Epilogo

MARGHERITA

16/06/15

Finì di raccogliere tutto in più di mezz'ora. E sul letto si ritrovò ad osservare diversi fogli sparsi, un quaderno malconcio pieno di annotazioni e la chiavetta USB, quella dove aveva salvato tutti i documenti scritti. Aprì quasi con disperazione l'ultimo cassetto del comodino e ve li gettò dentro frettolosamente. Quegli oggetti erano troppo dolorosi da vedere per lei. Perché il romanzo che tanto sognava di completare le ricordava fin troppo dolorosamente la sua storia con Seth, ormai finita in tragedia.

Si era svegliata più volte quella notte, impressa nella mente quel tragico momento che si ripeteva più e più volte. Sopratutto quando alla fine nell'ultimo atto Seth le sorrideva e con il labiale gli aveva mimato un "Ti amo".

E quando ciò accadeva non aveva trovato la solidarietà che si era aspettata, bensì evidente seccatura da parte di Carlo, Clara che alloggiava nell'ex stanza degli ospiti che stava proprio accanto alla sua, le riservava solo occhiate di puro divertimento mentre sua madre inizialmente preoccupata trasformò questo sentimento in puro sospetto quando Marghe le rivelò parte della verità, omettendo infatti la natura paranormale della faccenda.

Ma inaspettatamente lei aveva aggrottato le sopracciglia e se n'era uscita con un:«Scusa Fiorellino ma chi sarebbe questo Seth?»

Tanto fu lo shock a quelle parole che a stento avvertì il commento estremamente sarcastico ci Clara, molto simile a un: "Secondo me è il suo ragazzo immaginario, l'unico che può davvero permettersi".

E lì era scoppiata un simil scontro tra madre e figlia, sopratutto perché la donna l'osservava come fosse pazza quando lei cominciò a cercare di farle ricordarle chi fosse Seth.

Alla fine Marghe furiosa e frustrata si era diretta in camera sua sbattendo violentemente la porta.

Strinse le mani a pugni cercando di regolarizzare il ritmo del respiro appena accelerato mentre grosse lacrime le solcavano il volto.

Seth era reale e non una sua fantasia.

Accarezzò distrattamente l'anello appartenuto a Seth, che si era dimenticato di riprenderselo, che meccanicamente il giorno prima aveva raccolto e stretto forte a sé, come se quel semplice gesto le permettesse di sentire affianco a sé il ragazzo. Appena tornata a casa lo aveva infilato alla catena d'argento a fui aveva assicurato il ciondolo d'ossidiana, regalo del Mezzo Demone.

Strinse gli occhi avvertendo ancora sul suo corpo la sensazione delle sue mani che l'accarezzavano, la morbidezza delle sue labbra e i loro baci roventi, il suo profumo che aveva sempre un che di selvatico come la sua indole. I suoi sorrisi che parevano brillare più del sole soprattutto quando era lei il soggetto in questione.

Significa che si era inventata tutto?

No.
Non era pazza.
Non era pazza.
Non era pazza.

Si riscosse dai suoi pensieri solo quando qualcuno osò bussare alla porta.

«Andate via. Lasciatemi in pace!»urlò con voce rotta dal pianto.

«Marghe»avvertì sussurrare solamente da oltre la porta, e solo in quel momento si decise ad aprirla per far sgusciare dentro l'unica persona che un quel momento poteva essere l'unica che oltre a capirla non l'avrebbe fatta sentire pazza.

Dani le si posizionò di fronte con espressione preoccupata. «Marghe. Stai bene, vero?»

La ragazza scosse violentemente la testa.«No Dani. Non c'è nulla che andrà bene, non dopo ieri»singhiozzò.«E cosa più tragica è che nessuno si ricorda di lui. Come non fosse mai esistito. Ma lui era vivido e reale ne sono certa»continuò, rivolgendo poi gli occhi sul Mezzo Angelo dato che fino a poco prima li aveva tenuti puntati a terra.«Non sono pazza vero ad essermi immaginata tutto?»

Daniele fu sul punto di allungare una mano verso la sua guancia per raccogliere le lacrime ma non lo fece e si limitò a risponderle.

«No, non sei pazza. Anche se egoisticamente speravo che lo fossi. Non saresti qui a lasciarti andare al dolore»ammise in tono di scuse.

«Ma se allora non ho perso la testa perché nessuno si ricorda lui come se fosse mai esistito?»volle sapere Margherita con una tale disperazione che a Dani gli si spezzó quasi il cuore.

