[Harry Potter]: Jolene "Jojo" Parkinson
Nota: Premetto che io non sono molto brava a fate dei personaggi "buoni" o che rispecchiano il classico "eroe" delle storie, quindi per questo ho cercato di rendere Jolene un personaggio non totalmente positivo, proprio perché secondo me è molto più realistico così, considerando che la sua caratterizzazione giri praticamente intorno al suo passato e a tutto il dolore che ha dovuto sopportare.
È vero, Jolene non è uno dei miei personaggi meglio riusciti(non come Adeline, che a parer mio è perfetta per essere un villain a tutti gli effetti) ma ci tengo a lei, probabilmente perché è una delle prime volte che mi cimento in ciò.
Spero solo che la sua caratterizzazione sia venuta su bene, anche se riguardo a ciò nutro alcuni dubbi.
Comunque mi scuso per l'attesa, purtroppo sia la mia salute fisica che quella mentale non si trovano nel migliore dei momenti, ma non voglio tartassarvi coi miei problemi, quindi mi dileguo velocemente.
XoxoCorvy
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[Nome]:
Sono calma, sono forte
Devo esserlo, è la mia sorte
Sposto massi, cattedrali
Ho un valore che è senza eguali
Io non chiedo se sia dura
Faccio tutto con disinvoltura
Rompo i diamanti, una furia vivente
Maestosa, fortissima, immensa, incombente
Ma dietro il mio aspetto il mio intelletto fa il funambolo, il filo è stretto
Dietro il suo aspetto mi chiedo se Ercole fosse un eroe così perfetto
Dietro il mio aspetto c'è un prezzo che mi è imposto, il talento mi ha costretto
Si ode un crac, rumore che fa
La schiena che si spezza, non ce la farà
E sale la pressione e non conosce stop, woah
Sta pesando sempre più, sto per fare pop, woah
Dai a tua sorella ogni peso grosso
Ha la forza immensa di un colosso
Non saprei che fare, chi diverrò
Se cadrò?
Io sto perdendo il grip, grip, grip, cosa mai farò? Woah
Senti questo tic, tic, tic? Presto esploderò, woah
Tua sorella è forte, non preoccuparti
Lei non può mollare, saprà salvarti
Non saprei che fare, che ruolo avrò
Se vacillo?
Dietro il mio aspetto mi sento molto in ansia e nervosa, e questo non lo ammetto
Dietro il suo aspetto perfino il Titanic perfetto aveva un difetto
Dietro il mio aspetto, salvare il mio potere è ciò che mi riprometto
È un domino e so che non potrò
Fermare le sue tessere o qui soccomberò
Ehi, ma si calmerà, se scenderà
Il peso delle aspettative su di me
Io vorrei davvero sentirmi in pace
Ma sento invece il peso enorme
Di pressione, tensione
Preoccupazione
Brucia, brucia, tic, tic, tic, non conosce stop, woah
Sono un palloncino che sta per fare pop, woah
Datemi pesi di ogni sorta
Ho le spalle larghe, quindi cosa importa?
Forse mi piego, ma non mi spezzo mai
Come sai
La bomba col suo tic, tic, tic sta per fare boom, woah
Questo treno, din, din, din, corre sempre di più, woah
Tua sorella è forte e lei non crolla
Un altro al suo posto di sicuro molla
Tu hai lei a fianco, non resterai
Nei guai, no, mai, come sai
Non mollo
Jolene.
A differenza dei suoi due fratelli minori, Julian Charles e Jane Annabeth Parkinson, la ragazza possiede solo ed unicamente un nome, cosa che francamente non le dispiace più di tanto.
Fondamentale crede che sia molto più comodo possedere solo un nome, fondamentalmente perché reputa che sia assolutamente inutile mettere più nomi ad un bambino, dato che poi il piccolo verrà sempre e solo chiamato col primo nome e (quasi) mai con gli altri.
Inizialmente i coniugi Parkinson non volevano chiamare in tal modo la loro primogenita, infatti sia il marito che la moglie avevano idee completamente differenti.
George voleva chiamare la figlia "Helene", proprio perché pensava che fosse un nome adatto ad una bambina così bella e delicata come lei.
Al contrario Ariadne, la madre di Jolene, desiderava che la sua adorata bambina ereditasse il nome della bisnonna paterna della donna, Jolie.
Così i due coniugi, decisero di unire le loro due idee e di formare un unico e meraviglioso nome: Jolene.
Jolene è un nome dolce, delicato e semplice, proprio come volevano i suoi genitori.
La ragazza viene chiamata in molti modi, ad esempio suo padre si divertiva un tempo a chiamarla Jo mentre i suoi fratelli "Jolly"(senza alcun motivo, forse solo per infastidirla dato che sanno quanto Jolene detesti tale soprannome).
