Capitolo 58

31/05/2015

Aspettò Seth fuori l'atelier di abiti da sposa.

Sua madre, Carlo e Clara erano già all'interno intenti a provare gli abiti che avrebbero indossato per il matrimonio che si sarebbe svolto quasi due settimane dopo.

Come ció fosse stato possibile era un mistero dato che aveva letto che dopo il divorzio dovevano passare mesi prima di una nuova unione matrimoniale.

Appena appresa la data le era venuto subito il sospetto che Carlo avesse pagato il parroco di una nota chiesa del centro a celebrare il matrimonio. Il potere dei soldi di quell'uomo era ormai inequivocabile, e la cosa he le dava più fastidio era che attuava ogni modo per farglielo notare.

E quando la madre qualche giorno prima le aveva annunciato che quel weekend sarebbero andati a scegliere gli abiti da indossare se n'era uscita con un:«Che cosa?»

E da lí la madre aveva cominciato uno dei suoi sproloqui, sottolienando il fatto che era indispensabile scegliere con cura l'abito da sposa, e il suo da damigella adatto.

Si era trattenuta dal dirle che al matrimonio non ne voleva sapere di partecipare ma alla fine aveva davvero scelta?

Cosí bofonchiando aveva annuito e pregato peró la madre di far venire con loro anche Seth, che, malauguratamente quel giorno, si era ritrovato imbottigliato nel traffico con la sua moto, causato da una manifestazione...di domenica poi! Era un atto di pura cattiveria.

Margherita guardó lo schermo del cellulare in attesa di qualche notizia da parte del ragazzo prima di stringersi le spalle. Vedeva dal vetro della vetrina la madre fissarla intensamente come a ordinarle di entrare. Ovviamente Marghe fece finta di non capire. Già non sapeva come avrebbe sopportato la presenza di Carlo e Clara sempre perennemente nell'arco delle sue giornate, e ora che aveva ancora attimi in cui poteva respirare senza le due arpie con il fiato sul collo ne approfittava.

Un rombo alla sua destra attirò la sua attenzione e con felicita si accorse che si trattava della moto di Seth che si avvicinò quasi sgommando.

Si tolse il casco nero e si aggiustó con la mano alla ben meglio i suoi ricciolini. Abbigliato com'era, con il giubotto di pelle sopra una amglia aderente bianca che fasciava i muscoli scolpiti e un paio di jeans stracciati sulle ginocchia, sembrava un Adone moderno, se non meglio.

Attese che il ragazzo parcheggiasse la moto prima di avvicinarsi.

«Scusami Meg per il ritardo. Ma la sveglia non è suonata. Sono uscito in fretta e furia e quasi arrivato c'era questa manifestazione che ha bloccato tutto. E insomma l'unica soluzione era asfaltarli, ma...»

Margherita ridacchió.«È tutto a posto Seth. Come vedi sono ancora viva e vegeta».

«Era questo quello che più mi stava a cuore. Avevo paura che quei due...in questo momento non mi viene termine adatto per insultarli a dovere, ti avessero fatto perdere la testa».

«Sono rimasta fuori per l'evenienza»rispose lei prendendolo per mano e conducendolo nel negozio.

L'interno dell'atelier era davvero elegante con le pareti di un color crema e l'arredamento di un delicato panna. In quasi tutte le zone si trovavano diversi modelli di vestiti da sposa. Trovò Carlo appostato fuori a due camerini, comodamente seduto su una poltrona come se fosse il padrone del mondo.

Marghe riccacciò indietro tutti gli insulti che avrebbe voluto senza ombra di dubbio urlare a quell'uomo, e si limitò a un:«Siamo qui».

Carlo incarcò appena il sopracciglio con fare superiore.

«Lo vedo. Sbrigati a entrare nel camerino a provarti il tuo abito. Sai non ho tutto il tempo per aspettare i tuoi comodi»ribattè l'uomo a bassa voce in modo che lo potessero sentire solo Margherita e Seth.

