CAPITOLO 22
Senza sapere come, Haven riuscì ad attendere l'arrivo del fratellastro senza distruggere nessuna delle proprietà di Hardyn.
Era rimasta seduta sul divano, immobile e rigida come un pezzo di legno, con la televisione accesa davanti che trasmetteva per nessuno, poiché lei nemmeno seguiva veramente.
Al sentire lo scatto della serratura era saltata in piedi come una molla e aveva raggiunto in pochi passi la porta, spalancandola prima che Axel riuscisse a sfiorare la maniglia, e adesso lo stava portando nella sua stanza per mostrargli nel dettaglio cosa quel verme di Hardyn aveva osato farle.
~ Guarda!~ strillò facendogli ondeggiare davanti alla faccia la bustina nascosta nel suo astuccio.
Axel la prese tra due dita e la osservò, pensando a chissà cosa.
A lei non interessava, voleva solo un modo crudele per vendicarsi.
Il ragazzo sbuffò scuotendo la testa e poggiò la bustina sul tavolo, poi si passò le mani sul viso e rivolse il suo sguardo su Haven.
~ Che dovrei fare?~
~ Non fare niente.~
Haven spalancò gli occhi.
~ Come niente?~
~ Già, non fare niente.~
~ Ma io lo voglio ammazzare!~
~ Su, non è successo nulla di che...~
~ Nulla di che? NULLA DI CHE?! Mia madre l'ha trovata! E ora chissà cosa va a pensare!~
Axel la guardò stupito, questo lei non gliel'aveva detto.
~ Merda.~
~ Già. Merda.~ concordò lei.
Restarono in silenzio per qualche secondo, Haven che fantasticava su come farla pagare ad Hardyn e Axel che si chiedeva cosa avessero di storto quei due.
~ Perché l'avrebbe fatto? Lo sai?~
Lei incrociò le braccia sul petto. ~ Aveva fatto una specie di festino. Qua. Senza dirmi niente. Allora ho cacciato i suoi amici idioti.~
~ Nient'altro?~
~ Be'... Potrei averlo fatto cadere dallo schienale del divano.~
Il ragazzo alzò un sopracciglio.
~ Di schiena.~ aggiunse.
Axel sospirò ancora. Sembrava esausto.
Quel gesto diede ad Haven un'insolita carica di altruismo.
~ Va tutto bene? Ti serve qualcosa?~
Suonava stranissimo detto da lei.
Lui sembrò ignorare la domanda, e andò a sedersi sul bordo del letto della ragazza, con i gomiti sulle ginocchia e l'espressione irritata.
~ Sì, mi servirebbe che Hardyn la piantasse di rovinare sempre tutto.~
Per un secondo Haven riuscì a sentire i sentimenti di Axel, a capire quanto fosse sconsolato e abbattuto da quella situazione.
Gli si andò a sedere accanto con le mani in grembo che non sapevano cosa fare.
~ ...Mi dispiace.~
~ Tu non c'entri. È una specie di problema nostro, di noi cinque. Hardyn non è mai stato facile da accettare.~
~ Da accettare? Cosa vuol dire?~
~ Oddio...Sembra che non riesca proprio a mantenere la mia promessa...~
Haven, improvvisamente attenta, si voltò completamente verso di lui rivolgendogli tutta la sua attenzione.~ Di che stai parlando?~
~ Hardyn è stato adottato, Haven. Ma se qualcuno tira fuori l'argomento io non te l'ho mai detto e tu non te lo saresti mai immaginato, va bene?~
~ Oh... certo, capito.~
Era sconvolta. Mai si sarebbe potuta aspettare una cosa simile, e soprattutto ora sentiva un'emozione diversa nei suoi confronti. Sentiva comprensione per qualcuno che doveva forse sentirsi un po' come lei, che poteva capirla e che magari provava lo stesso senso di abbandono.
~ Come è... insomma...~
~ Mio padre mi ha detto che sua madre era una ragazza rimasta incinta giovanissima. Il padre non si è più fatto vedere né sentire dopo che la ragazza gli aveva dato la notizia, e lei non poteva tenerlo.~
Comincio a capire perché odia il mondo.
