Capitolo 64 parte 2
Attenzione!
Questo capitolo contiene scene """"spinte""""(che dovrebbero essere di questo tipo...ma non so se spno riuscita nell'intento...anche no ma dettagli😅)
Buona lettura 😘
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Le labbra di Seth si schiusero senza opporre alcuna resistenza, la lingua che si allacciò con la sua.
Avvertì provenire da lui un verso simile a un ringhio primordiale che eccitò non poche cellule del suo corpo.
Quando si staccò poggiò la fronte sulla sua, gli occhi ardenti come mai aveva visto.
«Sei sicura?»le domandò con una tale dolcezza e preoccupazione che le scaldò il cuore.
«Si. È quello che voglio e di cui ho bisogno».
Lui di tutta risposta cominciò ad accarezzarle la schiena e le spalle e a lasciarle baci umidi e caldi partendo dal lato della bocca per poi violare nuovamente le labbra di lei come un assetato nel deserto.
Il suo sapore la inebriava lasciandola in attimo disorientata. Non aveva mai ricevuto un bacio così rovente e a tratti peccaminoso. In aggiunta il ragazzo la stuzzicava mordicchiandole le labbra con fare sensuale.
Neanche si accorse di essersi ritrovata con le saplle al muoro e che Seth era passato dalle labbra a lasciare una scia di baci lungo il collo con una lentezza quasi destabilizzante.
Con le mani bramose di toccare ogni centimentro della sua pelle si infilarono sotto la maglietta che indossava per raggiungere i seni tondi e sodi.
Si staccò per poterle chiedere con gli occhi il permesso e Marghe si abbandonò completamente a lui fidandosi ciecamente di quello che aveva intenzione di fare.
Le tolse la maglietta lasciandola cadere sul pavimento e con mano esperta le slacciò il reggiseno, lasciando i suoi organi secondari in bella mostra.
L'istinto fu di incrociare la braccia al petto per nascondere la sua mezza nudità ma Seth fu tempestivo a impedirglielo.
«Non ti devi nascondere ai miei occhi Meg. Sei perfetta in tutte le tue forme».
A quel complimento così schietto e sincero arrossì.«Avrai visto senza ombra di dubbio ragazze più belle di me»confessò lei incerta.
Il ragazzo scosse la testa.«L'unica che ho visto è stata l'anima con cui ho intrattenuto l'unico rapporto della mia vita. Ma la sua bellezza esteriore era falsa, innaturale. Per non contare anche mia sorella che una volta si è denudata davanti a me per costringermi a consumare un atto sessuale. La tua invece è così semplice e pura e ancora non riesco a capacitarmi di avere la fortuna di poterla ammirare».
Marghe lo fissò con tanto d'occhioni. Sapeva di non essere avvenente non con le sue forme troppo corpose rispetto ai canoni che pensava piacessero al genere maschile ma di fronte allo sguardo ardente di Seth si sentiva davvero bella. Nessuno, neppure sua madre, l'aveva fatta sentire in pace con se stessa con quel corpo con qualche kiletto di troppo.
Solo Seth era in grado di farla sentire in quel modo e di questo non sapeva come ringraziarlo. Perchè non esistevano parole per quelle sensazioni, e per quello gli sorrise decisa come non mai a rendere anche a lui questo momento indimenticabile.
Seth sorrise, uno di quelli capaci di oscurare persino il sole e avvicinò il viso a uno dei due seni, che cominciò a mordicchiare dolcemente.
Marghe sentì i muscoli contrarsi in un modo diverso da quello a cui era abituata. Non erano contrazioni dovuti a sforzi fisici, bensì a una forza più primordiale e senza ombra di dubbio più piacevole.
Avvertì la mano di Seth scenderle lungo il fianco fono a insinuarsi all'altezza delle parti basse ancora fasciate dai suoi indumenti, che non tardarono a fiondare sul pavimento.
Continuando quella sua tortura di piccoli morsi e leccate, la mano perforò tra le sue gambe divaricate e le cominciò a stimolare il clitoride, affindandole poi due dita dentro.
Una nuova ondata di peccaminoso piacere innondò ogni singolo angolo di corpo. Sembrava che le stesse scorrendo lava liquida nelle vene da tanto era accaldata, e aveva le vertigini ben diverse da quelle solite. Sembrava che il suo cuore volesse gettarsi con il paracadute per essere inghiottito dalle sue spledidi iridi verdi.
Poi una sensazione strana, che partì dal basso ventre e perfuse ovunque.
