La resa dei conti (traccia N 7)
Un bellissimo concerto,nel Vaticano , le voci più celestiali.
Sono felice di essere stato invitato è una gioia per il cuore e l'anima.
Osservo le persone felici, il coro dei bimbi,
all'improvviso sento, un odore strano:
Puzza di Demone e bello grosso pure!
Guardo sul palco, inizio a vedere movimenti strani.
Ad un tratto un bimbo, comincia a spaccarsi , è orribile tutti iniziano a urlare.
Alcuni si alzano allarmante per prestare aiuto, mentre il bimbo continua a spaccarsi.
La pelle si stacca, sangue che schizza ovunque, la testa si apre in due, gli occhi cadono sul palco rotolano fino a terra, una signora accidentalmente ne pesta uno, urla e inizia a vomitare.
Mi alzo, con un gesto della mano fermo il tempo.
Mi avvicino al bimbo, quasi del tutto a pezzi ne esce un orribile mostro.
Cthulhu!
Costernato, incredulo lo fisso.
<Che cavolo fai, maledetto>
Non riesco più a trattenere la collera.
L'orribile figura fuoriesce tutta, dal bimbo, enorme essere mi fissa.
<Uriel, che ci fai qui! >
Mi dice la bestia, sorpreso.
<Iooo>
Rispondo quasi urlando
<Io ascoltavo, un bellissimo concerto, tu piuttosto, hai spezzato il patto fatto con Nicola, ogni anno vi divertite a torturarlo, in cambio della serenità del Natale>
Cthulhu, mi guarda un po' accigliato.
Finché mi rispose
<Si vero, mi sta venendo a noia quel vecchietto pieno d'amore, non mi diverto più a squarciarlo ogni anno.
Uriel, non dirmi che sei dispiaciuto, in fondo non avete fatto nulla per sottrarlo da quel terribile destino. >
<Destino che lui si è scelto, per suggellare un patto eterno, che tu oggi hai spezzato, maledetto.
E ti sbagli che non abbiamo fatto nulla, per tutti è San Nicola, benedetto e amato dal mondo.>
Gli rispondo al quanto scocciato.
<Senti angioletto bello, ho sbagliato lo ammetto.
Prometto che non accadrà più. >mi dice.
Sento la sua paura, conosce la mia potenza.
<Troppo tardi, oggi è giunta la tua fine>
Gli rispondo.
Nelle mie mani appare la mia spada ,
la punto addosso al mostro,che osa pure ribellarsi.
Mi attacca, mi butta a terra con i suoi enormi tentacoli cerca di strangolarmi, come se fossi un umano.
Mi tiene giù, mentre tutto il mio corpo si fa luce.
Vedo Cthulhu, che inizia a bruciare, cerca ora di divincolarsi, ma io lo trattengo, fermo su di me, lo avvolgo in un abbraccio di luce.
<Addio per sempre, mostriciattolo fonte di tanto orrore>Gli urlo in faccia, mentre urla, urla, urla, angosciato.
Le sue urla per me sono deliziose come la musica, penso a tutto il male che a fatto e ora la giustizia ha fatto il suo corso.
In pochi minuti, si dissolve nella mia luce celeste.
Mi alzo intorno a me, il tempo ancora fermo.
Non posso salvare quel bimbo, non posso fare nulla per alleviare il dolore ora di questa gente.
Mi allontano, poca è la consolazione di aver finalmente tolto quel mostro dal mondo.
Troppi sono i mostri che vagano su questa terra.
Ma almeno Cthulhu, ora non c'è più!
Racconto per il contest di @HorrorIT
7 traccia.
Celeste
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