~ Non li ha mai visti?~
~ No, nessuno dei due. Ma nemmeno ha mai detto di volerlo.~
~ Dici che è per questo che... fa così?~
~ Ovviamente si è sempre sentito diverso ed escluso per quanto noi ci impegnassimo a farlo invece sentire uguale a tutti noi è parte della nostra famiglia.~
~ Mi odia perché non vuole che lo scopra?~
~ Ti odia per lo stesso motivo per cui lo odi tu.~
~ Io lo odio perché è uno stronzo arrogante ma~
~ E infatti anche tu eri una stronza, prima, ma noi sappiamo perdonare.~
Haven rimase un po' in silenzio, a pensare alle parole dirette e sincere di Axel.
In effetti era stata una stronza. Voleva fare su di loro la peggiore impressione possibile, ma non aveva mai pensato che anche uno dei fratelli avesse avuto il medesimo desiderio.
~ Ti sei offesa?~
~ No, no, sto solo...~ La ragazza scosse la testa. ~ Quindi che dovrei fare? La storia mi ha un po' impietosita, okay, ma se ripenso alla faccia di mia madre nel vedere quella bustina torno in fretta a pensare che sia solo stronzo.~
~ Non devi fare niente. Te lo chiedo per favore. Non far nascere una guerra tra voi, perché alla fine io e gli altri saremo costretti a scegliere. E non ho alcuna intenzione di essere messo davanti a un bivio per i vostri litigi. Voglio bene ad Hardyn nonostante tutto, e adesso che sei mia sorella ne voglio anche a te. Non ci schiereremo mai da nessuna delle due parti.~
Lei abbassò lo sguardo e annuì mestamente. ~ Ho capito che vuoi dire.~
Sperava che lui sarebbe stato dalla sua parte, che l'avrebbe sostenuta contro Hardyn perché le aveva fatto una cosa veramente orribile. L'aveva resa un mostro agli occhi di sua madre, che già prima non riusciva a guardarla senza storcere il naso impercettibilmente.
Un conto era insultarla apertamente, farle dei dispetti o prenderla in giro, ma quello era troppo. Troppo anche per una come Haven, avvezza a ogni tipo di disprezzo.
Axel colse i pensieri della ragazza. Gli bastò osservarla per un momento.
Le mise un braccio intorno alle spalle piegate dal peso della sua improvvisa tristezza.
~ Ehi, questo non significa che non ti dia ragione. Ha sbagliato a fare una stronzata simile, anche se tu non puoi dire di esserti fatta scivolare addosso ogni sua provocazione.~
Lei alzò la testa immediatamente. ~ Ma io non pot~
~ Calma, calma!~ la interruppe con un mezzo sorriso. ~ Ti do ragione, va bene?~
Haven rispose al sorriso. ~ Sì mi va bene. Grazie.~
Se la strinse vicino, un gesto gentile e inatteso che la sorprese per la semplicità con cui era stato eseguito, poi la fece alzare e insieme tornarono in salotto.
~ Quando Hardyn arriva a casa gli parliamo.~
~ Okay.~
~ Con calma.~
~ Sì, certamente.~
~ E ti proibisco di mandargli addosso i cani.~
Haven rise solo immaginando la scena, e la trovò così sinceramente divertente che si pentì di non averci pensato lei per prima.
2
Hardyn arrivò una mezz'oretta dopo, sicuramente sollecitato dai messaggi che gli aveva scritto il fratello per dirgli che dovevano parlare.
In quel momento, mentre aspettavano, ad Haven era anche venuto in mente che forse sarebbe stato utile avere i numeri dei ragazzi, così se li fece dare una volta per tutte.
L'altro tornò a casa poco dopo, mettendo subito su la solita espressione disgustata che faceva ogni qual volta Haven entrava nella sua medesima stanza.
~ Che mi devi dire?~ sbuffò poggiando lo zaino accanto al divano su cui erano seduti gli altri due.
~ In realtà quello che vorrei fare con voi due è chiarire una certa storia.~ rispose. ~ Siediti.~
Hardyn incrociò le braccia. ~ Devo?~
Haven strinse gli occhi. ~ Siediti.~
~ Calma tu.~
~ Sì, datti una calmata.~
L
ei lanciò un'occhiata ad Axel. "Vedi?"
~ Dài siediti Hardyn. Risolviamo questa storia.~
~ Da quando sei un consulente di coppia?~ sbuffò quello lasciandosi cadere sul divano.
Agli altri due non sfuggì che si era messo il più distante possibile. Haven sperò che avesse paura che lo picchiasse.
