Capitolo 26
Margherita
Percorse a grandi falcate la strada che la separava il luogo dove aveva avuto l'accesa discussione con Seth fino al parcheggio, in preda a una rabbia incontrollabile.
Quando se l'era visto venire incontro aveva sentito chiaramente il suo cuore andare a mille all'ora. Era dannatamente bello con la sua tenuta interamente nera costituita da una felpa, jeans strappati sul ginocchio e le sue solite sneaker. I suoi riccioli erano sparati in tutte le direzioni e gli conferivano un'aura ancora piú sexy, cosí come i suoi inseparabili piercing che brillavano alle luci stroboscopiche.
E quando le disse che voleva parlarle, dopo un iniziale sospetto, aveva sentito il cuore traboccare di goia.
Per tutto il tragitto Margherita si era chiesta cosa volesse dirle. Una piccola parte di sé, che ancora non si era arresa all'evidenza, credeva che potesse dirle scusa e chiederle di ricominciare da capo.
Ma cosí non era stato. Anzi. Se il cuore sarebbe potuto andare in mille pezzi in quel momento l'avrebbe senz'altro fatto.
Certo che la sfortuna ce l'aveva a morte con lei. Si era invaghita di un completo stupido senza cuore, ecco qual era l'amara verità.
Lacrime calde cominciarono a sgorgarle giú per le goti senza che potesse controllarle.
Le parole di Seth gli bruciavano l'anima come fiamma ardente.
"Sono una stupida, ecco cosa sono. E sto pure piangendo per uno a cui neanche importo" si ritrovó a pensare.
Aveva capito ormai quanto detestabile e arrogante fosse in realtà Seth. Ma non si aspettava una cosa simile da parte sua. E il piú ce lo metteva il suo cuore che continuava a battere per lui.
Era sola nel parcheggio, intorno a sé tutto taceva e i suoi passi risuonavano sul marciapiede.
Poi all'improvviso al suo eco se ne aggiunse un altro piú pesante e trascinato. Margherita sentí la gola seccarsi e il suo cuore cominciare a pompare a mille all'ora.
Tra le macchine posteggiate emerse un Nicholas completamente ubriaco e con gli occhi dalla sclera rossa allucinati.
Non appena la vide sul suo viso affioró un sorriso sbilenco.
«Bene bene. Guarda un po' chi si vede. Ti stavo cercando»biascicó trascinando le parole.
Margherita avvertí nelle ossa l'arrivo di un imminente pericolo e retrocesse di un passo, l'adrenalina* alle stelle.
«Scusa Nicholas, non posso fermarmi. Devo tornare da Lucia,mi stará sicuramente cercando»si scusó Margherita cercando di svignarsela il prima possibile.
«Cosa si prova ad essere scaricati?»le domandó lui invece ignorando bellamente le parole della ragazza.
La ragazza lo fissó perplessa.«Come scusa?»
«Ho sentito te e quel ragazzo litigare. Dimmi, era lui il ragazzo con cui ti sei vista domenica scorsa? Quello che dovevo intimare a starti lontano?»
«Noi due non stiamo insieme»ribatté Marghe retrocedendo di un altro passo.
Nicholas invece le si avvicinó.
«Menti, lo sento dalle tue parole. E adesso vedremo se lo stesso vale per lui».
Margherita non fece in tempo a scansarsi che subito il ragazzo le si fece appresso, tiró fuori un fazzoletto imbevuto di una sostanza naccotizzante molto volatile**, che fulmineo portó al naso e alla bocca della ragazza che non ebbe il tempo di urlare e chiedere aiuto.
Il composto di cui era imbevuto il fazzoletto fece subito il suo effetto, ed ebbe la meglio sulla mente di Margherita, che piombó nel buio.
Seth
Tornó alla festa in preda ai sensi di colpa che gli pesavano sul cuore come macigni.
Forse aveva esagerato a parlarle cosí duramente, ma non poteva fare altrimenti.
Era pericoloso per entrambi una loro possibile relazione, e di certo non se la sentiva di metterla in pericolo per colpa della sua natura di Mezzo Demone.
Certo per un periodo ne avrebbero sofferto entrambi, come il giorno prima, quando si era sentito dilaniato dai sensi di colpa e dalla voglia incontenibile di mandale all'aria tutto e andare da lei, gettarsi ai suoi piedi mostrandole tutta la sua debolezza e chiederle perdono. Quella ragazza era diventata per lui una droga da cui di certo non voleve disintossicarsi. Non riusciva a soffocare il sentimento che provava per lei che via via gli si era rafforzato dentro.
Ma era sicuro che lei sarebbe andata avanti sicuramente meglio senza di lui, perché sapeva che dietro a quell'aspetto all'apparenza timido e fragile si nascondeva una tempra forte e determinata.
Sperava che con il passare del tempo si dimenticasse di lui e che in futuro trovasse qualcuno degno di stare al suo fianco. Una persona che potesse darle l'amore che meritava.
