Capitolo 22
27/04/15
Margherita
Il giorno seguente si sveglió con le farfalle nello stomaco, e il merito era tutto di Seth. Si alzó pimpante e desiderosa di rivederlo.
Il giorno prima si era concluso per fortuna abbastanza tranquillamente. Era emersa dalla sua camera solo per la cena che aveva consumato in silenzio, ignorando bellamente le occhiate risentite di Nicholas. E in altrettanto religioso silenzio si era ritirata in camera passando il tempo a leggere e ad aggiungere nuovi pezzi al suo romanzo. Ma verso le undici era crollata dal sonno sul letto.
Si vestí in fretta e furia e transitó velocemente in cucina dove trovó sua madre ancora in pigiama e ciabatte.
«Già in piedi e pronta Fiorellino?»le domandó Katherine perplessa.
Margherita traccannó velocemente la sua tazza di latte e di caffé e afferró una brioches al volo.
«Devo parlare con le altre»rispose in fretta.
«Di quel tuo compagno di classe?»
La ragazza si bloccó arrossendo.«Mamma!»
Katherine sorrise furbescamente.«Si si va bene Marghe. Faró finta di niente».
La figlia le stampò al volo un bacio sulla guancia.
«Ecco ma', non porti ulteriori domande. A stasera».
E uscí di casa con passo balzellante. L'autobus passó quasi subito e Marghe si fece tutto il tragitto in preda all'eccitazione e l'euforia.
Quando giunse di fronte alla scuola trovó tutta la sua compagnia al completo.
«Ma tu hai capito come si fa a calcolare il pH di una soluzione di acido debole titolato con una base forte? Ti giuro non saprei da che parte cominciare»stava dicendo Micaela a Nora.
«Io penso di averlo capito. In classe ti faccio vedere».
Margherita si avvicinó proprio in quel momento.
«Ciao ragazze»le salutó con un mega sorriso stampato sul viso.
Nora sorpesa gettó un'occhiata all'orologio bianco che portava al polso.
«Ma...manca ancora venti. Chi sei e cos'hai fatto della nostra amica perennemente in ritardo?»
Marghe sorrise divertita.
«Nulla in verità. Devo solo confidarvi una grossa novità».
Tutte si fecero attente, anche Lucia e Amira che fino a quel momento erano rimaste in silenzio. Celeste non era ancora arrivata.
«Cosa? Ti prego Marghe! Non tenerci sulle spine»fece Micaela.
Marghe mantenne un'espressione soddisfatta e poi decise di svuotare il sacco.
«Mi sono innamorata»rispose senza troppi giri di parole.
«Di chi? Lo conosciamo? Da quanto tempo? Ma perché non ci hai mai detto nulla?»
Margherita strizzó gli occhi, tanto l'avevano tempestata di domande.
«Si si lo conoscete. Si tratta di...Seth».
Quattro paia d'occhi la fissarono sgomenti.
«Stai parlando del nuovo arrivato? Ma lo conosci da una settimana»ribatté Micaela stupita.
«É stato un colpo di fulmine. Credetemi ragazze é quello giusto. Ogni volta che lo vedo sento il cuore battere a mille, le farfalle nello stomaco, e il mondo intorno a me assume colori piú nitidi trasformandosi in un capolavoro»rispose Margherita con voce sognate.
«Ma il primo giorno si é comportato male con te e per quasi tutto il resto della settimana non ti ha calcolato di striscio. Cos'é cambiato?» le fece notare Nora con espressione dubbiosa.
E Marghe cominció a raccontare il tutto. Da quando si era un tantino arrabbiato alla vista dei lividi che le aveva causato Nicholas lunedí il prima, quando le aveva rivolto la parola durante il litigio tra Emma e Mattia venerdí o dell'espressione d'incoraggiamento che le aveva rivolto quando doveva dimostrare le sue capacità alla prof di recitazione, oppure quando l'aveva difesa da un'Emma furente privata della parte. E a finire la sua richiesta d'amicizia su Facebook e quel breve quarto d'ora del giorno prima.
