19
"Shh Hiapo!. Non urlare!!"
"Chi vuoi che mi senta!. Idiota!. Sono a casa da solo"
"Ma io no!. Sono al ranch e sai che qui tutto ha le orecchie"
"Come mai sei al ranch?. Di nuovo problemi a casa?".
"No, va tutto bene a casa, mamma e papà sono tornati ad essere due ragazzini innamorati e io mi sento finalmente amato e apprezzato". Da quando sono uscito dall'ospedale e ho deciso di mettere da parte il passato ho finalmente il rapporto che ho sempre desiderato avere con mamma e papà, sembra essere tornati a quando avevo 5 anni.
"Sono proprio felice di sentirti così!. Anche se sono ancora arrabbiato con te!!. Hai fatto passare un intero giorno senza dirmi nulla e hai aspettato tornassi ad Helena per dirmi, attraverso uno stupido cellulare, che tu e Brody sabato vi siete baciati!!". Il suo tono prima allegro e dopo severo e arrabbiato mi fa ridere. Sono passati due giorni dal bacio con Brody e ieri non ci siamo proprio visti. Non ho avuto il coraggio di andare alla vallata perché non sapevo cosa aspettarmi visto che dopo il bacio non ci siamo detti granché e siamo tornati ognuno a casa propria. Hiapo è tornato ad Helena ieri ma io non avevo ancora raccontato nulla, ho aspettato che fossimo lontani per parlargli, mi vergognavo e soprattutto non saprei cosa rispondere alle sue domande, non so come stanno le cose adesso tra me e Brody.
"Dai Hi!. Scusa!. Non ti ho detto niente prima perché mi vergognavo e poi perché le cose fra me e B non sono per niente chiare. Ieri non ci siamo visti tutto il giorno e lui non mi ha scritto"
"Beh sei tu che non sei andato alla vallata, magari lui c'era"
"Se ci fosse andato mi avrebbe scritto per chiedermi perché non fossi lì, no?"
"Non puoi saperlo, magari é andato alla vallata e non vedendoti avrà pensato che non volessi parlargli"
"Mi stai dicendo che devo andare da lui?"
"Come sei perspicace Ad, fai progressi!". Il cretino ride da solo per le stupidaggini che dice e io cerco di rimanere serio
"Stronzo!"
"Dico sul serio, non puoi scappare per sempre e non andare più alla vallata. Devi parlare con lui e capire come comportarti"
"Odio darti ragione!".
"Io ho sempre ragione Ad, lo sconsiderato fra i due sei sempre stato tu"
"Psicologo dei miei stivali!. Stai zitto!". La sua risata si espande per tutto il cellulare e lo immagino a prendersi gioco di me
"Smettila di blaterare, spegni la chiamata e vai a parlare con Brody"
"Va bene va bene vado!. Ci sentiamo più tardi, però?"
"Certo, appena finisco di lavorare ti chiamo"
"Ciao Hia, ti voglio bene!"
"Ti voglio bene anche io, scimmietta!". Spengo la chiamata con Hi e sto per raggiungere il cancello del ranch e uscire ma mi trovo davanti Scott che sta entrando
"Hey Scott!. Che fai qui? Non lavori oggi?"
"Ho chiesto di uscire prima, devo parlarti Ad"
"Mi sembri sconvolto, vieni"
"C'è Owen?. Voglio parlare anche con lui e James"
"Mamma è al rifugio e papà al municipio, ma stai bene?. Mi stai facendo preoccupare"
"Simon ti ha aggredito per colpa mia, ha saputo di te per colpa della mia lingua lunga!. Ti giuro che non lo sapevo!. Non ti avrei mai e poi mai messo in pericolo!".
"Calmati Scott, perché dici che è colpa tua?. So che mi vuoi bene e che non mi metteresti mai in pericolo"
"Anche se non spontaneamente però l'ho fatto". Mi sembra davvero disperato e io non so come consolarlo, vorrei davvero capire perché dice che la colpa è sua. Ho imparato a conoscerlo in questi mesi e so che mi vuole bene, proprio come io ne voglio a lui.
"Adesso chiamo mamma e gli dico di venire al municipio, andiamo da papà nel frattempo"
"Scusa se sono piombato qui, stavi anche uscendo"
"Non dire sciocchezze Sco, andiamo dai".
[...]
"Owen mi dispiace darti ancora dolore dopo 16 anni, proprio adesso che avevi iniziato a perdonarmi e non ti disturbava la mia presenza a Moonville". All'inizio mamma ha accettato la presenza di Scott solo perché lo volevo io ma poi ha capito che davvero è cambiato, è diventato un uomo e gli anni di carcere lo hanno segnato profondamente
"Scott se non me lo avesse chiesto Adam non ti avrei mai fatto entrare nella nostra vita, non volevo vederti e non volevo avere niente a che fare con te ma in questi mesi ho capito che in fondo sei una brava persona e poi sei diventato importante per mio figlio e so che anche tu tieni tanto a lui"
"Scott, Owen ha ragione, sono mesi che stai accanto ad Adam e ti prendi cura di lui come facciamo noi. Cos'è successo?"
"Probabilmente dopo ciò che vi dirò non mi farete più vedere Adam e non mi permetterete di venire a Moonville, ma vi giuro che non l'ho fatto di proposito!. É stato quel coglione dell'avvocato che fra l'altro ho licenziato e gli ho detto di non farsi più vedere!"
"Scott, devi calmarti. Raccontaci tutto". Incoraggiato da papà si siede sulla poltrona e io avvicino la mia sedia a lui prendendo la sua mano fra la mia.
"Sono sicuro che tu non centri niente e non è colpa tua, qualsiasi cosa sia".
