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|Hiapo|
"È così bello vederti sveglio Ad, non puoi immaginare il sollievo che ho provato quando ti sei svegliato. Devi pensare solo a questo, okay? Che sei vivo, sei sveglio e sei con noi". Non so come consolarlo e fargli capire che la cosa importante e che sia vivo. Appena sveglio ha chiesto al dottore di poter vedere i nonni e mia mamma. Non ha mai chiesto di zio Ow e zio J. Quando si è reso conto delle gambe immobili é scoppiato in un pianto convulso che le braccia di nonno Lou hanno attutito e pian piano calmato. Hanno passato ore abbracciati mentre mia mamma gli ha spiegato tutto quello che il dottore ci ha detto. Dire ad un ragazzo di 19 anni che non camminerá più è una cosa che non si dovrebbe mai fare, sono cose che non dovrebbero mai succedere. Adam però è forte, è testardo e so che non si arrenderà e anche se la sua vita da oggi in poi cambierà radicalmente saprà andare avanti e io sarò sempre al suo fianco.
"Non interessa a nessuno che sono vivo!. Adesso sono un uomo a metà, ti rendi conto che sono un invalido?. Avrò bisogno d'aiuto per fare qualsiasi cosa e dovrò dipendere costantemente da qualcuno. Che vita mi aspetta?. Dovrò rimanere sempre in quella casa infernale con quei due che adesso saranno obbligati a prendersi cura di me e per questo finiranno per odiarmi ancora di più. Ti prego Hia, aiutami!!. Avevo dei sogni, dei progetti e adesso tutto è sfumato, tutto è perso".
"Non è perso niente!. Sei vivo ed è l'unica cosa che conta!. Non avrei mai immaginato una vita senza di te. Io amo mio fratello e le mie sorelle, adoro i miei genitori, i nonni, gli zii e la vita che ho ma tu sei assolutamente la mia persona preferita al mondo. Ho passato la mia vita, dai 5 anni in poi, al tuo fianco e non ho intenzione di fare a meno di te per nessuna ragione al mondo. Non dovrai dipendere da nessuno e si, all'inizio sarà difficile e dovrai abituarti ma poi vedrai che per come sei testardo e caparbio riuscirai a fare tutto da solo e ci manderai tutti a quel paese se solo proveremo ad aiutarti. Se non vuoi stare a casa tua andrai al ranch o a casa dai miei, nonno e mia mamma hanno già parlato con zio Ow e ha detto che gli va bene". Per lunghi istanti non parla ma alla fine un piccolo sorriso aleggia sulle sue labbra e stringe una sua mano nella mia che sono seduto sul letto accanto a lui
"Mi accompagnerai in bagno?. Mi laverai e mi imboccherai quando avrò fame?". Scoppio a ridere per il suo tono e per le espressioni che fa. Questo è esattamente il mio Adam che non si abbatte davanti a niente.
"Ti prenderemo una badante e per quanto riguarda il cibo puoi benissimo mangiare da solo, fortunatamente le mani ti funzionano ancora"
"Che insensibile!. È un reato prendere in giro un invalido, lo sai?"
"Hai ragione ma io non vedo nessun invalido qui". Sorride e appoggia la sua testa sulla mia spalla. Sospira e la stretta sulla mia mano aumenta, è spaventato e anche se abbiamo cercato di alleggerire la situazione so che il suo pensiero andrà sempre alle gambe e alla vita che gli é cambiata all'improvviso.
"Penso davvero che vivere dai nonni è ciò che voglio al momento e se mamma ha acconsentito é perché si sente in colpa altrimenti non avrebbe mai detto di sì senza il permesso di James"
"Ad.. dovresti parlare con i tuoi genitori. Tua mamma sta malissimo e mentre aspettavamo tue notizie gli ho parlato e lo ha fatto anche Lydia. Penso davvero che adesso zio Ow si sia davvero reso conto di quello che stai provando e di come ti sei sentito in tutti questi anni. Ha anche urlato addosso a zio James e penso abbiano litigato"
"Hia, ho bisogno di un po' di tregua, adesso devo concentrarmi su di me e sulla mia nuova condizione. Ho bisogno di tutta la mia forza mentale per non lasciarmi prendere dal panico e per non pensare che tutto ciò che mi è successo me lo merito e me lo sono cercato, quindi ti prego almeno tu capiscimi e non pressarmi". Ha ragione, deve riorganizzare tutta la sua vita, la sua prospettiva, gli obiettivi e non sarà facile, per il momento non ha bisogno di altri problemi.
