Capitolo 66


MARGHERITA

La cerimonia si svolse con una lentezza sovrumana tanto che più di una volta Marghe era stata tentata a darserla a gambe levate. E di certo la compagnia di Clara seduta al suo fianco non le era di certo d'aiuto. Era un continuo atteggiarsi da gran donna, posando in modo tale da sembrare una figura altera e ed elegante, quando in realtà risultava davvero patetica.

Daniele era qualche fila più indietro di lei e si ritrovò a invidiare la compostezza che trasmetteva come se sentisse di partecipare davvero attivamente a quella cerimonia, videndo appieno quel rito sacro. Dei suoi amici era l'unico che era riuscito a venire dato che le altre erano tutte fuori città. Ma per fortuna Dani le poteva stare vicino, anche se in senso metaforico dato che momentaneamente era lontano, in quel momento così particolare della sua vita.

Se solo Seth fosse stato lì. Ma come ben sapeva essendo un Mezzo Demone non poteva mettere piede in chiesa. Se mai fosse successo ci sarebbero state conseguenze davvero orribili che avrebbero messo a repentaglio la vita di tutti coloro che erano dentro l'edificio.

Per quello lo avrebbe trovato ad attenderla fuori a cerimonia conclusa.
O almeno così sperava. Ancora non aveva risposto ai suoi messaggi e questo l'aveva non poco preoccupata.

Stirò le gambe che ormai sentiva intorpidite dalla lunga inattività, ma nel farlo trascinò il tacco per terra producendo un rumore davvero fastidioso, tanto che tutti, nessuno escluso, si voltarono verso di lei.

Sfortuna volle che si sedeva in prima fila così si beccò appieno tutta la disapprovazione da parte di Katherine. Carlo invece si limitò a gettarle un'espressione carica di evidente seccatura. Il parroco invece sembrava non aver notato nulla ma era solo apparenza. Anche lui come Carlo condivideva un sentimento di disapprovazione.

Clara ridacchiò a bassa voce, nascondendosi dietro a il ventaglio che si era portata dietro per sopravvivere alla caluria che sembrava farla da padrone quel giorno.

«Sei davvero senza speranza»le mormorò stando ben attenta a non farsi sentire da nessun altro a parte la ragazza seduta al suo fianco che a quelle parole e per la situazione arrossì fino alla pinta dei capelli.

«Chiedo scusa a tutti. Non-non era mia intenzione interrompere»blatterò con evidente disagio.

Carlo la fissò come uno che non credeva affatto alle parole appena pronunciate. Solo che per davvero Marghe era mortificata per quello che era successo. Se quel antipatico non le credeva non era affatto affar suo.

La cerimonia riprese e Marghe sprofondò sulla panca captando diversi commenti poco lusigngheri nei suoi confronti, sopratutto da quelli che riconobbe parenti di Carlo.

Come se loro fossero stati meglio.

«L'uomo non divida ciò che Dio ha unito»esclamò il prete e Marghe represse una smorfia infastidita.

Il matrimonio per quanto fosse un sacramento sacro era così facile da infrangere. La sua famiglia ne era la prova. Bastavano alcuni attimi bui della vita o inconprensioni per mandate a monte tutto.

Le salirono le lacrime agli occhi nel momento dello scambio del bacio, e molti se non tutti avrebbero interpretato sicuramente la sua reazione come commozione.

Ma quanto si sbagliavano!

Le sue erano lacrime di tristezza e l'addio della sua vita come l'aveva conosciuta fino adesso. Forse stava facendo troppo la melodrammatica ma era consapevole che nulla sarebbe stato come prima. Carlo e Clara sarebbero diventate parte della sua quotidianità e adesso se li sarebbe trovati in mezzo ai piedi molto di più. E non era certa che si sarebbe risparmiata un esaurimento nervoso.

A cerimonia conclusa si alzarono tutti facendo un fracasso con le panche e Marghe non fu da meno.

Si catapultò fuori dalla chiesa sperando di trovare Seth ad attenderla.

Allungò il collo e saltellò in modo quasi comico in modo di vedere al di là delle teste dei presenti, la maggior parte più alta di lei che, paragonata a loro, sembrava in Puffo.