"Ow, non odiarmi per quello che sto per raccontarti e so che magari mi sono spinto troppo oltre, ma proprio come hai detto tu poco fa io ci tengo tanto ad Adam, in poco tempo é diventato per me fondamentale e lo sento un po' come un figlio, così volevo lasciargli qualcosa di me. Ho chiamato l'avvocato che avevo quando ero in carcere, era l'unico che conoscevo capace di aiutarmi e così gli ho parlato di te e di Adam e gli ho spiegato la mia idea. Ho una casa di proprietà di cui sto pagando il mutuo, é piccola e modesta ma accogliente e confortevole. É l'unica cosa che posseggo, sono solo al mondo, non ho nessuno, non ho eredi e ho pensato che beh.. per fartela breve ho deciso di intestare la mia casa ad Adam, vorrei che un giorno fosse sua. Ho pensato che visto che io vivo da mia zia perché non me la sento di lasciarla sola dopo la morte di mio zio e che quindi casa mia è sempre vuota, Adam potesse utilizzarla a suo piacimento e andarci a vivere quando vuole staccare un po' e starsene per conto suo. So che Ad ha giá voi due che lo amate tantissimo, io non voglio certo mettermi in mezzo, voglio solo che sappia che se mi vuole al suo fianco ci sarò anche io, come una sorta di zio ecco. Quindi Ad, adesso ti ritrovi con una casa di proprietà tutta tua, devi solo mettere la firma sui documenti che il mio avvocato ha preparato". Non mi aspettavo nessuna delle parole di Scott, non posso crederci che mi ha davvero intestato casa sua, che ha pensato a me come una sorta di suo erede e che mi consideri come un figlio. Sapevo mi volesse bene e ci tenesse a me ma non fino a questo punto.
"Scott!. Come posso odiarti per una cosa del genere?. É un gesto bellissimo, enorme che hai fatto per Ad e non avrei mai pensato ad una cosa del genere!. Non so che dirti, davvero". Mamma é davvero commosso e so che Scott vorrebbe avvicinarsi a lui ed abbracciarlo ma non lo fa per rispetto, forse il contatto fisico è qualcosa di troppo grande da sopportare per mamma.
"Scott, sei sicuro di quello che hai fatto?. Insomma è casa tua, la stai pagando con i tuoi sacrifici, cosa centro io?"
"Non potevo fare scelta migliore. Dopo essere uscito dal carcere è stato faticoso ricominciare, rifarsi una vita ma con fatica ce l'ho fatta, anche se le giornate passavano tutte uguali, fra lavoro, casa e quei pochi amici che ho, finché non sei arrivato tu e hai cambiato tutto. Mi hai fatto pensare che davvero potevo dimenticare gli errori del passato e senza neanche conoscermi sul serio mi hai dato un'opportunità volendomi nella tua vita, hai creduto in me e alla mia buona fede. Mi hai dato speranza Ad e semmai avessi avuto un figlio l'avrei voluto proprio come te". Devo nascondermi il viso fra le mani per non far notare le mie lacrime.
"Se potessi camminare mi butterei fra le tue braccia, quindi ti prego abbracciami subito". Mi stringe subito e io gli stringo le braccia intorno alla vita
"Un grazie mi sembra davvero banale ma devo dirtelo. Sei davvero prezioso per me Scott"
"Tu lo sei di più, Adam".
"Scott, dopo tutto ciò che ci hai raccontato non capisco perché dici che l'aggressione ad Adam è colpa tua". Si stacca dall'abbraccio ma la mia mano non lascia mai la sua, é ancora agitato e io non ho intenzione di lasciarlo solo in questo momento.
"Perché il mio avvocato era lo stesso che avevano Simon e gli altri ragazzi e quando gli ho parlato di te e di Adam per via della casa, non sapevo che lui avesse ancora contatti con qualcuno di loro e in realtà l'ho saputo solo oggi, quando l'avvocato mi ha chiamato in preda al panico bofonchiando delle scuse, aveva saputo di ciò che Simon ha fatto e mi ha confessato che è stato lui a parlargli e a dirgli che tu Ow avessi un figlio generato da quella notte di violenza. Se io non avessi parlato con quello stupido avvocato, Simon non avrebbe mai saputo dell'esistenza di Ad e non gli avrebbe fatto del male". Dopo il racconto di Scott, io, mamma e papà ci guardiamo in faccia e dalle loro espressioni capisco che hanno il mio stesso pensiero, non è colpa sua tutto quello che Simon ha fatto. Scott non poteva sapere che l'avvocato andasse a raccontare tutto.
"Non è colpa tua Scott!. Tu hai parlato di Adam all'avvocato per una buona causa e di certo non pensavi che quel cretino andasse a raccontare tutto a Simon"
"É vero Scott, io la penso come James!. Tu non devi rimproverarti nulla, okay?"
"Si Scott, i miei genitori hanno ragione, sei stato uno stupido a pensare che fosse colpa tua"
"Non mi odi, Ad?"
"Assolutamente no!. E poi sarei io il drammatico?!. Andiamo Scott, tu mi batti di gran lunga!!". Riesco a farlo ridere e mi abbraccia di nuovo.
"Sei così speciale Ad e io sono fiero di te. J, Ow scusatemi se dico queste cose"
"Non devi scusarti Scott, non c'è ragione"
"Non vorrei interrompere il momento, ma visto che ormai la questione è risolta e abbiamo appurato che non è colpa di Scott, io adesso vi lascio".
"Ma Ad, dove vai?"
"Mistero mamma!". Trascino le ruote fuori dall'ufficio di papà prima che possano farmi altre domande. Devo andare a parlare con Brody.
"Adam!!! Odio quando sei così evasivo!". Sento le urla di mia mamma che riecheggiano per tutto il municipio e me la rido prima di lasciare definitivamente l'edificio.
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