Capitolo 32

Margherita

Si presentó a casa di Seth in leggero anticipo. Quando suonó al citofono ad aprire fu di nuovo la misteriosa figura che le aveva risposto anche il giorno prima, questa volta senza chiamare Seth. Lí per lí non si era accorta della sua assenza, ma in quel momento la curiosità la divorava.

Chi era? Di certo non era il suo vero padre, altrimenti sarebbe stato alquanto strano che si comportasse a quel modo con lui.

Quella volta si convinse a prendere l'ascensore, e quando uscí dal trambicolo trovó Seth ad attenderla sull'uscio della porta con le labbra stirate in un sorriso.

«Prego, entra pure»la salutó facendosi da parte in modo cavalleresco. Margherita lo superó fermandosi dal bivio.

«Dove studieremo?»domandó.

Seth le poggió una mano contro la schiena e la condusse verso il soggiorno.«Studieremo sul divano o appolaiati sulla poltrona».

La invitó con un cenno del capo a prendere posto dove piú le piaceva, e Margherita optó per il divano, come il giorno prima, mentre il ragazzo si approprió della poltrona.

«Ho pensato che forse sarebbe meglio prima cercare informazioni prendendole dal nostro libro di testo e da internet e poi unire il tutto, ci stai?»propose Seth.

La ragazza annuí, ma poi improvvisamente arrossí.«Ah, a tal proposito mi sono dimenticata il libro a casa, e non ho proprio pensato di portare il computer...»ribatté mortificata, ma subito il ragazzo si affrettó a rassicurarla che non era la fine del modo e che potevano usare i suoi.

La ragazza gli sorrise sollevata e fissó Seth andare verso camera sua, e tornare dopo poco con in mano il libro e un pc rosso fiamma.

Porse il libro a Marghe che lo prese con delicatezza quasi religiosa, lo aprí e subito si catapultó alla pagina del batterio scelto.

Subito fu aggredita dalle informazioni specifiche del coccobacillo. Si sarebbe prospettato un lungo pomeriggio.

Passarono una ventina di minuti in silenzio, Seth con lo sguardo fisso sull schermo del pc, mentre Marghe sulle pagine del libro.

«Sai che in Mongolia la peste é ancora presente e viene trasmessa per colpa delle marmotte?»disse all'improvviso Seth.

Marghe alzó gli occhi dal libro con espressione sorpesa.«Cosa?»

Il ragazzo fece spallucce mentre un leggero sorriso gli increspava le labbra.«Sai com'é, in Mongolia ci sono piú marmotte che altro, per cui mi sa che dovranno sottoporsi a una deratizzazione totale per quelle creaturine invece che contro i soliti ratti».

«Ma le marmotte sono cosí tenere»ribatté Marghe con gli occhioni.

Seth ridacchió.«Allora va a fondare un WWF apposta per salvaguardare le marmotte».

«Idiota».

«Non sei per niente carina lo sai?»

«Io sono carina, sei tu che fai lo scemo»ribatté la ragazza.

« Io? Ma se sono intelligentissimo e fantastico».

«Ed estremamente modesto. Adesso basta, torniamo alla nostra ricerca».

Il ragazzo fece finta di chiudersi la bocca con una cerniera immaginaria prima di riportare la sua attenzione allo schermo del pc. Margherita alzó gli occhi al cielo e anche lei riprese la lettura. Ma non riusciva a concentrarsi sulle parole scritte, dato che la mente era un continuo divagare sulla natura demoniaca dell'amico. Erano amici? Certo, stavano ricominciando il loro rapporto e fino a quel momento il ragazzo si era comportato bene, ma era passato solo un giorno.

E poi aveva diverse domande da fargli, soprattutto una in particolare legata a una cosa che aveva accennato...

«Non me l'hai detto»esclamó all'improvviso. Seth alzó lo sguardo dal portatile con il tappino della Bic tra le labbra.

«Cosa?»domandó aggrottando le sopraciglia confuso.

La ragazza sbatté le palpebre.«Anche te mangiucchi i tappi delle Bic?»