«Lui in qualche mdo é cambiato, e lo sento...diciamo...molto simile a me, come se fosse una parte della mia anima che fino adesso é rimasta separata».
Tutte le sue amiche la fissavano confuse.
Margherita alzó gli occhi al cielo esasperata.
«Suvvia! Siete tutte fidanzate, lo sapete cosa si prova quando si é innamorate».
Micaela fece i un gesto di noncuranza con la mano.
«Si che lo sappiamo Marghe. Il punto é che non riusciamo a seguirti per il discorso del pezzo dell'anima».
«Per la verità non la capisco pure io, eppure so che é cosí»ribatté Marghe con un mega sorriso radioso.
Lucia le mise una mano sulla spalla.
«Siamo molto contente che tu abbia trovato qualcuno da amare Marghe. Ma adesso cosa farai? Andrai da lui, e gli rivelerai i tuoi sentimenti?»
Questo le fece perdere per un attimo il sorriso.
«Hai ragione. Oddio! E se poi lui non provasse ció che provo io? E se facessi la figura della completa idiota?»
Lucia le si piazzó di fronte. «Marghe calmati. Un passetto alla volta. Io comincerei con qualcosa di piú semplice, tipo invitarlo alla mia festa di compleanno di domenica».
Marghe annuí. «Hai ragione. In fondo non c'é nulla di male a invitare qualcuno come accompagnatore no?»
L'amica le sorrise.
«Esatto. Per cui non appena arriva va da lui e invitalo. Facile no? Gli hai già rivolto la parola abbastanza volte per non cadere nella timidezza».
Marghe annuí di nuovo sempre piú decisa.
«Si, si lo faró».
«Cosí ti vogliamo Marghe. Tosta e grintosa»approvó Amira con due pollici in alto.
«Oh,oh»fece all'improvviso Nora fissando un punto dietro di lei.
«Nora, cosa c'é? Sembra che tu abbia visto un fantasma»cercó di scherzarci su Marghe, preoccupandosi nel vedere sempre quell'espressione shockata sul volto dell'amica.
Margherita fece per voltarsi ma Micaela, che aveva seguito lo sguardo di Nora per capire qual era il problema, glielo impedí.
«Marghe ti prego non farlo».
«Ragazze cosa succede? Mi sto preoccupando seriamente. Cosa c'é? Dietro di me sta per scoppiare l'Apocalisse?»
Micaela deglutí e le riservó un'occhiata simile alla pietà. «Peggio. Mi spiace Marghe».
Margherita si giró, e il suo cuore raggeló.
Esattamente di fronte a lei a neanche cinque metri di distanza scorse Emma a braccetto con Seth. Lei parlava disinvolta, a volte passandosi la lingua sulle labbra in un gesto che doveva parere affabile. E lui ogni tanto alle parole della ragazza sorrideva sensuale con un tocco sexy.
Se mai il cuore si potesse rompere in mille pezzi lo avrebbe senz'altro fatto. Marghe scosse la testa, la mente che cercava di ripetersi che quello non poteva essere il Seth che aveva fatto breccia nel suo cuore, lo stesso Seth che l'aveva difesa, che le aveva mostrato il suo lato tenero e di lettore.
Come se avesse sentito il suo guardo su di sé, Seth si voltó nella sua direzione. E ció che fece dopo la fece crollare del tutto. Il ragazzo si chinó verso Emma e la bació. Non fu un bacio di quelli casti ma di quelli infuocati e ardenti.
Quello fu il massimo che poté sopportare. Per fortuna la campanella suonó in quell'istante permettendole cosí di entrare a tutta birra a scuola e correre nel bagno.
Giunta alla sua meta, si chiuse in uno di essi e cominció a piangere a dirotto.
Invani furono i tentativi da parte delle sue amiche di farla uscire, per confortarla.