Però la maggior parte dei suoi amici, su richiesta della ragazza, preferiscono chiamarla "Jojo", nome con cui la giovane Parkinson è conosciuta ad Hogwarts.
Viene chiamata così tante volte con il suo soprannome che persino i professori per un periodo pensavano che quello fosse il suo vero nome.
"Jojo".
Jojo è un diminutivo che è stato usato per la prima volta da Eleonor, una vecchia amica delle scuole elementari della Parkinson e da allora, Jolene si fa chiamare da tutti in tal modo, tranne ovviamente dal padre e dalla sua nuova compagna, Rosario, una strega di origini spagnole che sta insieme al signor Parkinson da oramai tre anni.
[Cognome e famiglia ]:
Now it's been long enough to talk about it
I've started not to doubt it, just wrap my head around it
I remember when you told me it's an everyday decision
But with my double vision, how was I supposed to see the way?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Always the fool with the slowest heart
But I know you'll take me with you
We'll live in spaces between walls
Every city's got a graveyard
The service bought and paid for
Now I'm sleeping in the backyard
Passing out as light turns into day
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Always the fool with the slowest heart
But I know you'll take me with you
We'll live in spaces between walls
Go and stretch out my arms
Long as they need to be
Turn off all alarms and lie to me
Go and stretch out my arms
Long as they need to be
Turn off all alarms and lie to me
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Haven't I given enough, given enough?
Always the fool with the slowest heart
But I know you'll take me with you
I know I'll take you with me
Always the fool with the slowest heart
But I know you'll take me with you
We'll live in spaces between walls
Parkinson.
Un tempo la famiglia Parkinson era unita fra di loro, Jolene ricordava perfettamente quanto i suoi genitori si amassero e di come suo padre, seppur impegnato con la sua carriera lavorativa, fosse abbastanza presente nella sua vita e in quella dei suoi fratelli.
Eppure con il tempo le cose sono drasticamente cambiate e la morte della madre non ha fatto altro che allontanare ancora di più la loro famiglia, tanto che George e i figli maggiori non si rivolgono più la parola e non vivono nemmeno più sotto lo stesso tetto, dato che è la donna materna che si prende cura dei suoi adorati nipoti.
Il signor Parkinson oramai ha formato una nuova famiglia con la sua compagna, l'ennesima donna che prova a sostituire sua madre oramai da undici lunghissimi anni.
George non cerca nemmeno più Jojo e Julian, sono due anni che l'uomo ha smesso persino di provare a contattare i suoi figli maggiori, li ha praticamente dimenticati.
Ogni anno a Natale, George invita solo la piccola Jane, godendosi le festività con la figlia minore, senza nemmeno provare a scrivere una misera lettera a Jojo o a Julian, nonostante sia la stessa Rosario a discutere con lui.
Infatti, seppur Rosario non sia una persona simpatica e che i rapporti fra lei e i due adolescenti non siano dei più calorosi, ella non vuole che i suoi figliastri passino la sua stessa esperienza, vuole che almeno il loro padre sia presente.
Alle volte è lei stessa che va a trovare i figliastri e che cerca di convincerli a passare qualche giorno da loro, è lei che si ricorda dei loro compleanni e che gli manda dei doni, è lei quella che prova ad intermediare fra i tre, senza successo.
Julian è troppo orgoglioso per andare da suo padre mentre Jojo è semplicemente delusa dal comportamento dell'uomo, è disgustata dal modo in cui George li trascuri.
Jolene è furiosa con lui.
È arrabbiata.
Per quale ragione un padre dovrebbe abbandonare i propri figli? Perché? Dopotutto, lui stesso aveva promesso alla loro defunta madre di prendersi cura di tutti e tre, eppure sembra che non gliene importi di nessuno, nemmeno di Jane.
È amareggiata, perché la maggior parte delle sue amiche hanno un padre presente mentre lei no? Perché lei è l'unica che non può contare sul proprio padre? Che cos'ha di sbagliato? È forse colpa sua? Colpa di un evento su cui non ha avuto alcuna voce in capitolo? Un evento che non è stato causato da Lei? No.
Non è colpa sua.
E lei lo sa, semplicemente George ha capito di essere uno stupido incapace e di non essere nulla senza la sua defunta moglie, di non valere nulla senza di lei.
Senza Ariadne i Parkinson non valgono nulla.
Non sono niente.
~Famiglia.
•George Ernest Parkinson: Padre.
Casa: Grifondoro.
Età: 47 anni.
Status: Vivo(purtroppo).
Sangue: Purosangue.
•Ariadne Hightower-Parkinson: Madre.
Casa: Corvonero.
Età: 52( se non fosse morta), 41(al momento della morte).
Status: Deceduta.
Sangue: Mezzosangue.
•Julian Charles Parkinson: Fratello minore.
Casa: Serpeverde.
Età: 14 anni.
Status: Vivo.
Sangue: Mezzosangue.
