#168

Simone se ne vergogna un po', del fatto che non riesce minimamente a guardare giù che si ritrova ad arretrare, terrorizzato di cadere giù. 

L'ha confessato a Manuel, quel pomeriggio stesso.

 "Ho provato un sacco di volte" gli ha raccontato, "ma non ci riesco." 

Si sente uno schifo, nel sentirlo così triste e abbattuto, abbastanza impotente da costringere i neuroni a lavorare di fantasia per ipotizzare una soluzione 

 "Te posso aiutá io, Simó!" esclama, nel tono più convinto che riesce ad avere, " magari se me metto un gradino sotto rispetto a te non vedi il vuoto e piano piano riesci.." 

 "Potremmo fare la prova..."

 "Ora?" 

"No, ora voglio solo dormire un po'..."

 "Non puoi dormire sempre, Simó. Capisco che te fa un po' evadere...ma non è così che risolviamo 'e cose."

 "Lo so..." 

"Sono quasi le 5. Potremmo fare merenda insieme! La porto qui su per entrambi!" 

Non attende nemmeno che Simone gli risponda, si precipita direttamente giù per le scale, fino alla cucina, in cui trova nonna Virginia.

 "Mi scusi se la disturbo"

 "Suvvia Manuel! Ti ho detto di darmi del tu " 

"È che...vorrei preparare una merenda per Simone, mi dai una mano?" 

"Cosa gli va?"

 "È giù di morale.." 

"Cioccolata. Cioccolata è quello che ci vuole."

 Preparano una serie di toast con la Nutella, decorati con ovetti e piccoli Smarties colorati. 

"È brutto vederlo così triste.." 

"Sono sicura che con te la tristezza andrà via presto, gli fai solo del bene, Manuel." 

"Lo pensa sul serio?"

 "Assolutamente si."

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