«È un meccanismo di autodifesa del mondo paranormale. Quando qualcuno "scompare" in diversa maniera per non allertare chi sta loro attorno o chi ha avuto a che fare con lui viene cancellata ogni traccia della sua presenza. Lui è esistito solo che gli altri non lo ricordano. Se si fosse mobilitata una qualche forza dell'ordine a cercarlo sarebbe stata solo fatica sprecata non credi?»

La mente di Marghe ritornò al giorno prima dove quasi subito dopo l'arrivo di Dani sulla scena dove si era compiuta la tragedia in preda alla disperazione aveva allertato la polizia. Già lì aveva avvertito che qualcosa non andava ma non aveva potuto fare granché perché Dani era intervenuto tempestivamente a troncare la chiamata.

«Tu lo sapevi ieri vero che sarebbe successo?»domandò prima che lui potesse aprire bocca.

Lo vide incerto e per questo lo implorò con lo sguardo di dirle la verità anche se dura.

«Si»capitolò alla fine il Mezzo Angelo. Per fortuna era riuscita nel suo intento a convincerlo a non mentirle.

«E perché non me l'hai detto?»

«Eri troppo shockata. Se te l'avessi detto ne saresti uscita più distrutta di adesso non credi?» La fissò di sottecchi. «Ancora non capisco il motivo per cui te invece ricordi tutto. Pensavo che cancellassi tutto dalla tua mente. Sarebbe stato semplice per te».

«Forse perché sono innamorata di lui?»azzardò lei, ignorando le ultime parole pronunciate dal suo migliore amico.

«Credimi in circostanze normali avresti dimenticato come tutti amore o no che sia. No c'è qualcos'altro dietro».

«Cosa?»

«Non lo so. Ma sarà una delle mie priorità».

«Non dovrebbe. Sono certa che tu abbia altri problemi, non addossarti una zavorra come la sottoscritta».

«Per me non sei e non sarai mai un peso Marghe».

Lo disse con una tale sincerità che avvertì nuovamente le lacrime premere per uscire dai dotti lacrimali.

E per questo si fiondò tra le sue braccia e Daniele la strinse a sè contro il suo petto e Marghe inspirò a pieni polmoni il suo profumo. Si sentiva in qualche modo protetta tra le braccia del suo migliore amico che malgrado tutto le continuava a stare accanto.

Dani posó le sue labbra sulla fronte, ma all'improvviso si staccò di scatto come se si fosse bruciato. Retrocesse di qualche passo e quando riportò lo sguardo su di lei lo vide impallidire di colpo.

«No...non può essere...»mormorò con tono abbastanza ricco di disperazione.

Margherita lo fissò senza capire.

«Cosa? Cos'è successo Dani? Ti prego dimmelo».

Il Mezzo Angelo la stava fissando con lo sguardo di uno che si era arreso all'evidenza.

«La tua fronte...ti ha marchiata...»

Margherita si catapultò davanti al primo specchio che trovò e rimirò la sua immagine riflessa sulla superficie.

Non trovava nulla di anormale. I suoi capelli erano un cespuglio intricato e gli occhi erano gonfi di pianto,nulla di cosí fuori norma che la potesse mettere in allarme.

Infine lo vide.

Impresso sulla sua fronte abbastanza pallida spiccava il pentacolo nero che aveva visto in po' di tempo prima su uno dei libri di Seth scritto in lingua demoniaca.

Il Marchio del Demone*.

*Marchio del Demone(accennato nel capitolo 32 ma vi riporto comunque le sue particolarità 😊):

-disegno:

-breve spiegazione: Magia demoniaca che, oltre che permettere all'umano che lo possiede di poter pronunciare formule in lingua demoniaca, esso svolge anche una sorta di protezione verso le creature infernali. Se un Demone o un Mezzo Demone o qualsiasi altra creatura infernale prova a nuocere qualcuno su cui era impresso il Marchio, questi muore nel modo piú atroce possibile. La persona risulta quindi intoccabile da qualsiasi abitante dell'Inferno.
Ma solo chi ha la tempra dura e volontà d'acciaio puó sopportare tale magia. I soggetti troppi deboli a sostenere tale magia sono piombati nella pazzia piú prodonda.

Angolino autrice:

Hallo 😍 sono riuscita a non farvi aspettare molto 💪🏻

Spero che l'epilogo vi sia piaciuto :3

Il prossimo capitolo sarà un epilogo extra. Secondo voi di che personaggio tratterà? ☺️

A presto!!

FreDrachen

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