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"Ti ho già detto che penso tu stia facendo una cazzata?"
"Si Hia"
"E che io sono più pazzo di te perché ti sto assecondando?"
"Mi hai già detto anche questo". Sono arrivato ad Helena da mezz'ora, ho spiegato tutto a Hiapo e lui se pur riluttante ha accettato di accompagnarmi e infatti siamo in macchina, davanti all'indirizzo che Lydia mi ha dato. Adesso ammetto di essere piuttosto agitato, non so cosa aspettarmi e non so nemmeno cosa dire, mi inventerò qualcosa sul momento.
"Ma siccome ti voglio un bene pazzo ti appoggerò sempre, sei pronto?"
"Ci sei tu con me quindi si". Parcheggia la macchina e finalmente usciamo. Ci avviciniamo alla villetta con il numero civico che ci interessa. Non ho il coraggio di bussare e probabilmente ha ragione Hiapo, sto facendo una cavolata, meglio se mi dimentico tutto e torno a casa, in qualche modo sopravvivró e quando avrò abbastanza soldi da parte me ne andrò via da Moonville e raggiungerò Hiapo ad Helena.
"Andiamo via, Hia. Non sono più sicuro".
"Ad io sono al tuo fianco se vuoi fare davvero questa cosa non devi avere paura, ci sono io con te e non ti lascio solo"
"N non lo so più. Se davvero scopro che il mio padre biologico è un mostro sarà solo peggio, mi sentirò ancora di più in colpa e vorrà dire che James ha davvero ragione ad odiarmi"
"Qualsiasi cosa scoprirai non vorrà dire che tu sia come il tuo padre biologico, non sei un mostro e non è colpa tua di come ti hanno trattato i tuoi genitori in questi anni".
"E invece si, tutti i figli sono frutto dell'amore, vengono desiderati, aspettati com'è successo con le mie sorelle. Io invece no, il mio concepimento é un ricordo terribile per mia mamma e sono sicuro che se potesse tornare indietro sceglierebbe di non essere violentato com'è giusto che sia. Chi vorrebbe il figlio di una violenza?"
"È vero, il tuo concepimento non è stato di certo voluto da zio Ow ma questo non significa che la tua vita valga di meno. Non devi pensarla mai più una cosa del genere".
"Le mie sorelle sono un mix perfetto di James e mamma, somigliano ad entrambi sia caratterialmente che fisicamente, io invece a chi somiglio?. Ho gli occhi di mamma ma per il resto non gli somiglio per niente. Lui è un veterinario bravissimo, gestisce il rifugio per cani abbandonati da anni e ha salvato tanti animali, è buono, generoso e ama il suo lavoro. Io invece?. Mi piacciono i cani e amo Storm ma non ho mai voluto diventare un veterinario, non sono come nessuno della mia famiglia, sono tutti allevatori, veterinari, agricoltori.. non sono come loro e non lo sarò mai".
"Ti devo forse ricordare che io sono stato adottato?. Sono completamente diverso dai miei fratelli e dai miei genitori per non parlare del lavoro poi. Papà è un imprenditore, mamma un veterinario, Ally anche e io invece ho preso una strada completamente diversa, mi sono laureato in psicologia e sto cercando di diventare un buon psicologo e avere uno studio tutto mio. Mi sento forse non adatto a loro, ai nonni, a voi della famiglia?. No. Ognuno prende la strada che vuole e non c'entrano le somiglianze e la famiglia d'origine, c'entrano i sogni e le aspirazioni che ognuno di noi ha. Tu giocavi a fare il maestro da quando eri piccolo, hai sempre voluto fare questo e nessuno deve farti sentire di meno per questo".
"Uhm.. mi sento di meno a tutti al momento, di James sicuramente. Voglio trovare le mie origini"
"E allora basta paure e bussa a questa porta". Sto per farlo sul serio ma vengo preceduto dalla porta che si apre e una signora mi si presenta davanti.
