano una pugnalata al petto. Lui si rese conto che era la prima volta che alzava la voce in quel modo, ma non le avrebbe chiesto scusa. Si voltò ed andò via.

*

Erano le venti e quindici minuti e di Benjamin ancora nessuna notizia. Eleanor era indecisa se scrivergli o no. Era curiosa di sapere se lui si fosse scordato della loro uscita.

In fondo era in ritardo di soli quindici minuti, non aveva senso preoccuparsi.

Aprì il frigo e tirò fuori una bottiglia di vino già iniziata. Se ne versò un po' in un bicchiere. Non era una buona idea bere con lo stomaco in subbuglio, ma lo fece lo stesso.

Le squillò il cellulare e sul display comparve il nome di Benjamin. Si precipitò a rispondergli, ma si fermò di colpo. Lei era Eleanor Shaw e non correva al telefono appena suonava. Non era mai stata ansiosa di parlare con la persona che si trovava dall'altra parte. Non aveva mai provato una sensazione del genere. Dopo il quinto squillo rispose pacata.

«Pronto?» Chiese.

«Elli, scusami tanto...» Iniziò a dire Benjamin. A quelle parole Eleanor sentì una stretta fortissima allo stomaco.

Avrà chiamato per annullare. Pensò.

«Sono rimasto bloccato a lavoro. Sto tornando a casa per farmi una doccia veloce e poi passo a prenderti.»

Eleanor guardò l'orologio che segnava le venti e trenta. «Va bene.» Rispose prima ancora che la sua testa avesse il tempo di ragionarci.

Dopo aver riattaccato si rese conto che la stretta allo stomaco era sparita. Cercò di capire quando fosse andata via, ma non ci riuscì. Le sembrò che quella telefonata le avesse portato via qualche ricordo. Era come se fosse stata risucchiata in un altro universo e il suo corpo era rimasto sulla terra. Scacciò via quel pensiero e si buttò sul divano. Accese la TV e poco dopo prese sonno.

Lo squillare incessante del cellulare la fece svegliare.

«Pronto?» Rispose con voce impastata.

«Finalmente!» Esclamò Benjamin dall'altra parte. «Credevo non volessi più vedermi.»

Eleanor non ebbe la forza di rispondergli, non si era ancora svegliata del tutto. «Sono giù, scendi?» Chiese lui.

«Sì.» Rispose lei con un filo di voce e riattaccò.

Bevve un lungo sorso di acqua e poi andò a sistemarsi. Dieci minuti dopo era seduta in macchina accanto a Benjamin.

«Ciao.» Le disse lui con il sorriso stampato sulle labbra. Anche i suoi occhi celesti erano sorridenti. Il viso era rilassato, sereno. 

«Ciao.» Rispose lei stringendosi nella giacca di pelle.

«Non stai bene?»

«Mi ero addormentata.» Tagliò corto.

«Vuoi ancora andare a cena fuori?» Chiese Benjamin incerto. Sperava che lei non gli rispondesse con un "no" secco.

«Sì.» Rispose anche se Eleanor era tentata di tornarsene a casa.

Benjamin mise in moto e partì. «Come mai hai preso sonno?»

«Mi stavo annoiando ad aspettarti. Non so con quale forza io mi sia alzata dal divano.»

«Allora devo sentirmi lusingato?» Ironizzò lui.

«Assolutamente no. Dovresti ringraziarmi perché sono uscita lo stesso.» Gli rispose acida.

«Sei tu che mi hai invitato a cena fuori.» Le fece notare. «Se non volevi venire potevi restare tranquillamente sul divano.»

Eleanor era fatta così. Era bravissima ad allontanare le persone, ma non a tenerle vicine. Decise di non rispondergli e di cambiare discorso. «Perché hai fatto tardi?»

«Ho dovuto rivedere dei rapporti.» Le rispose sbrigativo.

«E non potevi farlo domani?»

«Non potevo.»

«Perché no?» Chiese Eleanor guardandolo. Si incuriosì.

«Che importanza ha? Adesso sono qui.»

«Sì, in ritardo di un'ora e mezza.»

«Hai intenzione di farmelo pesare per tutta la sera?» Le chiese fermandosi ad un semaforo.

«Può darsi.» Rispose Eleanor ironicamente. «Che rapporto stavi riguardando?»

«Non credo sia il caso di parlare di lavoro.»

«Sono curiosa di sapere cosa non poteva aspettare sino a domani.»

Eleanor lo guardò in attesta di una risposta. Sembrava stesse lottando internamente. Come se fosse indeciso se risponderle o meno.





**********

Ciao a tutte.

Mi fa molto piacere sapere che questa storia vi sta appassionado.
E sono anche curiosa di sapere cosa voi ne pensiate.
Si accettano supposizioni, secondo voi come andrà a finire la cena?
Eleanor riuscirà a non uccidere Benjamin? :D

Che ne pensate di Anya? La trovate una donna adorabile?! ahahah

Volevo anche comunicarvi che parteciperò al concorso di #nuovitalenti2018 spero che questa iniziativa possa far conoscere la mia storia. nuovitalenti

Un bacio, C.

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