Quando vide Seth ritrarre la mano la trovò sporca di un liquido biancastro, quasi trasparente. Il suo primo orgasmo. Non aveva mai pensato potesse essere così piacevole.
Finalmente anche Serh decise di privarsi di tutti i vestiti che indossava, rimanendo così staruario e perfetto come un dio greco.
Era la prima volta che vedeva le nudità di un altro essere umano, e per questo fissò il ragazzo, in particolar modo il suo membro, con curiosità e interesse. E quando lo sentì ridacchiare arrossì senza ritegno.
«Sc-scusa se ti ho messo in imbarazzo»balbettò lei.
Seth sorrise.«Ma di che? È la tua prima volta ed è normale che sia così così...curiosa».
Lei annuì poco convinta, fissando il ragazzo come se fosse la prima volta.
Gli addominali scolpiti rilucevano alla poca luce presente, i muscoli guizzanti non le erano mai parsi così ferini ed eleganti. Sembrava una pantera, sinuosa e letale, che la teneva prigioniera tra le sue braccia. Nei suoi occhi verdi, che parevano vorticare lesse tutto il desiderio che stava provando per lei, gesto del tutto nuovo per chi come lei non aveva mai avuto quel tipo di attenzioni.
Lo vide allungarsi verso un cassetto e tirare fuori un piccolo involucro.
Notando la perplessità di Marghe si affrettò a spiegare:«Sai dopo quella volta che abbiamo parlato di...rapporto amoroso mi sono premunito».
Marghe annuì indebita mentre lo fissò mettersi il preservativo con gesto lento e sicuro.
«Forse all'inizio farà un poco male. O almeno così mi hanno detto alcune persone»l'avvertì.«Sei davvero sicura di volerlo?»
Margherita chiuse per un attimo gli occhi, e quando li riaprì erano carichi di determinazione.
«Si. Procedi pure».
Lui le sorrise, un sorriso luminoso da far invidia persino al Sole e si posizionò sopra di lei.
«Allora vado?»
Lei sorrise per l'impaccio di Seth. Non l'aveva mai visto così e questo glielo rese ancora più dolce.
Annuì e Seth fece per entrarle dentro con dolcezza.
Ma è proprio in quell'attimo che la suoneria del suo cellulare rieccheggiò nella stanza.
Margherita represse un gemito di semifrustrazione mentre Seth si tolse da sopra per permetterle di recuperare il telefono, e quando lesse il nome della persona che la cercava riuscì a stento a trattenere ogni imprecazione che conosceva.
Quando rispose lo fece con evidente seccatura.«Mamma spero vivamente che sia importante».
Forse era stata troppo secca ma accidenti! Aveva rovinato un momento importante!
«Non parlarmi in questo modo»la riprese sua mandre per poi aggiungere:«dove sei?»
«A casa di Seth»rispose, evitando anche di dirle che aveva rovinato la sua pseudo prima volta, dato che non erano riusciti ad andare oltre i preliminari per colpa sua.
«E cosa ci fai lì? Non ricordi che oggi ci sono le prove per il matrimonio?»
Cosa?
«Ma mamma il matrimonio è tra cinque giorni. Avevi detto che le avremmo fatte il giorno prima».
«Carlo ha dei problemi di lavoro e per questo abbiamo deciso di anticiparle».
Avvisarla prima no eh?
«Posso non venire? Tanto basta che mi dica te cosa devo fare no?»tentò un ultimo tentativo.
Ma invano. La donna fu categoricamente ferrea e chiuse la chiamata dopo averle detto che sarebbero passati in macchina a prenderla e che non avrebbero messo troppo tempo dato che erano lì vicino.
Margherira ebbe l'impulso di lanciare il telefono per terra, ma se l'avesse fatto non credeva che sua madre gliene avrebbe preso uno nuovo tanto presto.
Quando volse lo sgaurdo verso Seth lo vide osservarla con un'espressione di quasi rinucia. Aveva capito il fine di quella telefonata.
«Devo andare»disse retoricamante lei mentre scendeva dal letto, per poi rindossare i suoi vestiti.
Sentiva lo sguardo intenso di Seth sulla schiena ma non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Per colpa di sua madre si era infranto un momento davvero magico. E non era certa che si sarebbe presentata nuovamente l'ossasione tanto presto.
Non lo sentì neppure muoversi se non quando lo sentì a pochi millimetri dalla sua schiena. Le sue braccia l'avvolsero in un abbraccio mentre poggiava il volto nell'incavo del suo collo, affondandolo tra i suoi ricci. Il suo respiro ardente le causò diversi brividi di piacere. Avvertì anche altre parti entrare in contatto con il suo corpo, parti che erano fasciate nuovamente da tessuti che creavano una sottile barriera tra loro.
