Capitolo 49
17/05/2015
Fu la vibrazione del telefono a ridestarlo dal suo sonno leggero. Accanto a lui Margherita dormiva profondamente finalmente addormentata e all'apparenza serena.
Dopo la fine del film era andato in camera mentre la ragazza era andata in bagno a fare le sue cose. Si era seduto sul letto con il cuore che batteva all'impazzata. Era la prima volta che condivideva un momento simile con una ragazza, non essendo particolarmente interessato a tale cosa fino all'arrivo di Margherita.
E quando l'aveva vista sull'uscio della porta non aveva resistito e le si era avvicinato. Nei suoi occhi nocciola aveva scorto un susseguirsi di emozioni, le stesse che infiammavano la sua anima in quel preciso istante.
Aveva preso tra le mani delicatamente il viso della ragazza e l'aveva baciata con avidità, come un assetato nel deserto, l'aria per poter respirare.
Un turbine di emozioni da cui non voleva salvarsi.
Una voragine infinita da cui non voleva uscire.
Una sensazione da cui, se si fosse trattata di un peccato, non avrebbe mai voluto redimersi.
Quando si era staccato di malavoglia aveva percorso ogni centimetro di lei con gli occhi, bramoso di quella suberba visione.
«Sistemati pure come vuoi. Torno subito»le aveva mormorato con voce vellutata.
Marghe aveva annuito e non appena il ragazzo aveva abbandonato la stanza si era accoccolata sotto le coperte aspettando il suo ritorno. Il ragazzo era comparso poco dopo, e aveva richiuso dietro di sé la porta.
Alla poca luce che c'era la ragazza aveva soffermato lo sguardo sul petto nudo scolpito così come gli addominali perfetti. Le gambe invece erano fasciate in un paio di pantaloni neri a vita bassa che lasciavano non poca immaginazione. Ma ció che le erano piaciuti di piú furono i suoi riccioli ribelli sparati in tutte le direzioni e gli occhi smeraldo che brillavano mentre la stavano guardando. Chissà cosa stava pensando in quel momento, si era ritrovata a pensare Marghe, ma cerrcó di scacciare tale pensiero dalla mente.
«Dormi senza maglietta?»gli aveva domandato lei ingenuamente mentre il rossore si faceva strada sulle guance.
Il ragazzo le sorrise in tono di scuse.«Si, da quando sono qui ho preso quest'abitudine. Di solito dormo solo in boxer, ma ho pensato che potesse darti fastidio in qualche modo. E poi non mi sembra che tu abbia avuto problemi prima sul divano».
Marghe fu quasi tentata a dirgli che una cosa del genere non le avrebbe mai dato fastidio, ma per non sembrare una povera depravata, aveva annuito.«Si…credo che potesse essere…imbarazzante».
Seth aveva ridacchiato.«Mi piace quando fai così».
La ragazza l'aveva fissato senza capire.«In che senso?»
«Quando fai la piccola innocente, e che cerca di celare il suo lato malpensante».
«Ieri non avresti detto una cosa simile»aveva sottolineato lei, strappando una risata a Seth.
«Lo so biricchina. So di essere il soggetto perfetto per certi pensieri».
Di tutta risposta la ragazza nascose il viso sotto le coperte. «Che conversazione imbarazzante».
«Non tanto quanto quella di ieri»aveva specificato Seth scoppiando a ridere.
Marghe aveva fatto capolino solo con metà testa.«É una cosa che mi rinfaccerai a vita?»
«Oh si»aveva soghignato lui cominciando a farle il solletico. La ragazza non aveva resistito e aveva cominciato a ridere.«Ahah no basta Seth! Lo soffro troppissimo».
«É per questo che te lo faccio»aveva risposto Seth continuando la sua tenerissima tortura. Avevano smesso quando entrambi non avevano cominciato a piangere dalle risate. Solo allora il ragazzo si era allontanato un poco, sdraiandosi con estrema eleganza e scivolando sotto le coperte.
Aveva allungato il braccio intimando la ragazza a poggiare la testa nell'incavo della spalla.
La ragazza aveva chiuso gli occhi subito e altrettanto velocemente si era appisolata. Per Seth era stato piú difficile. Aveva troppi pensieri per la testa che gli impedivano di concedersi a un sonno ristoratore. Non riusciva a capire per quale motivo la vita volesse andare contro la povera Meg. Aveva già vissuto situazioni terribili, e ci mancava pure la famiglia a farla soffrire.
