#26

Simone arriva a scuola già stanco quella mattina, è svogliato e non riesce nemmeno a porre tanta attenzione a quello che gli sta intorno. 

Resta in silenzio per quasi tutto il tempo in classe, rimuginando su quegli insulti troppo taglienti che si è sentito dire durante gli allenamenti lo scorso pomeriggio. 

Ogni tanto si gira a guardare Manuel che, a sua volta, lo cerca con lo sguardo e gli sorride ogni volta lo trovi. 

Lui non riesce nemmeno a sorridere, si stringe nelle spalle e con la scusa di un forte mal di testa, ottiene il permesso di poggiare la testa sul banco, nascondendo il viso tra le braccia incrociate. 

Manuel guarda il cellulare. C'è un messaggio di Matteo.

 -ao ma che c'ha simo?-

-non lo so, è strano -

 -birretta tattica dopo scola? Magari se riprende-

 -ok- 

E cosi fanno. Aspettano la giornata scolastica si concluda. 

Matteo raggiunge Simone e con un affettuoso scappellotto attira la sua attenzione.

 «nun te rischiá a dí de no che faccio er devasto. Mò se annamo a bere na birra così te riprendi!» 

«ma io devo and-» 

«t'ho detto che te devi uní a noi e basta! Ce sta pure Manuel!»

 Manuel guarda Simone con un sorriso complice e incoraggiante. 

«pare che non possa proprio dire di no quindi va bene. Andiamo »

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