Che a Carlo non andasse a genio il ragazzo era ben visibile a kilometri di distanza. Malgrado durante il loro primo incontro accaduto qualche giorno prima, in cui Seth aveva spifferato il suo coinvolgimento nell'omicidio di Nicolas successivamente cancellato dalla mente di tutti con la Costrizione, fosse avvenuto una volta soltanto quando il ragazzo aveva messo piede nel negozio rappresentando una presenza solida e rassicurante a fianco a Margherita, lo aveva fissato un cagnesco come se la sua presenza lo disturbasse. Ma che ci credesse o meno la cosa era reciproca. Seth doveva trattenersi il più possibile dall'avvicinarsi e prenderlo a botte. Ma se si frenava era solo per Meg.

«Va pure dentro Meg. Ci sarò io ad aspettarti fuori».

La ragazza gli fece un sorriso riconoscente prima di entrare nel camerino.

Seth si appoggiò alla parete dietro la poltrona a braccia incrociate.

«Nulla è destinato a durare in eterno».

La voce di Carlo ruppe il silenzio gravoso che era sceso nella stanza. La sarta che gestiva anche l'atelier era nel retro a cercare la trousse dove teneva gli spilli in caso di bisogno, e per questo non era lì ad ascoltare la conversazione che ci sarebbe stata di lì a poco.

Seth si voltò lentamente verso di lui con espressione indecifrabile.

«Sei bravo solo a ripetere frasi da cioccolatino per caso? Non ho bisogno delle perle di saggezza di uno che mi precederà nella tomba». Con quell'uomo non era affatto intenzionato ad essere gentile, dato che non se lo meritava.

Carlo non si fece intimidire dalle parole gelide del ragazzo e continuò con lo stesso sorrisetto stampato in faccia che irritò ancora di più Seth.

«Dicevo che questa storia con quell'inutile ragazzina finirà presto. Siete troppo incompatibili e diversi tra voi».

Questo mise un po' in allerta Setth. Cosa ne sapeva lui della loro diversità?

«In che senso diversi?»

«Basta osservarvi. Tu sembri il classico teppista senza speranza che si atteggia da uomo retto e responsabile. Quella ragazza non ti darà mai quello di cui hai bisogno».

Se da una parte era sollevato dal fatto che non intendesse la vera e unica differenza tra lui e la ragazza e che per questo il segreto sulla sua natura era al sicuro, dall'altra le sue parole lo irritarono profondamente.

«Che lei ci creda o no Meg è tutto per me. E detto tra noi non ha capito un cazzo del sottoscritto se davvero pensa questo».

Carlo sogghignò ignorando il suo commento.«Voglio proprio vedere quanto durerà. Credi che se aprissi qualche scommessa con i miei colleghi potrei vincere qualche gruzzoletto?» E quando vide Seth sul punto di esplodere si alzò dalla poltrona e gli si avvicinò.

«Scommetto che non durerete più di due settimane. E per colpa tua lei soffrirà, le aprirai una ferita al cuore insaturabile. Mentre a te di lei non rimarrà neppure un vago ricordo e continuerai la tua inutile vita senza rimpianti».

Non ricevendo risposta continuò imperterrito a infierire.

«Da quanto tempo state insieme? Tre  settimane? Cosa ti fa credere che la vostra storia possa avere un lieto fine quando neanche la conosci fino in fondo?»

«Lei non può capire»sibilò Seth stringendo pa mano a pugno. Era vero che il loro amore risultava precoce ma non era affatto cosí. Grazie ai sogni si erano incontrati ben molto prima rispetto al livello fisico, e già provava sentimenti intensi nei suoi confronti.

«Ti stuferai di lei prima o poi. Quelli  come te sino abituati a usare le persone per poi gettarle via non appena non servono più».

La voglia di picchiarlo e zittirlo era davvero troppa ma si limitò a scostarsi.

«Lei non sa nulla di me»mormorò a denti stretti.«Non farò mai questo torto a Meg. Non la farò soffrire per colpa mia e se lei vorrà ho intenzione di passare il resto della mia vita al suo fianco».

Carlo sogghignò riprendendo il suo posto, continuandolo a fissare con scherno.«Devo ammetterlo ragazzino non sei un duro cone pensavo ma un debole. Eh si sono solo le mammolette a fare discorsi simili. Che razza di uomo sei, senza virilità e durezza?»