Gli parve di essersi appena appisolato quando la vibrazione cellulare lo sveglió. D'impulso afferró l'apparecchio e rispose.
«Pronto?»mormoró con la voce impastata dal sonno, stando ben attento a non svegliare la ragazza.
«Tu non sei Margherita»ribatté una voce carica di sospetto a lui sconosciuta, ma Seth intuí subito a chi appartenesse. Era la madre di Meg!
Cazzarola, e adesso come avrebbe spiegato il motivo per cui aveva rispsoto lui?
«Aspetti un secondo»ribatté a bassa voce, per poi liberare il braccio libero da sotto la testa di Margherita che per fortuna continuó a dormire.
Barcollando come fosse completamente ubriaco, ma in realtà era perché il suo corpo necessitava del contatto con il letto, raggiunse la sala e si lasció cascare sul divano.
«Mi scuso di averla fatta aspettare»disse poi alla donna dall'altra parte della linea.
«Vorrei bene vedere. Perché hai risposto al cellulare di mia figlia? Non é che...state dormendo insieme?!»
Seth strinse il labbro. Dormire stavano dormendo ma non nel modo in cui pensava la donna.
«No no non é affatto come pensa. Io sto dormendo sul divano mentre a Meg ho ceduto il mio letto. E ho scambiato il suo cellulare con il mio dato che li abbiamo messi vicini su un tavolino»s'inventó su due piedi, conscio che se avesse scoperto la verità, malgrado non stessero facendo nulla di male, avrebbe potuto mettere ancora piú nei casini Margherita.
Sentí la donna sospirare.
«E lei...come sta?»
Avrebbe voluto tanto replicare un sarcastico: "Provi a immaginare", ma invece si limitó a dire:«Adesso si é calmata, ma quando é arrivata da me era a dir poco sconvolta».
«Perdona la domanda poco delicata, ma chi sei tu?»
«Mi chiamo Seth. Io e sua figlia ci stiamo frequantando».
«Si, credo che mi abbia accennato qualcosa di te, ma non sapevo che foste cosí intimi».
Bé se subito faceva la malpensante ed andava a parare subito in certe situazioni per forza la ragazza era stata titubante nel rivelarglielo.
«E immagino che ti abbia detto il motivo di tali...sentimenti giusto?»continuó la donna.
«Si»si limitó a rispondere.
La donna sospiró.«Non volevo che lo scoprisse in tale modo. É solo che se l'avesse saputo prima si sarebbe opposta con tutte le sue forze, e non era quello che volevo».
Seth si trattenne dall'insultare la madre della sua ragazza ben conscio che se voleva che la relazione con Meg andasse liscia come l'olio doveva fare buon viso a cattivo gioco.
«Forse se fosse stata sincera fin dall'inizio sulle sue vere intenzioni Meg avrebbe potuto anche accettare la situazione. Quello che piú le brucia è il fatto che é stata raggirata ed esclusa da una scelta cosí importante».
Per un attimo non sentí nulla dall'atra parte e per un attimo il pensiero che fosse caduta la chiamata sfioró la sua mente, smentito subito dopo da un sospiro da parte della dona.
«E ora cosa dovrei fare? Rinunciare alla mia felicità con l'uomo che amo?»
Seth strinse la mano attorno al cellulare e per un attimo temette di averlo rotto dato che avvertí un leggero scricchiolio. Allentó la presa ma la rabbia che stava provando non era scemata. Come poteva una madre anteporre il bene della propria figlia per un atto cosí puramente egoistico?
«Deve essere lei a capire cos'é la cosa giusta da fare. Ma si ricordi che deve anche pensare al bene di Meg».
«Il fatto che tu la chiami Meg deve significare che mia figlia si fida e tiene molto a te»cambió per un attimo discorso la donna.
«Stia pur certa che con me é al sicuro. La amo piú della mia stessa vita e non la farei mai soffrire in alcun modo».
«Ti fa onore questo. E sembri un ragazzo responsabile e saggio. Stavo pensando...perché non vieni a cena da noi domani? Magari potrei conoscere finalmente il ragazzo di mia figlia e cercare di riappacificarmi con lei».