•Jane Annabeth Parkinson: Sorella minore.
Casa: Grifondoro.
Età: 12 anni.
Status: Viva.
Sangue: Mezzosangue.
[Età ed anno]:
My baby, my baby
You're my baby, say it to me
Baby, my baby
Tell your baby that I'm your baby
I bet on losing dogs
I know they're losing and I'll pay for my place
By the ring
Where I'll be looking in their eyes when they're down
I'll be there on their side
I'm losing by their side
Will you let me, baby, lose
On losing dogs
I know they're losing and I'll pay for my place
By the ring
Where I'll be looking in their eyes when they're down
I wanna feel it
I bet on losing dogs
I always want you when I'm finally fine
How you'd be over me looking in my eyes when I come
Someone to watch me die
Someone to watch me die
I bet on losing dogs
16 anni, 6 anno.
Molti affermano che Jolene per certi versi sembri una ragazzina più grande della sua età e ciò non potrebbe rivelarsi più veritiero;
La convivenza con la sua natura da lupo mannaro ed il suo percorso verso l'accettazione di sé stessa, la prematura scomparsa di sua madre e l'arrivo di nuove responsabilità, hanno reso la Parkinson molto più matura della maggior parte dei suoi coetanei.
Non chiede quasi nulla a suo padre o a sua nonna per non gravare su di loro, cerca sempre di dare pochi problemi proprio perché non vuole essere un peso per gli altri, cerca sempre di mettere gli altri a proprio agio proprio perché sa cosa vuol dire sentirsi un pesce fuori dall'acqua.
Per di piú, Jojo è diventata molto matura quando ha dovuto occuparsi lei personalmente dei suoi fratelli, rinunciando a gran parte della propria infanzia, diventando a tutti gli effetti una vera e propria figura materna per Julian e Jane.
Quando Ariadne è venuta a mancare, Jojo non aveva nemmeno sei anni ed ha dovuto imparare a cavarsela da sola, a dare una mano in famiglia e a rinunciare a gran parte della propria infanzia.
George era totalmente incapace di farlo, dalla morte della moglie non aveva avuto la forza di prendersi cura dei figli, in particolare di Jane, che all'epoca aveva solamente un anno.
Non riusciva a guardare dritto negli occhi Julian perché gli ricordava Ariadne, sia fisicamente sia caratterialmente, cosa che forse ha ferito ancora di più nell'orgoglio il signor Parkinson.
Jojo ha dovuto imparare ad essere forte e a rinunciare a tante, forse anche a troppe, cose.
Tutti hanno sempre dato per scontato che lei fosse abbastanza forte da aver superato la morte della madre, tanto da ignorate totalmente il dolore della bambina, da non ascoltare nemmeno le sue parole.
Per carità Jojo non è una persona che piange o che mostra le proprie debolezze, ma doveva essere ascoltata, avrebbe voluto anche lei essere consolata come Jane.
Per carità non odia sua sorella ed è contenta che tutti siano stati più o meno presenti nella sua vita, ma è amareggiata perché nessuno ha mai pensato a lei.
Nessuno le ha chiesto come stesse.
Nessuno ha mai pensato ad abbracciarla e a lasciarla sfogare.
Nessuno.
Perché lei è sempre e solo l'ultima ruota del carro.
Eppure è lei quella che è stata morsa, è lei quella che OGNI giorno deve vivere con il peso di essere un mostro, di essere una creatura orrida.
Eppure, Jolene non prova rancore nei confronti dei suoi fratelli, vuole solo che per una volta qualcuno si preoccupi per lei.
[Sangue]:
Mezzosangue.
Nonostante suo padre appartenga ad una delle famiglie di purosangue più famose del mondo magico, il sangue della ragazza non è per nulla puro.
Infatti, George ha volontariamente deciso di voltare le spalle agli ideali della sua famiglia e di sposare una donna Mezzosangue(figlia di una strega purosangue e di un mago nato babbano), venendo diseredato dai genitori.
Jojo non dà molta importanza alla purezza del sangue, non le importa in realtà, reputa che un buon mago debba avere altre qualità.
Certo sa che la famiglia di suo padre farebbe di tutto pur di sbarazzarsi di lei e dei suoi fratelli, ma francamente non le importa nulla di loro.
Lei ha solo una famiglia, quella di sua madre.
Lei non si considera nemmeno una Parkinson, tanto che sta valutando di cambiare cognome, anche se francamente non è molto convinta di questa decisione.
[Scuola]:
Hogwarts.
[Casa]:
"O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale".
Tassorosso.
Non è assolutamente così strano se pensiamo alla personalità della ragazza, che possiede la maggior parte delle caratteristiche dei Tassorosso.
Infatti, Jolene si sente assolutamente tagliata per la casa a cui appartiene ed è grata al Cappello Parlante per tale scelta, fondamentalmente perché si trova davvero bene con gli altri Tassorosso, probabilmente perché condividono tratti del carattere veramente molto simili.