Fu quando parte della gente si diramò che lo vide. Teneva le mani infilate nelle tasche dei pantaloni di velluto nero che gli scivolavano perfettante sopra le gambe lunghe e toniche. Sopra indossava una camicia e una giacca nera dello stesso materiale del pantaloni, mentre ai piedi un paio di scarpe lucidissime. Sembrava un divo del cinema appena approdato direttamente da un set di Hollywood.

Non appena gli si fece appresso vide nei suoi occhi un lampo di confusione che passò in fretta, tanto che per un attimo pensò di esserselo solo immaginato.

«Sei venuto»mormorò sollevata. La giornata si prospettava in ampio miglioramento.

Seth le sorrise, ma era un sorriso freddo controllato del tutto lontano da quelli dolci che le indirizzava di solito.

«Te l'avevo promesso no?»

La ragazza sorrise.«Bè mi sono in po' preoccupata dopo che non mi hai risposto al messaggio».

Di tutta rispsota il ragazzo estrasse dalla tasca della giacca il cellulare.«Mi sono dimenticato di metterlo sottocarica e la batteria non ha retto».

Oh, ecco spiegato il motivo.

Lo prese per mano.«Bè non è più un problema ora che sei qui».

Sentì Seth irrigidirsi a quel tocco, un tremito appena impercettibile di cui non capì il motivo.

Fece per chiedergli se ci fosse qualcosa che non andava ma la madre interruppe la sua intenzione sul nascere, intimandola a salire in macchina per raggiungere il locale dove si satebbe svolto il pranzo e ricevimento.

Si voltò verso Seth con espressione di scuse.

«Ti verrò dietro in moto»la rincuorò lui, ma senza calore nella voce, come se fosse in automa a parlarle da tanto era controllato e atono.

Margherita non gli diede troppo peso, pensando che forse si sentiva troppo in soggezione in mezzo a tutte quelle persone che almeno una volta gli avevano rivolto occhiate curiose o indifferenti.

Ma il culmine arrivò quando sentì una mano posarsi sulla sua sua spalla, riconoscendola come quella di Dani.

La reazione di Seth la scosse non poco. Difatti il Mezzo Demone si fece avanti con velocità quasi sovrumana, tanto che sperò che nessuno avesse visto quel suo movimento così innaturale per un essere umano, e afferrò Daniele in modo da bloccargli il polso in una presa ferrea.

«Seth cosa ti prende? Lascialo andare»cercò di dirgli colta da un improvviso panico.

Il volto di Dani era solcato da un'espressione di pura sorpresa e non tentò nulla per liberarsi. La ragazza intuì che l'intenzione ce l'aveva eccome di reagire ma per qualche motivo rimaneva calmo e passivo a quello strano scatto di Seth che lo stava fissando con evidente odio, lo stesso focoso sentimento che aveva visto incendiargli gli occhi la prima volta che i due si erano incontrati. Ma fino a prova contraria avevano stabilito una tregua.

«È un Mezzo Angelo»sputò fuori con rabbia repressa tanto da mettere in allarme Margherita.

«Seth è da un po' che lo sai. E poi non avevate stipulato una sorta di compromesso?»

L'espressione shockata di Seth la sbalordì non poco.«Che cosa? Impossibile. Non si...mi sarei abbassato a un simile livello».

«Scusa tanto se sono presente»s'intromise Dani con evidente scocciatura.

«Non ti ho detto che potevi parlare feccia. Tra l'altro mi sto ancora chiedendo il motivo per cui sono ancora qui a parlare e non piantarti la lama nel cuore».

Marghe sentì i muscoli di Dani irrigidirsi come pronto all'imminente battaglia. E se davvero le cose si sarebbero messe così male sarebbe stato davvero un bel problema, sopratutto con tutte quelle persone attorno. Certo loro creature paranormali potevano alterare le menti di chi stava loro attorno ma questo non impediva il fatto che sarebbero potute esserci vittime involontarie.

«Magari per lo stesso motivo per cui ci sopportiamo a vicenda?»ribattè Daniele con un tono che la ragazza non gli aveva mai sentito usare.

«Taci progenie del Paradiso»lo gelò Seth con crudeltà.

«Devi aver sbattuto la testa da qualche parte oppure ti si è completamente fumato il cervello. Perchè davvero non capisco questo tuo comportamento da folle. E ora lasciami andare».

Seth anzichè lasciarlo strinse ancora di più la presa.

