#61

I pensieri volano velocissimi nella mente di Simone, lasciandogli addosso una grandissima tristezza di cui proprio non riesce in alcun modo a liberarsi.

Si getta sul letto affondando il volto sul cuscino e tirandosi addosso una coperta che lo faccia sentire protetto.

Non c'è freddo. Ma la sensazione di avere qualcosa che lo scaldi spera gli regali un po' di tranquillità.

Resta fermo lì in balia dei pensieri e qualche lacrime veloce scende sulle guance che asciuga passandoci sopra il palmo della mano.

Non sa nemmeno perché si senta così, i pensieri si accavallano e sembrano talmente grandi ma farlo sentire piccolo, indifeso.

"Che c' abbiamo qui? Un micetto triste?"

La voce di Manuel riempie la stanza e le orecchie di Simone.

"Mh."

"E perché è così triste sto micino?" gli chiede, mentre si sveste dalla giacca che usa in officina.

Simone si stringe nelle spalle, non risponde.Manuel se ne accorge solo perché nota un movimento di quel mega bozzolo fatto di coperte nel quale si è rifugiato.

Si stende sul letto, accarezzandogli la schiena.

"Ti va di uscire? Ci svaghiamo un po'..."

"Non sei stanco da lavoro?"

"Non se voglio portarti a fare una passeggiata sul lungomare. C'hanno messo le lucine che te piacciono tanto"

"E prendiamo lo zucchero filato?"

"E prendiamo lo zucchero filato."

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