«Vi prego andate via. Lasciatemi in pace»singhiozzó Margherita fra le lacrime.
«No Marghe non ti lasciamo proprio in questo momento. Ti prego aprici, sfogati con noi».
Marghe scosse la testa pur sapendo che non potevano vederla.
«Ho bisogno di stare sola».
Quando sentí le sua amiche bonfonchiare a mezza voce un "va bene" e uscire dal bagno a passi lenti, lasció libera tutta la sua disperazione. Non pensava che avrebbe mai provato un simile avvilimento.
Ma di una cosa era certa.
Il suo sogno d'amore si era infranto prima ancora di cominciare.
Seth
Era una cretinata, lo sapeva perfettamente. Era da quando il piano aveva preso forma nella sua mente che lo pensava.
"Per lei Seth. Lo stai facendo solo per lei" continuava a ripetersi.
"Attieniti al piano. E non mandare a monte nulla questa volta".
Piú facile a dirsi che a farsi.
Avvicinare Emma non era stato poi cosí complicato. Ancora frustrata per la rottura con Mattia, non aveva avuto alcun problema ad accettare le sue lusinghe un passaggio a scuola.
La ragazza non abitava tanto distante da casa sua, e per quello era andato a prenderla con la sua Harley, non che avrebbe fatto diversamente d'alteonde. Stava cominciando ad amare la sua moto.
Lei per l'occasione si era decisa di vestirsi in modo poco consono all'ambiente scolatico e che lasciava non poca immaginazione: una maglia scollata a V, una minigonna nera e gli immancabili tacchi.
«Sei davvero gentile a volermi dare uno strappo, Seth»gli disse non appena uscita dal portone di casa.
Seth sfoderó uno dei suoi sorrisi micidiali che tanto piacevano alle Mezze Demoni e che, constató, erano apprezzati anche dalle semplici umane.
«Lo faccio con estremo piacere»mentí spudoratamente. Era da quando era partito di casa, se non prima, che aveva in testa sempre e solo Margherita.
"Attieniti al piano" si rimproveró di nuovo.
Emma gli si avvicinó e allungó una mano affusolata per accarezzargli le guance rese ruvide da un accenno di barba.
«Nessun ragazzo é stato cosí cavaliere con me fino adesso».
Si alzó in punta di piedi per dargli un bacio, ma Seth si ritrasse di poco.
Quella ragazza correva senz'altro troppo per i suoi gusti e gli ricordava troppo in modo inquietante Charlotte.
Lei assunse il broncio, che si sciolse quando Seth le sorrise di nuovo in modo ammaliante.
«Dopo di te»disse con un gesto affabile.
Lei non se lo fece ripetere due volte e quando anche lui fu in sella lo avvolse da dietro con presa d'acciaio. Se fosse stato possibile avrebbe giurato che se continuava a stargli cosí appiccicato sarebbe diventata parte integrante della sua schiena.
E naturalmente giunti a destinazione scorse subito Margherita. Sembrava quasi che avesse sviluppato un sensore che gli indicava la presenza o meno della ragazza.
Sfortunatamente in quel momento era girata di spalle e stava chiacchierando con la sua cerchia di amiche. Sembrava davvero eccitata mentre parlava. Lo si capiva dalle mani che non stavano un atimo ferme e con il compito di entatizzare il discorso che stava pronunciando. Sperava con tutto il cuore che l'oggetto delle sue parole non fosse lui.
All'improvviso una di loro, se non ricordava male Nora, lo vide a fianco ad Emma e cominció a fissarlo, sconvolta.
Ora arrivava la parte difficile. Ne sarebbe uscito distrutto lo sapeva ma lo faceva a fin di bene, per lei. E quando finalmente Margherita si voltó nella sua direzione incrociando i suoi occhi, decise di passare all'azione.
Fece voltare Emma verso di sé e si chinó poggiango le labbra sulle sue. Per un attimo pensó che al suo posto ci fosse Margherita, scacciando quasi subito quel pensiero. Emma ne approffittó per approfondire il bacio, cosa che le permise solo in parte.