«Strano, è esattamente quello che mi chiedo ogni volta che la osservo»replicò Seth, stavolta permettendosi un sorriso sghembo che irritò Carlo.

«Come osi rivolgerti a me in questo modo?»gli soffiò contro.

«Penso che le parole con cui mi ha descritto siano invece la sua rappresentazione»disse ignorando la domanda dell'uomo. «La carogna tra noi due è lei. Lei non ha cuore, e se state con la madre di Meg è solo perché le piace essere venerato come il dio che non è. Lasci che vi dica una cosa...». Stavolta fu lui ad avvicinarsi fermandosi solo a un non nulla dal suo orecchio.«Non è nessuno. Al mondo non interessa un cazzo di lei. Che diventi polvere e cessi di esistere in questo preciso istante non interessa a nessuno».

«Come osi razza di zotico?»rispose Carlo schiumante di rabbia.

Seth fece per replicare quando uscirono dal camerino Katherine e Clara vestite di tutto punto.

La donna indossava un vaporoso abito bianco senza spalline, con diversi ricami impreziositi da diverse file di perline bianche, mentre Clara aveva un vestito lungo quasi fino a terra di un inquietante color pesca stretto in vita da una fascia in tessuto del medesimo colore terminante con un fiocco. Il corpetto era ricamato ma non per questo rendeva abbastanza piacevole il tutto.

Mancò poco che Seth desse parola a tutta la sua inquietudine, ma per fortuna riuscì a bloccarsi in tempo.

Katherine notò il volto di Carlo rosso di rabbia e si fece subito preoccupata.

«Carlo, tesoro mio va tutto bene?»

L'uomo si cercò di ricomporre allentando un poco la camicia.

«Sto bene Kat non preoccuparti. Ho solo bisogno di un bicchiere d'acqua».

«Quando arriva la sarta le chiederò se ne ha. Ma adesso riprendi fiato».

Cos'è? Pensavano di essere al bar?, si domandò tra sè e sè Seth. Ma la vera domanda che però lo assilava era da quando vigeva la tradizione che il futuro sposo vedesse prima del matrimonio in vestito della sposa?

Fino a prova contraria era il contrario, ma si guardò bene dal chiedere spiegazioni. Per fortuna Katherine non aveva nulla contro di lui e non voleva di certo inimicarsela se voleva continuare a vedere frequentemente Meg.

«Carlo cosa ne pensi del vestito?»domandò la donna pirolettando su se stessa, la gonna che emise un leggero frusfio mentre si gonfiava.

«Non male tesoro. Ma secondo me è meglio uno con qualche orpello in più. A livello delle spalle invece siamo a posto».

Seth lo fissò cone se avesse appena annunciato una invasione aliena. Anzi l'invasione era ben poca cosa rispetto alla castroneria che aveva appena sentito.

Katherine aggrottò le sopracciglia.

«Ma in chiesa non è meglio con le spalline?»

E meno male che c'era qualcuno di presente che aveva del sale in zucca, a parte lui e Meg ovviamente.

«Puoi sempre metterci uno scialle o un coprispalle».

Certo che per gli abbinamenti faceva davvero pena. Se ci fosse stata Charlotte ad assemblare il tutto. Sua sorella quando non era occupata a importunarlo si dilettava a disegnare e cucire abiti ed era la persona giusta a cui rivolgersi in caso di bisogno di uno stile grintoso e azzeccato per la persona. Aveva provato a insegnargli qualcosa e per quel poco che si ricordava-non aveva prestato molta attenzione dato a quel tempo aveva una capacità di concentrazione davvero pessima-gli risultava davvero pessima l'accoppiata annunciata da Carlo.

Si guardò attorno e l'occhio gli cadde per caso su un vestito in mostra a due manichini di distanza.

«Signora Parodi»l'apostrofò educatamente Seth attirando su di sè l'attenzione della donna che gli sorrise.

«Ti prego caro dammi pure del tu e chiamami come ti senti»ribattè lei, e Seth annuì.

«Volevo solo chiederti se ti trovi bene in quell'abito».

Kat aggrottò le sopracciglia.«Pensi che non bada bene?»

