Capitolo 16 Parte 1

Arrivati in ufficio trovarono Janet Curtis intenta a parlare con Eva Gibson. Le donne erano ferme tra la postazione di Eleanor e quella di Jefferson. Stavano discutendo sottovoce e quando videro arrivare i fratelli Shaw smisero immediatamente. Si spostarono per farli passare.

«Buongiorno!» Esclamò Eleanor andando a sedersi. Jefferson invece fece un cenno con il capo.

«Buongiorno.» Risposero madre e figlia. Janet indossava uno dei suoi solito completi neri. Il pantalone largo sembrava una gonna lunga. Si avvicinò ancora di più alla sua scrivania e la osservò attentamente. Le sembrava che Eleanor fosse particolarmente rilassata quella mattina. Jefferson, invece, era impassibile come al solito.

«Devi dirci qualcosa?» Chiese infine Janet dopo averla scrutata attentamente.

Eleanor si bloccò all'instante consapevole che le due donne volessero informazioni riguardo la serata con Benjamin. Informazioni che Eleanor non era intenzionata a voler divulgare. «No, tu vuoi dirmi qualcosa?»

Janet guardò Eva a braccia conserte ed attese. Era convinta che lei sapesse. Sua figlia però non la guardava perché era concentrata sulla sua amica che faceva l'indifferente.

«In effetti ho qualcosa da dire ad entrambi.» Disse spostandosi di nuovo. Questa volta si posizionò al centro tra le due scrivanie per poter guardare i due fratelli. «Ho parlato con Richard ieri... era sconvolto dal video che ha visto. Mi ha anche chiesto le ragioni per cui Anya abbia reagito così.» Fece una pausa convinta che uno dei due avrebbe fatto qualche domanda, ma entrambi la guardavano attenti. Si sentiva come un incantatore di serpenti. La sua voce attirava la loro attenzione come il suono del flauto attirava quella dei serpenti. «Gli ho detto che Anya era qui per minacciarti.» Si fermò di nuovo e tenne lo sguardo fisso su Eleanor.

«E?» Incalzò Jefferson impaziente e portando lo sguardo di Janet su di sé.

«E gli ho detto che aveva a che fare con Benjamin.» Continuò la donna tornando a guardare Eleanor. «Mi ha garantito che prenderà provvedimenti. Io ho insistito sul suo essere poco professionale e allo stesso tempo la meno adatta a svolgere questo tipo di indagini. Non l'ha presa bene. I suoi occhi erano di fuoco mentre parlavo.»

Eleanor pensò che adesso avrebbe avuto del rancore anche nei suoi confronti. Sapeva cosa Richard avrebbe pensato di lei. Che era tutta colpa sua. Che era stata lei a fare in modo che tutta quella sceneggiata avesse luogo, ma non era così. Era successo tutto per caso e lei era stata abile a sfruttare la situazione. Avrebbe voluto raggiungerlo nel suo ufficio per mettere le cose in chiaro, ma non lo fece. Guardò il monitor del suo computer ormai acceso e decise che non sarebbe potuta andare da lui. Farlo avrebbe dato fondatezza a tutti i sospetti di Richard.

«Quindi nell'arco della giornata sapremo quali teste verranno tagliate?» Chiese Jefferson dopo aver dato un'attenta occhiata alla sorella.

«Credo di sì.»

Rimasero tutti in silenzio per qualche secondo. I loro sguardi erano tutti su Eleanor che fissava il monitor davanti a sé. Ognuno dei tre credeva di sapere a cosa la ragazza stesse pensando. Jefferson era convinto che lei si aspettasse una strigliata dal direttore ed era proprio quello a cui la sorella stava pensando. Janet era convinta che stesse organizzando la sua prossima mossa, ma Eleanor ancora non era arrivata a quella conclusione. Eva pensava a due ipotesi differenti. La prima, come Jefferson aveva supposto, riguardava una lavata di testa dal direttore e la seconda era rivolta a Benjamin e a come questa storia potesse sconvolgere le cose tra di loro.

«Come è andata ieri sera?» Le chiese avvicinandosi alla sua scrivania.

Eleanor smise di cliccare con il mouse e si voltò a guardarla. Il suo volto era impassibile. Non c'era niente che potesse far intuire come le cose fossero andate. «Bene.» Si limitò a dire e tornò a guardare il monitor.

«Cosa è successo ieri sera? Perché io non so niente?» Chiese Janet accigliandosi.

«Eleanor è uscita con Benjamin.» Rispose Eva sorridendo alla madre.

«Oh mio Dio!» Disse Janet spalancando la bocca stupita. «E lui sta bene adesso?»

Eleanor si voltò a guardarla fulminandola. Le faceva sempre battute del genere quando usciva con i ragazzi. Era convinta che Eleanor fosse la perfetta macchina da guerra per uccidere gli esseri umani. Si aspettava di sentire i soliti racconti dove lei aveva le redini. Dopo muoveva i fili dei burattini e metteva su un'uscita con i fiocchi.

«Puoi essere più esplicita?» Chiese Eva impaziente. Sapeva che non avrebbe avuto molti dettagli, ma era curiosa di sapere di più. Voleva la certezza che fossero stati bene, senza litigare o picchiarsi.

«Abbiamo riso e scherzato. È stata una bella serata.» Rispose come se nulla fosse. Come se non ci fosse nulla di strano in lei che rideva e scherzava tranquilla con un uomo. L'indifferenza era palese e questo mise in allerta Eva. L'amica aveva davvero sperato che lei potesse lasciarsi andare. La freddezza delle sue parole non lasciò sperare in nulla di buono.

«Elle, tesoro,» iniziò a dire Janet sorridendole. «Avete riso e scherzato perché la sceneggiatura che avevi scritto per questa serata diceva proprio questo?»

Janet senza mezzi termini era arrivata alla domanda che tutti si erano posti e che chiunque la conoscesse si sarebbe posto. L'appuntamento era stato lasciato al caso o Eleanor aveva pianificato come al solito ogni singola battuta?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top