E quando si staccó e sbrició nella direzione di Margherita sentí il cuore incrinarsi.
Grosse lacrime calde le scivolavano lungo il suo splendido viso, e lo stava fissando distrutta.
"É questo quello che volevi quando ti sei messo in testa quest'assurda idea?"
Deglutí con il cuore che si incrinava pian piano.
In cuor suo sapeva di aver fatto la cosa giusta.
Quando entró in classe all'ultimo secondo la trovó già al suo posto con la testa china sul banco e gli occhi rossi e gonfi di painto. Cercando di mantenere un'espressione impassibile si sedette davanti a lei a fianco a Massimiliano.
La prima ora era di inglese. Perfetto. Una materia che odiava dal piú profondo del cuore. La giornata non poteva iniziare meglio, pensó con sarcasmo.
La Barbera entró in classe abbigliata al suo solito modo ricercato con un pullover blu, pantaloni in velluto e una morbida pashmina al collo con i motivi floreali.
Dopo aver poggiato i registri e scartoffie varie sulla cattedra cominció a fissare la classe con risolutezza.
«Mi sono giunte lamentele da parte di altri professori sul vostro comportamento in classe. Perció oggi cambieró i posti».
E per altri intendeva la prof di Microbiologia e Biochimica che dal chiasso che regnava nelle sue ore se riusciva a spiegare mezza pagina era già tanto.
Un mormorio di disapprovazione si levó da tutti i punti della classe.
«Silenzio. Cominciamo. Torre qui in prima fila con Tomassoni».
Massimiliano si voltó verso Seth con una faccia rassegnata prima di ubbidire alla prof e raggiungere il posto assegnatoli. Mentre Emma assunse un'espressione di disapprovazione. Forse sperava di essere in banco con lui, cosa a cui il ragazzo non teneva affatto. Quella ragazza serviva solo per i suoi scopi e stop, nulla piú.
La prof andó avanti cosí per cinque minuti buoni.
Le amiche di Margherita erano state abbastanza fortunate dato che erano state combinate tra loro.
«Barbieri, va in ultimo banco».
Sentí Marghe sospirare e raccogliere le sue cose. L'istinto di votarsi verso di lei era forte ma lo tenne a freno.
Alla fine rimanevano ancora disaccoppiati lui, Irene, una delle amiche di Emma e se possibile piú stupidadi lei, Paolo, un ragazzo mingherlino dai capelli flosci biondo platino, e Margherita.
Seth chiuse gli occhi.
"Ti prego, non vicino a lei, non vicino a lei" pensó intensamente.
«Bonomi va a fianco di Lercari». Irene si sedette con espressione impassibile a fianco a Paolo.
"Ma che cazzo! Non me ne va bene una" pensó piccato. Il destino vo!eva farsi beffe di lui, ecco la realtà dei fatti.
«Grigori, tu va a sederti accanto a Barbieri».
Seth deglutí, afferró la cartella e marció verso l'ultima fila. Margherita si era seduta dal lato del muro e lo stava fissando con i suoi grandi occhioni da quando aveva lasciato il suo posto.
Leggiadramente prese posto al suo fianco ma subito la ragazza si spostò cercanco di stargli il piú lontano possibile.
Sapeva di meritarselo dopo come si era comportato.
Ma allora perché ci era rimasto male?
Angolino dell'autrice:
Ta daaan ecco a voi Seth e i suoi ragionamenti contorti ^^"
Ancora non riesco ancora a crederci di aver aggiornato cosí puntuale XD
Diciamo che in questo periodo sono leggermente piú tranquilla con l'uni e ho molta ispirazione *-* per cui ne approfitto per non farvi attendere trecentocinquantamila anni ^^"
Ringrazio tutti voi che seguite la storia :3
A presto(speremu ú.ú)
FreDrachen
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top