«Non ho detto questo»si affrettò a spiegare Seth per paura di essere frainteso. «Solo che prima hai evidenziato il problema delle spalline. Ecco...forse ho pa soluzione».

Si fece seguire dalla donna che tenne la gonna leggermente alzata da terra per paura di inciamparsi e la condusse dal vestito che l'aveva attratto prima. Non era molto differente a livello di ricami rispetto a quello indossato da Katherine, aveva solo in più delle spettacolari maniche lunghe completamente in pizzo anch'esse decorate.

«Oh Seth. È davvero magnifico».

La sarta arrivò in quell'istante giusto il tempo di soddisfare la richiesta di Katherine di provare anche quella meraviglia.

Con la coda dell'occhio vide che Carlo stava fumando dalla rabbia. Ben gli stava!

Gongolando per quella piccola e insignificante vittoria Seth riprese posto giusto in tempo per godersi un'altra scena abbastanza esilarante, e cioè il momento in cui Carlo chiese da bere alla sarta la quale, con evidente scocciatura, lo indirizzò al bar di fronte.

Certo che per lui non era proprio giornata.

«Seth».

La voce squillante e fastidiosa di Clara gli fece scappare un piccolo sospiro prima di voltarsi nella sua direzione.

«Che c'è?»replicò più brusco di quanto volesse.

Ma che ci poteva fare? Quella ragazza lo irritava a livelli stellari.

Clara si aggiustò il corpetto, cercando di scoprire quanta più pelle poteva e per cercare di fargli vedere quanto fosse dotata naturalmente. Bah che seccatura.

«Volevo chiederti cosa ne pensavi di come mi sta questo abito»disse ancheggiando verso di lui, gesto che più che sensuale gli risultò parecchio patetico.

«Sembri un sacco di spazzatura che cammina»ribattè lui incrociando le braccia al petto.

Anzichè rimanerci male per l'insulto, lei sorrise civettuola.

«Sai Seth ho sempre avuto un debole per i ragazzi sexy che si comportano da stronzi».

«Bè io invece non sopporto le Barbie che si atteggiano da oche».

Clara gli si avvicinò fermandosi a pochi passi da lui.

«Mi ecciti Seth. Davvero potremmo fare grandi cose io e te. Credo che tu abbia fatto un grosso errore a scegliere Margherita. Posso farti cambiare idea se vuoi».

Ma cos'era una congiura? Padre e figlia si erano messi d'accordo a frapporsi tra lui e Meg? Ma cosa si erano fumati di primo mattino? Marijuana? Hashish? Crack? Certo che se era così dovevano davvero smetterla. Si erano frittti davvero troppi neuroni. E poi il crack era da sfigati per l'inferno! Lo sapevano tutti, tranne forse i componenti della famiglia Bonarotti.

«Non essere stupida. Tra noi non potrà nascere bulla. Mi disgusti così tanto che il solo pensiero di toccarti mi dà il voltastomaco»replicò seth a denti tretti cercando di risultare minaccioso.

«Non ti credo. E sai perchè? Perchè te lo leggo negli occhi che sei attatto da me».

«E dov'è che lo vedi? In quel buco chiamato Mai?» Alzò di più lo sguardo, gli occhi verdi che scintillavano.«Non starei con te neanche se tu fossi l'ultima donna sul pianeta terra se non di tutto l'universo. Piuttosto condannerei l'umanità all'estinzione se questo significasse stare lontano da te».

Clara dovette rendersi conto della verità racchiusa in quelle parole perchè cambiò radicalmente espressione.

«Mi stai rifiutando?»

«Sei davvero dura di comprendonio. Pensavo l'avessi capito no?»

Clara fece per replicare quando Katherine uscì dal camerino. Seth si era dimenticato per un attimo che non solo c'era la donna che poteva aver ascoltato il doscorso ma anche Meg.

Kat non diede però alcun cenno di essersi arrabbiata per le parole sbottate anzi, tutta felice fece una mezza piroletta su se stessa per far ammirare ai presenti l'abito.

«Devo davvero farti i miei complimenti Serh. Hai davvero gusto in fatto di abiti».

«Mia so...cioè una mia conoscenza appassionata di moda mi ha dato qualche nozione basilare in fatto di stile».