"Stavate per bussare a casa mia?"
"Si signora salve, non volevamo disturbarla"
"Non vi preoccupate ragazzi, stavo uscendo ma posso rimandare, andrò dopo a fare la spesa. Cercate qualcuno?". Questa signora è davvero molto cordiale e gentile, non sembrerebbe una cattiva persona.
"Uhm in realtà si, cercavo Scott Wilson, so che viveva qui"
"Si, Scott è mio nipote e in effetti vive qui ma al momento non c'è, lavora. Perché lo cercate?". Non so cosa dire, devo inventarmi qualcosa di credibile al più presto.
"Ehm io.. in realtà..". Prima che possa finire di parlare interviene Hiapo venendo in mio aiuto.
"Siamo dei giornalisti, stiamo conducendo un'inchiesta sulla vita degli ex detenuti e su come sia difficile reinserirsi nella società. Il carcere di Helena ci ha fornito alcuni nomi di appunto ex detenuti ed è per questo che vorremmo intervistare suo nipote".
"Oh, prego accomodatevi". Ci fa subito entrare in casa e accomodare in sala, sul divano.
"Dove possiamo trovare suo nipote?"
"Questa è davvero una bella iniziativa, nessuno parla mai di queste cose. Nella vita si fanno tanti sbagli ed è giusto che si paghi ma una volta scontato il proprio debito con la giustizia non resta più niente, una vita distrutta e una reputazione inesistente. É difficile ripartire. Mio nipote ha fatto una cosa orribile, una cosa meschina e cattiva che ha avuto conseguenze su tante persone, ha rovinato tante vite. Sono passati circa 20 anni, lui ha scontato la pena massima per reati di quel genere ed è uscito dal carcere quasi 10 anni fa. Adesso ha 38 anni, è ancora giovane e sta cercando di rifarsi una vita. È una brava persona adesso, del ragazzino cattivo ed egoista che era a 18 anni non é rimasto nulla. In carcere è cambiato, ha cercato di migliorare, ha imparato un mestiere e si è appassionato alla lettura. Infatti lavora in una piccola libreria nel centro di Helena e conduce una vita tranquilla, ha pochi amici, conosciuti fuori dal carcere e vive ancora qui con me perché dopo la morte di mio marito non se l'è sentita di lasciarmi sola". Penso che questa signora abbia davvero bisogno di parlare, si sta sfogando con noi che siamo due sconosciuti senza aver avuto la necessitá di farle domande. Ha ragione, ciò che ha fatto suo nipote ha rovinato tante vite compresa la mia e io adesso voglio capire perché, ho bisogno di risposte.
"Possiamo andare a parlare con Scott in libreria?"
"Vedrete che gli farà piacere, lui non ricorda con piacere i suoi anni in carcere, si sente davvero in colpa per quello che ha fatto e penso che non gli passerà mai, a volte ancora si sveglia in preda agli incubi urlando il nome di quel povero ragazzo a cui ha fatto del male e chiedendo perdono, ma se gli chiederete di raccontare la sua storia lo farà". Mi vengono i brividi se penso a tutto il male che lui e gli altri ragazzi hanno fatto a mia mamma e tutte le cose che ha passato, sarò pronto ad ascoltare tutto?.
"Grazie mille signora, ci dia l'indirizzo della libreria e andremo a parlare subito con suo nipote". É sempre Hiapo che parla, io non ne ho la forza. Devo racimolare tutto il mio coraggio per parlare con Scott, per guardarlo negli occhi e capire se è davvero il mio padre biologico oppure no.
"Grazie a voi ragazzi". La signora ci scrive su un pezzo di carta l'indirizzo della libreria e ce lo porge. Noi la salutiamo ringraziandola e usciamo di casa.
"Sei pronto Ad?. Ogni passo che compi potrà portarti fino al tuo padre biologico. È davvero quello che vuoi?"
"Io.. penso di sì. Sono pronto".
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