È l'unica in famiglia ad appartenere a questa casata, dato che la maggior parte dei Parkinson sono finiti per lo più in Serpeverde, solamente lei e Jane hanno fatto eccezione.
Infatti mentre Jolene è finita nella casa dei tassi, sua sorella fa parte di quella dei Grifoni, cosa che ha lasciato veramente stupito il signor Parkinson, che pensava che sua figlia finisse in Serpeverde.
[Aspetto fisico]:
Per tutta la vita, Jolene si è sentita sempre essere criticata a causa del suo aspetto fisico, fondamentalmente perché la Parkinson è una persona che non si cura molto, quindi ovviamente non incarna il perfetto ideale di "bella ragazza".
Jojo ha dei lunghi capelli scuri che però risultano essere molto crespi, pieni di doppie punte che conferiscono un aspetto molto rovinato alla sua chioma.
Ella non tiene quasi mai i capelli sciolti, al contrario preferisce sempre tenerli acconciati in una lunga e morbida treccia, che viene sempre decorata ed arricchita con dei piccoli fiori che la ragazza mette.
Il suo viso rotondo, ereditato dalla nonna materna, risulta essere più paffuto rispetto a quello dei suoi fratelli, per di piú proprio la sua forma rotonda si è sempre rivelata una grande insicurezza della ragazza.
Fondamentalmente colpa del doppiomento che si viene a creare(nonostante la Parkinson non sia in sovrappeso).
Un'altra caratteristica che Jolene detesta del proprio corpo sono le sue sopracciglia, che sono talmente poche e sottili che alle volte è lei stessa che deve passare la matita per riempire gli spazietti vuoti.
Per di piú, odia il modo in cui crescono: Sono disordinate ed è una missione ardua farle crescere nel giusto modo.
Al contrario, Jojo ama i suoi occhi, non tanto per il colore ma per la loro forma, in quanto a parer suo sono un perfetto mix fra quelli di suo padre e quelli di sua madre.
Il colore delle sue iridi è di un meraviglioso grigio, anche se alle volte potrebbe dare l'impressione di essere un semplice azzurro.
La Parkinson è una ragazza molto alta, infatti la sua altezza è di ben un metro e ottanta centimetri, cosa che ha sempre giocato in sfavore dei ragazzi a cui lei piaceva, dato che si sentivano intimoriti dalla sua altezza.
Ella non è una ragazza esile o minuta, al contrario ha delle spalle abbastanza larghe e fisicamente viene definita da molti come robusta, anche se lei francamente non si vede in tal modo.
Ella possiede dei fianchi molto larghi che però non tenta minimamente di nascondere, come invece faceva in passato: Vuole amare il suo corpo, non deve provare disprezzo per il suo fisico e non vuole nemmeno nasconderlo.
Non vuole nascondere le sue cosce grosse(come le definisce suo padre), nonostante la presenza di profonde smagliature, che vengono facilmente notate ogni volta che mette una gonna o dei pantaloncini più corti.
Proprio le smagliature sono sia il suo punto debole che quello di forza:
Da una parte le ama, perché rendono il suo corpo particolare, le conferiscono più fascino a parer suo, mentre dall'altro le odia, perché alle volte fanno emergere le sue insicurezze, le sue incertezze.
Le smagliature non si trovano solo sulle sue cosce ma anche su tutta la pancia, sui fianchi e anche sul seno, dato che la ragazza ha avuto diversi "sbalzi di peso", cosa che ha reso la sua pelle meno elastica e più molliccia.
Il seno di Jojo non è più prosperoso come quando aveva quattordici anni ed è una cosa che non le dispiace, dato che il peso eccessivo del suo seno le portava non pochi problemi di schiena.
Nonostante le critiche da parte dei Parkinson e delle numerose fidanzate del padre, Jojo non si definisce una ragazza brutta, certo ammette di non essere la più bella del mondo ma, eccetto per qualche piccolo dettaglio che cambierebbe volentieri del proprio corpo, è abbastanza soddisfatta del proprio aspetto.
Pv:Jennifer Lawrence.
[Outfit]:
(So che i vestiti sembrano essere più anni 2000, però veramente non ho trovato nulla che mi convincesse).
[Bacchetta]:
Legno di Acacia, flessibile e con nucleo di crine di unicorno, lunga 11 pollici e 1/2.
[Carattere]:
Where it began, I can't begin to knowing
But then I know it's growing strong
Was in the spring
Then spring became the summer
Who'd have believed you'd come along
Hands, touching hands
Reaching out, touching me, touching you
Sweet caroline
Good times never seemed so good
I'd be inclined
To believe they never would
But now I
Look at the night and it don't seem so lonely
We filled it up with only two
And when i hurt
Hurting runs off my shoulder
How can I hurt when I'm holding you?