«Egoisticamente ti direi di non andartene»mormorò con voce roca che lo rese più sexy di quello che era.«Ma capisco che non puoi restare»aggiunse per poi staccarsi e facendola voltare lentamente verso di lui.
Marghe tenne lo sguardo basso, non avendo il coraggio di incontrare i suoi occhi.
E Seth se ne accorse subito perchè le poggiò le dita sotto il mento e le fece inclinare la testa allacciando le sue iridi smeraldo con quelle nocciola di lei.
«Cos'hai Meg? Non ti è piaciuto?»
Gli occhi grandi di Marghe si fecero ancora più grandi per lo stupore. Davvero per tutto quel tempo aveva pensato quello?
«Mi è piaciuto. E anche molto»aggiunse con voce carica di emozione.«Per la verità pensavo che ce l'avessi con me».
Seth aggrottò le sopracciglia perplesso.«Per cosa?»
«Per l'intrommsissione di mia madre che ha rovinato tutto».
«Non è colpa tua».
«In effetti non hai tutti i torti, ma mi sento così lo stesso».
«Non dovresti invece»ribattè lui convinto e Marghe si sentì sciogliere il cuore.
E quando lui di chinò a baciarla, un bacio di quelli passionali le ginocchia le andarono in brodo di giuggiole.
Le loro lingue s'intrecciarono, in una danza tutta loro e per un attimo Marghe dimenticò il motivo per cui doveva andarsene.
Ma ovviamente come a farsi beffa di lei il cellulare indicò l'arrivo di un messaggio. Era sua madre che l'intimava a sbrigarsi a scendere e che non aveva tutto il tempo del mondo ad aspettarla.
Marghe si staccò di controvoglia dal bacio, avvertendo già la mancanza di Seth.
«Devo andare».
Seth la prese per mano e gliela strinse un poco, dolcemente. Poi la lasciò andare, aprendosi in un sorriso.
Che solo quando la ragazza uscì dalla stanza si spense sul volto.
Quell'imprevisto proprio non ci voleva. Era davvero stato un momento perfetto, finalmente stava per colmare il suo deisderio di poterle donare tutto se stesso. Ma tutto si era infranto.
Quando Meg aveva ricevuto la chiamata aveva avvertito il desiderio di imprecare in tutti i modo possibili, ma se non l'aveva fatto era solo per lei.
Hugo entrò nella stanza in quel momento, trovando il Mezzo Demone seduto sul letto a rimuginare.
«Com'è che sento puzza di sesso?»
Seth gli rivolse uno sguardo truce.«Fanculo».
«Wow, viva l'eleganza. Ma tu sei mica uno di quelli che dopo un rapporto diventa più acido anzichè rilassato?»
«Non ci siamo arrivati a quel momento sw la cosa ti può interessare»si ritrovò a dire Seth roteando gli occhi scocciato.
«La Bambolina Ricciolina non si sentiva ancora pronta?»
«No siamo stati interrotti da sua madre».
Hugo cercò di nascondere un sorriso divertito, inpresa che non gli riuscì, tanchè che Seth lo fissò irritato.
«Ma prego ridi pure delle mie disgrazie».
«La fai sembrare la fine del mondo. Sono certo che troverai un altro momento per finire questa scopata».
«E poi parli del mio di linguaggio»si ritrovò a borbottare.«E poi con lei non funziona così. Non voglio che sia una botta e via, voglio che sia per lei un momento magico da ricordare e che la faccia sentire bene».
«Troverai un altro momento»si ritrovò a rincuorarlo il Dannato.
Seth emise un lungo sospiro, massaggiandosi le tempie.«Hai mai avuto la sensazione che possa accadere qualcosa di orribile da un momento all'altro?»domandò all'improvviso.
Hugo lo fissò come se avesse avuto a che fare con un pazzo. Che c'entrava in quel momento?
«Si ogni volta che ho a che fare con un tuo simile, perchè so che per il sottoscritto sono sempre dolori».
Seth gli rifilò un'occhiataccia.«Non mi pare il momento di scherzare».
«E chi scherza? È la verità». Notando l'occhiata del Mezzo Demone alzò gli occhi al cielo.
«Mi sa che ho frainteso tutto allora. A cosa ti riferisci di preciso?»
Seth incrociò le gambe e si poggiò con i gomiti.
«Ho come l'impressione che possa accadere qualcosa. Avverto come delle nubi all'orizzonte che portano sciagura».