~ Noi non siamo una coppia.~ puntualizzò lei con una smorfia.
~ E chi se ne frega.~
Roteati gli occhi con eloquenza Haven decise che non li avrebbe più puntati su di lui, se non strettamente necessario.
~ Hardyn.~
~ Dimmi Ax.~
Haven era certa che stesse facendo la faccia da angioletto. Lo odiava quando faceva la faccia da angioletto.
~ Cos'hai messo nel suo astuccio?~
~ Mi sono dimenticato di restituirti una penna?~
Lei prese un profondo respiro e si disse non rispondere, di stare zitta.
~ Hardyn.~
Il tono di Axel era roccia che fece irrigidire i muscoli del viso del fratello.
~ Haven mi ha fatto vedere la bustina.~
~ Ah! Che spiona del cazzo, fai tanto la dura ma poi non hai le palle di venirmi a parlare di persona invece che mettere in mezzo mio fratello maggiore. Complimenti.~
~ Ma che vuoi da me?! Tu hai avuto l'idea geniale di mettermi quella roba nello zaino per farmi sgamare da mia madre, e ora rompi i coglioni perché l'ho detto a lui? Sei un bambino.~ disse con disprezzo.
~ Stronza.~
~ Vaffanculo! Io nemmeno ti volevo qui.~
~ Tu non ci volevi qui. La differenza è che loro fanno i leccaculo. Io no.~
~ No, tesoro, no, la differenza è che loro sono stati educati e mi hanno trattata bene nonostante io non gli dessi grossi motivi. Tu sei stato uno stronzo dall'inizio, mentre invece dovevi solo tacere e subire il mio essere stronza.~
Hardyn rise. ~ Dovevo subire da te?~
~ Sì, caro, perché QUESTA. È. CASA. MIA.~
~ E che cazzo me ne frega?! Io non ci volevo venire a vivere in casa tua.~
~ Be' l'hai detto tu prima, nemmeno io vi volevo qui. Ma chissà come mai con loro riesco a convivere mentre con te, piccolo stronzetto, no.~
~ Che ne so, fai favoritismi.~
~ Ma che cazzo... Lo senti?~
Guardò Axel per la prima volta dopo il botta e risposta con Hardyn, in cerca di sostegno, e lo trovò furioso.
Quasi si spaventò notando come avesse cambiato espressione sentendoli parlare, tant'é che non disse più nulla.
Anche Hardyn se n'era accorto, e come lei si era ammutolito. Entrambi guardavano l'altro, preoccupati e terrorizzati in egual maniera.
Lui, d'altra parte, si prese ogni singolo secondo di silenzio necessario a far aumentare in modo esponenziale la paura dei due ragazzi, finché, finalmente, parlò. ~ Avete terminato?~
Haven e Hardyn si guardarono per un secondo ma non ripresero a litigare; al contrario, entrambi abbassarono gli occhi.
~ Voglio che facciate una tregua voi due. Ora.~
"Perché dovrei?" era tentata di rispondere lei, ma gli occhi di Axel le sconsigliarono vivamente di farlo.
~ Che tipo di tregua?~ chiese invece Hardyn.
~ Intanto tu vai da sua madre e le dici la verità.~
Lui si appoggiò allo schienale, con la solita aria da sbruffone. ~ E lei che fa per me?~
~ Io non devo fare niente.~ fece subito Haven. ~ Vero?~
~ Tu lo aiuterai con una ragazza.~
~ Come?~
~ Ax!~ protestò Hardyn allargando le braccia con una faccia sconvolta.
~ Che ragazza?~
~ Nessuna ragazza.~
~ Una ragazza che gli piace.~ proseguì Axel.
~ Che ci dovrei fare?~
~ Farli conoscere.~
Lei guardò Hardyn. Aveva messo su un muso incredibile, e teneva gli occhi da tutt'altra parte. Non sembrava tanto sicuro di sé ora.
~ Lui dirà a mia mamma la verità?~
~ Hardyn. Dirai la verità?~
~ ...Sì...~
~ E tu lo aiuterai con quella ragazza. Va bene?~
Haven annuì. ~ Va bene.~
~ Va bene.~ concordò l'altro.
~ Ma... chi sarebbe questa ragazza?~
Se si fosse trattato di Trisha non avrebbe mosso un dito, in alcun modo.
~ È in classe con te.~ le rispose con riluttanza. ~ Si chiama Gwen.~
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top