Non poteva di certo rivelarle di avere più di un centinaio tra fratelli e sorelle che guarda caso non condividevano affatto il suo DNA ma solo i poteri. Ma se anche avesse solo nominato Charlotte avrebbe senza ombra di dubbio fatto domande dato che la curiosità era intrinseca dell'uomo fin dagli inizi, e la cosa lo turbava particolarmente.

«Bè lasciami dire che ti ha insegnato bene»rispose la donna cin un sorriso, per poi osservardosi attorno. «Margherita è già uscita dal suo camerino a farsi vedere con l'abito addosso?»

Seth fece per rispondere ma fu anticipato da quell'arpia al suo fianco.
«Assolutamente no. È rimasta tutto il tempo chiusa lì dentro».

Preoccupata Katherine si avvicinò al camerino in questione la cui porta altro non era che una tenda come nei semplici negozi d'abbigliamento. Fece per scostarla ma la voce allarmata della figlia la fermò.

«Ti prego mamma non aprire».

Aveva un tono supplichevole che Seth fu quasi tentato a fiondarsi da lei ed assicurarsi che andasse tutto bene.

Kat invece aggrottò le sopracciglia. «Fiorellino, volevo solo sapere che stessi bene».

«Si si mamma. Sto benone. È che ho...un problema».

«Di che genere tesoro?»

«Il vestito».

«Che cos'ha che non va? È un bel modello bon credi?»

«Si addosso ad una persona normale starebbe più che bene. Ma si da il caso che io non lo sia. Sembro un sacco di patate che cammina».

Katherine sospirò.«Non essere disfattista. Magari non ti senti al tuo agio perchè non sei abituata ai vestiti. Sono certa invece che ti stia ben...»

«Marca troppo le mie "curve morbide" cone ti piace chiamarle. Insomma faccio veramente pena».

«Margherita ti prego non farne un dramma...»

«Mamma se non l'hai capito è un dramma. Già non ci tengo a partecipare a questo matrimonio a cui sottolineo sono contraria. Se vengo è perchè ti voglio bene. Ma mi rifiuto di venire in questo stato».

Kat alzò gli occhi al cielo e si voltò verso Seth, pregnadolo con gli occhi di darle una mano.

Il ragazzo con un sospiro si alzò dalla poltroncina si cui era accasciato fino a quel momento e passando alla larga da Clara cercando neanche di sfiorarla, si avvicinò al camerino.

«Meg, posso scostare un attimo la tenda? Vorrei parlarti guardandoti negli occhi».

«Non farlo ti prego. Sono brutta e potresti cambiare idea sullo stare fon me o meno».

«Meg non rinucerei mai a te. E non m'importa di quello che indossi. Ai miei occhi sarai sempre bellissima».

Alle sue spalle sentì Clara imitare il verso emesso durante l'emesi, e Seth, premurandosi prima di vedere se la madre di Kat fosse girata, le fece il dito medio per poi rivoltarsi.

«Lo dici tanto per dire vero?»

«Assolutamente no. È quello che penso»ribattè lui pazientemente. Sapeva ormai da tempo che la ragazza fosse un tantino insicura su di sè e per questo quando poteva cercava di sottolineare i suoi pregi mostrandoglieli come suoi punti di forza.

«Posso infilarmi nel camerino adesso?»

«Sei un pervertito Seth. Vuoi forse fartela lì dentro con sua madre nella stanza accanto?» intervenne Clara con un'espressione di disgusto come se la semplice scena la nauseasse.

Per foruna kat si era spostata, non appena lui si era avvicinato al camerino di Marghe, con la sarta per discutere delle infinitesime modifiche da apportare al vestito per renderlo prr1fetto.

«Non ho chiesto il tuo parere Clara. E per la cronaca smettila di farti tutte queste pippe mentali».

E detto quello si infilò nel camerino.
Come aveva giustamente annunciato Marghe il vestito non le stava affatto bene e la rendeva se possibile più sgraziata. La ragazza girata di spalle, lo vide riflesso nello specchio. Si voltò e Seth scorse un luccichio nei suoi occhi e per questo l'avvolse tra le sue braccia.

«Non prendetela Meg. È colpa del vestito che non s'incastra affatto con la tua bellezza».