«Il sesso ti rende apocalittico a quanto sento». All'ennesima occhiata di fuoco aggiunse:«preliminari. Contento adesso? Ma ancora non capisco dove voglia andare a parare con questa tua...sensazione catastrofica».
Seth sospirò. Lui stesso non capiva da dove provenisse quel senso d'inquietudine e paura. Era come la quiete prima della tempesta. Avveriva su di sè il peso opprimente della morte. Forse stava svarionando, forse la sua era solo paranoia. Sentiva che aveva perso un'occasione importante con Margherita. E per via delle sue sensazioni non era certo che ci sarebbe potuto essere per una seconda volta.
Il vibrare del telefono ruppe il filo della sua negatività. Sperava fosse con tutto il cuore Meg. Lei avrebbe avuto il potere di scacciare ogni pessimismo e insicurezza, irradiandolo con la sua purezza e innocenza.
Ma con sospetto si ritrovò a fissare un numero sconosciuto non salvato in rubrica.
Quando lesse il messaggio avvertì il suo cuore perdere un battito e un senso di vertigine farsi strada dentro di sè.
Come fosse ubriaco scese dal letto e scansando Hugo corse in bagno dove si chiuse per calmarsi.
Il Dananto confuso e spiazzato dalla sua reazione si avvicinò al telefono, non riuscendo a trattenere la curiosità di scoprire cos'avesse causato quell'improvviso cambiamento in Seth.
Il messaggio era breve, poche parole, eppure ognuna sembrava pesante come in macigno.
"Guardati alle spalle perchè la morte è a pochi passi".
Inferno Landa della Paura
L'ombra si mosse furtiva nei meandri oscuri che caratterizzavano la Base, una delle due immense strutture in cui allogiavano loro Mezzi Demone, una sorta di agglomerato di camere singole o doppie non divise però in base al genere ai piani superiori, mentre al piano terra vi era la sala comune da pranzo, le cucine ed altre stanze. Erano tre e da fuori erano davvero imponenti ma la Base lo era più di tutte le altre. A base rettangolare era interamente nera con la facciata principale simile ad una chiesa gotica con il rosone centrale sporco del sangue dei Dannati e tre guglie, la centrale più alta delle altre. La porta era slanciata e stretta, e la struttura in sè suscitava sempre una sorta di inquietudine.
Si appiattì al muro prima che un suo fratello, di turno per la ronda notturna, potesse vederlo. La sua meta era lo studio di suo padre, distaccato dagli altri alloggi ma per fortuna anch'esso nella Base.
Non appena il fratello svoltò l'angolo, proseguì con passo leggero il suo cammino, il mantello, che celava le sue fattezze, che emetteva solo un sottile fruscio.
Se l'era ripetuto più e più volte. Lo faceva per il bene dell'intera Landa.
Una parte di sè era a disagio, per una persona abituata ad avere qualcuno in cima alla loro scala gerarchica interna era come un salto nel vuoto.
Si fermò solo in prossimità di una porta più grande delle altre, principalmente per permettere ad Abaddon di attraversarla anche nella sua vera forma.
Nessun rumore arrivava dall'interno tant'è che si chiese se il padre stesse dormendo, dandosi poi dello stupido.
I Demoni Purosangue non avevano quei bisogni umani come mangiare o dormire come loro Mezzi Demone.
Alzò la mano a pugno nell'intento di bussare ma a pochi millimetri si fermò. I rivoli di sudore gli scesero lungo il collo. Se fosse stato scoperto sarebbe stata la sua fine. Seth non gliel'avrebbe fatta passare liscia, ne era ben consapevole. Per quanto il suo Principe fosse strano, non era uno che accettava senza battere ciglio un tradimento nei suoi confronti.
Era ancora in tempo a fare dietro front e lasciar perdere tutto. Aveva già fallito con il veleno, perchè stavolta sarebbe dovuto andare meglio?
Ma la voce cupa e cavernosa del padre dall'altro lato della porta lo fece desistere.
«So che ci sei. Vieni pure avanti».
Il tono sembrava risultare cordiale ma era meglio non contraddirlo. Era fin troppo noto che il Purosangue era di umore precario, passando benissimo dall'essere quasi normale a un mostro assetato di sangue, il tutto in meno di un nanosecondo.
La figura deglutì, abbassò la maniglia e convinse il suo corpo a muoversi ed entrare.
Dentro era buio, l'unica fonte di luce una candela dalla fiammella tremolante che minacciava di spegnersi da un momento all'altro.