One, touching one
Reaching out, toching me, touching you
Sweet caroline
Good times never seemed so good
I'd be inclined
To believe they never would
Sweet caroline
Good times never seemed so good
I'd be inclined
To believe they never
Sicuramente una caratteristica che spicca della personalità della Parkinson, è la sua dolcezza, che riserva a tutte le persone a cui vuole bene.
Ogni volta che qualcuno sta male, Jolene è pronta per aiutarlo, per consolarlo, anche se lei stessa ammette di essere incapace a dare dei consigli utili ma a molti non importa, dato che ella riesce a far sentire meglio gli altri grazie alla sua gentilezza e ai suoi gesti pieni d'affetto.
In particolar modo, Jojo è molto dolce con tutti i suoi amici, anche con quelli più grandi di lei.
Li tratta proprio come se fosse una madre: Cerca sempre di farli sentire a loro agio, non li giudica quando sbagliano e li ascolta ogni volta che hanno bisogno di sfogarsi.
Jojo dà sempre affetto alle persone a cui vuole bene, non è infatti raro vederla mentre abbraccia i suoi amici e quando gli stringe la mano per calmarli.
Probabilmente ella agisce in tal modo perché non vuole che si sentano trascurati, che passino quello che lei stessa ha vissuto dalla morte della madre, proprio perché ha capito quanto la consapevolezza di non essere importati per qualcuno possa ferire, quanto possa far male sapere che a nessuno importa di te.
Jolene allora cerca di far sentire meglio gli altri, di distrarli dai loro problemi, prova ad essere una persona presente per tutti loro, anche se sa perfettamente che ciò non gioca perfettamente a suo favore, dato che prima o poi perderà i contatti con la maggior parte di loro.
Jolene è una ragazza molto determinata e che raramente molla, proprio perché detesta lasciare le cose a metà, non importa cosa sia o quanto pericolosa possa rivelarsi, ma Jojo non pensa minimamente di lasciarla incompiuta.
È una cosa odia con tutta sé stessa, probabilmente perché il suo stesso padre in passato le ha rinfacciato di non essere capace di fare nulla, di essere una codarda che lascia le cose a metà, parole che, in un modo o nell'altro, hanno ferito la ragazza.
Per quanto la Parkinson sia una persona competitiva, non osa mai giocare sporco, proprio perché è una cosa che non tollera:
È vero, la sconfitta può far male, ma che cosa te ne fai di una vittoria che non hai meritato? Come puoi essere orgoglioso di qualcosa che non hai vinto con le tue stesse forze? Come puoi sentirti realizzato se in vita tua non hai fatto altro che vanificare i sacrifici altrui? Nulla, niente di niente.
Jolene detesta le ingiustizie, cosa che per un periodo l'ha resa estremamente insopportabile agli occhi degli altri, in particolare di Adeline Marie Gaunt (altro mio OC che ho pubblicato nel mio primo profilo), dato che le due hanno ideali differenti.
Adeline crede nella supremazia del sangue, Jojo no.
Jojo pensa che tutti meritino gli stessi diritti e che nessuno debba venire deriso od allontanato per un qualcosa che, in fin dei conti, è totalmente inutile.
Un mago non dovrebbe venire giudicato in base alla purezza del proprio sangue ma al contrario, in base alle azioni che compie e alle motivazioni che portano a tali gesti.
Un mago purosangue può essere malvagio tanto quanto un Mezzosangue o un nato babbano, dipende tutto da ciò che fai.
Jolene è una persona abbastanza corretta, seppur sia una delle persone più orgogliose sulla faccia della Terra, sa perfettamente mettere da parte il proprio orgoglio ed ammettere i suoi sbagli, scusarsi, non importa quanto la persona le stia antipatica, se si deve farlo si scuserà.
Non giustifica mai le proprie azioni sbagliate.
Lei ha un codice d'onore e non vuole infrangerlo, proprio perché sarebbe come vanificare gli sforzi che sua madre e tutti tutti Hightower hanno compiuto per lei.
Jojo è una persona estremamente leale, fedele non solo ai suoi cari ma anche alle proprie cause e ai suoi ideali.
Nessuno potrà mai farle cambiare idea, solamente lei stessa potrà farlo e solo quanto vi avrà sbattuto la testa più e più volte.
Ella è fedele ai suoi fratelli, a sua nonna materna, alla famiglia di sua madre, ai suoi amici e ad Hogwarts, piuttosto che metterli in pericolo preferirebbe rinunciare alla propria vita.
Preferisce morire che mettere a repentaglio la vita dei suoi cari, semplicemente perchè non vuole recare altro dolore, non vuole vedere altre famiglie venire distrutte per colpa sua e della sua stupidità.
Se deve morire, vuole farlo a testa alta, con la consapevolezza di aver protetto le persone che ama di più.