«Ti lascerò andare ma solo quando ti avrò sgozzato come un animale».

Marghe raccogliendo tutto il suo coraggio si fece avanti tentando un'ultima ancorata richiesta.

«Seth, ti prego lascialo andare»ripetè nuovamente con voce rotta. Sperava che nessun presente avesse seguito quello scambio di battute piene di astio e rancore.

L'espressione che le indirizzò le gelò il sangue nelle vene ma alla fine il Mezzo Demone si decise a lasciare presa e il Mezzo Angelo retrocesse d'un passo massaggiandosi il polso, e Marghe vide spiccare i segni a mezza luna laddove le unghie di Seth erano penetrate nella carne. Per fortuna non le aveva trasformate in artigli altrimenti il danno sarebbe stato ben peggiore.

«Che ti prende Seth? Sei...diverso».

Il ragazzo scosse la testa.«Tutto questo non ha senso. Come ha osato fare tutto questo?»lo sentì borbottare a se stesso a bassa voce come se cercasse di autoconvincersi.

Marghe altalenò lo sguardo dal suo ragazzo a Daniele che aveva abbandonato la sopresa lasciando spazio al sospetto e astio.

Ma che accidenti stava succedendo a entrambi?

La situazione scomoda di stallo s'infranse quando la voce della madre la riprese nuovamente intimandola di sbrigarsi.

Margherita allora si voltò verso Seth.«Io non so cosa ti abbia preso. Ma sono certa che non pensavi tutto quello che hai detto. Vero?»

Il ragazzo che nel frattempo si era portato una mano di fronte al viso la tolse e le sorrise, un sorriso freddo e calcolatorio per nulla consolante.«Ma certo. Scusami se ti sono sembrato strano. Dev'essere colpa di quella botta in testa che ho preso stamattina».

Marghe lo fissò allarmata.«Perchè non me l'hai detto subito? Com'è successo? E perchè accidenti hai guidato in questa condizione? Chiedo a mamma se possiamo accompagnarti a casa»lo tempestò di domande ma lui mise le mani avanti.

«Sono forse un po' scombussolato ma va tutto bene, non preoccuparti».

Marghe avvertì alle sue spalle un commento bofonchiato di Dani simile a un: "Scombussolato un corno. Questo è tutto pazzo" ma preferì lasciar correre. Poteva ben immaginare lo sgomento di essersi trovato un Seth che pareva tutta un'altra persona.

«Sei sicuro?»

«Lo giuro sull'Inferno»fu la sua risposta e accennò un sorriso che alla fine riuscì a convincerla.

Ma non fu così per  Daniele che senza dire una parola si diresse verso la vecchia Panda azzurra, appartenente a sua madre ma che lui usava in caso di bisogno, che avrebbe guidato per raggiungere il ristorante.

Marghe fece per andargli dietro ma la mano di Seth le calò sulla spalla e la strinse.«Lascialo andare. In fondo lo posso ben capire se ce l'ha con me».

«Bè non per dire ma ti sei comportato in modo davvero strano».

«Quella botta deve avermi scombussolato davvero troppo il cervello».

«Ma adesso stai bene? Davvero bene?»

Lui annuì e all'ennesimo sbraitare di sua madre raggiunse la macchina, mentre il ragazzo ci mise un po' a calmarsi. Fece un profondo respiro e la calma tornò a solcare i suoi bei lineamenti e solo allora si decise di raggiungere la sua Harley.

~ ~ ~

Le occhiatacce che Daniele gettava a Seth cominciarono a spazientirla fin da subito ma decise di affrontarlo dopo il dessert.

Capiva che il comportamento di Seth di poco prima doveva averlo spiazzato ma tenergli così il muso non era proprio tipico del suo migliore amico che era empatico tra poco anche per le sfrustrazioni dei criceti in gabbia.

«Smettila Dani. Se vai avanti a fissarlo così intensamente rischi di perforagli il cranio».

«Magari avessi questo potere. Così potrei vedere se ha un cervello o se è solo una scatola vuota che si porta dietro per hobby».

«Non è una cosa carina da dire lo sai?»

«Senti Marghe mi spiace che sia il tuo ragazzo ma davvero non riesco a digerire il suo comportamento di poco fa».

«Ti stai comportando come un bambino. Si è scusato, a modo suo».