Seth soppesó bene le parole prima di pronunciarle.
«Non ci vedo nulla di male».
«Splendido»esclamó la donna.«Domani sera andrebbe bene? Confido su di te a far ragionare Margherita».
E senza aspettare risposta buttó giú la chiamata.
Il ragazzo rimase per un attimo ancora con il cellulare poggiato contro l'orecchio prima di abbassare finalmente il braccio.
Sembrava davvero una donna cosí dispotica, ma doveva cercare di andarci d'accordo per il bene di Meg. Provó solo un leggero fastidio quando ripensó a quell'invito che non gli pareva affatto retorico.
"E se avessi avuto da fare?", pensó seccatamente spegnedo il cellulare e tornado in camera.
Trovó la ragazza accoccolata su se stessa, le braccia strette attorno ai fianchi come a cercare conforto, e a quella vista avvertí il desiderio di stringerla forte a sé.
E fu prorio quello che fece.
Si sdraió al suo fianco e senza svegliarla la fece avvicinare a sé in modo che potesse abbracciarla. La ragazza involontariamente si giró verso di lui e poggió la testa contro il suo petto.
Seth poggió un braccio sul suo fianco e chiuse gli occhi, tenendola sttetta a sé per tutta la notte.
~ ~
«No, non ci penso proprio»fu la risposta di Margherita quando la mattina dopo Seth le raccontó della telefonata notturna da parte di sua madre.
Seth incroció le braccia al petto, ancora senza maglietta. Dettaglio che distrasse non poco la ragazza.
«Anche a me l'idea non va molto a genio, ma si tratta sempre di tua madre».
«Per quel che mi riguarda puó anche trattarsi della regina d'Inghilterra in persona. Sono certa che ti userà per far leva sui miei sensi di colpa, che non dovrei provare ma credimi, lei li farebbe venire anche alla persona piú innocente di tutto l'universo, con solo lo scopo ultimo di farsi dare ragione. Io questo lo chiamerei ricatto».
Le labbra di Seth fremettero.«Non sei un po' troppo apocalittica Meg?»
«Per la verità quando si tratta di mia madre sono estremamente realistica».
Il ragazzo alzó gli occhi al cielo divertito.«Faró finta di crederci. Ma adesso...cos'hai intenzione di fare?»
Margherita si sedette sul divano con espressione sconfitta.«Come hai giustamente detto te é pur sempre mia madre e prima o poi dovró affrontala»dichiaró seria.
«Permettimi di affrontare la cosa al tuo fianco. Non voglio lasciarti sola con questo problema. Magari posso aiutarti in qualche modo».
La ragazza si permise un sorriso triste. «Credimi, quando mia madre si mette in testa qualcosa é difficile che cambi idea. Ma tentare non costa nulla no?» domandó rivolta a Seth regalandogli un sorriso che il ragazzo contraccambiò.
«Cosí ti voglio Meg. Forte e combattiva. A che ora devo venire stasera?»
~ ~
Si guardò per la centesima volta allo specchio, allisciando la maglia lunga che indossava sopra un paio di leggins, sperando che Seth approvasse quello stile che aveva optato. Forse era il caso di spolverare l'unico vestito che aveva, uno semplice nero con le spalline che aveva comprato in un momento di pura follia. Ma non si trovava al suo agio in quel tipo di capo, e per questo aveva accantonato l'idea.
Una notifica del cellulare la destò dai suoi dubbi che non la mollavano da ormai tutto il giorno. Voleva che tutto fosse perfetto.
L'afferrò e aprì l'app di Whatsapp dove scorse dei messaggi di Alyssa.
(Alyssa online)
Alyssa: Margheee guarda!
Il secondo messaggio era un disegno, la sua amica era un vero asso faceva degli autentici capolavori, uno schizzo del cosplay che avrebbe portato al Lucca Comics, molto simile al suo. Alyssa aveva optato per Dubhe, la protagonista delle Guerre del Mondo Emerso, mentre lei aveva lavorato molto di fantasia scegliendo un povero personaggio che non era altro che una comparsa in un capitolo del terzo libro della stessa trilogia "Un nuovo regno", cioè la Guardia degli Incantesimi Fenula.
E su quel piccolo foglio spiccava una versione di Dubhe contornata da tutti gli accessori indispensabili per il cosplay.