Il più grande pregio di Jojo è sicuramente la pazienza, che negli anni è maturata sempre di più e che ha appreso grazie alla sua infanzia non particolarmente felice:
Ha rinunciato a tante cose, si è rimboccata le maniche ed ha cresciuto lei stessa i suoi fratelli, ha aspettato per anni un qualcosa che potesse renderla felice, un qualcosa che alla fine possa farle dimenticare, anche solo per un attimo, di essere un peso per la sua famiglia.
Jojo è estremamente paziente, aspetta in silenzio ed è in grado di farlo per giorni, mesi, persino per anni, trattenendo dentro di sé tutte le proprie emozioni.
Perché alle fine, per lei, così come per Adeline, mostrare le proprie emozioni vuol dire essere deboli, non essere capaci di gestire la propria vita.
Jolene ha imparato a trattenere dentro di sé tutta la rabbia, il rancore, il disprezzo, la paura, tutte emozioni che in un modo o nell'altra hanno indebolito la sua sicurezza.
Jojo è insicura, non è mai soddisfatta di sé stessa e dei propri risultati, pensando o di non essere abbastanza o di non meritarli, quasi come se fosse lei l'impostore, la bugiarda, il cattivo della storia.
Lei non merita la felicità, i mostri come lei non meritano di essere felici.
Suo padre aveva ragione: Era meglio ucciderla il giorno in cui è stata morsa, forse avrebbe risparmiato tanto dolore, tanta amarezza alla sua famiglia.
Julian è sempre preoccupato per lei, durante la luna piena è spaventato che sua sorella possa farsi del male, Jane alle volte ha persino paura di lei.
E del resto come non potrebbe? Una volta ha persino rischiato di ucciderla.
Jolene sorride sempre, eppure dietro di lei ci sta l'amarezza di non essere altro che un mostro, i suoi sensi di colpa sono così forti che alle volte le viene persino da piangere.
Forse, se lei fosse un pochetto più forte, non rischierebbe di crollare.
Perché alla fine, sa che un giorno crollerà.
E quel giorno sarà sola, perché preferisce essere lei stessa a leccarsi ferite che farsi vedere in quello stato dagli altri.
Jojo sorride sempre, è allegra, ma forse quella è una maschera.
Una maschera per nascondere il disprezzo che prova per sé stessa, per la sua debolezza.
Jolene Parkinson è debole.
Proprio come suo padre.
Proprio come tutti I Parkinson.
È vigliacca.
È stupida.
Non potrà mai essere diversa da loro.
E perché poi dovrebbe esserlo?
Del resto, il frutto non cade mai troppo lontano da quel maledetto albero.
E lei, nella sua famiglia, è forse il frutto più marcio: Crede di essere buona, ma in realtà è solo una bambina immatura che non fa altro che piangersi addosso.
Lei almeno, ha potuto conoscere sua madre, ha passato del tempo con la donna che le ha concesso la vita, ma ci sono persone che non hanno potuto passare del tempo voi propri genitori.
Lei almeno è stata amata(anche se per poco) ma ci sono persone che non hanno mai conosciuto l'amore di una famiglia.
Lei è solo una bimbetta inutile, è capace solo di lamentarsi.
E Jolene lo sa.
Jolene sa di essere marcia.
Di essere come suo padre: Inutile.
(NDA: Scusatemi, il carattere non è uno dei migliori e mi dispiace, spero solo di aver fatto un lavoro decente con la sua caratterizzazione).
[Nazionalità]:
Inglese.
La giovane Parkinson proviene da due famiglie totalmente inglesi che negli anni non hanno mai avuto l'occasione di sposarsi con persone di diversa nazionalità, nonostante entrambe le famiglie hanno avuto contatti con le altre nazioni.
Ad esempio, gli Hightower recentemente si sono trasferiti in Francia, lasciando solamente la nonna dei piccoli Parkinson in Inghilterra, per ragioni totalmente sconosciute a Jojo e ai suoi fratelli.
[Materie aggiuntive]:
-Babbanologia
-Divinazione
-Rune antiche.
[Curiosità]:
-Paure:
La ragazza ha diverse paure ma una in particolare è quella che terrorizza la ragazza, ovvero, quella di fare del male agli altri, in particolare alle persone innocenti.
Questa sua paura è a dir poco invalidante per la giovane e ciò aumenta in particolar modo durante la luna piena, proprio in quel periodo la ragazza inizia ad essere più ansiosa, nervosa, tanto che è quasi impossibile non notarlo.
Le tremano le gambe e schiaccia fin troppe volte l'occhio destro, quasi senza rendersene conto.
Per di piú, a causa dell'ansia, arriva persino a strapparsi con i denti le pellicine delle mani, procurandosi delle piccole ferite che deturpano le sue mani.
-Onicofagia:
A causa della tensione, Jojo arriva a staccare a morsi le proprie unghie, arrivando persino a farlo con le cuticule e con le pellicine circostanti, procurandosi non poche volte varie infezioni.
