#82

La sensazione di libertà che gli aveva dato l'essere dimesso si è rivelata essere effimera.

La sua libertà è infatti più che limitata, dal momento in cui vive le sue giornate con il tutore al braccio e con una sfilza di farmaci da assumere tutti i giorni.

E le raccomandazioni.

Simone riceve sempre e solo raccomandazioni, da quando è stato dimesso dall'ospedale.

"Simone, non strapazzarti."

"Simone, no. Questo è troppo salato! Non puoi prenderne!"

"Simone, no. Questo è troppo dolce!"

"Simone. Simone. Simone!"

E tra le mille voci che si accavallano dicendogli cosa proprio non può fare, c'è perfino quella di Manuel.

C'è lui in stanza, mentre prova ad accendersi una sigaretta.

Non è facile farlo, specie con il tutore messo."SIMÓ! " gli urla " ma che fai? non puoi fumare!!"

"Senti Manuel smettila e lasciami in pace almeno tu!"

"No che non te lascio in pace! Il dottore l'ha detto chiaro: non puoi bere e non puoi fumá! E damme sta cosa!"

Con uno scatto gli strappa dalle mani la sigaretta, rompendola proprio nel mezzo avanti ai suoi occhi .

"Vabè, io esco"

"Ma dove vai?"

"A farmi una passeggiata! Posso passeggiare?!?"

"Seh..per che ora torni?"

"Quando mi pare!" .

Passano più di tre ore, prima che il telefono di Manuel squilli.

Dall'altra parte, un Simone distrutto dall'alcol.

La voce è impastata e stanca, si morde le parole, non riesce ad articolare.

"Manu m-mi vieni a prender-he?"

E in meno di cinque minuti Manuel è lì. Lo recupera caricandoselo addosso come fosse uno straccio.

"Ma che cazzo fai Simó?! "

"Cos-sí mi lasc-shciate in pace!"

"Torniamo a casa, immediatamente. Reggiti! Ce la fai a reggerti?! "

"Shi. Manuel, mi fa male la pancia.."

"Eh! Te credo!"

Si piega su se stesso, Simone, le braccia sullo stomaco.

"Non devi fá più ste cazzate Simó...finisce che te fanno n'altra lavanda!"

Ed è lì che anche se totalmente stonato dall'alcol, Simone si ferma. Ed è spaventato.

Gli occhi si fanno impauriti "non voglio, no"

La tenerezza che prova Manuel nei suoi confronti è infinita, in quell'istante.

Lo vede piccolo, terrorizzato, indifeso. E si pente, d'avergli detto quelle cose.

"Non te succede niente per sta volta, torniamo a casa dai"

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