Seth fece spallucce.«Quando mi annoio. Non dirmi che anche te hai questo viziaccio. Io sto cercando di smettere, ma é come mangiarsi le unghie, inizi a farlo e non la smetti piú».

«Si lo faccio anch'io, ma solo quando sono nervosa e ho sottotiro una penna». Abbozzó un sorriso.«Sei forse nervoso?»

Il ragazzo con un sospiro infiló il tappino nella penna che poggió sul tavolino.

«Dovrei esserlo? Devo temere per la mia incolumità mentale?»

Margherita non riuscí a trattenersi e scoppió a ridere.«Incolumità mentale? Hai paura che ti faccia il lavaggio del cervello?»

Seth sorrise in modo irresistibile, un sorriso completo anche di fossette.

«Se é per passare un po' di tempo con te, accetto ben volentieri il lavaggio, ma con i delicati mi raccomando. Non sia mai che si rovini il mio bel faccino».

La ragazza lo fissó divertita e con le lacrime agli occhi dalle risa.

«Ma tu sei veramente pazzo».

«Siamo in due no?»ribatté prontamente Seth facendole l'occhiolino.«Ma sai una cosa? "Tutti i migliori sono matti"».

«Alice in the Wonderland?»azzardó Marghe.

Il ragazzo fece un sorrisetto. «É un film mitico».

Marghe scosse la testa e si chinó nuovamente sul libro.

All'improvviso Seth poggió il pc sul tavolino e si alzó dalla poltrona.

«Vieni cn me»disse porgendo la mano alla ragazza che alzó per l'ennesima volta gli occhi dal libro.

«Dove?»domandó confusa.

Seth sorrise misterioso.«Se te lo dico che sorpresa sarebbe?»

Margherita infiló un evidenziatore tra le pagine che stava leggendo e allungó la mano verso quella di Seth, che gliela avvolse delicatamente come una coperta.

«Almeno dimmi dove mi porti».

Seth sorrise.«Non ti fidi di me?»

Margherita alzó gli occhi al cielo.«Certo che mi fido di te, altrimenti non sarei qui. Volevo solo saperlo per sapere se era il caso di mettere le scarpe o meno».

Seth sorrise.

«Tranquilla, ti porto in camera mia».

A quelle parole Margherita sgranó gli occhi, ma per fortuna il ragazzo si accorse in tempo di quello che aveva appena pronunciato e si affrettó ad aggiungere:«Non fare la mal pensante, vorrei farti vedere una cosa, e non é quella a cui stai pensando».

La ragazza lo fissó con sospetto ma lo seguí comunque. Soddisfatto Seth aprí la porta della sua camera e la invitó ad entrare. Margherita lo fece titubante, e non appena mise un piede oltre la soglia si fermó di scatto.

Seth seguí il suo sguardo e sorrise.«Da che ho capito abbiamo in comune l'amore per la lettura, ed ecco...volevo mostrarti i miei gioiellini».

La ragazza rimase a bocca spalancata anche quando con passo quasi tremante si avvicinó alla libreria stracolma di volumi.
Si voltó verso il ragazzo con gli occhi innumiditi di lacrime per l'emozione.«Posso...posso toccarli?»

Seth sorrise accondiscendente.«Di norma non li faccio toccare da nessuno, ma con te posso fare un'eccezione».

La ragazza lo ringrazió con una semplice occhiata estasiata prima di allungare una mano verso il primo libro che le capitó a tiro:"Il Bacio Maledetto" di Lisa Desrochers. Alzó lo sguardo stupita verso di lui che ridacchió divertito.

«Che c'é di strano? Solo perché sono un Mezzo Demone e un maschio non significa che non legga certi libri, no?»

Margherita annuí convinta e rimise a posto il tomo accanto al secondo della trilogia.«Il terzo non é mai stato tradotto in Italia».

Seth annuí.«Last Rite. Per un momento sono stato quasi tentato a prenotarlo su Amazon in lingua originale».

