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|Harry|
"Grazie Ella!! Grazie mille!!"
"Non ho fatto nulla di speciale Haz, almeno per il momento". Ella ci ha appena dato la notizia più bella di tutte. Possiamo andare a trovare Asher, sarà per poco e potremo vederlo solo in presenza di Ella e dell'assistente sociale che segue i genitori biologi del nostro piccolo, ma poco importa, per il momento l'importante è vederlo.
"Non è vero, invece. In soli 2 giorni hai ottenuto il permesso di farci vedere Asher"
"In presenza mia e dell'altra assistente sociale, quella che segue i genitori biologi di Asher"
"Lo sappiamo e non importa"
"L'importante adesso é che riusciamo a vederlo"
"Ho anche controllato i nominativi degli assistenti sociali di Helena, lei non risulta, altrimenti io l'avrei conosciuta visto che lavoriamo sulla stessa zona"
"Può essere che è stata trasferita ad Helena da un'altra struttura o tribunale?"
"Può essere, per questo ho chiamato un mio collega, lui ci aiuterà a capire. Consulterá l'albo professionale di tutte le associazioni del Montana, non ci baseremo solo su Helena. Se è un'impostora lo scopriremo e verrà allontanata"
"Ella, non possiamo fare niente per il fatto che ci hanno tolto Asher per un motivo omofobo?"
"Certo Lou, ho già inoltrato l'istanza al tribunale e chiesto di parlare con il giudice che ha firmato il documento che attesta che Asher non deve stare con voi. Datemi un altro po' di tempo e tutto tornerà pian piano al proprio posto. Fra l'altro io conosco il giudice Manson e non è per niente una persona omofoba, anzi, se non sbaglio il suo primo figlio é spostato con un uomo e hanno due gemelli, mi sembra tutto molto strano"
"Grazie davvero, Ella!"
"Non dovete ringraziarmi. Su ragazzi, adesso prepariamoci che il piccolo Asher vi aspetta"
"Possiamo portare anche Ron?"
"Non credo ci siano problemi. Prima andremo a casa loro perché voglio, io stessa, rendermi conto dove e come vive Asher e poi usciremo, andremo da qualche parte tutti insieme. Voglio vedere come si comporta Asher in un ambiente aperto, voglio che si senta a suo agio. Dopo aver raccolto tutte queste informazioni scriveró un rapporto che servirá in tribunale e con il giudice che presenzierá all'udienza"
"Prima di andare da lui possiamo fermarci a comprargli qualcosa?"
"Si Lou, potete farlo"
"Andiamo, allora".
***
"Mammina!!!! Papà!!! Ronny!!" Appena entriamo in casa Asher scoppia a piangere, é emozionatissimo e trema. Si butta addosso a Ron e il cagnone inizia ad abbaiare di gioia, scodinzola e si agita
"Amico mio!! Amico Ronny!! Ti voglio tanto bene e mi manchi molto tanto" Ron gli lecca tutto il viso e Asher non molla la presa sul suo pelo.
"Ometto di papà" Louis attira la sua attenzione e Asher piangendo ancora lo abbraccia facendosi prendere in braccio.
"Ciao papino mio! Sei bellissimo e mi manchi molto tanto anche tu"
"Anche tu mi manchi tanto, pesciolino"
"Mammina! Tu mi vuoi ancora bene?" Allaccia le braccine al mio collo e passa da Louis a me
"Certo che ti voglio bene, pesciolino, te ne vorrò per sempre, sei il mio bambino speciale"
"Questo non lo accetto!! Gli dicono cose sbagliate!! Asher è nostro figlio!! Non loro" la mamma biologica inizia a sbraitare verso Ella. L'altra assistente sociale si avvicina a Asher e lo prende per un braccio
"Via!! Voglio stare con la mia mamma e il mio papà!"
"Non essere sciocco Asher, sai bene che la tua mamma e il tuo papà sono Judith e Anthony"
"La mamma non lascia mai i figli e i miei genitori per sempre sono Hazzie e Lou!" Fa pressione su mio figlio per farlo scendere dalle mie braccia ma io lo tengo stretto.
"Non è vietato prenderlo in braccio! Va bene vederlo con gli assistenti sociali, va bene non avere la libertá di portarlo in giro con noi, ma adesso non poterlo prendere neanche in braccio mi sembra eccessivo"
"Harry e Louis non fanno niente di male, tu piuttosto collega, non mi sembra il modo questo di interagire con un bambino. Menomale che sei un'assistente sociale e dovresti saperle queste cose" Ella non perde tempo a puntualizzare che questa signora tutto sembra fuorché un'assistente sociale
"Non ho detto e fatto nulla al bambino"
"Non é vero! Lei urla sempre e mi prende il braccio"
"Asher, la vedi spesso questa signora?" Gli chiede Ella
"Sì"
"Non è vero! Vengo qui ogni tanto a controllare come vanno le cose"
"il bambino è qui da pochi giorni e se ti vede spesso vuol dire che sei sempre qui"
"Non è vero!"
"Perché ti scaldi tanto, collega?"
"Perché tu stai insinuando cose non vere, non so cosa vuoi dimostrare"
"Io non voglio dimostrare proprio nulla e non insinuo niente. Lascia in pace Asher e quelli che lui considera i suoi genitori. Harry gli è stato accanto quando il bambino stava male, era in ospedale e rischiava la vita, nessuno voleva adottarlo. Lui invece non ci ha pensato su due volte ad adottare Asher"
"La mia mamma mi voleva anche con il cuore malato" Asher si aggrappa a me sempre di più e mi bacia tutto il viso
"Secondo te è normale che un bambino di quasi 11 anni chiami 'mamma' un uomo? Asher è immaturo e lo stanno facendo crescere come un ritardato" Louis accanto a me freme di rabbia e devo trattenerlo prima che scatti contro la presunta assitente sociale.
"Stai calmo amore, non facciamo il loro gioco" gli sussurro in un orecchio
"Complimenti, proprio un atteggiamento professionale" Ella si riferisce alla frase che ha detto la donna. Una cosa che mi fa accapponare la pelle. Come può dire che Asher è ritardato? Non è affatto vero.
"Ash, io e papà ti abbiamo portato dei regali. Li abbiamo lasciati in macchina, li andiamo a prendere?"
"Siii mammina! Possiamo uscire con Ronny?"
"Possiamo andare da zio Alex e zia Kate, va bene? Devono venire tutti, però" sbuffa e poi annuisce
"Non mi piacciono questi signori, mammina" mormora nel mio orecchio
"Lo so amore, tu devi solo essere coraggioso"
"Pesciolino di papà, andiamo a vedere se ti piacciono i regali che ti abbiamo preso"
"Ronny!!! Andiamo".
***
"Ti piace, Ash?"
"É bellissimo, papino! Grazie! Vi voglio bene molto tanto" fiero osserva l'orologio che ha appena messo al polso, glielo abbiamo regalato io e Louis.
"Anche noi ti vogliamo bene molto tanto"
"Ash, vieni da papà. Devo dirti una cosa"
"Cosa papi?"
"Sai perché io e la mamma abbiamo deciso di regalarti un orologio?"
"No, papino"
"Perché ogni minuto, ogni ora e ogni giorno che passa, sarà un giorno in meno che ci vedrá distanti"
"Portatemi con voi, mammina"
"Ti porteremo a casa con noi molto presto, é una promessa che manterremo a tutti i costi".
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