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Il bunker era avvolto nel buio, la bambina, per paura che il Corvino avesse di nuovo un attacco di rabbia, era nella stanza del castano, la bambina dormiva nel suo letto mentre lui dormiva per terra su un materasso, non riuscendo a dormire, continuando a rigirarsi cercando una posizione comoda
La rossa era nel mondo dei sogni già da un bel po', stava sognando lei, fuori, con le sue amiche, a prendersi un gelato, a ridere e scherzare, come faceva solitamente tutti i pomeriggi d'estate, con il sole bollente che ti fa sudare tutto il tempo, l'aria calda che ti fa venire voglia di spogliarti per il caldo, e con la compagnia delle sue migliori amiche, con cui ci starebbe tutta la sua vita, avevamo programmato che appena finito il liceo si sarebbero trasferite insieme a Milano centro, avevano già trovato un appartamento, un quadrilocale con cucina abitabile, due bagni e un box auto, visto che una delle due sue amiche guidava, era tutto perfetto
Fino a quando, quel fatidico giorno, in cui quel tizio la rapì, e la rinchiuse in questo bunker
La rossa si svegliò di soprassalto, aveva il respiro affannoso, si alzò dal letto, aveva bisogno di bere, cercò di aprire la porta ma era chiusa a chiave, sbrina cercò di aprirla con più forza, ma non si apriva, allora si allontanò prese una piccola rincorsa e si scagliò contro la porta, ma l'unica cosa che ottenne fu un rumore assordante, che fece svegliare tutti gli altri, la bambina terrorizzata si rannicchiò su se stessa in un angolo del letto, il castano si alzò dal letto, e cercò di aprire la porta per andare a capire cosa dove proveniva quel rumore, cercò di aprire la porta, ma era chiusa a chiave, tirò la maniglia più volta, ma non si apriva, tirò ancora più forte, e gli rimase la maniglia in mano, la posò per terra e quando si girò, nel buio riuscì a intravedere la bambina che era rannicchiata per la paura, non sapeva cosa stesse succedendo e aveva una paura tremenda, il castano si sedette di fianco a lui, e l'abbracciò, lei poggiò la testa nel suo petto, iniziando a piangere per la paura, il castano la strinse a sé sussurrandole parole confortanti
Il Corvino si svegliò con tutto il fracasso provocato dalla rossa e dal castano, non era nella sua stanza, non sapeva neanche lui il motivo per il quale se n'è andato dalla sua stanza, ci andò e basta, e si addormentò lì
Si alzò dal letto e aprì la porta, era aperta a differenza delle altre, uscì nel piccolo corridoio tra le varie stanze, e vide una persona sopra a una piccola scaletta, che stava riparando la telecamera che aveva rotto precedentemente
La luce in quella stanza era accesa, stranamente, e appena vide la giacchetta del tizio, lo riconobbe subito era il tizio che lo aveva tenuto prigioniero per quella settimana, quando tentò di scappare, il tizio indossava sempre quella giacchetta rosso porpora, non c'era stata una volta in cui lui non se la sia tolta
Il Corvino si avvicinò a lui di soppiatto e calcolò la sedia, facendola cadere e facendo cadere anche il tizio, il Corvino si avventò si di lui, e iniziò e picchiarlo, tirandogli più pugni che poteva, aveva una maschera e non si vedeva il suo volta, ma si stava macchiando all'altezza del naso con del sangue, glielo aveva rotto
Il tizio svenne lì, il Corvino gli tirò ancora dei pugni per sicurezza al tizio, il Corvino lo guardò vittorioso, l'aveva sconfitto, e adesso aveva voglia di vedere chi era, prese la maschera e glielo levò e trovò un'altra maschera, ma voleva togliergli anche quella, gli afferrò la maschera da sotto ma un braccio lo afferrò e lo spinse in là, si alzò il tizio e anche sascha, era pronto a combattere per la sua libertà, ma non sapeva che il tizio aveva un'arma segreta, sascha iniziò a correre verso di lui, ed egli prese lo spray al peperoncino dalla sua tasca e lo spruzzò in faccia al Corvino, la sua faccia iniziò a bruciare, gli occhi erano tutti rossi dal bruciore, e si inginocchio dal dolore, il tizio iniziò a ridere
"Non avete speranze contro di me"
Gli tirò un calcio in faccia talmente forte che svenì
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