Nella mente della ragazza insorse un piccolo dubbio.«Anche voi comprate le cose su Amazon?»

Il ragazzo ridacchió. «Perché non dovremmo, vende di tutto».

«Si ma...il corriere come fa a portarvi i pacchi?»

«Li facciamo arrivare nei punti di ritiro, e quando saliamo in superficie li prendiamo».

Margherita annuí, ancora un po' confusa. Certo che se tutti i Mezzi Demoni erano come Seth erano davvero strani. Fighissimi ma assolutamente folli. Con lo sguado percorse la libreria e i suoi occhi si soffermarono sui libri della Armentrout e della Troisi.

E fu allora che le vennero in mente le domande che l'avevano assillata da quando il giorno prima aveva lasciato la casa del ragazzo, ma che si era dimenticata di fargli.

«Seth Grigori sei crudele. Mostrarmi i tuoi libri per farmi dimenticare le domande che devo farti».

Seth inclinó la testa di lato divertito.«Davvero pensavi che fosse una mia mossa tattica?»

«Non lo é?»

Il ragazzo scosse la testa.«Perché avrei dovuto, a me fanno piacere le tue domande».

Marghe lo fissó sorpresa.«Ma non eri te che non volevi rivelarmi troppo per chissà che tuo motivo?»

«A questo punto forse piú ne sai, piú c'é possibilità che tu riesca a sopravvivere».

Sopravvivere? Ossignore, detto cosí non suonava affatto bene.

«Quindi posso farti altre domande?»

Seth annuí.«Tutte quelle che vuoi. Dai, comincia pure».

«Quali sono i tuoi poteri paranormali?»

Seth la guardó serio prima di rispondere.«Sono in grado di evocare nella mente delle mie vittime le loro paure piú profonde».

«In che senso?»

Il ragazzo si morse il labbro inferiore mentre era alla ricerca di un modo per spiegarsi meglio.«Proveró a farti capire facendo un esempio. Tu hai la fobia dei ragni vero? Anche uno dei miei fratelli ce l'ha».

Marghe strabuzzó gli occhi.«Ma come fai a saperlo?»

«Oltre che evocarle, sono in grado di "leggerle" diciamo nelle menti delle mie vittime. Ecco, scelgo una delle fobie nel tuo caso i ragni ed evoco una scena dove come protagonisti indiscussi ci sono la paura e te stesso. E in quel momento la fobia prende il sopravvento, e se volessi tirarla per le lunghe si può arrivare a portare la vittima alla follia».

Alle sue parole Marghe avvertì un brivido gelido salirle su per la spina dorsale, che però scacciò in fretta.

«Ok ok, ho afferrato il concetto. E oltre questo hai altre abilità?»

«Sono in grado di percepire diversi livelli di Paura. É stato captando il tuo terrore che sono riuscito a trovarti prima che Nicolas portasse a termine quello che aveva intenzione di fare».

A sentire il nome di Nicolas la ragazza avvertí un brivido gelido salirle su per la spina dorsale.

«E poi si leggere nella mente le Paure ed evocarle, e per finire anche...»si bloccó di colpo come se si fosse reso conto di aver parlato troppo.

«E poi?»

Seth scrolló le spalle.«Nulla di ecclatante. É una dote che possiedo ma che non useró mai, se non in caso di estremissima necessità».

«Perché, é cosí pericolosa?»domandó preoccupata Marghe.

«Diciamo che ho un ricordo orribile delle uniche tre volte che l'ho usato, quattro anni fa. É un potere che se non controllato puó prendere possesso della tua mente e annullartela completamente e diventare cosí un pericolo per chi ti sta attorno».

«Come mai l'hai provato se é cosí terribile?»

«La prima volta è stato un caso, la seconda diciamo che non l'ho fatto volontariamente, mentre la terza mio padre mi ha messo alla prova per constatare definitivamente che fossi una degna scelta come Principe Ereditario. Ma dopo quelle esperienze mi sono ripromesso che l'avrei usata solo ed esclusivamente se non ci fosse altro da fare».