Margherita stirò le labbra in un sorriso e digitò la risposta.
Margherita: è davvero stupendo *-* a che punto sei?
Alyssa: grazie ♥ ehm ^^" sono molto indietro, ma conto di darci dentro quest'estate
Margherita: ma si infatti XD c'è ancora del tempo per lavorarci. Pensa che io non so ancora da che parte girarmi 0.0 mi sto dando da fare i piccolo oggetti come i bracciali dorati che sembrano introvabili D:
Alyssa: ahahah XD come dici te hai ancora un bel po' tempo
Margherita: si hai ragione,ma con la fortuna sfacciata che mi ritrovo(è sarcasmo) rischio di ridurmi all'ultimo o peggio non fare in tempo...
Alyssa: stai straparlando Marghe e questo e un segno che sei in ansia
Margherita: mi conosci troppo bene ^^" in questo momento sono preoccupata per il fatto che mia madre incontrerà per la prima volta di persona il mio ragazzo
Alyssa: il tuo ragazzo? Quello con i capelli castano scuro, gli occhi grigi e la montatura degli occhiali rossi? Quello con cui ti ho visto in qualche foto profilo?
Margherita: cosa? No no. Quello è Daniele, il mio...migliore amico
Si morse il labbro. Lei continuava a definirlo tale, ma non era certa che il ragazzo la pensasse allo stesso modo.
Alyssa: ah...mi sono confusa ^^" no perché quel ragazzo è veramente bello. Un figo della madonna *-*
Margherita: stai avendo certe fantasie sul mio migliore amico? 0.0
Alyssa: mhm...mhm...
Margherita: mi sto preoccupando 0.0
Alyssa: ahahahah! Non ti devi preoccupare Marghe. Abitiamo troppo lontani, e non sono molto sicura che una possibile relazione a distanza possa funzionare
Margherita pensò all'amica affiancata al suo migliore amico. E li vedeva davvero bene insieme, due anime buone e forti che secondo lei non avrebbero fatto altro che crescere e affrontare come dei leoni i problemi della vita.
Margherita: scherzi? Sto cominciando a shipparvi troppo :3 pensa che pure a lui come a te piacciono i pop corn affogati (bleah!) nella Nutella :3
Alyssa: adesso sono io che mi sto preoccupando 0.0
Margherita: ahahah non era mia intenzione ^^"
Alyssa: nessun problema ❤ tu piuttosto, non mi hai ancora fatto vedere il tuo ragazzo :( potrei non rivolgerti più la parola lo sai?
Margherita: gnoooo D':
Alyssa: nah non lo farò, sono troppo curiosa *-* su su manda una foto
Marghe caricò la foto che gli aveva fatto qualche giorno prima, che ritraeva il ragazzo davanti allo specchio in cui si intravvedeva lui e il suo riflesso sulla superficie riflettente.
Alyssa: Oddio quanto è figo *-*
Margherita: si è molto bello, ma é anche un vero tesoro *-* è dolce, premuroso, e tiene davvero al nostro rapporto. Sai, fino a qualche tempo fa non ero certa che avrei mai trovato una persona così speciale. Mi stavo quasi arrendendo a un futuro da zitella, sola e senza amore. Questo finchè non è comparso lui, come un raggio di sole in mezzo all'oscuritá
Alyssa: awww è una cosa troppo dolce :3
Margherita: giá ://) comunque oggi lo presento per la prima volta a mia madre
Alyssa: davvero? *-* vi auguro in bocca al lupo allora XD
Margherita: quello che ci vorrebbe è un miracolo 0.0 ho paura che mia madre non accetti il nostro rapporto
Alyssa: andrà tutto bene. Sono certa che ne rimarrà rapita. E come può accadere il contrario? È così figo *-* Lo porterai a Lucca,vero? Vero? Vero? *-*
Margherita: glielo devo ancora chiedere ^^" Mmm...potrebbe fare Demar* *^*
Alyssa: awww siiii!! Sarebbe una cosa faiga *^*
Margherita fece per rispondere quando sentì il suono del campanello.