Ma la parte più egoistica di lui aveva cercato in tutti i modi possibili di evitare questo allontanamento, dato che aveva cominciato ad avere bisogno di lei come un assetato, perso in un deserto sconfinato, con l'acqua.
Ma aveva perso contro la aperte razionale che non voleva averla sulla coscienza.
Perchè non si fidava della parte demoniaca celata nel suo cuore. Aveva paura che uscisse allo scoperto e che lo costringesse a farle del male. Da quando aveva cominciato l'addestramento all'etá di dodici anni gli avevano sempre insegnato a dare sfogo della sua parte oscura e mai reprimerla. Ma con Margherita era diverso. Ogni volta che la vedeva non desiderava altro che abbracciarla e difenderla dal resto del mondo.
"Esattamente come con la ragazza del sogno" si ritrovò a pensare.
Si fermò di scatto, gli occhi che si dilatarono di sorpresa per la rivelazione che si era fatta strada nella sua mente.
Giá.
Poteva davvero essere Margherita la misteriosa ragazza che aveva popolato le sue notti? Ora che ci pensava vi erano diverse coincidenze tra loro. In primis il soprannome che le aveva dato d'istinto una delle prime volte che l'aveva sognata. E poi quel poco dell'aspetto che riusciva a ricordare dopo ogni risveglio. E tanti altri piccoli particolari che gli fecero venire voglia di tirarsi un pugno, ma dato che non era affatto masochista si limitò solo a darsi del completo cretino.
Come aveva fatto a non capirlo prima? Come aveva potuto non tenere conto di tutti quegli indizi così palesi?
E se tutto ciò che gli era capitato e che gli aveva permesso di conoscerla fosse un disegno ben architettato per arrivare a lei?
Se le sue supposizioni erano vere, dimostravano quell'improvviso e quasi immediato interesse nei confronti di Margherita, che non aveva mai provato per nessuna.
Ma come aveva potuto? Se davvero aveva ragione, e una parte di sè lo desiderava ardentemente, come aveva potuto comportarsi così con lei proprio quando, dopo aver constatato che la misteriosa ragazza fosse reale, aveva deciso di avvicinarsi a lei ma al tempo stesso la respingeva?
Perso nei suoi pensieri non si rese subito conto di aver raggiunto l'entrata del locale. Ma quando mise piede dentro fu investito dalla musica assordante. Con un gemito si portò le mani alle orecchie. Loro Mezzi Demoni avevano un udito molto fine e sviluppato rispetto ai comuni umani, per cui ogni suono lo percepiva estremamente amplificato, e a tale volume rischiava di tornare a casa con una forte emicrania.
Ma prima trovava Margherita in mezzo a tutta quella cagnara, prima sarebbe uscito con ancora, se fosse stato fortunato, l'udito che funzionava.
Volò con lo sguardo sui presenti alla ricerca dela chioma ricciola della ragazza che aveva fantasticato più volte di poter sfiorare. Ma inutilmente. Riconobbe molti volti ma nessuna ombra di Margherita. Certo, conoscendo l'altezza della ragazza era facile perderla tra la gente. E allora, pur sentendosi un completo idiota cominciò a farsi largo tra i ragazzi nella speranza vana di scorgerla. Ovviamente qualcuno doveva avercela a morte con lui dato che la sua ricerca non riscontrò esito positivo.
Con sollievo crescente notò accanto al bancone, nel punto che fino a una decina di minuti prima aveva occupato lui, l'amica di Margherita, la festeggiata.
Le si fece d'appresso, e la ragazza lo scorse all'ultimo, sussultando sorpresa. Per fortuna era ancora abbastanza lucida, constatò Seth con conforto.
Ancora non era riuscito a capire come mai i ragazzi umani come forma di svago consumavano alcool. Insomma se si superava il limite si poteva arrivare al coma etilico o addirittura alla morte. E se si sopravviveva a lungo andare sarebbe stato il fegato a subirne le conseguenze. Senza parlare delle droghe, male invisibile che distruggeva lentamente come una malattia i neuroni rovinandoti la vita. Perchè scherzare così stupidamente con la vita? Ci si mettevano giá le malattie e le calamitá naturali a mietere vittime. Ci si doveva mettere anche la stupiditá dell'uomo che rovinava volontariamente la sua salute oltre che a scatenare guerre tra i suoi simili? Non era mai riuscito a capire cosa si celasse dietro a quelle azioni. Lui provava un senso di benessere e soddisfazione quando puniva chi si era comportato male nella vita e meritava una punizione come conseguenza delle proprie azioni.
Ma era un Mezzo Demone, era il suo lavoro. O almeno usava questa come scusante.
Scosse la testa scacciando questi pensieri.
Stava divagando. In quel momento c'era ben altro di più importante.
«Hai visto Margherita?»le domandò cercando di sovrastare la musica.
Lucia lo fissò perplessa prima di rispondere.
«L'ultima volta che l'ho vista è quando si è allontanta con te».
"Merda" pensò Seth con stizza.
«E non l'hai più vista rientrare?»
