Trigger Warning e Considerazioni Preliminari 🧨
Quella che state per leggere è una storia diversamente romantica. Dico diversamente perché non è solo molto diversa da ciò che in genere scrivo (e di cui ho scritto in passato), ma pure perché è piuttosto insolito per me trattare una tematica di cui (purtroppo) si sente sempre più spesso parlare. Lungi da me dal fare spoiler, anche se è mio dovere avvertirvi che questo è il romanzo più "spregiudicato" che io abbia mai scritto (e questo, più che altro, per la forte presenza di scene lemon). Lo stesso non è molto lungo; è, anzi, piuttosto concentrato. A ogni modo, spero comunque che un pochino possa coinvolgervi e lasciarvi un qualcosa. Non pretendo di lanciare grandi messaggi, quanto piuttosto sviscerare me stessa più di quanto non abbia già fatto in passato. Perché che cos'è la scrittura, se non (anche) un viaggio che ci conduce alla profonda scoperta di noi stessi?
Scrivere questa storia è stato piuttosto strano, in alcuni momenti. Piuttosto strano quanto naturale. L'idea si era presentata nella mia mente molti mesi fa, durante la stesura de La Scelta, la storia a cui tengo di più. Per chi ha letto quella, considererà Brivido Caldo come una sorta di spin-off, che però si può leggere benissimo indipendentemente, in quanto non è collegato in alcun modo a La Scelta. Ho cominciato per puro "scherzo" a redigere il primo capitolo di questa nuova storia l'estate scorsa, e poi, nel giro di una sola settimana, ho scritto altri cinque capitoli. Quasi d'un colpo, mi sono ritrovata a scrivere il nono capitolo, e quindi via coi successivi. Ho allentato un pochino verso settembre, poi ho ripreso il ritmo fino ad arrivare alla tanto, sospirata fine.
Diciamo che io, almeno per certi versi, sono un pochino contorta. Per tanto tempo ho avuto il rigetto per le scene cosiddette spicy, e quindi ne ho scritte davvero pochissime (e con dettagli piuttosto scarni). Con questa storia, invece, ho ripreso un pochino confidenza con questo mondo e devo ammettere che è stato sorprendente ritrovarsi a scrivere determinate cose senza provare chissà quale fastidio. Di norma, non amo leggere storie dal taglio fortemente erotico, soprattutto se alla base ci sono 1) un linguaggio volgare e sin troppo esplicito e 2) nessun accenno all'introspezione dei personaggi coinvolti (o comunque, se c'è, ce n'è molto poca). In Brivido Caldo ho cercato di riunire entrambe le componenti (e la seconda, perlomeno a mio avviso, è prevalente), e soprattutto di scrivere ciò che mi sarebbe tanto piaciuto leggere altrove (e in alcuni casi, anche se molto di rado, è capitato).
Certo è che sono una ragazza di gran lunga più sensibile nelle vesti di lettrice, che non in quella di "autrice". Non saprei spiegarvi bene il perché. Qualcuno potrebbe pure dirmi: Ma come, non sopporti le scene lemon e poi che fai? Mi scrivi una storia erotica?
Che, perlomeno secondo me, è un po' come dire: Ma come, odi a morte la violenza, e poi scrivi un romanzo thriller/horror?
Questo per dirvi che c'è comunque modo e modo per affrontare determinate tematiche nella scrittura, come d'altronde non siamo (non sempre, almeno!) ciò che scriviamo. Scrivere scene di violenza non ci rende certamente dei mostri, come scrivere di tanto altro non significa necessariamente approvare determinati comportamenti. E di comportamenti sbagliati (in relazione a una specifica tematica che comparirà già dal terzo capitolo), come di azioni avventate, in questa storia, ce ne saranno. Non si tratterà assolutamente di violenza, questo no. In ogni caso, ciò che è giusto o meno lo giudicherete voi.
Ringrazio sin da ora chi leggerà e, nel caso, commenterà, questa breve storiella. Come al solito, siete sempre voi lettori a dare una nota di colore a quello che noi scribacchini cerchiamo di raccontare al meglio delle nostre possibilità (o almeno si spera).
E poi, come sempre, ringrazio il mio porto sicuro, ovverosia la Scrittura, che da sempre mi permette di viaggiare con la fantasia e di "entrare in contatto" con tante realtà diverse, e tutto standomene comodamente seduta sulla scrivania, senza muovere un muscolo (a parte quelli delle mani che picchiettano furiosamente sulla tastiera del PC, lol).
Okay, direi che ho finito di tediarvi (la faccio sempre troppo lunga, sigh)!
Buona lettura!
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