Margherita: deve essere arrivato Seth <3 ci sentiamo dopo così ti racconto come va
Alyssa: ok <3 a dopo
Con in sospiro poggiò il cellulare sul comodino e uscì dalla stanza per andare ad aprire la porta. A pochi centimetri si lisciò nuovamente la maglia, in preda al nervosismo. Seth avrebbe apprezzato come si era preparata per lui? Oppure l'avrebbe reputato troppo infantile e semplice?
Scosse la testa epr scacciare quei pensieri. Era Seth per diamine! L'unica persona che l'aveva vista in più attimi di vulnerabilità. Era certa che non si sarebbe mai fermato sul suo aspetto.
Con quella convinzione nel cuore aprì ritrovandosi una figura che non poteva essere di questa Terra.
Seth quella sera era davvero uno spettacolo per gli occhi con quella camicia bianca tesa sui suoi bicipiti, sopra un paio di pantaloni di stoffa nera e scarpe abbastanza eleganti. Con noncuranza teneva con la mano la giacca poggiata sulla spalla, mentre con l'altra un mazzo di rose rosse.
Di fronte al suo sbigottimento sorrise.«Ho esagerato vero?»
Margherita si riscosse e gli regalò un sorriso a trentadue denti.«Non è vero. Sei perfetto».
Lo vide combattere contro l'impulso di trattenere una battuta che sicuramente senza autocontrollo sarebbe uscita in tutto il suo splendore.
«Sei bellissima»le disse invece porgendole il mazzo. Marghe lo prese e annusò le rose delicate.
Un leggero colpetto di tosse le fece intuire le presenza della madre.
«Non fai entrare il nlatro ospite?»
Margherita arrossì fino alla punta dei capelli, e Seth si affrettò a prenderla per mano come gesto di conforto.
«Finalmente ho il piacere di conoscere il primo ragazzo di mia figlia»lo salutò cordialmente la donna porgendogli la mano.
«È in vero onore anche a me, signora»rispose Seth formale, stringendogliela. Farle il baciamano gli pareva eccessivo e poi non voleva far venire un ulteriore colpo a Margherita che era così nervosa che quasi temeva che svenisse da un momento all'altro.
Katherine sorrise.«Chiamami pure Katherine e dammi del tu».
Katherine? Com'è che Nicolas e Clara potevano chiamarla Kat? Margherita fissò a lungo la madre che li condusse in sala.
«Accomodati pure sul divano finchè non è pronta la cena». E detto questo la donna sparì in cucina lasciando i due ragazzi da soli.
Seth prese posto sul divano e con un colpetto della mano indusse la ragazza a riaggiungerlo.
«Se per quelli come me non fosse un insulto ti direi che sei bella come un angelo».
Margherita sorrise nervosa.«E io ti direi che sei più bello di un dio».
Serh inspirò.«Quello puoi dirlo tutte le volte che vuoi».
La ragazza lo prese per mano.«Credo che tu abbia fatto colpo su mia madre».
Seth innarcò il sopracciglio con il piercing.«Ah si? E cosa te lo fa credere?»
«Ti ha detto di darle del tu e questo lo fa solo con le persone che le suscitano simpatia. Anche se talvolta sbaglia»ammette amaramente,il pensiero rivolto a Carlo.
Seth avvicinò la sua mano alla sua bocca e vi lasciò un piccolo bacio.«Non pensarci adesso Meg. Godiamoci questa cena insieme».
Margherita si aprì in un grande sorriso ed annuì. Giusto, doveva concentrarsi sul presente, scacciando senza troppe cermonie dalla sua mente il pensiero di Carlo e Clara. In quel monento si sentiva davvero tranquilla e in pace e niente e nessuno sarebbe riuscito a farla uscire da tale situazione...
Lo strimpellare del campanello la fece riscendere sulla Terra e involontariamente strinse la mano di Seth.
Entrambi videro Katherine dirigersi verso la porta di casa che aprì.
«Finalmente siete artivati. La cena è quasi pronta».
Marghertita sentì l'aria mancarle nei polmini.
E rischiò di avere un collasso quando vide Carlo e Clara fare capolino dal vano della porta del soggiorno.
(Seth come si presenta a casa di Margherita 😊)
Angolino dell'autrice:
Buonsalve 😍😊
Eh eh vi lascio un po' in suspence 😅
Secondo voi cosa accadrà? La ceba proseguirà tranquilla? 😅😂
Mmm...io fossi in voi nutrirei dei dubbi 😂
A presto!
FreDrachen
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