-Omosessualità:
Jojo non ammetterebbe mai di essere omosessuale, fondamentalmente perché per la società degli anni 70/80 è un abominio esserlo.
Ella ha sempre saputo di esserlo, non le sono mai interessati i ragazzi, a differenza delle ragazze, per le quali ha avuto delle vere e proprie cotte.
Non dirà mai alla sua famiglia di questa sua attrazione, preferirebbe morire piuttosto che dichiararlo al mondo intero, non vuole avere un altro motivo per essere ancora più odiata da suo padre.
Jolene non ha mai avuto relazioni, anche se ultimamente ha compreso di avere una cotta per Evelyn Potter( Piccolastella9605), anche se non vuole rivelarglielo.
Innanzitutto perché non vuole rovinare l'amicizia che ha con la ragazza e seconda cosa, Jojo crede di non essere ricambiata.
-Bambini:
Jolene è estremamente brava con i bambini, anche se sinceramente ha un pochino di timore nei loro confronti: Insomma, i bambini sono davvero imprevedibili e spesso fanno domande a cui lei non riesce a dare una vera e propria risposa.
[Conoscenze]:
Attenzione: Al momento ho messo solo queste due perché non ho avuto tempo per organizzarmi, prima o poi vi verrò a rompere in chat per stabilire un rapporto fra Jojo ed il vostro OC(sempre se volete).
- Marlene( -ammiraretutto):
Le due ragazze si conoscono da quando erano bambine, dato che i genitori di Jolene e quelli di Marlene erano amici.
Jolene adora Marlene, ammira molto la sua amica ed è contenta di sapere che anche lei frequenta Hogwarts.
Certo, le sarebbe piaciuto essere nella sua stessa casa ma alla fine va bene così, del resto la loro amicizia non viene influenzata da ciò.
-Evelyn( Piccolastella9605):
Jolene ed Evelyn sono amiche da molto tempo e spesso l'una è stata la roccia dell'altra.
Jolene ha consolato più volte Evelyn, dato che la ragazza vorrebbe ritrovare la madre biologica, e si è offerta volontaria per aiutarla nella sua missione.
Ultimamente Jojo ha capito di avere una cotta per lei, anche se cerca di nasconderlo il più possibile.
Per di piú, ella non si vuole illudere, dato che non ha mai escluso la possibilità che l'amica iniziasse a provare qualcosa per una persona che non è lei.
Jojo ha deciso che anche nel caso in cui Evelyn non ricambiasse i suoi sentimenti e fosse innamorata di un'altra persona, non oserebbe mai intralciarla,anzi, farebbe di tutto per aiutarla.
(Work in progress...).
[Pronomi]:
She/ Her.
Donna cisgender.
[Storia]:
My father never talked a lot
He just took a walk around the block
'Til all his anger took a hold of him
And then he'd hit
My mother never cried a lot
She took the punches, but she never fought
'Til she said, "I'm leaving, and I'll take the kids"
So she did
I say they're just the ones who gave me life
But I truly am my parents' child
Scattered 'cross my family line
I'm so good at telling lies
That came from my mother's side
Told a million to survive
Scattered 'cross my family line
God, I have my father's eyes
But my sister's when I cry
I can run, but I can't hide
From my family line
It's hard to put it into words
How the holidays will always hurt
I watch the fathers with their little girls
And wonder what I did to deserve this
How could you hurt a little kid?
I can't forget, I can't forgive you
'Cause now I'm scared that everyone I love will leave me
Scattered 'cross my family line
I'm so good at telling lies
That came from my mother's side
Told a million to survive
Scattered 'cross my family line
God, I have my father's eyes
But my sister's when I cry
I can run, but I can't hide
From my family line
From my family line
Oh, all that I did to try to undo it
All of my pain and all your excuses
I was a kid but I wasn't clueless
(Someone who loves you wouldn't do this)
All of my past, I tried to erase it
But now I see, would I even change it?
Might share a face and share a last name, but
(We are not the same)
Scattered 'cross my family line
I'm so good at telling lies
That came from my mother's side
Told a million to survive
Scattered across my family line
God, I have my father's eyes
But my sister's when I cry
I can run, but I can't hide
From my family line
From my family line
La storia di Jolene non è ricca di eventi particolarmente interessanti, almeno non prima della morte della sua adorata madre.
Da lì in poi la vita della giovane diventerà un profondo abisso di disperazione, tristezza e di rancore.
Le cose nella vita di Jojo iniziarono a precipitare qualche giorno dopo i funerali, quando per la prima volta vide George piangere, steso sul divano, incapace di pensare altri che a sé stesso.
L'uomo non riusciva ad alzarsi, non rivolgeva nemmeno la minima parola ai figli, in particolar modo a Julian che senza la madre era diventato estremamente capriccioso, cosa che rendeva ancora più irritabile il padre.