La ragazza scosse la testa.
«Ho tenuto d'occhio l'entrata per vedere se rientrava ma no, non l'ho scorta».
Il suo volto già pallido sbiancò ancora di più.
«Vuoi dire che è scomparsa?»
Seth cercò di tranquilizzarla.«Non ti devi preoccupare. La cerco io».
«Sua madre non la farà più uscire con noi se non la troviamo»continuò lei ancora visibilmente sconvolta.
Seth la prese per le braccia e la scrollò delicatamente.
«Ci penso io. Adesso sta tranquilla e non lasciarti prendere dal panico, intesi?»
Lucia annuì. e subito dopo il suo volto s'addombrò.
«Che cosa le hai detto?»
Sulle prime Seth fu tentato di rinfacciarle di farsi gli affari suoi, ma sotto quello sguardo accusatorio capitolò.
«Sono stato un vero stronzo. Non volevo farla soffrire»rispose in preda ai sensi di colpa.
«Per colpa tua lei è distrutta. Hai capito? L'hai distrutta. Perchè non la lasci in pace?»
«Dopo che l'avrò trovata lo farò».
Frettolosamente si allontanò dalla ragazza prima che potesse proferire parola.
Sentiva il cuore pompare a mille all'ora nel petto e temette che a lungo andare potesse squarciarglielo.
Se non era rientrata allora dov'era finita?
Uscì nuovamente all'aria fresca della notte. Senza quella fastidiosa musica era libero di concentrarsi meglio e scandagliare meglio i ricordi e ricordare qualche particolare che potesse aiutarlo nella ricerca.
L'ultima volta che l'aveva vista con il cuore a pezzi si stava dirigendo verso il parcheggio.
Si illuminò. Si, magari aveva perso l'orientamento e si era persa. Non doveva essere andata troppo lontana. Certo, era un po' strano dato che l'entrata del locale era molto ben visibile dal parcheggio, ma non si sapeva mai. Magari si era allontanta per stare da sola per un po'.
Animato di nuova speranza si diresse al parcheggio avvolto dal silenzio della notte, scervellandosi sul discorso da fare alla ragazza per convincerla a rientrare nel locale dove ad attenderla vi era Lucia.
Era certo che prima di lasciarlo parlare l'avrebbe senza ombra di dubbio insultato, ma quando alla fine avrebbe snocciolato la scusa che si era preparato l'avrebbe seguito, e poi addio per sempre.
Si. Era un piano semplice ed efficace che avrebbe di certo funzionato.
Peccato però che cercando in lungo e in largo nel parcheggio, non vi era traccia della ragazza.
Batte' un piede a terra stizzito.
Dove si era cacciata?
Non ebbe il tempo di pensare ad altro che una corrente di energa lo colpì con ferocia inaudita.
Lui era sintonizzato con tutto ciò che era legato alla Paura, e più era intensa e potente piu' energia gli scorreva nelle vene era innarrestabile.
E quella che percepiva era forte, piu' forte di una qualsiasi paura indotta normalmente come da una semplice fobia. No quella era puro e semplice terrore, paura genuina che era raro percepire in luoghi tranquilli come quelli.
Sapeva fin troppo bene come la paura potesse essere infida e così intensa da indurti talvolta alla follia.
Inoltre il suo talento oltre essere percepirla era anche capire da chi originava.
E con orrore crescente capì che si trattava di Margherita.
Non ci pensò neppure.
In un attimo assunse la sua vera forma.
Un balzo e fu in cielo.
Volò a rotta di collo attirato dalla paura che percepiva, dove sicuramente avrebbe trovato Margherita.
Ma doveva fare presto.
Prima che fosse troppo tardi.
Piccole nozioni scientifiche (che se non le facevo non ero felice, sorratemi ^^")
* ho scritto adrenalina perchè il modo di dire di uso comune mi ha costretta. In verità a far entrare il corpo nella modalitá "combatti e fuggi" è la noradrenalina. L'adrenalina è si coinvolta ma solo per potenziare l'effetto :)
**come composto ho pensato di usare il Sevoflurano=liquido molto volatile, non infiammabile,non irritante per le vie respiratorie,non tossico per il fegato dove viene metabolizzato. È una sostanza che si usa come anestetico generale usato in ospedale ^^ in genere si usa in associazione con altri farmaci esempio sedativi :) (poi nel prossimo vi spiego come il folle di Nic se l'è procurato ù.ù)
Inizialmente pensavo di usare il cloroformio ma è tossico e non volevo far schiattare la povera Marghe XD
Angolino normale (si fa per dire) dell'autrice:
Saaalveee *-* spero di non avervi annoiato con questo cap e con le nozioni scientifiche che potevo bellamente evitare ^^"
Nel prossimo:azione ^^
Seth:evvai! Così posso prendere a calci in culo quell'idiota di Nicolas *-*
Autrice: zitto e torna al tuo posto!
Seth: *se la svigna*
Anyway ringrazio tutti voi che seguite la storia :3
Bacioni!
FreDrachen
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top