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|Harry|
"Haz grazie perché mi state ospitando da tutto questo tempo e perché mi volete con voi anche a natale"
"Lydia ormai fai parte della famiglia e puoi rimanere qui finché vuoi, ci fa piacere se passi il natale con noi"
"Questa casa è sempre piena di gente, di amici, di allegria e poi Moonville mi piace così tanto. Quasi quasi rimarrei in città anche dopo il processo". Lydia vive con noi da un po', ci da una mano in casa, in cucina e con i clienti, é proprio una brava persona e quello che suo figlio ha fatto non c'entra con lei. Lydia non deve pagare per colpe che non ha. Se c'è qualcuno che deve pagare per tutto il male che hanno fatto a Owen, non è di certo lei.
"Potresti davvero pensare di rimanere, a Londra sei sola, qui hai noi, hai un lavoro, puoi rifarti una vita e poi Moonville ti ha già accolta"
"Ci sto pensando sul serio, potrei davvero vendere la mia casa di Londra e comprarmi una casa qui, ci sono case in vendita a Moonville?"
"Moonville sta crescendo e ci sono sempre case in costruzione, ci ingrandiamo sempre di più". Il nostro discorso viene interrotto da Ow e Louis che entrano in casa.
"Mamma! Ha chiamato l'avvocato". Ow si butta fra le mie braccia e Louis inizia a spiegarmi della sua chiamata con l'avvocato
"Amore, l'avvocato ci ha comunicato la data del processo. Dopo le festività natalizie, il 12 gennaio". Ammetto di essere sollevato ma di avere anche tanta paura, soprattutto perché quest'avvocato lo conosciamo a malapena mentre J era uno di famiglia
"Ow, piccolino é una bella notizia questa. Inizierà il processo e tu avrai giustizia". Cerco di rassicurarlo perché trema fra le mie braccia
"M ma n non ero pronto mamma! Non adesso, non senza J". Come immaginavamo la lontananza da J è la cosa che gli fa più male e avrebbe davvero bisogno di lui, soprattutto in questo momento.
"Ow, adesso devi tirare fuori tutta la tua forza, se vogliamo che l'incubo finisca devi avere fiducia. L'avvocato che ci segue è molto bravo e saprà starci accanto come deve". Non sono nemmeno io convinto di ciò che dico ma devo farlo per tranquillizzare lui che ha bisogno di tutta la calma possibile.
"Ow, mio figlio e gli altri devono pagare e io farò tutto il possibile perché questo accada. Non sei solo, ci siamo tutti noi con te e anche se non ho il diritto, ti posso dire che sono molto orgogliosa di te. Da quando sto qua e ti conosco hai e stai dimostrando una forza incredibile. Sei davvero la persona più forte che conosca"
"Uhm.. anche Ashy mi ha detto che sono la persona più forte che conosce".
"Beh allora sarà vero, no?". Sorride a Lydia e mi abbraccia
"Se sono così forte come dite è arrivata l'ora di prendere una decisione e poi adesso devo fare una cosa". Saluta me, Louis e Lydia e va via salendo le scale che portano alle camere da letto.
|Owen|
"Pronto" risentire la sua voce dopo tutto questo tempo mi fa uno strano effetto. Mi tremano le mani e la voce non riesce ad uscire, vorrei insultarlo, parlargli e dirgli tante cose ma al momento l'unica cosa che riesco a fare è piangere.
"Chi parla?". I miei singhiozzi escono prepotenti dalle labbra e non riesco a fermarli. Dovevo chiamarlo, dovevo provarci ancora una volta, non mi aspettavo che rispondesse, forse lo ha fatto perché non ho chiamato con il mio numero.
"Owen, sei tu?". Dovrei chiudere la chiamata e far finta di niente e invece non ci riesco e mi ritrovo a rispondere fra le lacrime
"S si, n non attaccare t ti prego"
"Che vuoi?". La sua voce così gelida e formale mi uccide
"I io volevo sentirti, dovrei odiarti ma non ci riesco. H ho provato a chiamarti tante volte da quando sei andato via e tu non hai mai risposto. M mi meritavo una spiegazione, J. Se lo meritava la nostra storia"
"Tutto quello che dovevo dirti l'ho scritto nella lettera"
"E era una lettera b brutta e piena di parole inutili. I io non ci credo che mi hai preso in giro e non provavi niente per me"
"La mia vita è qui a New York, è sempre stata qui"
"P potrei venire li e ricominciare daccapo, insieme". Ride nervosamente e ho paura che stia per dire qualcosa di spiacevole
"Non potrebbe mai funzionare e poi io non ti voglio Owen, non ti ho mai voluto. Sei stato un capriccio, una piccola vacanza che mi sono concesso prima di tornare alla mia solita vita e poi se proprio dobbiamo dirlo, non c'è stato niente fra di noi, non riuscivi nemmeno a darmi un bacio". Le sue parole fanno più male di qualsiasi pugno e insulto mi abbiano mai dato, non pensavo arrivasse a dirmi una cosa del genere, sa bene tutta la fatica che facevo e che faccio a lasciarmi andare.
"N non farmi questo J, n non distruggermi ancora. Non me lo merito"
"Sei tu che hai chiamato!. Sei tu che vuoi sentirti dire queste cose"
"I io ti ho chiamato perché pensavo di essere davvero forte come tutti dicono, volevo parlarti, all'inizio anche insultarti ma tutto ciò che sono riuscito a fare è umiliarmi e piangere davanti a te che invece, a quanto pare, stai più che bene"
"É così Owen, io sto bene e ho ripreso la mia vita di sempre".
"Fra poco inizia il processo, l'avvocato me lo ha detto stamattina"
"vedrai che andrà bene"
"I io.. ho bisogno di te, J". Sono cosi ridicolo, così patetico che mi faccio pena da solo, appena chiuderò la chiamata gli darò tanti motivi per ridere di me.
"Basta Owen, non ho tempo da perdere"
"N non verrai più a Moonville?. Non per me, ma per Dave, per i bambini"
"Non voglio più vederti e farei qualsiasi cosa pur di starti lontano". Questa è l'ultima cosa che mi serve per essere spezzato definitivamente e anche per prendere consapevolezza della realtà, é finita sul serio e stavolta devo metterci anche io un punto.
"Di una cosa sono contento, sai. Nonostante tutto sono riuscito a parlarti e ho messo un punto definitivo a tutto questo, adesso posso andare avanti J, sono pronto a farlo senza di te"
"Avresti dovuto farlo tanto tempo fa"
"Hai ragione, ma adesso ho un motivo in più per andare avanti". Chiudo la chiamata e mi butto a peso morto sul letto, Woll e Pollen mi sono subito accanto. Adesso ho davvero un motivo in più per andare avanti e ce la farò anche senza J.
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