J
olene faceva di tutto per tenere unita la famiglia:
Badava (per quanto poteva, era pur sempre una bambina di cinque anni) ai suoi fratelli più piccoli, cercava di tranquillizzarli quando piangevano, dormiva nello stesso letto con loro quando avevano paura, giocava con i due fratellini, nella speranza di sistemare quella tragica situazione.
E la situazione non migliorò, anzi, le cose iniziarono a precipitare immediatamente;
Suo padre era sempre fuori casa, lasciando i tre bambini completamente soli, cosa che iniziò a gravare sulle spalle della primogenita.
Era piccola, non riusciva a stare dietro ai ritmi frenetici dei suoi fratellini e di quelli della sua vita in generale, e d'altronde come poteva farlo?
Spettava a George prendersi cura dei suoi fratelli.
Eppure, lui stesso sembrava intenzionato a evitare il più possibile i figli, a non averci nulla a che fare, cosa che non fece altro che inclinare ancora di più il fragile rapporto fra l'uomo e Jolene.
Perché doveva lasciare che fosse lei ad occuparsi di tutto? Perché non lasciava che la loro nonna materna si avvicinasse a loro? Che fosse lei ad occuparsi di Julian e Jane? Jolene odiava il comportamento di suo padre.
Odiava il menefreghismo di George, il suo piangersi costantemente addosso, il suo lamentarsi per un qualcosa che lui stesso aveva scelto.
Lui faceva le sue solite sciocchezze ed era lei a pagarne le conseguenze, lei e I suoi fratelli.
George non provava nemmeno ad aiutarla, al massimo riusciva a considerare Jane e forse solo perché fra i tre era quella che assomigliava di meno ad Ariadne.
Jane.
Solo a lei pensava.
Qualche volta riusciva ad avere una conversazione decente con Julian, ma con lei? Jolene veniva semplicemente ignorata.
Era come se non esistesse, come se fosse invisibile, come se anche lei fosse morta insieme ad Ariadne.
Quasi nessuno pensava a Jojo.
Jojo non era nulla per suo padre ma era il mondo per i suoi fratelli, forse l'unica figura su cui potevano fare veramente affidamento.
Quando aveva otto anni, la signora Hightower riuscì a convincere George a lasciare tutti e tre i nipoti da lei per tutte le vacanze natalizie, cosa che sorprese tutti quanti, conoscendo il pessimo legame che univa i due.
Lì Jojo trascorse uno dei periodi più sereni della sua vita, insomma, poteva giocare tranquillamente con i cugini, poteva tranquillamente riposarsi dopo anni, poteva finalmente comportarsi come una bambina normale.
Per di piú, la famiglia di sua madre era sempre gentile con loro ed era sempre disponibile in tutto;
Bastava la minima esigenza, che correvano da loro.
Certo, suo padre le mancava, alla fine era pur sempre una bambina e gli voleva bene, ma non voleva tornare da lui.
Non almeno senza avergli esposto il suo problema, anche se oramai Jolene conosceva la risposta di suo padre: "Qui l'unico che dovrebbe lamentarsi sono io, non tu, non ti ho mai fatto mancare nulla, ingrata".
Nel peggiore delle ipotesi, non avrebbe nemmeno ascoltato le lamentele della figlia, fingendo di non aver sentito nulla.
Quindi, francamente, preferiva stare con la nonna.
La vigilia di Natale però, le cose cambiarono per sempre nella vita di Jojo: Il morso.
Jolene e i suoi cugini erano usciti di nascosto, proprio perché volevano dirigersi nella casa stregata più vicina e per farlo, dovevano attraversare un bosco.
Inizialmente Jolene non si sentiva di farlo, insomma, aveva pur sempre otto anni ed aveva paura, ma non voleva mostrarsi debole ed impaurita di fronte ai suoi cugini(quasi tutti più grandi di lei), per questo continuò a seguirli.
Francamente, di quello che è successo dopo non ricorda assolutamente nulla, il primo ricordo che ha da dopo l'ingresso nel bosco è proprio quello delle urla di suo padre.
George era a dir poco adirato con gli Hightower, iniziò ad accusarli di aver trasformato sua figlia in un mostro, di aver messo volontariamente a repentaglio la vita della primogenita solo per fargli un torto.
Ovviamente nessuna di queste accuse era fondata, ma da quel giorno il signor Parkinson iniziò a trattare sempre peggio sua figlia.
Guardava Jojo come se fosse un mostro, le si rivolgeva sempre in modo sgarbato, non le mostrava il minimo affetto.
Il loro rapporto precipitò così velocemente, che alla fine, dopo i continui insulti ed ingiustizie, Jolene decise di andarsene dalla nonna, seguita qualche anno dopo da suo fratello.
[Schieramento]:
Ordine della fenice.
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