Marghe mise su il broncio. «Quindi non sapró mai di cosa si tratta?»

Seth abbozzó un sorriso. «Prossima domanda».

«Ok, ho capito la faccenda dei genitori uno umano e l'altro Demone, e quindi mi chiedevo...i Demoni possiedono un DNA?»

«Teoricamente essendo una creatura vivente dovrebbero, ma in pratica no, sono i nostri genitori umani a donarci il patrimonio genetico, che peró in qualche modo si modifica a tal punto di creare un nuovo individuo. Ma se tu avessi la possibilità di vedere un Mezzo Demone a fianco del genitore noteresti una somiglianza impressionante».

Margherita provó a immaginare un Seth al femminile, ma non ci riuscí granché. Riportó la concentrazione sulla libreria e in uno dei ripiani piú in alto scorse un libro dalla costa nera che sembrava fatta di pelle. Si allungó verso di esso e per fortuna riuscí ad estrarlo.

Lo soppesó tra le mani, rigirandoselo curiosa. Sulla copertina c'era scritto qualcosa, ma non si trattava di italiano o una lingua che utilizzava le sue stesse lettere. Era veramente uno stile particolare, e a contornare quella scritta rosso fiamma, dei strani simboli.

«E questo cos'é?»

Seth le si avvicinó da dietro e si poggió con il mento sulla sua spalla. Il suo respiro le fece salire un brivido di piacere.

«Un libro di rituali e formule demoniache»rispose.

«Di che stai parlando?»

«Formule di evocazione, come creare una Trappola del Diavolo nel modo corretto, sigilli vari, cose cosí insomma»minimizzó lui.

«Cos'é la Trappola del Diavolo?»domandó Marghe incuriosita.

Seth ci mise un po'  a rispondere come se fosse alla ricerca delle parole giuste per spiegarglielo nel modo piú semplice possibile.

«Conosci il tipico pentacolo da telefilm paranormal come Supernatural, quello che viene utilizzato per intrappolare un demone una volta evocato? Ecco, é simile a quello».

«E come mai é chiamato Trappola del Diavolo?»

«Sia per i Demoni Purosangue che per i Mezzi Demoni é una trappola nel vero senso del termine, una volta imprigionati lí dentro basta una formula pronunciata in lingua demoniaca che veniamo rispediti all'Inferno e non in condizioni ottimali, rimaniamo privati della nostra energia finché non ci riprendiamo».

«Ed esiste qualche essere umano che conosce la lingua demoniaca?»domandó sorpresa Marghe.

Sentí Seth annuire.«Si, da dove pensi che sia nata la credenza popolare dell'esoterismo? Comunque si tratta di umani particolarmente dotati che discendono da alcuni uomini che avevano ricevuto in dono un speciale marchio, il Marchio del Demone, che noi chiamiamo per comodità semplicemente solo Marchio. Al giorno d'oggi esistono questi discendenti e persone a cui è stato imposto».

«E che cos'ha di speciale questo marchio?»

«Bé, oltre che permettere all'umano che lo possiede di poter pronunciare formule in lingua demoniaca, esso svolge anche una sorta di protezione verso le creature infernali. In altre parole se un Demone o un Mezzo Demone provava a nuocere qualcuno su cui era impresso il Marchio, questi moriva in modo assolutamente atroce. La persona risultava intoccabile da chiunque abitante dell'Inferno».

«E com'é fatto?»

A malincuore Sentí Seth staccarsi dalla spalla per spostarsi al suo fianco, facendosi dare il libro. Sfoglió un bel po' di pagine fino ad arrivare a una nel cui centro spiccava un piccolo pentacolo nero.

«La Trappola del Diavolo deriva proprio dal Marchio, possiamo considerarlo uno dei sigilli piú potenti che si siano mai creati, e anche tra i piú pericolosi».

«In che senso pericoloso? Ti trasforma in una creatura abominevole?»domandó Marghe in parte spaventata.

