I coinquilini
Non so esattamente cos'è che io stia cercando qui, i miei obbiettivi, i miei buoni propositi. Sarà tutto un 'come viene viene' un'improvvisazione al momento. Accendo una sigaretta, rimetto il pacchetto e l'accendino nella tasca della felpa e lascio il manico della valigia a rotelle. Devo sciogliermi assolutamente i capelli, mi stavano pulsando le tempie. La lunga chioma scura ricade con delle morbide onde sulle mie spalle. Ormai i capelli mi arrivano fino alla fine della schiena. Riprendo la valigia e con google maps riesco a trovare la mia nuova casa.
Sono riuscita a trovare su internet una casa da dividere con due coinquilini in modo da non rimanere del tutto al verde. Cosa fantastica certo, se non fosse che i due sono maschi. Non ho problemi a fare amicizia, ci riesco in un attimo, ma il dover dividere lo stesso bagno con due uomini non mi sembra proprio il sogno di ogni ragazza. Spero almeno che siano col cervello fumato come il mio.
È un appartamento all'interno di un palazzo, salgo due rampe di scale e arrivo davanti alla porta con il numero 15. Non ho ancora le chiavi perciò non mi resta che suonare il campanello e pregare che mi apriano.
Dopo un po', davanti alla porta, ora aperta, si piazza un bel ragazzo. Due file di addominali e due spalle larghe accompagnate da due braccia muscolose sono la prima cosa che vedo. Indossa i boxer. Questa è la seconda cosa che vedo. Cerco di concentrarmi sulla sua faccia e vedo due occhi azzurri, una mascella ben definita, il tutto circondato da dei capelli biondi che gli arrivano alle spalle.
Non mi avevano detto che il mio coinquilino sarebbe stato Brad Pitt dei poveri. Potevano avvisarmi, scrivermi un messaggio del tipo 'attenta a non sbavare', 'preparati a vivere con mister Italia' o qualcosa del genere.
<<Ciao, sono Giulia e sono la nuova coinquilina>>
Ma che cazzo sto dicendo, sembro una ragazzina stupida. Scaccio subito l'espressione da bambina che guarda questo ragazzo come se fosse l'ultima caramella rimasta e ritorno alla mia solita espressione un po' da svampita fumata.
<<Ho parlato al telefono con un certo Augusto che mi ha spiegato la via della casa e il numero sulla porta..>>
<<Ma certo tesorooo! Il mio ragazzo è Augusto e adesso sta sotto la doccia. Beh veramente dovevamo farla insieme prima che tu interrompessi tutto..ma non importaaa! Che bellina che sei, già ti adoro! Che shampoo usi?>>
Beh, questo proprio non me l'aspettavo. Quasi due metri di uomo con un fisico da far paura e lo sguardo provocante che qualsiasi attore sogna di avere con una voce così affemminata. Gli omosessuali mi stanno molto simpatici, ci vado d'accordo ma non riesco ad immaginare come sia viverci insieme.
<<Accomodati cara. La casa non è molto grande ma l'abbiamo arredata al meglio e ti assicuro che è la più chic dell'intero palazzo. Oh ma che maleducato, io mi chiamo Achille. Augusto e Achille, non ti pare suoni da Dio. Quando ci sposeremo sulla torta le iniziali saranno 'A.A.' non la trovi una cosa super carina?>>
Ma quanto parla questo, non ha preso fiato un attimo da quando ha comimciato il discorso, sei carino ok, ma ora basta. Mi ricorda tanto Clara, anche lei parlava in continuazione e non prendeva fiato. Credo che lui sia la mia Clara a Roma.
Un ragazzo dalla barba lunga, dilatatore nero all'orecchio destro, capelli rasati e tatuaggi colorati lungo il braccio sinistro esce dalla porta che credo sia del bagno. Si siede accanto a noi sul divano rosso della cucina e si scambia un tenero bacio con Achille. Sono proprio carini, non posso far altro che sorridere nel vederli così affiatati. Un groppo alla gola mi sale al ricordare che da due anni a questa parte di momenti così teneri la mia vita ne è stata priva.
Guardando meglio Augusto noto che anche lui si trova in boxer e mi chiedo se debba vederli girare così per la casa tutto il giorno tutti i giorni.
<<Puoi fare ciò che vuoi qui, spero che ti ambientarai subito. Io e Achille frequentiamo l'università e la sera usciamo sempre perciò in casa ci vedrai raramente>>
Mi dice Augusto. Lui ha una voce più sicura di sè e potente in confronto alla delicata voce di Achille.
<<Ma che maleducato che sei, neanche un 'piacere mi chiamo Augusto' o un 'benvenuta nella nostra casa'..santo cielo che animale.>>
<<Ti piaccio proprio perché sono un animale>>
Gli risponde il ragazzo tatuato. Ok li adoro già, però per non deprimermi dovrei staccarmi dalla visione di una coppia allegra e spensierata come loro. Devo concentrarmi sulla mia vita e sul ricominciare.
<<Posso fumare erba qui o vi da fastidio?>>
<<A me no di certo, anzi se me la passi ogni tanto mi faresti un favore, ma ad Achille da fastidio>>
Mi risponde Augusto. Il ragazzo biondo lo fulmina con lo sguardo e prende parola.
<<Non lo ascoltare, non fuma più da quando stiamo insieme, l'ho cambiato, ora è un uomo nuovo>>
Augusto fa un sorriso tenero e sotto quella barba lunga posso scommettere di averlo visto colorarsi di rosso.
<<Fumerò quando non ci siete allora>>
Mi rispondono di fare come se fosse a casa mia. Beh se questa fosse casa mia fumerei quanto mi pare e piace tutto il giorno, ma per rispetto verso i miei nuovi coinquilini credo non sia il caso.
<<Io vado a mettere in ordine il caos che ha lasciato sicuramente Augusto in bagno, ci vestiamo e usciamo, tu ti puoi ambientare in casa o se vuoi puoi venire con noi>>
<<No, grazie. Sistemo le mie cose qui per oggi, usciremo domani insieme>>
Per la prima volta in tutta la mia vita rifiuto di uscire di casa, sono esausta dal viaggio e voglio stare un po' sola. Come se fosse qualcosa di nuovo, da un mese a questa parte la solitudine ormai è entrata nella mia vita. Oggi sarà l'ultimo giorno che passerò a casa da sola, lo prometto a me stessa, da domani ricomincerò, già essermi trasferita mi sembra un grande traguardo.
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