#179

Nonostante l'interrogazione stia andando meglio di ogni aspettativa, vedere tra i suoi alunni qualcuno chino sul banco a sonnecchiare proprio lo infastidisce terribilmente. 

Tamburella con la penna sulla cattedra, tossisce ripetutamente per attirare l'attenzione e scandisce le parole alzando il tono di voce.

 Ad un tratto però si spazientisce totalmente, sbatte il registro sulla cattedra e urla un sonoro "Balestra!!!" 

Simone scatta di colpo, raddrizza la schiena che ha ancora gli occhi chiusi, le guance e le labbra ancora rosse dallo stare a contatto con il tessuto della felpa e dal sonno che l'ha colto impreparato. 

"Mi scusi", borbotta, strofinandosi gli occhi, " non volevo.." 

 "Questa è una scuola, non è un dormitorio!" 

 "Professó ma stava male!" 

 La voce di Manuel, che irrompe e interviene, riempie la classe. 

 "Ferro...ma tu perché non ti fai gli affari tuoi?" 

 "Perché ho passato la notte, a sostenere Simone, a farje capí che il mondo non è fatto solo de gente cattiva..e ora che serve un po' de umanità lei lo sveglia in questo modo?!?" 

 "E come lo devo svegliare? Gli porto un caffè?!" 

 "Poteva lasciarlo dormì, ce sto qui io, interrogato! Parliamo de Ovidio?!" 

 "Siediti Ferro, quattro."

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