«Peggio. Se non hai una tempra abbastanza forte puó condurti alla follia, farti smarrire il vero te stesso. Ti ritrovi a non sapere piú chi sei, cosa vuoi della tua vita né quello in cui credi. E alla fine non sarai altro che alla ricerca della tua fine».

«É una cosa orribile».

Seth scrolló le spalle.«É il solo modo per tenere un essere umano al sicuro dall'Inferno. Se si dovesse scegliere, si rischierebbe con il sigillo».

«Tu ne sai qualcosa? Hai mai imposto il marchio a qualcuno?»

«No, ma ho letto molti testi in cui ne parlano. E c'è la possibilità che alcuni Mezzi Demoni si legano a un essere umano, soprattutto tra i Reclutatori ma non solo, e talvolta decidono di imporlo con le conseguenti conseguenze».

«I Reclutatori?»domandó Marghe confusa.

«Sono Mezzi Demoni che a differenza degli altri, vivono stabilmente sulla Terra e ricercano le persone con un'anima macchiata e peccatrice che tentano ancora di piú al male e di cui per finire si appropriano inscenando incidenti o macchiandosi le mani di sangue. Ma sono anche le vittime preferite dei pennuti».

«Pennuti?» Nella sua mente si immaginó un Mezzo Demone attaccato da uno stormo di piccioni, scena alquanto surreale e bizzarra.

Seth alzó gli occhi al cielo divertito.«Quelli che tu conosci come Angeli e compagnia cantando. Noi all'Inferno li chiamiamo pennuti. Non dirmi che non ti fanno pensare a dei polli».

«E come faccio a saperlo? Non ne ho mai visto uno»ribatté Marghe confusa.

«Tanto meglio, ti rovineresti l'adolescenza»rispose Seth ridacchiando.

«Come quando ho visto la tua forma, d'altronde, vero?»scherzó la ragazza.

Seth si fece improvvisamente serio.«É davvero cosí orrenda?»

Marghe si pentí dell'uscita di poco prima.«Stavo scherzando Seth. In verità la tua forma demoniaca mi piace»confessó arrossendo.

Seth innarcó un sopraciglio stupito. «Davvero?»

La ragazza annuí. «Mostramela di nuovo, per favore».

«Vuoi sul serio?»

Altro assenso.

Seth sospiró, poggió il libro sul letto e chiuse gli occhi. La prima cosa che comparirono furono gli artigli neri e ricurvi, poi fu la volta delle corna e per finire le imponenti ali membranose che si aprirono leggermente creando un leggero fruscio.

Quando li riaprí ritrovó la ragazza a fissarlo ammaliata. La vide avvicinare la mano che gli toccó le corna, seguendone anche il profilo. Poi passó alle ali che sfioró delicatamente come se avesse paura di romperle. Dalla sua gola uscí un verso che pareva un grugnito dettato da un insolito piacere.

«Ti ho fatto male?»si allarmó Margherita.

Seth chiuse gli occhi e costrinse il suo cuore a camalrsi.

«No é tutto a posto. Continua pure».

La ragazza annuí pensosa e terminó di toccargli le ali. Subito sentí la mancanza del suo tocco.
La ragazza tornó di fronte a lui e stavolta allungó la mano verso le sue artigliate. Seth strinse delicatamente la mabo di lei tra le sue artigliate. Sembrava quasi paradossale la sua spaventosa e surreale in netto contrasto con quella pallida di lei che peró non tremava. Margherita non aveva paura di lui, e questo lo confortava un bel po'.

«Forse é meglio se riacquisto la forma umana»mormoró con un filo di voce per paura di rovinare il momento.

La ragazza annuí e si allontanó un poco per lasciare spazio al ragazzo a cui bastó concentrarsi leggermente per far sparire i tratti demoniaci.

Margherita alzó lo sguardo su di lui curiosa.«Esistono altri sigilli?»domandó per cambiare argomento.

Seth annuí, recuperó il libro che aveva poggiato sul letto e cominció a sfogliare le pagine, fermandosi a una decina dopo. I simboli raffigurati sembravano quelli tribali, dalle forme piú svariate e talvolta allungate.