Abaddon era seduto alla scrivania, le mani intrecciate poggiate sul piano. Anche in quell'occasione sfoggiava l'aspetto più simile a Seth e la cosa lo infastidì non poco. Sembrava quasi che da quando il fratello aveva preso la carica di Principe il padre si fosse dimenticato di loro. Ma le cose sarebbero presto cambiate.
Abaddon gli fece cenno di sedersi di fronte a lui, e la figura si tolse il cappuccio. Sotto il mantello stava sudando, non solo per il timore ma anche per via del caldo asfissiante che regnava lì all'Inferno.
«Ebbene cosa ti porta qui a quest'ora tarda?»l'apostrofò suo padre, e la figura deglutì. Non aveva senso rimandare l'irreparabile.
«Si tratta di Seth»riuscì solo ad articolare.
Accidenti! Si era preparato un discorso perfetto ed ecco che di fronte a suo padre gli si annodava la lingua e non riusciva a mettere insieme più di una frase breve.
Il volto di Abaddon si accigliò un poco.
«Hai notizie sue? Sta bene?»
Quella sua preoccupazione lo irritò, ma scacciò in fretta quel sentimento.
«Anche troppo, oserei dire».
«Spiegati»gli ordinò sbrigativamente il Demone, visibilmente incuriosito.
Ecco. Il momento era giunto, era arrivato il momento della resa dei conti.
«Si è invaghito di un'umana»rivelò senza fare troppi giri di parole.
Inaspettatamante suo padre ridacchiò, reazione che mai si sarebbe aspettato, e lo vide sprofondare comodamente sulla sedia.
«Non vedo dove sia il problema se vuole spassarsela con qualcuno. Oserei dire alla buon ora! Era da tempo che speravo in un qualche suo cambiamento dal punto di viata comportamentale».
La figura scosse la testa.
«Non è come pensate padre. Lui afferma di essersene innamorato».
Quelle parole spensero il sorriso dalle labbra di Abaddon.
«Come scusa?»
La figura gli spiegò brevemente la realtà dei fatti a cuiera venuto a conoscenza. E se all'inizio il Demone mostrava sengni di stupore, a lungo andare furono la rabbia e il disgusto ad emergere.
«Sei certo di questo?»
«Assolutamente si»rispose prontamente la figura.
Abaddon si grattò il mento pensoso.
«Quello che mi hai detto è molto grave. Ma finchè si limita a questo è ancora un problema arginabile».
«Ecco c'è un'altra cosa che dovrebbe sapere»aggiunse la figura.
«Sarebbe a dire?»
«Quando gli è stato chiesto se per stare con lei fosse disposto a uccidervi...lui non ha negato. Voleva sembrare contrariato ma sono certo che in verità lo abbia pensato e continui a pensarlo. Mio signore, la vostra vita è in pericolo se non correrete ai ripari».
E con quelle parole siglò la condanna definitiva di Seth.
Gli occhi neri come l'ossidiana di Abaddon, profondi e scuri come un buco nero senza via di scampo, si accesero se possibile di un'ira infinita.
«A questo punto non mi resta altra scelta».
Congedò la figura con un cenno della mano, e questi scivolò rapida fuori dalla porta.
E solo quando fu quasi in prossimità della porta della sua stanza permise alle sue labbra di stirarsi in un sorriso vittorioso.
Angolino autrice:
Buonsalve 😍
Dunque...non sono ancora convinta della prima parte di capitolo(che avrò riscritto come minimo tre volte perchè non mi piaceva😅) ma spero che vi sia piaciuto a voi 😍anche se penso non abbiate apprezzato l'interruzione di Kat😅😱😂
Anyway secondo voi devo segnalare in qualche modo l'esistenza di questo momento ""esplicito""(che a me non sembra poi così tanto ma dettagli😅)? È troppo spinto? Perchè mettere per adulti per un capitolo in cui neanche si va fino in fondo mi sembra esagerato😅
Invece nella seconda parte il/la colpevole si è mosso...dando l'innesco all'ultimo atto cbe porterà all'evento con il quale si concluderà questo primo libro (e voi mi direte:alleluja, era ora 😅😂)
Difatti i prossimi capitoli ad esclusione degli epiloghi saranno ambientati lo stesso giorno(alias il disagio😂).
Spero di non farvi attendere troppo ol prossimo cap😍
Ringrazio tutti voi, lettrici/lettori vecchi e nuovi(che hanno cominciato di recente a leggere la storia)😍 siete ancbe voi la forza di non mollare tutto e andare avanti🤗
A presto (speriamoooo🤞🏻)
FreDrachen
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