«Perche dici così? Dove la vedi la bellezza? Io vedo solo una nana rotindetta a fianco al ragazzo più bello del pianeta se non di tutto l'universo».

Seth rise piano.«Vorrei potermi godere il complimento, ma ti vorrei correggere su una cosa. Al mio fianco c'è la ragazza più bella e dolce he abbia mai conosciuto. Come ti dissi un po' di tempo fa, citando Daemon di Obsidian, la vera bellezza, quella che conta, è dentro e non quella estraniata. Si può essere affascianti all'apparenza ma marci dentro oppure non tanto seducenti eppure splendenti come il sole».

«Seth...»

«Non lo dico tanto per dire Meg, è la verità. Se tu potessi vederti attraverso i miei occhi capiresti quanto tu sia speciale».

«Anche con questo obbrobrio addosso?»cercò di scherzare lei con un timido sorriso.

«Io ti sto immaginando senza ad essere sincero»la stuzzicò Seth beccandosi una gomitata da larte della ragazza.

«Sei un pervertito».

«Sono staro appostrofato in questo modo per due volte oggi. È il mio record personale».

«Una non conta perchè solo io posso dirtelo».

Seth azzardò un saluto da militare.«Sissignora»esclamò facendo ridacchiare Margherita.

«Bene e adesso che sono riuscito a farti ritornare il sorriso non mi resta che risolvere il problema principale: il vestito».

«Seth apprezzo davvero molto, ma sono certa che mia madre non cambierà idea...»

«Bè ho trovato l'abito perfetto per lei. Ora non mi resta che trovare il tuo»promise lui determinato.

«Non e che me ne troverai uno peggiore?»lo prese in giro lei e Seth si finse offeso.«Sei una malpensante. Non ti fidi delle mie capacità?»

«Devo risponderti?»domandò retoricamente lei, stando al gioco.

«Temo la risposta. Aspettami qui. Torno subito».

Uscì elegantemente dal cameino scostando veramente di pichissimo la tenda, trovandosi Katherine e Clara sedute sulle poltrone. Di Carlo per fortuna nessuna traccia. Ma dov'era andato a prendere l'acqua? In Groelandia?

«Hai risolto con Marghe?»domandò Katherine abbastanza alreoccuapta.

«Oltre al pesca hai un altro colore a tema? Perchè diciamo che quel modello come dice Meg non è molto azzeccato per lei così come il colore».

Kat si fece pensosa. «L'altro colore è il blu ma non posso avere le damigelle vestite con colori diversi».

«Secondo me dà invece un tocco di classe »ribattè Seth cercando di essere il più convincente possibile, tant'è che riuscì a convincere la donna he per fortuna ignorò le proteste di Clara.
«Ma solo se troverai l'abito giusto»puntualizzò Kat e Seth si trovò d'accordo.

Si avvicinò quindi alla sarta facendosi indicare dove poteva trovare i modelli di abiti da damigella, la quale lo condusse in una stanzetta accanto a quella doce aveva preso pe misure a Katherine per le rifiniture dell'abito. Ma quanto spazio aveva sul retro? Sembrava infinito.

La sarta lo lasciò solo e lui subito si concentrò sulla sua missione: trovare l'abito giusto. La voglia di chiamare Charlotte con una videochiamata e farsi aiutare era tanta ma non voleva spiegarle di Meg ma sopratutto voleva farcela con le sue sole scarse conoscenze in materia. E così si mise all'opera analizzandoli uno ad uno soffermandosi su ogni particolare e immaginando ognuno addosso alla ragazza. Ma mano a mano che andava avanti la sua deterninazione cominciò a vascillare. Erano tutti modelli davvero bellissimi e sfarzosi ma nessuno era adatto a Meg. Chi troppo lungo o corto, chi troppo accollato o scollato. Ognuno aveva un difetto che lo scoraggiava. Ma fu mentre stava per tirar fuori tutta la sua esaperazione che lo intravide. Era seminascosto dietro a due lunghi che sarebbero andati benissimo a ragazze barbie. Era blu scuro a maniche corte larghe, con uno scollo a V davanti e uno più sottile in parte dietro la schiena, stretto ma il giusto sui fianchi, e la gonna che doveva arrivare al ginocchio. In quell'istante seppe che quello era l'abito giusto. Le maniche non sarebbero statw un problema, avrebbe trovato una soluzione anche a quelle.