«Non puoi difenderlo anche in questo caso!»si spazientì Daniele stringendo la mano a pugno.

«Non lo sto difendendo ma sto cercando di farti capire che è sbagliato tenere il broncio per una faccenda chiusa».

«Pensi sia chiusa? Credo che il tuo ragazzo abbia messo in chiaro e tondo cosa ne pensa di me. E credo che se non ci fossi te mi ucciderebbe senza pensarci due volte».

«Capisco le divergenze dovute alle vostre nature sovrannaturali ma Seth non vuole ucciderti. Non credo che abbia intenzione di farlo anche se non ci fossi io».

«Non mi è parso prima. Ah ma che discuto a fare? In fondo sembra quasi che ti abbia fatto il lavaggio del cervello. Sembra che tu sia completamente alla mercè dei suoi pensieri».

«Smettila Dani».

«Di cosa? Di dire la verità? Vuoi davvero negare una cosa così palese?»

Quando la vide con le lacrime agli occhi si sentì una persona orribile. Ma ormai non poteva rimangiarsi quello che aveva detto. Così come se l'avesse informata delle sue sensazioni a cui non riusciva dare voce legate proprio al Mezzo Demone non gli avrebbe creduto.

Indietreggiò di qualche passo prima di voltarle le spalle e andarsene, lasciandola lì. Era un comportamento da vighiacchi non affrontare fino in fondo la questione ma vederla in quello stato per colpa sua gli faceva davvero male al cuore.

D'altro canto Marghe non lo fermò, lo fissò andare via e basta.

Le parole di Dani la bruciavano davvero dentro e le fecero sorgere un dubbio? Era davvero così? Davvero era così legata a Seth a tal punto di essere sempre dalla sua parte? Ma era davvero sbagliato esserlo?
Persa nel rimuginare sui suoi pensieri non si accorse che Seth le si era avvicinata e si era seduto al suo fianco.

«A cosa stai pensando?»

Marghe sussultò e si voltò verso di lui, la mano che corse a stringere il ciondolo d'ossidiana che le aveva donato il ragazzo, come le era diventato d'abitudine, non trovandolo. Sua madre le aveva proibito indossarlo tirando fuori la patetica scusa che stonava con l'abbigliamento.

Sulle prime era stata tentata a non darle retta e a indossarla ma alla fine si era convinta che quel giorno sarebbe andato tutto per il meglio sopratutto in presenza di Seth.

«Nulla. Sta tranquillo».

Abbozzò un sorriso poco convincente tanto che lesse palesemente sul volto di Seth che non aveva creduto a una sola parola pronunciata.

Per questo capitolò.

«Ho litigato con Daniele»disse.

Sulle prime scorse smarrimento sul suo volto ma fu questione di in nanosecondo.

«E posso chiedere per quale motivo?»

Marghe strinse le mani.«Afferma che sono troppo succube delle tue decisioni e che ti difendo troppo».

Serh stirò le labbra in un sorrisetto.«Perdona la fraschezza ma questo sembra il comportamento da fidanzato geloso».

La ragazza lo fissò confusa.«E perchè mai dovrebbe comportarsi in questo modo? E poi non mi sembra di essere così sottomessa alle tue decisioni o sbaglio?»

«Le creature angeliche sono fatte così. Molto egocentriche nei loro pensieri e ideologie e pensano unicamente ad avere ragione e su tutto».

Marghe lo fissò attentamente.«È a proposito di questo pensiero che prima te la sei presa con lui?»

Seth si limitò a fissarla, poi le porse la mano e le sorrise.«Vieni. Facciamo due passi insieme? C'è una cosa che devo mostrarti».

Il cuore di Marghe fece una capriola e gu presa da un'insolita emozione.

«Cosa?»fu l'unica cosa che riuscì a dire con il cervello in pappa.

Serh sorrise misterioso.«Vedrai».

Angolino autrice:

Buondì 🤗
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 😍🤗
Si non è stato messo a caso un Seth dal comportamento "strano" come se fosse un'altra persona...ogni cosa ha un senso non preoccupatevi(anche se con me dovreste😅😂)🤗

A presto con il prossimo cap in cui avrete parte delle risposte😍✌🏼

FreDrachen

E comunque -4 (oddeo mi mette ansia questo conto alla rovescia😅😂)

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