7th Song - Gift of Life

In principio eravamo Noi.

Il Caos.

La Quintessenza.

L'inizio e la fine dell'Universo. La sua eterna verità.

Non esisteva nulla all'infuori di Noi. Eravamo un corpo solo, una mente sola, un cuore solo, riuniti tutti presso la Sua Volontà.

La Volontà di El, la Volontà di Dio Onnipotente.

Nascemmo all'improvviso, separandoci nettamente da Lui. Io, Raphael, il Sapere di Dio, nacqui dalla Sua mente. Dopo di me venne Gabriel, che zampillò dalle Sue labbra, come un sussurro. Infine, Lux Ferens, il Portatore di Luce. Sgorgato direttamente dal cuore di Dio, una ferita sul Suo petto. Il suo simile in forza e sapienza.

L'Onnipotente gli ordinò di risplendere sull'oscurità, di essere l'inizio della sua Opera. Di darle compimento. Ed egli accettò..

E fu sera. E fu mattino. Primo Giorno.

Una casa. Un luogo in cui la Nostra famiglia potesse vivere. L'Onnipotente creò le acque e i cieli.

Materia e Spirito.

Carne e anima.

Un bacio sempiterno.

E fu sera. E fu mattino. Secondo Giorno.

La terraferma. Un posto asciutto, dimora di fiori meravigliosi, piante rigogliose, foreste verdeggianti.

Laggiù, sotto strati e strati di terra, nell'oscurità si accese una luce. Lì, dove il terribile Luxifer avrebbe consumato la sua punizione. Per l'eternità.

E fu sera. E fu mattino. Terzo Giorno.

Sopperire alla mancanza del Portatore di Luce era indispensabile. E furono gli astri, perché brillassero sulla terra e sul firmamento.

Il sole. Una stilla di oscurità nel dì.

La luna. Una stilla di splendore nella notte.

E le stelle. Soli splendenti nella notte oscura.

Le lacrime di una creatura che aveva perso tutto.

E fu sera. E fu mattino. Quarto Giorno.

Una goccia di vita nelle acque ancora sterili.

Pesci sgargianti, coralli variopinti, creature immense nascoste nell'ombra. In superficie, sul pelo dell'acqua, innumerevoli stormi.

Volto della felicità.

E fu sera. E fu mattino. Quinto Giorno.

Le creature terricole. Mammiferi, rettili, anfibi, insetti. Un tripudio di meraviglie per i nostri occhi.

Ma l'Opera dell'Onnipotente era incompleta.

Creò gli uomini e le donne, e li riempì di vera Grazia. Donò loro la fantasia, la ragione, la passione. Il poter condividere il dono della vita. Con il proprio corpo. E con la propria anima.

Liberamente. Senza regole. Senza destino.

Un unico limite. Un'unica Legge.

L'amore.

E fu sera. E fu mattino. Sesto giorno.

Le capacità elargite alla razza umana erano fin troppo grandi. L'angelo caduto ne invidiava la potenza, e volle intorbidare il cuore dell'uomo.

Lo riempì di sogni vani. Utopie di gloria. Sciocche convinzioni.

Ma questo, indirettamente, fu solo un ultimo dono dell'Onnipotente.

La libertà.

La guerra sarebbe andata avanti per anni, secoli, millenni. Scandita dagli squilli di tromba dei cherubini. Preannunciata dall'urlo di battaglia:

- Chi è come Dio?

Uno scontro all'ultimo sangue tra peccato e amore.

Tra Luxifer e l'arcangelo Mikael.

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