Lo tolse dalla guccia su cui era appeso e lo portò a Margherita che per tutto il tempo lo aveva aspettato in camerino senza alcuna intenzione di uscire. Glielo passò infilando solo il braccio dentro e a operazione conclusa si avvicinò al muro per potervici appoggiare dato che i posti a sedere erano tutti occupati.

Dopo qualche minuto la voce di Marghe lo pregò di avvicinarsi al camerino. Sulle prime Seth temette di aver sbagliato tutto, che quel vestito ai suoi occhi davvero azzeccato le stesse peggio di quell'altro. Ma per fortuna il problema era solo l'unico bottone presente dietro il collo che la ragazza non era riuscita a chiudere malgrado gli sforzi. Seth si intrufolò nuovamente dentro e per sbaglio durante l'operazione sfiorò la pelle nuda della schiena di Meg, avvertendo un brivido di piacere attraversarla. Ma quello non era nè il momento nè il luogo adatto. Per quello le allacciò in fretta il bottone facendo poi un passo indietro, rimanendo a corto di parole.

Non udendo alcun suono uscire dalla bocca del ragazzo Margherita si voltò verso di lui proccupata.

«Seth va tutto bene? Anche questo mi sta tremendamente male?»

Seth ci mise un po' a riacquistare la capacità di parola.

«Al contrario Meg. Sei...bellissima»esclamò lui prendendola dolcemente per mano e guidandola pazientemente fuori dal camerino.

Dato che era di spalle non riuscì a godersi le espressioni di pura sorpresa dipinti sul volto di Katherine e Clara ma sentì senz'altro le loro esclamazioni di sbalordimento.
Soprattutto da parte di Clara. Seth ruotò appena la testa giusto in tempo per godersi la gelosia dipinta sul volto della ragazzina, godendoci non poco.

La prima a riprendersi fu Katherine che guardò la figlia come se la vedesse per la prima volta, dato che era da quando aveva nove anni che non l'aveva più vista con un vestito di quel genere addosso.

«Fiorellino stai davvero bene»riuscì solo a dire.

Marghertia si fece rossa per l'imbarazzo, anche se non avrebbe dovuto dato che il complimento veniva da sua madre.

«Grazie mamma».

«Sinceramente vestita così stoneresti un po'»disse invece Clara con tono di superiorità, cosa che irritò moltissimo Seth.

«Kat ha detto che i colori saranno pesca e blu. Non vedo perchè ti debba fare tanti problemi»ribatte lui calmo cercando di non continuare la frase come voleva.

Clara si fece rossa di rabbia prima di entrare nel suo camerino per cambiarsi, avendo continuato a indossare l'abito da cerimonia.

Marghe si voltò verso di lui regalandogli un sorriso di ringraziamento, e Seth si sentì in generale veramente soddisfatto di ciò che aveva fatto.

E quando anche Katherine fu scomparsa nel camerino per cambiarsi attirò a sè la ragazza facendole poggiare la testa contro il suo petto, assaporando il momento.

Le parole che Carlo aveva pronunciato prima sulla durata della loro relazione rieccheggiavano maligne nella sua testa come una muta minaccia, così come ai tempi era successo con le parole di Nathan. Solo che il fratello era solo preoccupato mentre Carlo le aveva dette con l'intento di ferirlo.

E in qualche modo nel profondo del cuore non si sentiva sicuro e avvertiva l'imminente arrivo di una minaccia.

I vestiti in questione:

Vestito della mamma di Margherita:

Vestito di Clara:


Vestito di Margherita:

Angolino autrice:

Buondì 😊
Non sono riuscita a scrivere un capitolo più corto e per questo vi ho fatto aspettare di più😅😱 ma spero che l'attesa sua stata ripagata.
Mi sento di dirvi che la tempesta è alle porte ma ci sono ancora qualche capitolo in mezzo 😊

Ringrazio tutti voi che seguite la storia 😍

Baci!

FreDrachen


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