"Hai ragione scimmietta e sappi che mi troverai sempre al tuo fianco. Potrei tornare per un po' qui a Moonville e andare ad Helena solo per lavorare, che ne pensi?"
"Sarebbe fantastico e averti sempre intorno è la cosa che più desidero al mondo ma non è questo il modo per aiutarmi. Non devi sconvolgere le tue abitudini e la tua vita per me. Continua a vivere ad Helena, a lavorare e a venire a Moonville il fine settimana, io ti aspetterò e non cambierà niente fra di noi. Passeremo lo stesso tutto il weekend insieme, io a lamentarmi della mia famiglia e tu ad ascoltarmi e psicoanalizzarmi gratis. Sono o non sono la cavia per quando avrai un tuo studio e dei pazienti tuoi?"
"Sei un idiota!!. E vedo con piacere che non hai perso il tuo senso dell'umorismo ridicolo, proprio come quello di nonna Haz".
"Meglio avere un umorismo ridicolo che essere serio e triste come te"
"Ma stai zitto!!". Gli tiro un pugno nel braccio e poi lo attiro a me abbracciandolo. La paura di perderlo è stata tanta e adesso averlo qui con me che sorride, fa battute e cerca di andare avanti e la cosa più bella del mondo.
"Hia.."
"Che c'è Ad?"
"Secondo te ce la farò?"
"Puoi scommetterci scimmietta".
***
[Adam]
"Sei sveglio Ad?". Ho gli occhi chiusi ma non dormo. Hiapo e gli altri sono andati via da un bel po' di tempo, è notte fonda ma io non riesco a riposare. La consapevolezza di ciò che mi è successo non mi lascia in pace. Ho fatto il forte davanti ad Hiapo, ho scherzato, ho alleggerito la situazione e fatto battute ma so che niente sarà più come prima e che devo adattarmi alla mia nuova vita che in poche ore è stata sconvolta. Non cammineró mai più, non potrò più correre, guidare, andare a cavallo, non potrò più fare niente di tutto questo e avrò bisogno sempre di qualcuno per fare le cose più semplici. Forse Hia ha ragione, sarà difficile all'inizio e io devo solo abituarmi ma se non lo facessi mai? Se tutto sarà troppo più grande di me e non riuscirò a gestire tutte queste cose?. Come farò a tornare all'università, ad avere una mia indipendenza e ad andarmene via di casa?. Chi amerà mai una persona senza gambe?. Sono troppe cose tutte insieme a cui dover pensare e probabilmente adesso non ne ho la forza.
"Si". Apro gli occhi e l'ultima persona che al momento vorrei vedere entra in camera. Forse era meglio far finta di dormire.
"So che non vorresti avermi qui ma non potevo andare a casa senza averti visto. Tua madre non voleva che venissi ma ho insistito". Da quando mi sono svegliato dall'anestesia non ho voluto vedere ne mia mamma e ne James e pensavo avrebbero assecondato il mio volere ma mi sbagliavo. Non pensavo di vedere James entrare in camera, era più probabile venisse mia mamma.
"É la prima volta dopo anni che mi guardi negli occhi e che stai parlando con me senza rimproverarmi. Doveva succedere una cosa del genere per farlo accadere?".
"Ascoltami, so che mi odi..". Non gli permetto di fare la vittima adesso, non può venire qui e pretendere che con due parole tutto torni a posto.
"Sei tu che odi me James, perché non sono tuo figlio, perché sono un errore che non doveva succedere e perché la mia intera esistenza riporta a galla ricordi dolorosi per mamma. Vivo con questo peso addosso da 3 anni, da quando mi avete raccontato tutta la verità"
"Probabilmente abbiamo sbagliato a dirti la verità, ti abbiamo caricato di troppe responsabilità, avevi solo 16 anni"
"Ascolta, apprezzo che tu sia venuto a parlarmi, è il primo gesto che fai nei miei confronti da 15 anni ma non funziona così. Probabilmente mamma ti ha parlato, si è lamentata con te delle cose che gli ho detto ed è per questo che sei qui, non perché ti importa sul serio. Adesso davvero puoi dire di avere un figlio che è una delusione. Lo pensavi quando ero tutto intero, figurati ora che ho due gambe che non funzioneranno più".