«Questi sono sigilli minori a cui é associato un potere diciamo. Alcuni servono per soggiogare le persone a cui si impone, altri invece per impedire a colui viene impresso di alzare anche solo un dito su quello che gliel'ha imposto, ed altri tipi».

«Sai una cosa, non riesco a capire quest'ultima parte»ammise Marghe a disagio.

Seth la fissó per un attimo prima di chiudere il libro e prenderla per mano.

«Vieni, ti faccio vedere».

La condusse fuori dalla camera e la guidó fino alla porta che Marghe nelle sue poche visite aveva sempre trovato chiusa.

Seth mormoró qualcosa in una lingua sconosciuta ma dall'accento trascinato e sibilante, che la faceva sembrare al Serpentese della saga di Harry Potter.

La porta si aprí rivelando la sagoma di un uomo che a parer suo sembrava occupare tutto lo spazio del vano della porta da quanto era massiccia. Era leggermente piú alto di Seth e aveva gli occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare quasi bianco. Qualcosa nel suo sguardo o lo strano scintillio negli occhi le fece paura.

«Che cazzo vuoi?»

Era lo stesso uomo che le aveva aperto il portone, la stessa voce cupa e graffiante.

«Alza le maniche Hugo e mostrale i sigilli»gli ordinó Seth con voce repentoria. A Marghe sembrava quasi un padrone che si rivolgeva a un sottoposto.

L'uomo gli scoccó un'occhiata carica d'odio prima di ubbidire.

Marghe indietreggió di un passo involontariamente. Sulla pelle chiara segnata da numerose cicatrici dell'uomo vi erano impressi quegli impressionanti marchi che aveva scorto nel libro, gli stessi che Seth le aveva spiegato come esempio.

«Seth, io non capisco perché...»

Seth innarcó un sopraciglio.«Perché no?»

«Come sarebbe a dire perché no? É un essere umano, e tu l'hai ridotto pressapoco ad uno schiavo!»

«Mi piace la tua bambolina»disse Hugo con un sorriso malizioso.

«Taci»gli ringhió contro Seth prima di riportare la sua concentrazione su Margherita.«Non lasciarti ingannare dalle apparenze. Non é piú un uomo ma un Dannato, una delle anime che sono state condanante ell'eterno dolore dell'Inferno».
La ragazza fece un passo indietro.«Io continuo a non capire».
Seth distolse lo sguardo.«Non c'é nulla da capire. É un Dannato, non devi pensare a lui come un essere umano. Non lo é piú. Adesso non é altro che un'anima dannata per l'eternità per i crimini commessi».

«Tutti...tutti devono avere la possibilità di redimersi se pentiti delle loro azioni»ribatté la ragazza.

Seth si fece serio.«Non c'é redenzione. Vuoi sapere cos'ha combinato Hugo per essere condannato all'Inferno? Era un assassino di giovani donne. Le seguiva, pedinava finché elle in preda alla paura non cercavano di sfuggirgli, raggiungevano luoghi abbandonati e lontani da occhi indiscreti. E lí freddo e imperioso poneva fine alla loro vita. Avrebbe continuato la sua scia di sangue se non fosse stato per un Reclutatore che l'ha ucciso. Dimmi Margherita, c'é redenzione dopo tutto questo? Una bestia del genere meriterebbe il perdono?»

Per tutto il tempo Hugo rimase in silenzio a fissare con odio il suo carnefice, mentre Marghe si ritrovó a corto di parole. Le convinzioni di Seth erano ferree cosí come la sua logica.

Il ragazzo distolse lo sguardo a disagio per aver ammesso quelle parole. «Mi spiace essere stato cosí duro Margherita, ma questa é la realtà dei fatti».

Angolino dell'autrice:

Ma salve :3

Piaciute le rivelazioni? ^^
E l'incontro di Marghe con Hugo? Siete d'accordo con i pensieri di Seth? ^^

Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto :3

Ringrazio tutti voi che seguite la storia *^*

Un bacio :-*

FreDrachen

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