"È vero, Ow mi ha raccontato tutto ciò che vi siete detti e mi sono sentito davvero una nullità. Come ho fatto a non capire quello che stavi provando?"
"Semplicemente perché non te n'è mai fregato. Apprezzo che sei qui, ti ringrazio ma ti prego lasciami solo. Devo pensare a rimettere in sesto la mia vita".
"Possiamo aiutarti noi, Ad. Io e tua madre vogliamo esserci da adesso in poi e non vogliamo più perderci nulla di te".
"Sapevo sarebbe successa una cosa del genere sai?. Questi che parlano sono i sensi di colpa. Hai avuto 15 anni per rimediare e guarda caso ti sei deciso proprio adesso che sono in un letto d'ospedale paralizzato". Penso di non aver mai visto James così, é sempre serio, posato, sicuro di sé e adesso invece sembra un uomo distrutto dal senso di colpa e dalla consapevolezza di aver fallito come padre. Adesso non mi interessa più di cosa pensa di me, per la prima volta dopo anni gli sto tenendo testa e gli sto dicendo tutto quello che si merita.
"Cosa posso fare per farti cambiare idea?"
"Niente ma una cosa me la merito. Voglio sapere perché l'indifferenza, l'odio e il trattarmi di merda di questi anni. Fino ai miei 5 anni eri tutto per me, pendevo dalle tue labbra ed ero orgoglioso di essere tuo figlio. Facevamo tante cose insieme e dicevi che ero il tuo principe. Ero piccolo ma mi ricordo tutto, sono stati gli anni più belli per me e poi tutto è precipitato con la nascita di Alysia. Io amo le mie sorelle e senza di loro non potrei stare ma non ho potuto non pensare in questi anni a come sarebbe stata la mia vita se non fossero nate. Se mi avessi amato come mi amavi a 5 anni oppure il risentimento per me l'avresti avuto comunque con il passare degli anni. Io non sono tuo figlio e ai tuoi occhi non lo sarò mai. Vai al lago con Grace, giochi con Avril e accompagni perfino Alysia a fare shopping. Sei un padre amorevole e attento con loro e sei presente a tutti gli eventi della loro vita. Con me invece cosa hai fatto?. L'opposto, proprio perché non mi senti come tuo figlio e in realtà hai ragione, di tuo ho solo il cognome". Penso di aver colpito il centro perché adesso non riesce a guardarmi negli occhi, ha lo sguardo basso e l'espressione da cane bastonato. Si siede poco elegantemente sulla sedia accanto al mio letto e si porta le mani sul viso.
"Hai ragione su tutto. Avevo giurato che non avrei fatto nessuna differenza fra te e i figli che io e Ow avremmo avuto, anzi per me eri figlio mio e basta e quando eri piccolo ero super fiero del rapporto che avevamo finché non sei cresciuto. Più crescevi e più eri diverso fisicamente da Aly, lei era la mia fotocopia, tu non assomigliavi per niente ad Owen, eri diverso da entrambi anche a livello caratteriale e io mi sono sentito perso. Mi è piombata addosso la consapevolezza che non ti avessi generato io, che anche se lo desideravo con tutta l'anima non eri mio figlio biologico e ho avuto paura che questa cosa ci avrebbe allontanati"
"Ci ha allontanati infatti ma perché lo hai voluto tu dal momento in cui hai smesso di considerarmi tuo figlio".
"Sono stato stupido ed egoista. Dovevi essere tu il mio primo pensiero ma l'ho dimenticato"
"Almeno sei sincero per la prima volta". Sono davvero stanco adesso e gli occhi mi si chiudono, é stata una giornata infinita. Chiudo gli occhi e tiro le coperte fin sulla testa
"Posso rimanere a dormire qui con te?"
"Non è necessario James, ciò che dovevamo dirci ce lo siamo detti, placa il tuo senso di colpa e vai a casa". Penso sia davvero uscito dalla stanza finché non lo sento parlare ancora dopo diversi minuti proprio mentre sto per addormentarmi.
"Mi dispiace davvero Ad". Dispiace di più a me.
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